a cura di Marianna Zannoni Archives - Fondazione Giorgio Cini

Attilio Badodi fotografo di teatro

Tra i maggiori protagonisti della fotografia italiana del primo Novecento, Attilio Badodi (Reggio Emilia, 1880 ― Milano, 1967) ritrae il teatro del tempo in un affresco di rara precisione e bellezza. Nelle sue opere, straordinari esempi di foto ritratto liberty, compaiono attori, cantanti, musicisti, compositori e drammaturghi, sia in scatti privati che in abiti di scena. Partendo dalle parole dello stesso Badodi, questo volume vuol essere un omaggio alla fortunata carriera del fotografo e a quella dei protagonisti del teatro italiano immortalati nelle sue lastre: “Due grandi passioni hanno caratterizzato la mia esistenza: la fotografia e il teatro. Non fu quindi soltanto l’amore per la professione che esercitavo a indurmi, nel 1902, ad abbandonare la città natia per Milano, ma insieme il fascino potente che su di me esercitava la brillante vita artistica della metropoli. Era quello il tempo dei trionfi di Tina Di Lorenzo, di Petrolini, della Duse, di Betrone, della Borelli”.

«Illustre Signora Duse». Cento voci dall’archivio dell’attrice

A cento anni dalla scomparsa di Eleonora Duse (Vigevano, 1858 – Pittsburgh 1924), il volume propone un’inedita selezione delle numerose lettere conservate nell’archivio dell’attrice custodito presso l’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini. Si tratta di cento delle molte voci che hanno intrattenuto con lei rapporti artistici e amicali, tra cui attrici e attori, intellettuali e letterati.
Dalle lettere alla Duse emergono ricordi di incontri, scambi di opinioni, condivisione di progetti e visioni creative. Una pluralità di voci, spesso lontane le une dalle altre, sorprendentemente concordi nel riconoscere l’eccezionalità della figura di Eleonora Duse , del suo sguardo, del suo teatro.

Artista rivoluzionaria e appassionata, Eleonora è stata la più celebre attrice italiana del nostro recente passato. Attrice e capocomica di successo, ha lasciato un segno indelebile nella cultura italiana ed europea del suo tempo. Su di lei furono scritte molte pagine e alcune della più significative testimoninanze sono raccolte in questo libro: la poetessa Ada Negri la descrive come “la più sublime figura femminile del nostro tempo”, Piero Gobetti ne parla come “di uno spirito religioso” e lo scrittore fiorentino Fernando Agnoletti paragona chi non ha avuto la fortuna di sentirla a teatro “a chi in poesia non ha letto l’Odissea”.