Convegni e seminari Archives - Fondazione Giorgio Cini

Transcendence in the Small Gestures of Life

Il simposio Transcendence in the Small Gestures of Life: Attention and Care for Nature and Humans in Religious Traditions esplora come le tecniche spirituali risvegliano la cura e l’attenzione verso il mondo naturale, gli altri esseri umani e la creazione.
Esperienze come le cerimonie sama sufi, l’uso del profumo nelle cerimonie funebri, e la cura di piante e animali sono esempi di come la spiritualità si esprima attraverso piccoli gesti che connettono alla trascendenza. Il simposio approfondisce anche come questi approcci spirituali influenzino lo studio delle religioni e le sfide contemporanee, in particolare la crisi ecologica globale.

L’evento è co-organizzato dal Centro di Studi Comparati sulle Civiltà e le Spiritualità (Fondazione Giorgio Cini) insieme all’Muslim Worlds Network of the European Association of Social Anthropologists (EASA) e al Centro di Ricerche Etnografiche e di Antropologia applicata “Francesca Cappelletto” (CREAa) del dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Verona.

programma
Giovedì, 2 ottobre
plus

9:30 – 10:00 | Welcome Greetings

  • Francesco Piraino (Fondazione Giorgio Cini)
  • Lili Di Puppo (FAU Erlangen-Nürnberg / KU Leuven)
  • Fabio Vicini (University of Verona)

10:00 – 11:00 | Panel: Disarticulating Transcendence in the Everyday

Chair: Francesco Piraino (Fondazione Giorgio Cini)

11:00 – 11:30 | Coffee Break

11:30 – 12:30 | Panel: Everyday Care and the Sacred

Chair: Fabio Vicini (University of Verona)

14:30 – 15:30 | Panel: Experiencing Subtle Forms of Transcendence

Chair: Lili Di Puppo (FAU Erlangen-Nürnberg / KU Leuven)

Venerdì, 3 ottobre
plus

10:00 – 11:00 | Panel: Nature, Body, and Transcendence

Chair: Lili Di Puppo (FAU Erlangen-Nürnberg / KU Leuven)

11:00 – 11:30 | Coffee Break

11:30 – 12:30 | Panel: Transcendence and Beauty in Pilgrimage

Chair: Fabio Vicini (University of Verona)

14:30 – 16:00 | Plenary

La conferenza si terrà in lingua inglese.

Influenza “spagnola” e Grande Guerra: la creazione artistica sotto scacco

Questa giornata di studi è organizzata in collaborazione con il Laboratorio Soldado de Nápoles, diretto da Gabriele Frasca dell’Università di Salerno.
Il gruppo compie indagini sull’intreccio tra la Prima Guerra Mondiale e la pandemia come fattore determinante per la formazione del clima artistico e culturale degli anni Venti del XX secolo. Le relazioni offrono una serie di letture critiche che spaziano tra diversi ambiti artistici e disciplinari: dai volti della malattia in Egon Schiele alle figure del contagio e della contaminazione in The Waste Land di T.S. Eliot, all’intreccio di cosmopolitismo e nazionalismo musicale in Histoire du soldat di Igor Stravinskij, fino all’impatto della pandemia sulla concezione delle Sette canzoni di Gian Francesco Malipiero.

Tito Manlio tra giustizia e tirannide: il potere nell’opera di Vivaldi

L’incontro di settembre  dell’Accademia Vivaldi, guidato da Gemma Bertagnolli, è dedicato alle tematiche del potere, della giustizia e della legittimità del comando, analizzando le figure dei sovrani – giusti vs tiranni − nelle opere vivaldiane (in particolare Tito Manlio, ma anche Teuzzone, Bajazet, Ottone, Giustino, Motezuma ecc.), così da mettere in luce i diversi stili che caratterizzano il loro esercizio dell’autorità. L’attenzione si concentra anche sulle responsabilità morali del governante, sul rapporto tra potere e sudditi, e sull’emergere di una nuova consapevolezza dei diritti individuali, inclusi quelli delle donne, tema che inizia a farsi strada proprio in questo periodo.

