L’archivio del compositore Fausto Romitelli all’Istituto per la Musica

La Fondazione Giorgio Cini riceve dagli eredi i documenti appartenenti all’artista.

Attivo sul fronte della composizione strumentale e delle nuove tecnologie del suono, Romitelli è una figura rappresentativa della più recente creatività musicale in Italia

L’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini annuncia una nuova importante acquisizione: l’archivio personale del compositore Fausto Romitelli (1963-2004), figura di fondamentale importanza nel panorama musicale italiano e internazionale degli ultimi trent’anni. Grazie alla donazione delle sorelle Valentina e Giorgia Romitelli, il cui atto è stato firmato oggi a San Giorgio Maggiore, un nuovo corpus di documenti si aggiunge al ricco patrimonio musicale dell’Istituto per la musica, aprendo una finestra sulla fase più recente della creatività musicale in Italia.

Circa 2.000 fogli di schizzi e abbozzi musicali, nei quali si manifestano le diverse fasi del lavoro compositivo, consentiranno agli studiosi di ricostruire la genesi delle opere di Romitelli e di approfondire l’evoluzione del suo pensiero dal periodo formativo con Franco Donatoni al percorso di ricerca presso l’Ircam di Parigi. Oltre alle stesure autografe dei lavori più noti, il corpus documentario comprende composizioni giovanili inedite, partiture annotate, carteggi, programmi di concerti e una collezione di registrazioni sonore. Questo è il primo archivio donato alla Fondazione che contiene anche un computer, ormai strumento di lavoro per eccellenza, che mette in evidenza la nuova fase per lo studio della composizione contemporanea, legata anche al tema della tecnologia e all’informatica.

In occasione della donazione, le sorelle del compositore, Valentina e Giorgia Romitelli, hanno rilasciato la seguente dichiarazione: «Da una parte questa donazione risolve il problema di che cosa fare quando una famiglia si trova con questi tesori in casa, ovvero con documenti che hanno un valore che va al di là della vita del singolo, e si trova quindi con la grande responsabilità di doverli mantenere nel tempo e di renderli disponibili agli altri in futuro. La scelta di donarli alla Fondazione Cini è frutto di un dialogo, iniziato anni fa con Giovanni Morelli e continuato con Gianmario Borio, e dal nostro punto di vista la cosa determinante nella scelta è stata l’efficacia di questa Istituzione, oltre che la sua importanza. Noi oggi siamo qui: firmiamo, stiamo creando un fondo, un archivio dopo aver parlato con altre diverse potenziali controparti senza poi arrivare a nulla. Quindi il fatto di essere qui già parla: il fatto di fare, di concludere gli accordi attraverso dei passi concreti e avere progetti per il futuro.».

«L’acquisizione del fondo Fausto Romitelli segna un passaggio cruciale per gli archivi dell’Istituto per la Musica – afferma Gianmario Borio, direttore dell’Istituto per la Musica – marcando il nuovo interesse per la generazione di compositori nati dopo la seconda guerra mondiale. Oltrepassando i limiti generazionali delle precedenti acquisizioni, l’obiettivo si sposta sulla contemporaneità e segnala l’attenzione dell’Istituto per la storia recente della composizione».


Nato a Gorizia nel 1963, Fausto Romitelli è scomparso prematuramente a Milano nel 2004, lasciando un’impronta indelebile sulle successive generazioni di compositori. Nel 1988 si diploma in composizione al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano con Umberto Rotondi; parallelamente, frequenta i corsi di perfezionamento dell’Accademia Chigiana di Siena e della Scuola Civica di Milano sotto la guida di Franco Donatoni. Nel 1991 si trasferisce a Parigi per studiare le nuove tecnologie dell’informatica musicale presso l’Ircam, istituto con il quale collabora dal 1993 al 1996. Le ricerche della corrente ‘spettralista’ – e in particolare dei compositori affiliati a L’Itinéraire – avranno un ruolo importante nella maturazione del suo linguaggio musicale. Se la qualità dell’artigianato compositivo e una spiccata attenzione alla complessità della materia sonora contraddistinguono le opere del periodo formativo (tra cui Have your Trip, per arpa, chitarra e mandolino,1988-89; , per ensemble,1989; Nell’alto dei giorni immobili, per ensemble, 1990), è soprattutto dalla metà degli anni Novanta che nella scrittura di Romitelli si affermano i suoi tratti più incisivi: la tendenza a corrodere e saturare il suono (concepito come “materia a forgiare”), l’utilizzo sistematico di processi di ripetizione, l’integrazione di sonorità di provenienza non accademica (rock psichedelico, musica techno). L’immaginario musicale di Romitelli è ricco di suggestioni letterarie che esplorano la zona-limite del sogno, dell’allucinazione e della trance, come nel capolavoro Professor Bad Trip, per ensemble ed elettronica (1998-2000), fondato sulla lettura di un testo di Henri Michaux. A Francis Bacon, pittore che Romitelli considerava come il più vicino alla propria sensibilità, si ispira invece Blood on the Floor, Painting 1986 (2000); mentre a un film di David Cronenberg si rifà Dead City Radio: Audiodrome, per orchestra (2002). Un posto di rilievo nella produzione del compositore occupa infine An Index of Metals, per soprano, ensemble, elettronica e multiproiezione (2003), video-opera realizzata in collaborazione con Paolo Pachini.

Alla musica di Romitelli sono stati dedicati convegni e festival, tra i quali Anamorphoses – Autour de l’oeuvre de Fausto Romitelli (Strasburgo 2013) e l’edizione del 2014 di Milano Musica.


L’Istituto per la Musica promuove la ricerca scientifica e la diffusione del sapere su diversi ambiti della cultura musicale dell’Occidente. Le attività sono rivolte in modo particolare a tre aree: processi compositivi, teoria e pratica dell’interpretazione musicale ed esperienza audiovisiva. Esse si esplicano attraverso la conservazione e la valorizzazione di rilevanti  fondi di persona, la pubblicazione di letteratura musicologica, l’organizzazione di convegni, seminari e manifestazioni musicali, favorendo le necessarie sinergie fra enti pubblici e privati nazionali e internazionali. L’Istituto per la Musica opera per l’acquisizione, la conservazione, la tutela, e la valorizzazione di archivi del XX e del XXI secolo, con particolare attenzione a quelli prodotti da personalità di rilievo del mondo musicale, coreutico e audiovisivo (Gian Francesco MalipieroAlfredo CasellaNino RotaCamillo TogniOttorino RespighiAlberto Bruni TedeschiAurél MillossOlga RudgeEgida Sartori, Gino Gorini, Giacomo Manzoni, Roman Vlad, Giovanni Salviucci, Egisto Macchi). Collabora a tal fine con altri istituti della Fondazione Giorgio Cini, con la Direzione Generale per gli Archivi,la Soprintendenza Archivistica per il Veneto, la Direzione Beni Culturali della Regione del Veneto e con enti privati italiani e stranieri, partecipando agli Archivi della musica del Sistema Archivistico Nazionale , al Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze e al progetto Novecento Veneto Musica.

 

 

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