Teatro di marionette per adulti

plus apr, 12mag, 31 2012

Lo spettacolo visuale-musicale per marionette è un esperimento di micro teatro di rappresentazione della parola poetica. Lo schema narrativo è l’elaborazione dei temi paesaggistici della poesia di Andrea Zanzotto, onnipresenti nella prima fase dell’opera del Poeta da Dietro il paesaggio (1940 – 48) e Pasque (1973). Da Pasque è infatti tratto il testo-base, il poemetto Lanternina cieca, presentato nella lettura-recitazione del Poeta stesso.

La “musica del bosco” che accompagna la rappresentazione è tratta dall’opera The Fairy Queen di Henry Purcell diretta da Benjamin Britten.

Spettacolo musicale di marionette per adulti a cura del Gran Teatrino La Fede delle Femmine

Tutti i giovedì, dal 12 aprile al 31 maggio 2012, ore 18

Posti limitati, ingresso su prenotazione
Info e prenotazioni: 041 2710236 – teatromelodramma@cini

e-mail teatromelodramma@cini.it

UN GRAN TEATRINO DI MARIONETTE di Andrea Zanzotto
Che cosa sarà mai un “Granteatrino di Marionette” come quello proposto dal gruppo “La Fede delle Femmine”? Certo un aprirsi di taglienti sorprese, a cascata, con incantate o ironiche pause, una mise-en-abîme e un flusso incontenibile di multiverse virtualità: ma il tutto aspramente materico, in contatto con i cinque (o più?) sensi, lungo le scansioni gestuali dei burattini, “preparati” al lavoro da mani addestrate a usare più leve (magari immaginarie) che le quaranta ecc. giapponesi con i loro decenni di apprendimento richiesti.
Già il primo impatto avvolge e strappa, invita ed allontana, via per scivoli o scalini, per lampi di colori e frullare a farfalla di tendaggi, per serie telescopiche di ambienti o allusioni prospettiche, per attorcigliamenti di fili e imbrogli da mercatino, per sarcami bloccati tra lingua e guancia.
Ma poi ciò che più tiene in ansia, accontenta e imbarazza, estrania e familiarizza senza lasciar tregua, è il tessuto di impromptu o commenti o lacune o incroci soprattutto musicali e lingustici che riplasmano ogni elemento e fanno lievitare-sprofondare le percezioni verso un sublime rivolto simultaneamente all’alto e al basso.
E in definitiva lo smascheramento in uno scherzo che tutto fa riposare in un sorriso.
Così va il mondo, così è un gruppo di contraddizioni la realtà: che le marionette conoscono più di chiunque, nel loro essere schema estremo, ostinatamente connesso ad un altrove, e, in questo caso, nella particolare “grazia”, “charis”, che queste “Femmine” hanno in sé, e di cui accedono scena e spettatori. Spettatori?
Ma questi incontri sono in reltà celebrazioni di misteri. Chissà. Ci sarà chi entra nell’iniziazione, chi no e chi forse. Là nella piccola grotta, nelle petite boîte. E nessuno resterà esattamente quello che era prima, se appena sia fatto complice dell’aura di questa esperienza tanto sorniona, quanto sottilmente enstusiasmata, tanto concreta, quanto allucinatoria.