A chi è rivolto il Centro Vittore Branca?
A studenti universitari, PhD e post-doc, professori, scrittori e artisti di ogni età, interessati a trascorrere un periodo di studio a Venezia.
Al Centro si accede tramite domanda di ammissione.
Come fare domanda di ammissione?
Inviare via email a centrobranca@cini.it:
La Residenza
Situata nel parco dell’Isola di San Giorgio Maggiore, la Residenza del Centro Vittore Branca può ospitare fino a 90 studiosi in camere singole e doppie con servizi privati, attrezzate per la preparazione di pasti al fine di contenere le spese per il vitto, con connessione wi-fi.La Residenza comprende servizi di accoglienza, sorveglianza e pulizia. Sono a disposizione degli ospiti una lavanderia self service e distributori automatici di alimenti e prodotti di igiene.Per favorire la vita sociale e la circolazione delle idee, la Residenza ha spazi comuni, come le sale soggiorno, la sala per la musica, l’area fitness e la terrazza.
Servizi connessi alla Residenza
Temi di ricerca
Di seguito i temi di ricerca di particolare interesse per gli Istituti e i Centri di ricerca della Fondazione Giorgio Cini: i candidati possono anche proporre un progetto di ricerca indipendente, purché incentrato sui materiali custoditi presso le biblioteche e gli archivi della Fondazione.
– Ricerca di volumi della Fondazione Giorgio Cini su OPAC –
Tra i progetti che vorremo sviluppare e promuovere:
Misticismo, esoterismo, spiritualità e religione popolare sono concetti sfuggenti, che, come dice Michel De Certeau, spaventano ancora l’epistemologia delle scienze sociali contemporanee. Invitiamo i ricercatori a lavorare su questi termini in maniera interdisciplinare, connettendo riflessioni filosofiche, scienze sociali e teologie. I ricercatori potranno lavorare nella biblioteca del Centro, che ospita una ricca collezione di testi di storia delle religioni, letteratura coloniale, orientalismo, ed esoterismo.
I confini tra scienza e religione sono spesso fluidi. Alcuni storici, orientalisti e psicanalisti del XX secolo come Mircea Eliade, Henry Corbin, e Carl Gustav Jung sono stati definiti “religionist”, in altre parole hanno mescolato concezioni ed esperienze del sacro con descrizioni storico-scientifiche. All’interno dei nuovi movimenti religiosi e nella cultura New Age si è sviluppata una corrente strettamente legata alle narrative delle scienze naturali, chiamata anche “Quantum mysticism”, dove le categorie delle scienze sono rielaborate per descrivere fenomeni religiosi. Completamente diversa, anche se con qualche assonanza, è la “svolta ontologica” descritta dall’antropologia contemporanea, che apre alla possibilità di altre realtà e dimensioni. Chiediamo agli studiosi di esplorare i confini tra scienza, cultura e religione.
La relazione con l’Altro. Ogni forma religiosa si deve confrontare con l’alterità, tematizzando il confine tra “noi” e “loro”, che sia di natura culturale, etnica, linguistica, o legata all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Chiediamo agli studiosi di tematizzare i confini religiosi. Come è percepito l’Altro? Chi è l’infedele? Come si muovono queste frontiere in base al contesto politico e sociale?
Tra New e Old Age. Le scienze sociali hanno cercato di descrivere i cambiamenti delle pratiche religiose nelle società contemporanee coniando nuove categorie, quali “modernità religiosa”, “bricolage”, “post-secolare”, “new age”. Il rischio è quello di cadere nel presentismo, ascrivendo tutte le caratteristiche dei fenomeni religiosi alla cosiddetta svolta della modernità. Proponiamo quindi di indagare le relazioni tra vecchie e nuove tendenze nei fenomeni religiosi.
Fenomenologia del corpo religioso: percezioni, emozioni, sensazioni e costruzione del corpo. Chiediamo agli studiosi di descrivere l’intreccio tra corpo, percezione, comprensione e cultura.
Progetti dedicati allo studio e valorizzazione dell’Archivio Tiziano Terzani, donato dalla famiglia alla Fondazione Giorgio Cini, contenente documenti personali e fotografie.