All’interno dell’incontro è prevista una conferenza di approfondimento, organizzata in collaborazione con il gruppo di ricerca La drammaturgia musicale a Venezia (1678-1792) della Fondazione Ugo e Olga Levi, I limiti del potere nel XVIII secolo. I doveri dei governanti e i diritti dei sudditi nelle opere vivaldiane. Tenuta da Giada Viviani si svolge giovedì 4 settembre alle ore 18.30 presso Palazzo Giustinian-Lolin, sede della Fondazione Levi.

L’Accademia si conclude con un concerto-racconto, venerdì 5 settembre alle ore 18.00 a San Giorgio, in cui gli allievi e le allieve del corso presentano le arie vivaldiane dall’opera Tito Manlio, RV 778, rappresentata a Roma durante il carnevale del 1720 nell’Antico Teatro della Pace.
La figura del Console di Roma, Tito, si trova a un bivio: applicare la legge o ascoltare la voce del sentimento? Un dilemma tragico-eroico, che incontra un intimo dissidio, si svolge nella Roma Repubblicana del IV secolo prima di Cristo. Il figlio di Tito, Manlio, con il fuoco della giovinezza che anima il suo spirito valoroso di guerriero, disattende gli ordini paterni e disobbedisce alla Legge del Senato. La sua colpa merita quindi la morte, e la fatale sentenza va emessa senza tentennamenti da Tito, che prima di essere padre è Console dei Romani e deve applicare la Legge a cui anche il capo è sottoposto. Giustizia va fatta e sarà il fato, da cui dipendono i destini di tutti gli esseri umani, sudditi come potenti, a decidere.

Finita, con il Seicento, l’epoca delle grandi epidemie di peste, il periodo in cui Vivaldi visse e operò non vide l’Europa teatro di reali pandemie; di conseguenza, il suo lascito artistico non si confronta con questa tematica. Viva, invece, era la discussione sulle diverse forme possibili di organizzazione dello Stato (monarchia vs repubblica oligarchica) e sui limiti alla legittimità del potere, prodromi indispensabili alla successiva elaborazione del pensiero europeo sulla democrazia. Nella prima metà del Settecento, il dramma per musica ha trattato soprattutto il problema del sovrano assoluto, esplorando il discrimine tra l’esercizio “illuminato” di tale funzione e la sua degenerazione in tirannia; centrale è la riflessione sulle responsabilità dei governanti nei confronti dei sudditi e dei diritti di questi ultimi, rispetto ai quali, in questi decenni, si inizia a sviluppare una nuova consapevolezza, declinata anche nell’ottica di un’incipiente attenzione per la questione femminile.

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[accordion_entry title=”Modalità d’accesso”]
Conferenza e Concerto entrambi a ingresso libero fino esaurimento dei posti.
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Complex Networks at Statphys29

STATPHYS29, la 29° conferenza IUPAP di Fisica Statistica, si terrà a Firenze (14-17 luglio 2024). Riunisce scienziati da tutto il mondo per discutere reti complesse, materia attiva, sistemi quantistici e applicazioni interdisciplinari. Evento chiave per scoprire le frontiere della disciplina, con contributi da fisica, biologia e scienza dei dati. Organizzata da INFN, CNR e Università di Firenze, valorizza l’eccellenza italiana.

Il workshop satellite su Complex Networks si terrà alla Fondazione Giorgio Cini (Venezia, 21-23 luglio 2025), in connessione con STATPHYS29. Focus su reti applicate a patrimonio culturale, sistemi socio-tecnologici e modelli data-driven. Un ponte tra fisica statistica, digital humanities e scienze sociali, con interventi di scienziati da tutto il mondo.

