Archivio Iconografico Teatrale e Musicale

L’iconografia teatrale e musicale è uno dei campi d’interesse dell’Istiituto. Questa disciplina è considerata una fonte imprescindibile per la storia dello spettacolo, del teatro, della musica, della danza e del melodramma. La memoria e la storia dello spettacolo sono da considerarsi un  fondamentale bene culturale che deve essere tutelato, conservato e valorizzato secondo i criteri della normativa contenuti nel Codice dei Beni Culturali che definisce lo spettacolo in termini di ‘cultura immateriale’. Infatti il fenomeno spettacolo è effimero per sua stessa natura, ma lascia, in ogni caso, testimonianze testuali e tracce visive che, conservate nel corso dei secoli, aiutano a ripercorrerne le tappe dello sviluppo storico ed estetico. Il materiale custodito presso l’Archivio del Centro è di natura interdisciplinare, poiché raccoglie materiali di diversa natura e congiunge diversi strumenti e linguaggi artistici: i reperti e le memorie sostituiscono l’oggetto dello studio, non più disponibile. Si spazia dalla ritrattistica alla scenografia, dall’architettura teatrale alla costumistica, dalle antiporte dei libretti d’opera alla pittura, dalle incisioni antiche alle litografie colorate, dalle immagini tratte da riviste illustrate otto e novecentesche a fotografie anche molto recenti.

L’Archivio Iconografico Teatrale e Musicale è nato dall’esigenza di riordinare il materiale, raccolto in lunghi anni di ricerca, che era stato sistemato e schedato da Maria Teresa Muraro e Margherita Antonelli su supporti cartacei rigidi. Le immagini raccolte hanno dato vita nel tempo a schede catalografiche digitali e prima ancora a 15.000 schedoni cartacei. Oggi rappresenta un corpus unico nel suo genere, consentendo, agli studiosi della materia, un confronto immediato dei soggetti esaminati.

Tra le tante sezioni, un’attenzione particolare è dedicata al teatro musicale, che può contare sullo stretto rapporto che esiste con la collezione di libretti d’opera in musica e altri materiali conservati presso il Centro. Infatti, il confronto tra l’aspetto testuale, musicale e visivo è, nel melodramma, particolarmente fertile di informazioni storiche: i disegni di scenografie e costumi, infatti, contribuiscono ad accrescere la conoscenza in questo campo in maniera determinante.

Uno dei criteri che ha dominato la raccolta delle immagini che costituiscono l’Archivio è stato quello di documentare soprattutto il teatro di area veneta: artisti come Pietro Gonzaga, Giuseppe Borsato, Francesco Bagnara, Pietro Venier, Giuseppe e Pietro Bertoja sono illustrati in modo completo e addirittura, in alcuni casi, è possibile vedere qui riprodotti disegni di cui oggi si sono perse le tracce.

Oggi il lavoro di scheda­tura informatica prosegue l’obiettivo di rendere disponibili soprattutto i documen­ti iconografici originali esistenti negli archivi della Fondazione Giorgio Cini. Tutti i disegni di scenografia posseduti dalla Fondazione provenienti dai fondi Certani e Donghi sono stati fotografati e inseriti nell’Archivio.

Poiché ancora non è stato definito uno standard catalografico nazionale che contenga tut­ti i dati necessari per l’archiviazione dei documenti legati allo spettacolo, l’impostazione metodologica dell’Archivio AITM e la scheda proposta dal Centro si pone come un tentativo all’avanguar­dia per la risoluzione del problema.