Lettere artistiche del Settecento veneziano. 4

ISBN 978896162040

Queste lettere furono scritte dall’impresario teatrale irlandese Owen McSwiny (1676 – 1754) a partire dalla sua esperienza di esilio, durata vent’anni, per lo più trascorsi a Venezia, per sfuggire ai suoi problemi fi nanziari dopo aver portato in scena l’opera Teseo di Handel nel 1713.
Si tratta di informali lettere d’affari, in gran parte indirizzate al giovane mecenate di McSwiny, il secondo duca di Richmond. Scritte in un linguaggio vivace e caratteristico, con continui riferimenti a fatti e personaggi dell’epoca, questi carteggi delineano le attività principali da cui McSwiny traeva sostentamento: l’opera di consigliere per gli aristocratici mecenati dell’opera italiana a Londra su artisti e rappresentazioni, ai quali forniva anche libretti suoi, l’acquisto e la vendita di dipinti e sculture, fungendo da agente per gli artisti, ma soprattutto l’ideazione e la quasi realizzazione di quella che per certi versi fu la sfi da più originale e ambiziosa di un inglese in Italia, ovvero la serie di rappresentazioni allegoriche di tombe di monarchi, statisti, combattenti, religiosi e pensatori, che causarono e sostennero la “Gloriosa Rivoluzione” del 1688. Le lettere, qui pubblicate per la prima volta nella loro interezza, forniscono testimonianze sull’attività di artisti quali Canaletto, Creti, Monti, Piazzetta, Pittoni, Sebastiano e Marco Ricci, Balestra, Rosalba Carriera, Solimena, Conca e Imperiali, così come testimoniano le irriverenti cronache delle esibizioni dei più importanti cantanti dell’epoca, quali Farinelli, Nicolini, Senesino, Cuzzoni e, soprattutto, Faustina Bordoni.