Attività realizzata nell’ambito del Progetto CHANGES – Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society, cod. progetto PE00000020 – CUP H53C22000850006, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

 

Casanova prima di Casanova

La tavola rotonda Casanova prima di Casanova — Costruzione culturale del mito del libertino, organizzata in collaborazione con il gruppo di ricerca La drammaturgia musicale a Venezia (1678-1792) della Fondazione Ugo e Olga Levi coordinato da Giada Viviani, intende riflettere sul contributo del dramma per musica sei-settecentesco alla costruzione culturale del mito del libertino, mettendo in luce tematiche sviluppate in intrecci come quello de L’inganno trionfante in amore.

Trattata in particolare nelle accademie veneziane seicentesche, ma popolare fino alla fine del XVIII sec., la figura del libertino incarnava questioni filosofiche e politico-morali come la legittimità della libertà di pensiero, anche contro i dogmi della Chiesa, la messa in discussione delle norme civili e religiose, nonché il sovvertimento delle rigide relazioni gerarchiche su cui si reggeva il costrutto sociale dell’Ancient règime. In tal senso vanno interpretate anche le situazioni erotiche o ambigue sul piano della connotazione dei generi, di cui l’opera veneziana dell’epoca – tra cui diversi lavori di Vivaldi – offre numerosi esempi: non era il dato sensuale in sé a costituire l’oggetto principale della rappresentazione, bensì la sua funzione come elemento sovvertitore e, in quanto tale, capace di aprire nuovi orizzonti del possibile sul piano filosofico, morale e politico.

 

Daria Perocco
Università Ca’Foscari, Venezia
Se Casanova le avesse conosciute… Alla ricerca delle prime libertine

Nicola Badolato
Università di Bologna
Suggestioni libertine nei libretti veneziani di metà Seicento

Lorenzo Mattei
Università Aldo Moro, Bari
Altri Don Giovanni. Sulla figura del libertino nell’opera comica del secondo Settecento

Gerardo Tocchini
Università Ca’ Foscari, Venezia
Romantici e reazionari di età Secondo Impero: la fabbricazione del mito del Settecento libertino

Moderatrice

Giada Viviani
Università di Genova e Fondazione Ugo e Olga Levi

Discussant

Cesare Fertonani
Università di Milano

Olivier Fourés
Conservatorio Superiore di Madrid

Musica e suoni dopo il Covid-19

La giornata di studi Musica e suoni al tempo del Covid-19: nuove creatività, nuove tecnologie, nuovi paesaggi sonori in tempo di crisi intende valutare le conseguenze della pandemia attraverso una riflessione sui suoni e le pratiche musicali, tra i temi di ricerca dell’Istituto nel 2025 anche nell’ambito della serie di workshop online Sguardi musicali.

Compositori, specialisti del suono e musicologi si riuniscono per valutare l’impatto che la pandemia ha avuto sulla vita umana attraverso le particolari lenti della musica. In particolare, si riflette sulle modalità per le quali alcuni aspetti sono stati rapidamente dimenticati ed abbandonati, mentre altri hanno comportato un impatto duraturo nel tempo. L’evento è organizzato in collaborazione con l’Istituto per la Musica.

programma

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[accordion_entry title=”9:30 — 10:00″]

Institutional greetings and introductory remarks

Gianmario Borio Director,
Institute of Music, Fondazione Giorgio Cini

Giovanni Giuriati Director,
Intercultural Institute for Comparative Music Studies, Fondazione Giorgio Cini

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[accordion_entry title=”10:00 — 12:00″]

Institutional greetings and introductory remarks

Giulia Sarno and Daniele Palma
Tracing the medium-term impact of COVID on musical practices, participation, and research methods. A collaborative investigation


Melanie Wald-Fuhrmann

Balcony singing, courtyard concerts and splitscreen performances. Which COVID forms of musicking are here to stay?


