Disegni veneti del Settecento della Fondazione Giorgio Cini e un prestito d’eccezione: il Capriccio di Francesco Guardi

Palazzo Cini, Venezia
plus set, 19nov, 15 2015

In coincidenza con il prestito del Doppio ritratto di amici di Pontormo della Galleria di Palazzo Cini per la mostra sulla ritrattistica  fiorentina nel Cinquecento presso il Musée Jacquemart- André di Parigi, Florence. Portraits à la cour des Médicis, 11 settembre 2015 – 25 gennaio 2016, l’istituzione francese ha concesso in cambio uno dei capolavori della sua raccolta d’arte antica: una meravigliosa gouache del vedutista veneziano Francesco Guardi, raffigurante un suggestivo capriccio architettonico (1760 ca.).

L’opera, gravida di materia liquida che la tecnica del guazzo esalta nella sua resa opalescente, è un palpitante a affondo sullo squarcio urbano di una Venezia malinconica, reinventata alla luce di una sensibilità da molti definita ‘preromantica’: lo scorcio di questo campiello, cinto da palazzi che il tempo ha consumato e segnato sullo sfondo da un monastero su cui svetta la tipica cupola veneziana, è inquadrato da un portico brulicante di vegetazione, la cui scala dimensionale esalta il cannocchiale della vertiginosa prospettiva diagonale. Pennellate guizzanti e materiche creano sinteticamente le figure che animano lo spazio, mentre svirgolature e tocchi di bianchi, verdi, marrone, creano una mobile tessitura chiaroscurale tipica dello stile fratto e tremolante dell’artista.

Stessi caratteri di stile e poetica li riscontriamo in un più tardo capriccio architettonico a penna acquerellata su carta, molto simile nella composizione e nella resa di luci e ombre, custodito presso le collezioni grafiche della Fondazione Cini e appartenente alla raccolta che fu di Giuseppe Fiocco. L’importante prestito francese diviene dunque occasione proficua per esporre le due opere di Guardi in dialogo fra di loro, nei rinnovati spazi del secondo piano della Galleria, e di proporre contestualmente una ricca selezione di disegni veneti del Settecento conservati nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe della Fondazione.

Un percorso suggestivo tra fogli di pregio di Ludovico Dorigny, Giambattista e Giandomenico Tiepolo, Canaletto, Antonio Pellegrini, Giambattista Piazzetta, Giambattista Pittoni, Giuseppe Zais, Bernardino
Bison, perlopiù pertinenti alle raccolte Fiocco e Fissore Pozzi; ad arricchimento del gruppo guardesco, si aggiunge un grande foglio acquerellato con la Veduta di San Giorgio Maggiore, attribuito a Francesco Guardi, dono di Paul Wallraf, la cui collezione grafica fu esposta in Fondazione del 1959.

E proprio nello spirito delle memorabili mostre di disegni veneti organizzati dall’Istituto di Storia del’Arte nel secolo scorso, questa esposizione si colloca ad incipit di una stagione di iniziative volte a valorizzare e far conoscere al grande pubblico la ricchezza e il valore delle sue collezioni gra che, nella magni ca cornice di Palazzo Cini.