Seminario I compositori italiani e il cinema: 1945-1975

Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia
plus dic, 1213 2015

Nino Rota, 8 ½. Colonna sonora originale del film omonimo, LP, CAM 1963, copertina.
Fondo Nino Rota, Fondazione Giorgio Cini, Venezia.


Seminario organizzato da
Gianmario Borio, Roberto Calabretto

Gli anni che vanno dal 1945 al 1975 rappresentano uno snodo centrale non solo nella storia del cinema italiano ma anche in quella della composizione per il cinema. Nell’arco di un trentennio cambiano le tipologie e mutano anche le funzioni della colonna sonora. Questi anni sono dominati da personalità come Nino Rota e Giovanni Fusco, voci del cinema di Federico Fellini e Michelangelo Antonioni e, in seguito, Ennio Morricone, indiscusso protagonista degli scenari sonori. Grazie all’operato di questi e molti altri compositori la musica per film assume dei nuovi connotati e si profila uno stile italiano anche per quanto riguarda l’intero paesaggio sonoro.

Le partiture modellate sul sinfonismo tardo ottocentesco, con il costante ricorso al bozzettismo folclorico e alle canzoni alla moda, non sono più gli indiscussi punti di riferimento dei registi; le tipologie musicali cinematografiche lentamente iniziano a mutare accogliendo al loro interno il jazz, la musica pop e addirittura il rock. Inizia a farsi strada anche un utilizzo molto accorto dei rumori, elemento di primaria importanza nella trama audiovisiva nei film di Antonioni e Sergio Leone. Le funzioni dell’accompagnamento sonoro vanno incontro a dei cambiamenti: il commento ridondante che aveva caratterizzato per lunghi anni le pellicole del cinema italiano risulta ormai essere logoro ed anacronistico. Compositori e registi ora propendono verso partiture che siano in grado di dialogare realmente con le immagini, anche in situazioni di asincronismo, per far scaturire nuovi percorsi audiovisivi. «Il musicista si fa uomo di cinema – affermava Luigi Chiarini – e si lascia dietro le spalle gli schemi e il peso dell’antica tradizione della sua nobile arte per dare un libero apporto con la sua particolare sensibilità all’opera filmica, che ha un suo specifico linguaggio e in cui le singole personalità si annullano per potenziarsi in un’unica personalità».

Questo seminario si colloca nell’area di ricerca L’esperienza audiovisiva e fa parte del ciclo di manifestazioni dedicate al paesaggio sonoro del cinema italiano.

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