Cecilia Balestra

Creativity, live music programming, and target audiences. Ongoing changes and strategies, from a national and international perspective

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[accordion_entry title=”12:00 — 15:00″]

Lunch break and visit to the exhibition ‘Venezia e le epidemie’
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[accordion_entry title=”15:00 — 18:00″]

Marie Louise Herzfeld-Schild
Sounding sickscapes: pandemic musicking across time


Daniel Margolies

Communitarianism, intimacy, and wellbeing in Latin American musical responses to the COVID and after


Roberto Prosseda

The transformation of the ‘live performance’ concept following online experiences during COVID.
New paradigms in classical music engagement and pedagogy in the post-pandemic era


Ilaria Meloni

“Hypervisible” voices: digital media, gender, and power in post-pandemic Javanese Shadow Puppet Theatre

Final Discussion

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Venetiae, mundi splendor – Johannes Ciconia tra Roma e il Veneto, 1390-1412

Venetiae, mundi splendor – Johannes Ciconia tra Roma e il Veneto, 1390-1412, l’evento formativo fa parte dei Seminari di Musica Antica Egida Sartori e Laura Alvini e rappresenta un’occasione di riflessione scientifica sulla relazione tra musica e malattie sociali, tra musica e discriminazioni sociali a seguito di eventi pandemici come la grande peste del 1348 in Europa.
Il seminario, rientra nel programma tematico annuale Democrazia e Pandemie, cui è dedicata la mostra Venezia e le epidemie allestita presso la Biblioteca del Longhena a partire dal 20 giugno.

I cinque giorni di seminario si concentrano sulla vita di Johannes Ciconia (Liegi, ca. 1370-Padova, 1412) che ha dato luogo a svariate biografie, le prime delle quali confondevano la sua figura con quella dell’omonimo padre. Giovane cantore al servizio del cardinale Philippe d’Alençon ai primi anni 1390 a Roma, Ciconia figlio assorbì lo stile polifonico della Cappella Papale – non ultimo quello dello scriptor apostolicus e prolifico compositore Antonio Zacara da Teramo. Ma in seguito, morto d’Alençon nel 1397, usò i contatti politici di quest’ultimo per trovare nuovi impieghi nel Nord Italia: prima forse a Lucca e Milano, poi sicuramente a Padova dal 1402, dove fu al servizio del giurista e religioso Francesco Zabarella e della Cattedrale di Padova fino alla precoce morte nel 1412.
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[accordion_entry title=”Johannes Ciconia: tra amore cortese e medicina”]
A uno dei suoi mottetti verrà dedicata particolare attenzione: Ut te per omnes celitus / Ingens alumnus Padue. Composto a Padova e esplicitamente dedicato a Zabarella, il brano al contempo descrive l’onnipotenza divina e allude a uno scenario apocalittico attraverso le parole omnipater qui cuncta nutu concutit. Ebbene, che questo scenario possa alludere alla peste è suggerito dalla recrudescenza della malattia occorsa a Padova nel 1404, che costrinse Zabarella a ritirarsi, forse con parte dei suoi familiares, a Cittadella. L’ipotesi verrà esaminata assieme ai rapporti che legano la peste non solo alla vicenda biografica di Ciconia e dei suoi protettori, ma anche a repertori musicali a lui coevi. Tra essi si pensa soprattutto a quello delle laudi del tardo Trecento o primo Quattrocento toscano – talune delle quali venivano cantate su melodie o polifonie di Ciconia –, ma anche a quello francese e in particolare alle opere di Guillaume de Machaut composte negli anni attorno al suo fortunato scampo dalla peste del 1348, in parte ancora circolanti in Italia alla fine del secolo.

