Convegni e seminari Archives - Pagina 17 di 49 - Fondazione Giorgio Cini

Shakespeare all’Opera. “Romeo e Giulietta” e “Il mercante di Venezia”: riscritture e allestimenti

Il 23 e 24 aprile 2018, nell’ambito del Progetto Europeo Shakespeare in and beyond the Ghetto: staging Europe across cultures, l’Istituto per il Teatro e il Melodramma organizza il Convegno internazionale di studi Shakespeare all’Opera. Romeo e Giulietta e Il mercante di Venezia: riscritture e allestimenti, relativo alle rappresentazioni operistiche dei due testi shakespeariani. Musicologi, storici del teatro e drammaturghi analizzeranno i contesti in cui si sono sviluppate le rappresentazioni in musica delle opere di William Shakespeare che, dall’inizio del XVII secolo a oggi, hanno ispirato librettisti e compositori.

Nel corso delle giornate di studio, sarà presentata una riduzione de Il mercante di Venezia di William Shakespeare; lo spettacolo, curato e interpretato da Davide Lorenzo Palla, sarà diretto da Riccardo Mallus e accompagnato dalle musiche di Tiziano Cannas Aghedu. Studio sul Mercante di Venezia narra la vicenda di uno dei personaggi più noti della storia del teatro: l’ebreo Shylock che, da potenziale carnefice, diventa vittima di se stesso e di una giustizia che si beffa di lui. Lo spettacolo nasce in seguito a un lungo lavoro fatto con Tournée da Bar, la giovane impresa culturale che ha portato con grande successo i classici di Shakespeare nei luoghi teatralmente non convenzionali di tutta Italia.

Il Convegno internazionale di studi costituisce un’altra tappa del grande progetto triennale Shakespeare in and beyond the Ghetto: staging Europe across cultures (2016-2018), selezionato dalla Commissione Europea nell’ambito della call 2016 per i Progetti di Cooperazione Europea di Europa Creativa. Accanto all’Università Ca’ Foscari di Venezia e alla Fondazione Giorgio Cini, tra i partner internazionali a sostegno del Progetto Europeo figurano Warwick University e Queen Mary University of London (Inghilterra), Ludwig-Maximilians-Universität München (Germania), Teatrul Municipal Tony Bulandra Targoviste (Romania).


 


Scarica Shakespeare_Programma

Scarica Shakespeare_Locandina

Convegno internazionale di studi

La voce femminile presenta diversi aspetti di attualità la cui indagine impone un approccio multidisciplinare. L’obiettivo di questo convegno, coordinato da Michela Garda e Serena Facci,
è quello di indagare la centralità della voce femminile nelle dimensioni materiali, simboliche ed
estetiche. La prima sessione è dedicata alla riflessione teorica scaturita grazie all’impatto delle
pratiche vocali e compositive; nella seconda si affronta il ruolo della voce nel teatro musicale sia
dal punto di vista compositivo sia da quello performativo; al centro della terza sessione stanno
la sperimentazione vocale e l’estensione delle possibilità espressive; la quarta sessione indaga
infine le “grane” della voce e i nuovi timbri vocali mettendo a confronto esperienze maturate
nella composizione sperimentale, nella popular music e nel jazz. Nella seconda serata del convegno
avrà luogo dialogo tra Stefano La Via e la cantante Maria Pia De Vito, a cui seguiranno
dimostrazioni musicali dell’artista accompagnata dal pianista Huw Warren.

