Stampe private. Le opere di Ortes nella corrispondenza della biblioteca Correr

Giammaria Ortes, Stampe private. Le opere di Ortes nella corrispondenza della biblioteca Correr

a cura di Laura Carnelos

Fondazione Giorgio Cini, Venezia, 2015

Il III centenario della nascita di Giammaria Ortes (Venezia, 1713-1790) è stato ricordato un anno fa con le varie iniziative attuate da un apposito Comitato, promosso dalla Regione del Veneto e insediato presso la Fondazione Giorgio Cini per riprendere e ampliare gli studi su questa notevolissima gura di monaco camaldolese e poi prete secolare, che fu al contempo filosofo, matematico, economista e musicista. Ne è derivata la realizzazione di un Convegno, e il primo dei tre volumi qui presentati raccoglie appunto gli Atti delle due giornate di studio svoltesi nell’Isola di San Giorgio Maggiore con la partecipazione di studiosi e specialisti di varie discipline storiche, letterarie e teatrali, che hanno analizzato le scelte metodologiche di Ortes in tema di economia nazionale e l’attualità del suo pensiero, per poi prenderne in esame i testi teatrali per musica, quelli sulla loso a del linguaggio e quelli a carattere religioso. Proprio sui suoi lavori in campo musicale s’incentra il secondo di questi tre volumi, proponendo in edizione critica approntata e annotata da Giovanni Polin il dramma per musica Attilio Regolo e di seguito Calisso spergiura, Polissena e Manlio Capitolino, le tre azioni drammatiche per musica che Ortes viene elaborando nel quinquennio 1755-1760 tra Vienna, Berlino e Venezia mediante un’attenta, prolungata serie di stesure, correzioni e rifacimenti, tutti ben testimoniati dai relativi manoscritti superstiti. Dunque una nuova ri- essione sulla vita e l’opera di questo intellettuale, la cui biogra a è povera di avvenimenti esteriori ma viceversa ricchissima di entusiasmi e scoperte, come testimonia la ventina di scritti che egli riuscì a far stampare in vita tra Venezia, Firenze, Bologna, Roma, e le cui vicende editoriali costituiscono l’argomento principale del suo carteggio, ora trascritto e riproposto da Laura Carnelos per buona parte dell’ampia porzione conservata alla Biblioteca del Museo Correr di Venezia. Opportunamente presentata con l’etichetta di Stampe private, dettata dall’autore stesso e allusiva non solo alle modalità di stampa, a proprie spese, dei suoi libri, ma pure e soprattutto ai loro canali di diffusione. Infatti, anche per certi contenuti che indussero la censura a vietarli, Ortes volle sempre che giungessero solo a un pubblico scelto, rinunciando perciò ai consueti tramiti dei librai e ricorrendo a una distribuzione in varie città d’Italia tramite gli amici e parenti più cari, in modo da intrecciare poi per via epistolare un e cace dialogo intellettuale, funzionale allo sviluppo del suo pensiero, con un ristretto gruppo di interlocutori.