Le biblioteche del monastero di San Giorgio Maggiore

ISBN 88-222-2237-7

Una
ricerca sulle biblioteche del monastero benedettino di San Giorgio
Maggiore e, in particolare, su quella edificata da Baldassarre Longhena
nella seconda metà del sec. XVII, è parsa di particolare importanza per
illustrare l’ambiente e le premesse storiche su cui si è inserita
l’attività culturale della Fondazione Giorgio Cini. Se, infatti, nulla
ci è pervenuto della Libreria Medicea progettata da Michelozzo
Michelozzi, tanto celebre nel Quattrocento da spingere il cardinal
Bessarione a destinarle la sua raccolta di codici greci, la Biblioteca
del Longhena è stata invece ricomposta nel suo aspetto originario e
contiene il fondo librario più consistente della Fondazione. Vi si
possono ancora ammirare le pitture dei maestri lucchesi Coli e Gherardi
(e ciò è particolarmente suggestivo sulla scorta dei Pensieri Morali di
Marco Valle); gli scaffali dello scultore tedesco Franz Pauc, con
ventidue delle originarie cinquantasei statue lignee sovrastanti e i
due ben noti mappamondi seicenteschi, «i maggiori in diametro che a
Venezia si vedessero». Di ciò che fu il patrimonio librario del
monastero è possibile soltanto farsi un’idea attraverso i cataloghi
superstiti: una muta testimonianza di quella che fu definita “la più
considerevole” fra le biblioteche monastiche veneziane per il numero e
per la qualità dei suoi volumi.

INDICE

Premessa

Abbreviazioni

Giorgio Ravegnani, Le biblioteche del monastero di San Giorgio Maggiore

1. Le Origini e la biblioteca Medicea
2. La biblioteca del Longhena
3. La chiusura del monastero
Appendice

Nicola Ivanoff, La decorazione della biblioteca di San Giorgio Maggiore

Indice delle illustrazioni
Indice dei codici citati
Indice degli autori
Indice delle opere
Indice dei nomi e delle cose notevoli

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