L’industria artistica del bronzo del Rinascimento a Venezia e nell’Italia settentrionale

Il volume raccoglie gli Atti del secondo Convegno dedicato alla figura, all’opera e al contesto storico di Tullio Lombardo, organizzato nell’ottobre del 2007, in occasione delle celebrazioni promosse dal Comitato Nazionale per il 550° anniversario della nascita dell’artista, dalla Fondazione Giorgio Cini in collaborazione con la Regione del Veneto. Il Convegno ha fornito l’occasione per fare il punto sulla scultura in bronzo del Rinascimento e sulle questioni relative all’uso di tale metallo nell’Italia settentrionale. Per i saperi tecnologici che vi sono coinvolti, la produzione di opere bronzee esige spesso che l’artista collabori con fi gure intermedie, i fonditori, chiamati a realizzare il suo progetto figurativo. Così avvenne nei cantieri veneziani di quegli anni. Lo testimoniano alcune realizzazioni di massimo valore istituzionale e simbolico, tutte – in vario modo – gravitanti intorno a Piazza San Marco: la statua equestre di Bartolomeo Colleoni, i Mori sulla Torre dell’orologio, la cappella del potentissimo cardinale Zen in San Marco, i Pili degli stendardi di fronte alla Basilica. Il grande prestigio del bronzo, metallo celebrato fin dall’antichità, fa sì che le realizzazioni in questo materiale continuino ininterrotte per tutto l’arco di tempo considerato, e cioè il lungo secolo del Rinascimento veneziano che comprende l’attività, tra gli altri, di Jacopo Sansovino, del Vittoria, di Andrea dei Bronzi, del Roccatagliata. Una corretta visuale storica dell’uso del bronzo nel Rinascimento, infi ne, non può eludere la fabbricazione di oggetti d’uso, dai cannoni alle campane, dai candelabri ai mortai: una produzione che è stata spesso e a torto considerata marginale.