SCARICA IL PROGRAMMA

Atlante Linguistico del Mediterraneo: nuovi sviluppi e prospettive

Nell’ambito delle iniziative per il progetto di valorizzazione digitale dell’Atlante Linguistico del Mediterraneo, si terrà a San Giorgio un seminario organizzato dalla Fondazione Giorgio Cini in collaborazione con il Centro di studi filologici e linguistici siciliani di Palermo; il Dipartimento di Scienze Giuridiche, del Linguaggio, dell’Interpretazione e della Traduzione dell’Università di Trieste; il Dipartimento Asia, Africa, Mediterraneo dell’Università di Napoli “L’Orientale”; ALEPO (Atlante Linguistico ed Etnografico del Piemonte Orientale)
del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino. Le questioni da affrontare riguarderanno: la definizione dell’assegnazione (da parte di Giovanni Ruffino, Franco Crevatin, Riccardo Contini, Tullio Telmon) delle aree linguistiche ai responsabili d’area; la presentazione dei progetti per il coinvolgimento delle giovani leve (seminari di formazione, borse di studio); la messa a punto di metodi e obiettivi, la condivisione dei
materiali online; la definizione delle cosiddette “monografie d’area”; la presentazione del nuovo bollettino per l’Atlante Linguistico del Mediterraneo (BALM).

Questo l’elenco degli istituti che, oltre agli organizzatori, hanno fin qui aderito: Accademia dei Lincei; Istituto dell’Atlante Linguistico Italiano; Dipartimento di Scienze Umane, Università della Basilicata; Dipartimento di Filologia e critica delle letterature, Università di Siena; Dipartimento di Lingue e Letterature straniere, Università di Udine; Dipartimento di Studi Umanistici, Università Ca’ Foscari Venezia; Dipartimento di Scienze Umanistiche e sociali, Università di Sassari.

Workshop | La calligrafia islamica: tra Nigeria, Marocco e Egitto

Nel mondo islamico, la calligrafia è il principale mezzo d’espressione estetica visiva, e ha carattere transdisciplinare e transculturale. Transdisciplinare perché riguarda sia la dimensione strettamente religiosa, sia le arti visive e la poesia. Transculturale perché, dietro il necessario elemento di continuità soprattutto per quanto concerne la calligrafia religiosa, esistono diversi stili calligrafici influenzati da contesti culturali differenti.

Questo seminario inclusivo di un workshop e di una performance, rivolto agli studenti di Lingua e letteratura araba di Ca’ Foscari e a tutti gli appassionati di arti visive, intende esplorare la bellezza e la complessità della calligrafia islamica.

Michele Petrone (Università di Copenaghen, Danimarca) introdurrà la calligrafia nel mondo islamico. Andrea Brigaglia (Cape Town University, Sudafrica) illustrerà l’arte calligrafica nell’Africa Subsahariana e in particolare nel contesto nigeriano, poco conosciuto eppure tra i più ricchi sotto il profilo storico-artistico. Presenterà inoltre il volume The arts and crafts of literacy. Islamic manuscript cultures in sub-Saharan Africa” (2017), edito a sua cura, ed esporrà la propria collezione di copie manoscritte del Corano provenienti dall’area subsahariana, opere dei maggiori calligrafi viventi.

Con l’occasione, la Fondazione Cini commissionerà una copia al calligrafo nigeriano Ka’ana Umar. Tale acquisto arricchirà il patrimonio della Biblioteca e soprattutto contribuirà a preservare un’espressione artistico-artigianale che rischia di scomparire; si consideri infatti che l’arte calligrafica nigeriana è stata bersaglio del movimento jihadista “Boko Haram” il quale ha rivolto la propria efferata violenza non solo contro i fedeli di altre religioni ma anche contro l’Islam tradizionale, le sue autorità religiose e le confraternite sufi. Ka’ana Umar ha lasciato la sua città per salvarsi la vita e continua il suo lavoro da rifugiato.

Aymon Kreil (Ghent University, Paesi Bassi) parlerà della sua ricerca antropologica sulla calligrafia nell’Egitto contemporaneo. Paolo Urizzi (Perennia Verba) discuterà le implicazioni esoteriche e spirituali della calligrafia araba.

