La Giovinezza di Tintoretto

Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia
plus mag, 2829 2015

L’appuntamento di studio prende le mosse dalle ricerche fondatrici di Rodolfo Pallucchini sulla giovinezza di Tintoretto e intende associare prospettiva storiografica e analisi critica. Il periodo della formazione del Robusti (1538 ca. – 1550 ca.) è ancora poco chiaro e la mancanza di una messa a fuoco puntuale non aiuta, né sostiene, la costituzione del primo catalogo dell’artista che, nell’ottica di F. Ilchman e R. Echols, dovrebbe contribuire a rinnovare la percezione che abbiamo del pittore.

La prima parte del convegno intende interessarsi alla definizione di uno “stile di giovinezza” e all’identificazione delle influenze, più o meno manifeste, nelle prime opere attribuite a Tintoretto. In questa sessione ci si concentrerà in particolare su questioni di attribuzione, senza tuttavia limitarsi a considerazioni di carattere stilistico, ma indagando più ampiamente la storia del contesto artistico veneziano degli anni 1530-1540.

Nella seconda parte del convegno ci si interesserà invece a questioni più propriamente iconografiche e storiografiche, a partire dall’analisi di opere precise. I dipinti del giovane Tintoretto propongono un linguaggio figurativo originale, attraverso cui è possibile percepire riferimenti culturali, filosofici e poetici singolari – si pensi ad esempio alla pittura a soggetto mitologico – punto di partenza per indagare più approfonditamente l’educazione intellettuale del giovane artista.

Infine la giovinezza di Tintoretto è anche quella di altri pittori e scultori che, intorno alla metà del Cinquecento, giocano un ruolo fondamentale nell’arte veneziana, tema a cui sarà dedicata l’ultima parte del convegno. Questi artisti, la cui educazione tosco-romana è stata presentata per lungo tempo come contraria al gusto veneziano e a cui, per questa ragione, si è riservata scarsa attenzione, fanno la loro apparizione sulla scena locale intorno al 1535-1550. Lavorare sulla giovinezza del Tintoretto significa perciò riaprire il “caso” del manierismo a Venezia (o manierismo veneziano) e quello del dialogo fecondo intrattenuto dai veneziani con gli artisti fiorentini, romani o mantovani.

Il convegno è organizzato dall’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, assieme a l’Università Ca’ Foscari di Venezia, l’École Pratique des Hautes Études (EPHE), l’Université Charles-de-Gaulle – Lille 3 e l’Université Lumière Lyon 2.

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