Una di queste opere, il boeziano Remède de Fortune, contiene un virelai monofonico rielaborato da una ballade polifonica circolante nel nord Italia ai primi del Quattrocento: Amour m’a le cuer mis en tel martire; il suo testo tematizza esplicitamente il rapporto tra amore cortese e medicina. Un’altra, Le Jugement dou Roy de Navarre, offre lo spunto per una riflessione – ancora più generale – sul vincolo tra la musica e le discriminazioni sociali, culturali e religiose scaturite dal diffondersi della grande peste del 1348 in Europa. Si ricorderà in proposito che nel Jugement dou Roy de Navarre Machaut dedica un’estesa sezione all’accusa contro gli ebrei quali avvelenatori di fiumi e fontane, ritenuto all’origine della pandemia – la stessa stigmatizzazione che, com’è noto, ricorre con grande frequenza nella letteratura tre-quattrocentesca italiana ed europea.
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Docenti del seminario saranno Barbara Zanichelli, cantante e docente specializzata nel repertorio tardo medievale, e Pedro Memelsdorff, direttore dei Seminari di Musica Antica dal 2006. Ad affiancarli i musicologi Francesco Zimei – esperto in repertori laudistici – e Anna Zayaruznaya – specialista nell’Ars Nova francese, docente a Yale.

L’evento è organizzato in collaborazione con Fondation Concordance (Basilea), Alamire Foundation (Lovanio), Irma Merk Stiftung e L.+Th. La Roche Stiftung (Basilea), contributori delle borse di studio vincitrici del bando.

Il 26 giugno, come parte del seminario, si terrà un concerto a cura dei borsisti vincitori del bando.
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[accordion_entry title=”Modalità d’accesso”]
I borsisti vincitori sono stati selezionati tramite bando.
Il Seminario è aperto e gratuito anche ad ascoltatori, su richiesta e approvazione della segreteria.
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Vivaldi e l’ornamentazione – Tra la Pietà veneziana e la Dresda di Pisendel

Venerdì 6 giugno si terrà la conferenza Vivaldi e l’ornamentazione. Tra la Pietà veneziana e la Dresda di Pisendel, organizzata dall’Istituto Italiano Antonio Vivaldi. L’incontro fa parte del programma tematico annuale Casanova, Venezia e l’Europa.

L’arte dell’improvvisazione e dell’ornamentazione, fondamentale nella prassi esecutiva barocca, raggiunse nel XVIII secolo un livello di straordinaria raffinatezza, strettamente legato al linguaggio musicale, agli stili nazionali, alla retorica, alle intenzioni del compositore e allo stile dell’interprete.

Nella conferenza si approfondirà il linguaggio improvvisativo di Antonio Vivaldi e la sua trasmissione attraverso i suoi discepoli più rilevanti: il violinista tedesco J. G. Pisendel e le celebri soliste dell’Ospedale della Pietà, Anna Maria e Chiara. Un viaggio da Venezia a Dresda e ritorno, per indagare come queste pratiche continuarono a svilupparsi nella Pietà dopo la morte di Vivaldi.

La conferenza, che si svolgerà nel Padiglione delle Capriate, sarà tenuta dal Dr. Javier Lupiáñez.

 

“Il gusto dei ferraresi” nel collezionismo di Vittorio Cini

Un nuovo appuntamento dell’Istituto di Storia dell’Arte al Castello di Monselice: mercoledì 4 giugno si svolge una conferenza dal titolo “Il gusto dei ferraresi” nel collezionismo di Vittorio Cini.

La conferenza “Il gusto dei ferraresi” nel collezionismo di Vittorio Cini, a cura di Alessandra Pattanaro (Università degli Studi di Padova), tra i massimi studiosi di pittura ferrarese del Cinquecento. L’incontro verterà sulla presentazione del dipinto Allegoria dell’Abbondanza conservato al Castello di Monselice e oggi attribuito a Camillo Filippi, pittore ferrarese la cui attività è ampiamente documentata all’interno degli archivi della Camera ducale estense. In particolare, l’incontro si soffermerà sulla peculiare rilevanza dell’opera all’interno della collezione di Vittorio Cini, appassionato ricercatore di ‘cose ferraresi’ grazie all’amico e critico d’arte Nino Barbantini, e allo storico d’arte Federico Zeri, che nel corso degli anni cinquanta e sessanta del secolo scorso hanno guidato il conte Cini nella formazione dello straordinario nucleo di pittura estense.