Il workshop sarà guidato dall’artista marocchino Sadik Haddari. A partire dalle forme classiche della calligrafia, la sua produzione mescola stili differenti spingendosi verso i linguaggi dell’arte figurativa. Sadik Haddari illustrerà le basi della calligrafia e guiderà il pubblico a scrivere di proprio pugno; fogli e inchiostro saranno forniti dall’organizzazione. L’evento si chiuderà con una performance dell’artista.


Scarica Programma Calligrafia islamica

AVVISO: LE ISCRIZIONI SONO CHIUSE

 

Workshop e incontro con il maestro Taneda Michikazu. Le danze nel teatro nō

Entrambi gli appuntamenti sono curati da Bonaventura Ruperti, docente di lingua giapponese a Ca’ Foscari, che ha invitato per l’occasione il famoso maestro e attore di nō Taneda Michikazu (nato a Kyōto), esponente della IV generazione della famiglia Taneda, e maestro riconosciuto shokubun, ossia interprete professionista di più alto livello, della scuola Kongō. Taneda è direttore dell’Associazione del Nō e vice direttore dell’Associazione della scuola Kongō, membro della scuola di cerimonia del tè Urasenke e dal 1991 docente presso l’Urasenke gakuen, nonché autore di un libro sui rapporti tra nō e cerimonia del tè. Il maestro, durante il workshop aperto a studenti e appassionati, illustrerà le danze all’interno del teatro nō evidenziandone gli aspetti di maggiore rilievo all’interno del movimento scenico e la gestualità del teatro. Il lavoro si concentrerà sui drammi Takasago, in cui si esegue una danza di divinità e Hagoromo in cui invece a danzare è una creatura celeste.

Durante l’incontro pubblico, l’1 marzo alle ore 17 presso la Fondazione Giorgio Cini, il maestro
Taneda presenterà invece degli esempi di danze (shimai) di divinità, uomini, donne, follia e demoni dimostrando le peculiarità delle tipologie di personaggi. Verranno anche illustrati i modelli esecutivi (kata) di espressione di gioia e dolore quali si manifestano nella gestualità del teatro nō. Si sceglieranno anche dei brani salienti di canto o passi intonati nella recitazione (utai) del nō con il coinvolgimento dei presenti.
Gli eventi sono organizzati con il sostegno dell’agenzia governativa giapponese Bunka chō – Agency
for Cultural Affairs.

La vetreria Cappellin

In correlazione tematica con la prossima mostra autunnale La vetreria Cappellin e il giovane Carlo Scarpa, il Centro Studi del Vetro coordinerà il Convegno internazionale che in tale circostanza non vede direttamente protagonista la Venini ma, come naturale passaggio del testimone rispetto all’evento espositivo chiusosi a gennaio presso Le Stanze del Vetro, approfondirà la storia della vetreria Maestri Vetrai Muranesi Cappellin & C. che Giacomo Cappellin fondò dopo la chiusura del rapporto con Paolo Venini e con la V.S.M. Cappellin Venini & C.

Questa giornata di studi verterà sull’intera produzione della vetreria Cappellin (attiva dal 1925 al 1931), mettendo in particolare evidenza il contributo artistico di Carlo Scarpa, relativamente alla sua attività durante gli anni Venti e al suo rapporto con le arti, alla produzione e all’attività espositiva della Cappellin a Parigi e negli Stati Uniti, nonché ai rapporti instaurati dall’azienda con gli artisti del contesto torinese, con un approfondimento sulla sua singolare produzione di vetrate.

SCARICA IL PROGRAMMA

Accademia Vivaldi 2018

Accademia Vivaldi 2018
Incontri di perfezionamento sulla prassi esecutiva della musica di Antonio Vivaldi

L’Istituto Italiano Antonio Vivaldi organizza otto incontri di approfondimento sulla prassi esecutiva delle composizioni di Antonio Vivaldi, dedicato a cantanti e strumentisti.

Ogni incontro si svolgerà presso la Fondazione Giorgio Cini, sull’Isola di San Giorgio Maggiore, a Venezia, e avrà una durata di tre intere giornate, dalle ore 14 del primo giorno (mercoledì) alle ore 13 del quarto giorno (sabato).

