Ulderico Rolandi

Studioso del melodramma, Ulderico Rolandi fu uno dei più noti collezionisti di libretti d’opera del XX secolo. La sua raccolta, composta da circa 32.000 esemplari, acquisita da Vittorio Cini nel 1956 su segnalazione di Adriano Belli e Silvio D’Amico, fu sistemata nel maggio del 1957, col suo prezioso schedario, presso l’Istituto per le Lettere, il Teatro e il Melodramma della Fondazione Cini.Si tratta di libretti, alcuni rarissimi, che vanno dalla seconda metà del Cinquecento ai nostri giorni: una delle più grandi collezioni esistenti al mondo, paragonabile solo al fondo di libretti d’opera presente nella Library of Congress di Washington.La collezione è corredata di una biblioteca specifica che comprende stampe coeve degli autori sei-settecenteschi (Metastasio in una decina di esemplari, le opere di Zeno, Du Fresne, Moniglia, Morerti, Silvani) insieme ad alcune sontuose edizioni: il teatro di Terenzio (1569), le Poesie diverse di Francesco de Lemene (1692), la silloge dei drammi rappresentati a Venezia nell’anno 1726, la scelta dei testi seri (1822) e giocosi (1826) pubblicati a Milano dalla Società tipografica dei Classici Italiani, le raccolte degli intermezzi per musica.La biblioteca comprende inoltre repertori relativi sia ad alcune piazze (Modena, Reggio, Napoli, Venezia, ecc.) sia al melodramma in generale, dai cataloghi di Allacci, Clément-Larousse, Dassori, Wiel e Sesini a quelli di Salvioli e Sonneck. Completano il settore ritagli di riviste e quotidiani (Miscellanea Rolandi), schede con notizie che riguardano aspetti dell’opera in musica e che rivelano una cura erudita e bibliofila per ogni particolare concernente il libretto.La Raccolta Rolandi di libretti d’opera ha costituito uno dei nuclei del “Progetto ECHO, l’opera veneta in rete”, realizzato in collaborazione con Arcus S.p.A. dal 2005 al 2008. Attraverso la bonifica catalografica dei dati presenti nell’OPAC SBN e la digitalizzazione dei libretti veneziani secondo gli standard della Biblioteca Digitale Italiana il Progetto ECHO ha valorizzato i materiali della Fondazione Giorgio Cini e di alcune delle maggiori istituzioni di Venezia. In particolare, la Raccolta Rolandi è stata inventariata, riportata alla sua consistenza originale (escludendo le aggiunte posteriori) e dotata di nuove segnature moderne. I risultati del Progetto ECHO sono già parzialmente visibili nell’OPAC SBN e lo saranno integralmente appena l’ICCU ne completerà il caricamento nel catalogo in rete.