L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini e la divulgazione della musica indiana in Italia: storia di un quarantennio di corsi, seminari e concerti
Per una storia dell’IISMC: nascita e sviluppi di una nuova idea di divulgazione e ricerca sulle musiche del mondo
I giornali eruditi veneziani di metà Settecento
La “Repubblica letteraria” settecentesca tra Ludovico Antonio Muratori e Angelo Calogerà
Giovanni Pascoli e Vittorio Cian: la corrispondenza tra un poeta e un intellettuale agli inizi del Novecento
Gabriele D’Annunzio e l’impresa di Fiume, dai documenti del Fondo Frumi
Arte e letteratura tra Italia, Germania ed Europa a metà Novecento, dai documenti del Fondo Geiger
La “linea veneta” nella cultura novecentesca e il ruolo di Diego Valeri
L’illustrazione e la mise en page del libro veneziano fra ’400 e ’500
Libri a stampa del Seicento alla Fondazione Giorgio Cini: biblioteche personali (Munoz, Dudan, Savadori)
Illustrazione libraria
Temi cavallereschi e cortesi nei fondi antichi illustrati della Fondazione Giorgio Cini
Trattati religiosi ad uso popolare: l’Arte del ben morire e l’Imitatio Christi nei fondi antichi della Fondazione Giorgio Cini
Scambi, relazioni e collaborazioni tra i tipografi attivi a Venezia nel Quattro e Cinquecento
Il disegno emiliano di architettura, prospettiva, quadratura e ornato: studio e catalogazione del fondo nella raccolta Antonio Certani alla Fondazione Giorgio Cini
I disegni per le arti decorative nelle raccolte della Fondazione Giorgio Cini: studio e catalogazione
Il disegno di paesaggio: studio e catalogazione dei disegni nelle raccolte della Fondazione Giorgio Cini
Il disegno di figura emiliano e bolognese del Sei e Settecento: studio e catalogazione dei disegni nella raccolta Antonio Certani alla Fondazione Giorgio Cini
La ‘Fototeca italiana’ di Nicolò Cipriani alla Fondazione Giorgio Cini: studio, riordino e inventariazione (e catalogazione) di una sezione del fondo
La raccolta fotografica di Giuseppe Fiocco alla Fondazione Giorgio Cini: studio, riordino e inventariazione (e catalogazione) di una sezione del fondo
La Fototeca di Rodolfo Pallucchini: studio e catalogazione di una sezione della raccolta fotografica
Gallerie d’arte e collezionismo del Novecento: studio del fondo documentario dell’archivio Cardazzo alla Fondazione Giorgio Cini
La raccolta di arte grafica del Novecento di Manlio Malabotta, disegni, stampe e libri illustrati: ricerche e catalogo
Il collezionismo privato in Italia dal 1450 al 1950: un’indagine sullo stato di fatto degli studi attraverso la ricerca bibliografica
N.B. I candidati sono invitati a contattare direttamente l’Istituto di Storia dell’Arte (arte@cini.it) per prendere visione delle raccolte e dei fondi relativi ai temi di ricerca prescelti.
Il rimescolio delle idee: arrivi, partenze ed elaborazione in loco
Il rapporto tra la Serenissima e la Santa Sede
La conoscenza del territorio soggetto al governo della Repubblica – nei suoi due versanti da terra e da mar – da parte di palazzo Ducale
La percezione di un mondo ‘slargato’ dalle scoperte, da parte di Venezia città ‘specola’, osservatorio privilegiato del mondo che cambia, quindi ‘occhio del mondo’
Le opere di difesa veneziane tra xvi e xviii secolo
Stato da terra – Stato da Mar occidentale
La difesa a mare dei Murazzi
Il reclutamento dei galeotti
L’ossessione delle reliquie
Luoghi pii e licenze edilizie
Tra persistenza e innovazione.
La ripercorribilità della toponomastica
L’eros mercenario
Il pater familias
Il culto dei morti
Autocelebrazione gentilizia
Cultura, arte e distinzione sociale
Venezia e Impero ottomano.
Il teatro di Eleonora Duse
La vita e l’arte di Aurel A. Milloss
La drammaturgia e la regia nel teatro di Luigi Squarzina
L’attività artistica di Titina Rota
Storia del melodramma attraverso la collezione dei libretti d’opera di Ulderico Rolandi, con particolare attenzione alla produzione operistica veneta e veneziana
Gli studi sullo spazio scenico di Elena Povoledo
La scenografia veneta dal Seicento al Novecento
La scenografia italiana del secondo Novecento nell’opera di Pierluigi Samaritani e Mischa Scandella
Teatro e regia nel secondo Novecento attraverso gli archivi di Maurizio Scaparro, Giovanni Poli e Arnaldo Momo
L’iconografia come fonte per lo studio della storia del teatro
L’iconografia dell’attore ottocentesco