I docenti sono Gemma Bertagnolli (canto), Giorgio Fava (violino) e Walter Vestidello (violoncello). Maestro accompagnatore al cembalo: Antonio Frigé.

14-17 Febbraio; 14-17 Marzo; 18-21 Aprile; 16-19 Maggio;  6-9 Giugno; 24-27 Ottobre; 14-17 Novembre.

Termine per la presentazione delle domande: 5 febbraio; 12 febbraio; 12 marzo; 16 aprile; 7 maggio; 24 settembre; 15 ottobre.


Dopo il successo dell’Accademia Vivaldi che ha avuto luogo nel luglio del 2017, l’Istituto Italiano Antonio Vivaldi organizza quest’anno una nuova Accademia articolata in otto incontri di approfondimento sulla prassi esecutiva delle composizioni del Prete Rosso. Gli incontri, della durata di tre intere giornate ciascuno, sono rivolti a giovani musicisti e cantanti, e si svolgeranno presso la Fondazione Giorgio Cini, sull’Isola di San Giorgio Maggiore di Venezia.

Quattro incontri sono tenuti dalla soprano Gemma Bertagnolli e si focalizzeranno sul repertorio vocale sacro, sulle serenate e le cantate da camera e sui drammi per musica.

Due incontri, tenuti dal violinista Giorgio Fava, sono dedicati al repertorio violinistico (le sonate a uno e a due violini e i concerti per violino) e altri due incontri affronteranno il repertorio violoncellistico (le sonate e i concerti), a cura del violoncellista Walter Vestidello.

A tutti gli incontri dell’Accademia prenderà parte il clavicembalista Antonio Frigé – collaboratore dell’Istituto Vivaldi per la preparazione delle edizioni critiche – che accompagnerà gli allievi dei corsi.

Oltre all’aspetto pratico-esecutivo i partecipanti ai seminari potranno approfondire – confrontandosi con i musicologi che collaborano con l’Istituto proseguendo lo scambio fra musicisti e musicologi inaugurato nella precedente edizione dell’Accademia – i vari aspetti teorici riguardanti le composizioni e i contesti vivaldiani consultando le riproduzioni degli originali e le diverse pubblicazioni conservate presso l’archivio e la biblioteca dell’Istituto Italiano Antonio Vivaldi.

Al termine dell’incontro di novembre sarà organizzato un concerto finale.


 

Gemma Bertagnolli

Ha iniziato giovanissima una carriera che l’ha portata in breve a cantare nei principali teatri e festival italiani ed esteri. E’ considerata una delle interpreti di riferimento per la musica barocca italiana. Attualmente è docente di canto barocco presso il Dipartimento di musica antica del Conservatorio di Vicenza, presso la HFK di Brema e presso l’Accademia internazionale di Kusatsu, Giappone.

 

Giorgio Fava

Giorgio Fava è cresciuto musicalmente nella propria città, Treviso, sotto la guida di Antonio e Giuliano Carmignola, perfezionandosi in seguito con il maestro Corrado Romano di Ginevra. Sempre nella città svizzera, presso il Centre de Musique Ançienne, si è diplomato con lode nel 1985 in violino barocco nella classe di Chiara Banchini.

Dal 1983 si dedica in qualità di primo violino all’attività dei “Sonatori de la Gioiosa Marca”, gruppo internazionalmente riconosciuto e che ha conquistato un ruolo di riferimento nell’interpretazione della musica veneziana del XVII e XVIII secolo.

Ha partecipato a numerose registrazioni per le più importanti case discografiche (Erato, Warner Classics, Decca, Divox, Opus 111, Arcana, RCA e DHM/Sony) ed emittenti radiofoniche europee.

