Gli inventari di Pietro Edwards nella Biblioteca del Seminario Patriarcale di Venezia

Il volume – che si inserisce nel quadro del
progetto di ricerca sul collezionismo veneto avviato presso l’Istituto
di Storia dell’Arte – nasce dallo spoglio e dallo studio degli
inventari stesi alla fine del Settecento da Pietro Edwards, che si
distinguono per la speciale attendibilità delle attribuzioni. Edwards,
perito d’arte, pittore, conservatore delle pubbliche pitture al tempo
della Serenissima, quindi alto funzionario del regime napoleonico,
esperto in restauro, mediatore nel mercato dell’arte, è di certo una
delle figure più poliedriche negli anni del tramonto della Serenissima
e nel primo Ottocento.
La sua attività di perito, non secondaria
nella gamma delle sue attività, emergerà da queste indagini in tutta la
sua rilevanza. Vengono in quest’occasione pubblicati gli inventari
relativi alle collezioni di alcune delle più importanti famiglie
veneziane e di illustri «foresti»: Pesaro, Albertis, Geminiano Cozzi,
Lodovico Franceschi, Marina Nani Donà, Tamagno, Antonio Zen, Nicolò
Biondi, Salvatore Orsetti, Zon, Giacomo Boldù, Manin, Caterino Corner,
Erizzo a San Martino, Pietro, Antonio e Tomaso Condulmer, Mocenigo a
San Samuele, Dolfin, Da Mula a Sant’Agnese, Renier, Giovanelli, Pisani
a Santo Stefano, Donà a Santa Fosca, Widmann a San Canciano, Manfrin,
Toninotto, Agdollo, ecc.

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