Le carte riscoperte. I disegni delle collezioni Pozzi, Fissore e Donghi alla Fondazione Giorgio Cini

Da Istituto di Storia dell'Arte

Dopo l’uscita del catalogo completo della raccolta di Giuseppe Fiocco, con questo volume viene presentato un altro fondo grafico acquisito a San Giorgio tramite Vittorio Cini agli inizi degli anni sessanta, e che si compone dei disegni provenienti dalle collezioni Pozzi, Fissore e Donghi. Per quanto concerne le raccolte Pozzi e Fissore, si tratta di opere afferenti non solo all’ambito veneto, con la significativa presenza di fogli, per esempio, di Gaspare Diziani e Louis Dorigny, ma pure ad altre aree della penisola, come testimoniano i disegni dei bolognesi Aureliano Milani e Vittorio Bigari, nonché il consistente nucleo di fogli del lombardo Filippo Comerio, cui vanno aggiunte alcune testimonianze delle scuole non italiane. Una delle novità più significative presenti nel catalogo riguarda quattro copie dagli affreschi di Mantegna nella padovana cappella Ovetari realizzate dal pittore ligure Giovanni David; da segnalare, infine, la presenza di un paio di disegni di Federico Zandomeneghi, uno dei protagonisti della fervente vita artistica parigina di fine Ottocento. Non meno interessante è la raccolta appartenuta a Daniele Donghi, al cui interno è possibile distinguere due nuclei di particolare interesse: il quaderno di disegni dell’architetto Giacomo Quarenghi e i bozzetti del pittore-scenografo bellunese Pietro Gonzaga. Il gruppo di disegni per scenografie del Gonzaga nella collezione di Daniele Donghi era stato raccolto in origine dal padre, Felice Donghi, architetto e scenografo di un certo rilievo nell’ambiente milanese della seconda metà dell’Ottocento. A questo nucleo si aggiunsero fogli degli scenografi Giovanni Battista e Daniele Donghi, Fabrizio Galliari e Alessandro Sanquirico.