All’attività concertistica e di ricerca, affianca da sempre quella didattica. Docente dal 1981 prima al Conservatorio di Venezia poi di Castelfranco Veneto, è stato Professore di violino barocco all’Hochschule für Musik di Trossingen in Germania dal 1994 al 1997.

Nell’ambito del Premio Internazionale del Disco Antonio Vivaldi, istituito dalla Fondazione Giorgio Cini di Venezia, ha ricevuto nel 2001 il premio speciale della giuria.

 

Walter Vestidello

Walter Vestidello ha studiato con Adriano Vendramelli al Conservatorio di Musica ‘B. Marcello’ di Venezia.
Giovanissimo, per alcuni anni ha coperto il posto di ‘Primo violoncello’ dell’Orchestra Filarmonia Veneta; ora collabora nello stesso ruolo con l’Orchestra della Fenice e con l’orchestra Filarmonica del Teatro di Venezia.
Nel 1983 ha fondato, con altri musicisti trevigiani, i ‘Sonatori de la Gioiosa Marca’, ensemble che interpreta musiche del periodo barocco-classico seguendo le regole della prassi originale ed esibendosi da più di trent’anni in numerose manifestazioni musicali in tutta Europa avvalendosi della collaborazione di solisti di fama mondiale.
Dal 2007 al 2012 ha collaborato stabilmente come ‘Primo violoncello’ con l’Orchestra Mozart (fondata e diretta da Claudio Abbado) prendendo parte ai concerti cameristici dei solisti dell’orchestra, proposta fatta dal M° Abbado stesso.
Ha tenuto corsi di violoncello barocco per Asolo Musica, al Conservatorio di Vicenza, alla Fondazione ‘G. Cini’ di Venezia, a Valdagno e Recoaro (Vicenza), Chioggia, San Vito al Tagliamento. Insegna violoncello barocco/classico al Conservatorio ‘J. Tomadini’ di Udine e, nel Biennio accademico superiore, al Conservatorio di Castelfranco V. dove per quasi dieci anni ha coordinato l’attività strumentale di musica antica.
Ha curato per alcuni anni la preparazione della fila dei violoncelli dell’OGI (Orchestra Giovanile Italiana) e ha partecipato inoltre alle attività dell’Accademia Filarmonica di Bologna in qualità di preparatore per il violoncello e la Musica da camera.
Ha collaborato a lungo con la RADIO della Svizzera italiana, ha registrato per Rai3, per la Radio austriaca, la WDR (Germania) e la Deutchland Rundfunk di Colonia e, per quanto riguarda le registrazioni discografiche, con la ‘Deutsche Harmonia Mundi’, Opus 111-WDR, Divox Antiqua, RCA, Virgin, Warner Classics (‘Concerti per violoncello’ di Vivaldi in qualità di solista).
E’ titolare di una cattedra di violoncello presso il Conservatorio “A. Steffani” di Castelfranco Veneto (TV).

 

Antonio Frigé

Nato a Milano Antonio Frigé si è diplomato in Organo e Composizione Organistica ed in Clavicembalo presso il Conservatorio “G.Verdi” della sua città, ha intrapreso un’intensa attività concertistica che lo ha portato a suonare, per le più prestigiose Società Concertistiche, in tutta Europa e negli U.S.A.

Particolarmente appassionato alla letteratura del sei-settecento eseguita su strumenti “storici”, ha registrato diversi Cd sia come solista sia in gruppi strumentali.

Dal 1982 suona in Duo con Gabriele Cassone e, nel 1989, ha fondato l’Ensemble “Pian & Forte”.

Attualmente è docente di Basso continuo e Musica d’Insieme all’Istituto di Musica Antica presso la Scuola Civica di Musica Claudio Abbado di Milano e organista della Basilica di S. Simpliciano, a Milano.


