Seminario di musica ottomana Bîrûn. I compositori greci nella musica ottomana

Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia
plus mar, 1419 2016

Beste di Zaharya Hanende in notazione bizantina nella raccolta Mousikon Apanthisma, Costantinopoli, Anatole, 1872. (Il testo greco recita: Der Fasli Xouseini. Beste tou Xanende Zacharia. Maxam Houseini, echos pl., Usul Tzember)

Dal 14 al 19 marzo 2016 l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini organizza la quinta edizione di Bîrûn, un ciclo di seminari di alta formazione in musica classica ottomana diretti dal Maestro Kudsi Erguner, rivolti a musicisti professionisti e semi professionisti.

La musica classica ottomana è basata sul sistema modale del maqâm ed è arricchita dagli apporti di compositori turchi, arabi, persiani, greci, ebrei e armeni i quali, tutti, operavano sui territori dell’impero. Considerare la musica classica ottomana una tradizione regionale o nazionale sarebbe, però, un errore poiché essa rappresenta un gusto ed una espressione condivisa di là dalle culture di provenienza, al pari della musica classica europea. L’estetica della musica ottomana, in particolare, è il risultato di influenze che vanno da Bisanzio, al Medio Oriente, all’Asia centrale, all’India.

Il seminario di quest’anno sarà dedicato ai compositori greci nella musica classica ottomana. Sei borsisti selezionati tramite bando internazionale e specializzati in diversi strumenti (ney, ûd, tanbûr, kanûn, kemençe, percussioni, voce) studieranno brani di musicisti quali Zaharya (m. 1740), Petros “Lampadarios” (ca. 1730-1778), Vasilaki Efendi (1845-1907), Corci, Nikolaki o Yorgi, che vissuti a cavallo tra XIX e XX secolo, composero nei vari generi e forme della musica classica ottomana.

Il seminario si concluderà con un concerto pubblico dell’ensemble Bîrûn, diretto da Kudsi Erguner. Bîrûn sarà preceduto anche quest’anno da un “Preludio a Bîrûn”, giornata di studi dal titolo Musica e cultura greca nel mondo ottomano, a cura di Giovanni De Zorzi, l’11 marzo, presso l’Università Cà Foscari di Venezia in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali.