Giustizia “contaminata” – Fondazione Giorgio Cini
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PUBBLICAZIONI Saggi gennaio 1996

Giustizia “contaminata”

La situazione era conosciuta, si sapeva, a Venezia e fuori, che dei
giudici della Quarantìa, massimo organo della giustizia veneta
spratutto in materia civile, si lasciavano corrompere, ed erano
concussionari. Lo scandalo, e il conseguente processo, verranno fuori
quando degli anonimi – ma neppur tanto anonimi…- lanceranno l’accusa
che a corrompere quei giudici erano degli ebrei, e non già per cause
che li riguardassero personalmente, bensì per conto di litiganti che si
rivolgevano a loro come mediatori ben introdotti nel mondo nobiliare.
Si profila sullo sfondo la Venezia del terzo decennio del Seicento. Una
Venezia appena uscita dalla pestilenza del 1629-1630, colpita dalla
crisi economica e da una crisi politica che aveva profondamente diviso
il suo patriziato, messo i ricchi contro i poveri, e organismi
giudiziari di cui facevanno parte i più ricchi contro quelli dove
entravanno i meno ricchi. Una Venezia dove stava crescendo e
consolidandosi la comunità ebraica, che sembrava vicina a integrarsi –
lo sperava il grande rabbi Leon Modena – con quella cristiana. Una
speranza che sembrerà vanificata dal processo sulla Giustizia “contaminata”.

INDICE

Prefazione

Giustizia “Contaminata”

Corruzione tra i guidici dell Quarantia?

Si avvi il processo sulla “contaminazione” della giustizia

Uno sguardo sul mondo dei protagonisti
Nobili, “mezzani” e poveri
Gli ebrei
Il problema giudizario della corruzione nobiliare

Lo svolgersi e il concludersi del processo sulla “contaminazione” della giustizia

Conclusione.Stracichi del processo sulla “contaminazione” della giustizia

Indice dei nomi

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