L’Ospite a Palazzo. La Madonna di Pontassieve di Beato Angelico

Palazzo Cini, Venezia
plus giu, 17set, 28 2015

L’Ospite a Palazzo: La Madonna di Pontassieve di Beato Angelico (17 giugno – 28 settembre 2015)

La Galleria di Palazzo Cini a San Vio accoglie un nuovo ospite illustre: la Madonna di Pontassieve di Beato Angelico (Vicchio di Mugello, 1395 ca. – Roma, 1455), capolavoro del grande pittore toscano, proveniente dalla Galleria degli Uffizi di Firenze, probabile scomparto centrale del perduto polittico realizzato per la città toscana (1435 circa). La rassegna L’ospite a Palazzo, grazie a intese con importanti e prestigiose istituzioni italiane e internazionali, vede le sale della collezione permanente di Palazzo Cini accogliere periodicamente una speciale opera ‘ospite’, intrecciando relazioni visive, dialogiche e di contenuto con le altre opere della Galleria.

Il dipinto, arriva a Palazzo Cini il 17 giugno 2015 in concomitanza con l’apertura della mostra Piero di Cosimo. Pittore “fiorentino” eccentrico tra rinascimento e maniera (Firenze, 23 giugno – 27 settembre 2015) che vedrà esposti i due dipinti di Piero di Cosimo normalmente conservati in Galleria: la Madonna con Bambino e Angeli (recentemente esposta anche nella mostra Piero di Cosimo: The Poetry of Painting in Renaissance Florence alla National Gallery of Art di Washington) e la Sacra Famiglia con San Giovannino.


Conversazione d’Arte, mercoledì 17 giugno, ore 17.30

Questa Conversazione d’Arte speciale, intitolata Beato Angelico pittore di luce. La Madonna di Pontassievesarà tenuta per l’occasione dalla storica dell’arte Ada Labriola, curatrice della mostra storica “Beato Angelico a Pontassieve. Dipinti e sculture del Rinascimento fiorentino” (2010).

La partecipazione alla Conversazione d’Arte è gratuita e aperta a tutti, previa prenotazione all’indirizzo palazzocini@cini.it e acquisto del biglietto d’ingresso in galleria.


 

Madonna di Pontassieve di Beato Angelico
L’opera, che fu commissionata nel 1435 da sei componenti della ricca famiglia fiorentina Filicaia, detentori del patronato sulla chiesa di San Michele a Pontassieve, costituisce con ogni probabilità la parte centrale del polittico dell’altar maggiore: l’ipotesi che alla destra della Vergine, in uno dei due pannelli perduti, dovesse stagliarsi il santo titolare della chiesa, è corroborata dalla presenza, al margine della tavola conservata, della punta di una spada trattata con foglia d’argento, messa in evidenza dall’ultimo restauro. Il capolavoro della maturità del pictor angelicus rimase per lungo tempo nell’ombra, complici la collocazione periferica e il precoce smembramento che dovette subire già entro la metà del XVII secolo. Solo nel 1909 il dipinto ottiene la prima menzione in sede critica (Giovanni Poggi), con attribuzione, universalmente accettata, al pittore domenicano: l’interesse suscitato attorno all’opera, grazie anche alle mostre di Londra e Firenze degli anni Trenta che la posero all’attenzione degli studi, contribuì alla decisione di trasferirla presso la Galleria degli Uffizi nel 1949. Da allora è stata oggetto di costante osservazione scientifica, sino alla recente mostra di Pontassieve curata da Ada Labriola (2010), interamente dedicatale e apportatrice di molte novità, in primo luogo sulla committenza.