 

Calendario degli incontri

Dal 14 al 17 Febbraio: La musica vocale sacra (Gemma Bertagnolli)

Dal 14 al 17 Marzo: La musica vocale profana (le cantate e le serenate) (Gemma Bertagnolli)

Dal 18 al 21 Aprile: Le sonate per uno e due violini (Giorgio Fava)

Dal 16 al 19 Maggio: I drammi per musica I (Gemma Bertagnolli)

Dal 6 al 9 Giugno: Le sonate per violoncello (Walter Vestidello)

Dal 24 al 27 Ottobre: I drammi per musica II (Gemma Bertagnolli)

Dal 14 al 17 Novembre:  I concerti per violoncello (Walter Vestidello) e  I concerti per violino (Giorgio Fava)


 

Per ogni incontro saranno ammessi, a insindacabile giudizio della commissione, non più di sette allievi effettivi.

L’Istituto Italiano Antonio Vivaldi metterà a disposizione borse di studio, che copriranno le spese della frequenza, per tutti gli allievi ammessi.

Gli allievi potranno inoltre soggiornare sull’Isola di San Giorgio Maggiore, presso la Residenza del Centro Internazionale di Studi della Civiltà italiana Vittore Branca, in camera singola al prezzo di 55 euro a notte o in camera doppia al prezzo di 85 euro a notte.

I candidati dovranno inviare all’indirizzo di posta elettronica segreteria.vivaldi@cini.it:

  • curriculum vitae dettagliato
  • copia di un documento d’identità
  • link a una registrazione video dell’esecuzione di due brani musicali di Antonio Vivaldi o altro autore del periodo.

Saranno ammessi ai corsi singoli allievi o formazioni già precostituite (1 o 2 violini + basso continuo).

Al termine di ogni incontro sarà rilasciato, su richiesta, un attestato di frequenza.

Gli incontri sono aperti anche ad allievi uditori, su richiesta e in seguito ad approvazione.

XXXV Edizione Seminario di perfezionamento della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri

Giunto alla trentacinquesima edizione, il seminario di perfezionamento della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri, atteso appuntamento internazionale di grande rilievo per l’editoria, affronterà diversi temi relativi al mondo del libro, delle librerie e del mercato, con uno sguardo sempre attento e aggiornato sulle nuove proposte e sugli sviluppi in questo campo.

La Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri nasce nel 1983 con l’intento di ridefinire la figura professionale del libraio, adeguandola ai nuovi ritmi della produzione del libro, fornendola di strumenti di analisi e metodi innovativi e aggiornandola sulle esperienze professionali. Oltre ad aver formato nuove generazioni di librai, la Scuola è diventata nel tempo un laboratorio di sperimentazione e discussione sulle possibilità del libro; un luogo deputato a studiare le strategie di localizzazione delle librerie e la modalità della promozione libraria. Primo esempio in Italia, secondo in Europa, dopo Francoforte, la Scuola promuove una discussione che non rimane circoscritta all’organizzazione e alla gestione del punto vendita, ma che si estende a tutti gli aspetti che coinvolgono l’attività della libreria: distribuzione, commercializzazione e promozione. In questa occasione verrà anche consegnato il Premio per Librai “Luciano e Silvana Mauri”. Per maggiori informazioni, consultare il sito web: www.scuolalibraiuem.it.

Conferenza internazionale di studi culturali comparati Common and Comparative Esotericisms: Western, Islamic, and Jewish

Nel corso degli ultimi decenni lo studio dell’esoterismo occidentale è diventato sempre più una materia riconosciuta nel mondo accademico, anche grazie al lavoro di famosi storici come Antoine Faivre e Wouter Hanegraaff. Rimane ancora da capire fino a che punto l’esoterismo sia un fenomeno occidentale, viste le influenze di altre tradizioni e sistemi di pensiero; basti pensare all’influenza della Kabbalah sull’esoterismo occidentale.

