Tre sonate concertanti per fortepiano, violino e violoncello.

Nel luglio scorso presso la Fondazione Giorgio
Cini il Maestro Davide Amodio, docente di Musica d’insieme per
strumenti ad arcopresso il Conservatorio di Trieste, ha realizzato,
insieme con Edoardo Torbianelli, professore di fortepiano alla Schola
Cantorum di Basilea, e con Franck Bernède, professore di violoncello e
musicologia all’Università di Taipei, una registrazione discografica di
raro interesse. Si tratta di un inedito del grande compositore Ludwig
van Beethoven. Ai più recenti e innovativi sistemi di registrazione si
sono potuti unire strumenti d’epoca eccezionali: un fortepiano del 1823
uguale a quello appartenuto a Beethoven, un violoncello Teckler
interamente in stato originale, e un violino Pique del 1793, tutti con
corde in budello nudo, archi modello classico e modalità tecniche
esecutive d’epoca (violino senza mentoniera e spalliera, violoncello
senza puntale). La ricca massa di armonici del fortepiano ha permesso
di raggiungere equilibri sonori assolutamente impensabili con un
pianoforte moderno, scavando nell’infinita direzione dei piani e
trovandone così di delicatissimi (è di Beethoven uno dei primi e più
famosi pianissimi a tre p) ma anche impressionanti ed energici
fortissimi. L’insieme è dunque sempre compatto e tonico; tutti gli
strumenti possono dominare i propri livelli sonori con estrema
naturalezza. L’opera qui affrontata (le trascrizioni originali per trio
dei quartetti I, II e IV dell’opera 18) ha dato l’opportunità unica di
eseguire un’opera nota e al tempo stesso inedita, senza influenze di
altre precedenti interpretazioni. Il disco è in uscita con la rivista
«Amadeus» nell’autunno 2007.

Per informazioni
e-mail: ufficio.editoriale@cini.it