 

Ingresso libero fino a esaurimento posti
RSVP [email protected]

Casanova in Time 1725-2025

Nel 2025 ricorrono i trecento anni della nascita di Giacomo Casanova (1725-1798), veneziano per nascita ed europeo per vita e opere. La sua figura storica è rappresentativa di un mondo che andava scomparendo, l’Antico Regime e la Repubblica di Venezia, ma anche delle inquietudini del Settecento e delle trasformazioni della società moderna. Il suo mito ha attraversato gli ultimi tre secoli rispecchiando gli sguardi sul Settecento di letterati, storici, artisti, cineasti, esponenti della cultura e della politica.

I trecento anni dalla sua nascita rappresentano un’occasione per prendere in esame la figura storica di Casanova, le sue opere e la loro fortuna, e per incoraggiare le ricerche intorno al suo mondo e alle immagini del Settecento.

Il simposio internazionale è organizzato dal Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati dell’Università Ca’ Foscari Venezia, con la collaborazione della Società Italiana di Studi sul Secolo XVIII, della Fondazione Giorgio Cini (Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano), dell’Ateneo Veneto, dell’Archivio di Stato di Venezia, di Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento Veneziano e della Biblioteca del Museo Correr, Venezia.

 

programma

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[accordion_entry title=”Mercoledì 4 giugno | Fondazione Giorgio Cini, Sala Barbantini”]

15:00 – 19:00 | SALUTI ISTITUZIONALI

Antonio Trampus
Università Ca’ Foscari, Venezia

Introduzione

 

Andrea De Pasquale

Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituzioni Culturali, MIC Roma

Stampare il Settecento

 

Michel Delon

Sorbonne Université, Paris

Casanova couleur de rose

 

Malina Stefanovska

University of California, Los Angeles

La philosophie dans le boudoir et la ‘joie de vivre’

 

Paolo Bernardini

Università dell’Insubria, Como

I suicidi di Casanova: finzione e filosofia

 

Lisetta Lovett

Keele Medical School

Suicide: Do Casanova’s views have any relevance to today?

 

Clémence Carrasco-Vaudon

Université Toulouse Jean Jaurès

Giacomo Casanova le joueur : regard et discours sur les jeux de hasard au XVIIIe siècle

 

Giulia Delogu

Università ca’ Foscari, Venezia

Foscolo, Casanova e la storia

della Repubblica di Venezia

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[accordion_entry title=”Giovedì 5 giugno | Fondazione Giorgio Cini, Sala Barbantini”]

09:00 – 11:00

Luca Lo Basso

Università di Genova

Guido Candiani

Università di Padova

Navigando tra intrighi e potere.

Il giovane Casanova e la Marina veneziana del XVIII secolo

 

Mirela Mrak Kliman

Biserka Budicin

Jasna Vlahović

Državni arhiv u Pazinu – Archivio di Stato di Pisino

Il confine istriano – punto di contatto fra la Repubblica di Venezia e la Casa d’Austria

 

Rino Cigui

Centro di ricerche storiche di Rovigno

Orsera nel XVII secolo. Congiunture climatico-sanitarie e agricole 

 

Didem İşler

Bartın Üniversitesi, Bartın

Percorsi mediterranei: Venezia e l’arsenale di Tripoli e John Murray a Costantinopoli

 

Maddalena Casarini

Universität Regensburg

Casanova in fuga - »Ein zweyte[r] Trenck«?

15:00 – 18:00

Andrea Merlotti

Centro studi del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, Torino

Il conte Sclopis e l’affare della sposa affittata (1769-74).

Una storia con Casanova?

