Fabrizio Ammetto I concerti per due violini di Antonio Vivaldi

Da Istituto Italiano Antonio Vivaldi

Collana «Studi di musica veneta. Quaderni vivaldiani», XVIII
Leo S. Olschki editore, Firenze, 2013

Il libro inquadra la particolare esperienza compositiva dei concerti per due violini di Vivaldi (1678-1741) – il più importante compositore in Europa di questo genere, con poco meno di una trentina di lavori realizzati lungo quasi il suo intero arco creativo – a partire dal panorama complessivo del concerto romano, bolognese e veneziano a cavallo tra Sei e Settecento. L’indagine sonda le origini ‘concettuali’ del doppio-concerto per due violini in Vivaldi, la natura, la disseminazione e la relazione reciproca delle fonti (con particolare attenzione verso i ripensamenti compositivi presenti negli autografi), ma si occupa anche dell’analisi delle composizioni (formale e armonico-strutturale, tecnico-strumentale e relativa alla prassi esecutiva). I concerti tramandati da testimoni non autografi particolarmente problematici vengono discussi nel dettaglio. Dei due lavori pervenuti incompleti (RV 520 e RV 526) si propone una ricostruzione della parte mancante del primo solista. Vengono quindi descritti e analizzati i concerti per due violini composti in Germania da Telemann e da J. S. Bach, i due contemporanei di Vivaldi che hanno dedicato maggior attenzione al genere del doppio-concerto. Chiudono il volume un elenco completo delle edizioni moderne dei concerti per due violini di Vivaldi e una loro discografia scelta.