L’archivio del compositore Domenico Guaccero all’Istituto per la Musica

L’archivio del compositore Domenico Guaccero all’Istituto per la Musica

L’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini annuncia una nuova importante acquisizione: l’archivio personale del compositore Domenico Guaccero (1927-1984), una figura rappresentativa dell’avanguardia musicale italiana.

Grazie alla donazione della moglie del compositore Anna Maria Toro e dei figli Giovanni Guaccero e Paolo Guaccero un nuovo corpus di documenti si aggiunge ai fondi dell’Istituto per la Musica. I materiali saranno al più presto inventariati e messi a disposizione di quanti vorranno approfondire lo studio dell’opera e del pensiero dell’artista.

Le attività di Domenico Guaccero e le fasi del suo processo creativo sono documentate da circa 400 tra schizzi, abbozzi e stesure autografe, 5.000 pagine tra appunti, testi manoscritti e dattiloscritti, oltre 300 lettere, 250 tra nastri, audiocassette e videocassette, oltre a brochures, programmi di concerti, libri, riviste e ritagli di giornale. Tutto questo confluirà in un nuovo fondo dell’Archivio della Fondazione Cini. I
documenti troveranno collocazione sull’Isola di San Giorgio Maggiore in custodia all’Istituto per la Musica. Si tratta di una rilevante acquisizione, che arricchisce, insieme a quelle dei fondi di Giacomo Manzoni (marzo 2013), Roman Vlad (luglio 2013), Giovanni Salviucci (novembre 2013) ed Egisto Macchi (marzo 2014) il patrimonio di archivi musicali della Fondazione.

All’atto della donazione, la moglie del compositore Anna Maria Toro insieme ai figli Giovanni Guaccero e Paolo Guaccero hanno rilasciato la seguente dichiarazione:

«È con molto piacere che abbiamo accolto la propostadell’Istituto per la Musica della Fondazione Cini di acquisire l’archivio di Domenico Guaccero. L’Archivio Guaccero in questi trent’anni ha visto crescere l’interesse di molti studiosi, alcuni dei quali hanno contribuito al lavoro di riordino e sistemazione. Allo stesso tempo l’attuale condizione dell’archivio a Roma non consentiva di prospettare un futuro sul lungo periodo e per questo consideriamo fondamentale l’iniziativa dell’Istituto per la Musica che si colloca nel più ampio contesto di raccolta dei più importanti fondi e archivi italiani relativi alla musica del XX secolo. Ringraziamo in particolar modo il direttore dell’Istituto per la Musica, Gianmario Borio, che ha voluto fortemente questa acquisizione, mostrando la giusta attenzione e sensibilità verso una pagina fondamentale della storia della musica italiana. Siamo certi che l’Istituto
per la Musica saprà valorizzare al meglio il nostro archivio ponendo le basi per la futura ricezione dell’opera e del pensiero di Domenico Guaccero».

Gianmario Borio, direttore dell’Istituto per la Musica:

«Con grande soddisfazione accogliamo nel nostro archivio di fonti musicali del ventesimo secolo il Fondo di Domenico Guaccero, figura di fondamentale importanza per il teatro musicale di sperimentazione, le nuove notazioni e lo sviluppo delle tecnologie elettroniche. Questi materiali si aggiungono a quelli conservati nel Fondo Egisto Macchi, amico e sodale di Guaccero, documentando una stagione di straordinaria creatività che ebbe il suo centro a Roma e il suo ente propulsore nell’Associazione Nuova Consonanza».
L’archivio personale di Guaccero, già dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza Archivistica del Lazio e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è stato donato dagli eredi all’Istituto per la Musica. La donazione si inserisce nel quadro delle attività di incremento degli archivi musicali avviato nel 2012 dal Direttore dell’Istituto, Gianmario Borio. Attraverso i materiali ceduti all’Istituto, ed in particolare
gli appunti verbali, gli schizzi, gli abbozzi e le stesure autografe, sarà possibile approfondire il pensiero compositivo di Guaccero (allievo di Barbara Giuranna e Goffredo Petrassi) e ricostruire le tecniche adottate
nelle composizioni strumentali (Sonatina prima, per pianoforte, 1956; Sonatina seconda, per violino e pianoforte, 1958), vocali (Tre liriche di Montale, 1951, Glossa, 1970) e per il teatro musicale (Scene del potere, 1964-68; Novità assoluta, 1972), molte delle quali ancora inedite.

Nel corso della sua carriera, Guaccero ha anche approfondito in sede teorica alcune tematiche dibattute durante gli anni Cinquanta-Settanta (‘apertura’ formale, tecniche aleatorie, nuove grafie, gestualità strumentale e vocale), fornendo significativi contributi a una discussione che aveva tra i suoi interlocutori i principali esponenti del panorama musicale internazionale. Con molti di questi compositori (Berio, Bussotti, Kagel, Nono, Pousseur, solo per citarne alcuni) Guaccero ha intrattenuto scambi epistolari, documentati nelle numerose lettere presenti nell’archivio; a essi si aggiungono testi manoscritti e dattiloscritti di
argomento teorico, anche inediti, volumi di diverso argomento e gli scritti del compositore che testimoniano la sua costante attività didattica e l’attenzione riservata a vari aspetti dell’insegnamento musicale.

L’archivio comprende documenti attestanti l’attività organizzativa di Guaccero, fondatore con Luca Lombardi e Alvin Curran del Centro per la musica sperimentale (1972) e, con Egisto Macchi dello Studio R7 per la musica elettronica (1968) e dell’Istituto per la voce (1983).