 

Roberto Ricci

Deputazione Abruzzese di Storia Patria,

L’Aquila – CNR-ISEM, Roma

Giacomo Casanova e il cardinale Troiano Acquaviva d’Aragona

 

Michela Messina

Museo Sartorio, Trieste

La cifra dell’amore: quattro lettere riemerse di Andrea Memmo a Giustiniana Wynne

 

Federico Vidic

Istituto di Storia Sociale e Religiosa, Gorizia

Casanova in Vienna: between poetic flattery and embassy duties

 

Jolanta Dygul

Uniwersytet Warszawski

Casanova come traduttore: il caso delle Turbolenze della Polonia

17:20 – 17:40

Stanisław Świtlik
Katolicki Uniwersytet Lubelski Jana Pawła II
La pensée critique de Giacomo Casanova sur le despotisme dans l’Istoria delle turbolenze della Polonia

17:40 — 18:00

Piotr Ugniewski
Uniwersytet Warszawski
Casanova et les historiens des bouleversements en Pologne

18:00 — 18:20

Rafał Waszczuk
Uniwersytet Warszawski
Conceptualisation de l’ordre européen dans l’Istoria delle turbolenze della Polonia

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[accordion_entry title=”Venerdì 6 giugno | Ca’ Foscari, Aula Magna Ca’ Dolfin”]

9:00 — 12:30

Tommaso Scaramella

Università Ca’ Foscari, Venezia

Casanova e il pudore

 

Jean-Christophe Igalens

Sorbonne Université

Corps éprouvés

 

Gregory Dowling

Università Ca’ Foscari

Exploring the legend of La fuite des Plombs

 

Dino Detailleur

Waregem, Gand/Ghent

Are the Memoirs true or false?

A Memory Approach

 

Emmanuelle Meunier

Université de Franche-Comté

Réécritures, échos et prolongements: les documents de travail de Federico Fellini au seuil de son Casanova

 

Sílvia Fernandes

Universidade Católica Portuguesa, Braga

Casanova, les plaisirs et Dieu au Portugal

 

Michela Zaccaria

Università per Stranieri di Siena

Manon Balletti senza Casanova

 

Jaroslav Stanovsky

Moravská zemská knihovna v Brně

Casanova et Max Lamberg

 

Stefano Feroci

Firenze

Sabine Herrmann

Centro Tedesco di Studi Veneziani

Antonio Croce, l’ultimo amico di Casanova

15:00 — 17:00

Gianluca Simeoni

CRES, Verona

La versione Childs – Samaran.

Analisi di una edizione mai nata attraverso la corrispondenza di due casanovisti

 

Laurie A. Preston

McGraw-Page Library Randolph-Macon College

The J. Rives Childs Collection of Casanoviana: The Collection, the Scholar, and the Librarian

 

Richard Shane Agin

Duquesne University

Maria Elena Versari

Carnegie Mellon University

Casanova tra fascisti e antifascisti

 

Massimo Stella

Università Ca’ Foscari

Chiara Portesine

Scuola Normale Superiore Pisa

Casanova allo specchio

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[accordion_entry title=”Sabato 7 giugno | Ca’ Foscari, Aula Magna Ca’ Dolfin”]

9:00 — 12:00

Tom Vitelli

L’Intermédiaire des Casanovistes, Salt Lake City

Translating Casanova into English:

The Case of Lana Caprina

 

Branko Aleksić

Université Philosophique Européenne, Paris

Lavori d’ingegno: Casanova e Vico

 

Benjamin Hoffmann

Ohio State University

En lisant en écrivant: de L’Icosaméron aux Minuscules

 

Marie-Paule de Weerdt-Pilorge

Université de Tours

Mystères et imaginaires de Casanova dans le roman policier français: Conjuration Casanova d’Éric

Giacometti et Jacques Ravenne (2006) et Casanova et la femme sans visage d’Olivier Barde-Cabuçon (2012)

 

Elena Grazioli

Università Statale Milano

Marco Borrelli

Università L’Orientale, Napoli

Il «ritmo del vivere»: Giovanni Comisso e Giacomo Casanova

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