Cinque pezzi sacri

I saggi raccolti in questo volume analizzano i testi poetici di alcuni celebri oratòri settecenteschi e intendono proporre un filone di ricerca ancora poco curato dalla critica artistica e musicale: con la conseguenza che pure nelle trasmissioni radiofoniche e televisive e addirittura nelle presentazioni ed esecuzioni organizzate nelle chiese essi, testi religiosi, risultano del tutto ignorati.
Si cerca, quindi, di colmare questa lacuna causata più di tre secoli or sono dal trionfante preconcetto illuministico che intendeva liberare la produzione letteraria, artistica e musicale dal “religioso”, rispettato tutt’al più e consentito nella libera scelta delle persone.
Gli oratòri sacri trovano il loro punto di riferimento nella Bibbia e nella riflessione teologica, ascetica e morale della millenaria tradizione cristiana e in alcuni scritti apocrifi che, relativi all’Antico e al Nuovo Testamento, sono generalmente di scarso valore letterario e frutto di fantasia.
Le opere, che qui si esaminano, vengono proposte non in ordine cronologico di produzione, ma secondo la tematica del quadro biblico concernente la creazione dell’universo, le profezie messianiche, la passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo. Temi sui quali indugiarono il genio artistico e la sensibilità religiosa del Metastasio, di Handel e Haydn.