All’interno degli studi islamici, per esempio, la categoria di “esoterismo” è raramente utilizzata, se non in riferimento alla teologia ismailita, o nei testi dei Tradizionalisti come René Guénon, e Frithjof Schuon. Nel corso del XX secolo, alcuni ricercatori hanno iniziato a studiare le connessioni tra esoterismo cristiano, islamico ed ebraico, ma molto rimane ancora da approfondire. Questa conferenza esplorerà le relazioni tra l’esoterismo occidentale, islamico ed ebraico sia nel contesto presente che passato. Ci aiuterà a comprendere fino a che punto la categoria di esoterismo è utilizzabile in altri contesti religiosi e culturali e permetterà di tematizzare questa dimensione esoterica-spirituale all’interno della religione d’appartenenza.

La conferenza sarà organizzata in collaborazione con Dilek Sarmis e Mark Sedgwick. Dilek Sarmis è ricercatrice presso il Centre d’Études Turques, Ottomanes, Balkaniques et Centrasiatiques (CETOBaC – EHESS) di Parigi. Mark Sedgwick è professore all’Università di Aarhus e tra i fondatori del neonato network “European Network for the Study of Islam and Esotericism” (ENSIE). Questa sarà la conferenza inaugurale di questo nuovo network.

ENSIE conference final program


Ingresso libero fino a esaurimento posti

Per partecipare è necessario registrarsi  [vfb id=11]  

Musiche (e musicologie) del XXI secolo Diritto d’autore nelle musiche di tradizione orale: una nuova questione etnografica

Musiche (e musicologie) del XXI secolo
Diritto d’autore nelle musiche di tradizione orale: una nuova questione etnografica

La questione della tutela del diritto d’autore è da lungo tempo oggetto di interesse dell’etnomusicologia, dato che per lungo tempo le normative a livello internazionale non hanno previsto particolari garanzie per opere che sono il frutto della tradizione orale e di una creazione condivisa. Già Carpitella, in Italia, segnalava negli anni Settanta il problema indicando come andassero individuate soluzioni per tutelare anche le musiche di tradizione orale nell’ambito dell’attività della SIAE e, di converso, riconoscere diritti, anche sul piano economico, agli esecutori-creatori di tali musiche. Anche organizzazioni internazionali come l’Unesco e l’IMC hanno riflettuto a possibili soluzioni senza raggiungere risultati soddisfacenti nonostante le numerose risoluzioni adottate in diversi incontri internazionali, anche perché tali risoluzioni sono state raramente applicate in passato. Negli anni Novanta e Duemila, sotto la spinta della World Music, è nato un nuovo movimento di pensiero, soprattutto negli Stati Uniti, volto alla tutela e al riconoscimento, anche economico, dei diritti dei musicisti extraeuropei nei confronti del mercato discografico e degli artisti mainstream della popular music, rilevando come le operazioni di campionamento digitale e la diffusione su internet costituissero un’enorme potenziale risorsa ma anche un grande rischio. Nel 2001, inoltre, fu proprio il Seminario Internazionale di Etnomusicologia dell’IISMC curato da Francesco Giannattasio ad affrontare la questione nell’ambito della World Music.

[accordion]

[accordion_entry title=”Continua”]

Oggi questi disequilibri si sono in parte attenuati in una situazione che rimane comunque confusa e con normative carenti a livello nazionale e internazionale. Tuttavia, la questione si va configurando in maniera diversa rispetto al passato, ivi compreso il rapporto tra musicisti e ricercatori. Se, fino a poco tempo fa, il ricercatore si poneva il problema della tutela di musicisti inconsapevoli dei meccanismi alla base della distribuzione delle risorse del diritto d’autore e sosteneva il riconoscimento dell’autorialità anche a musicisti che non fanno uso della scrittura, in questi anni i contesti nei quali vengono eseguite le musiche di tradizione orale pongono al ricercatore nuove questioni etnografiche. Sono infatti i musicisti stessi che “depositano” le proprie musiche o le denominazioni tradizionali delle proprie musiche nelle sedi legali, in tal modo innescando sul territorio dinamiche nuove e peculiari.

Su queste dinamiche il Seminario intende riflettere considerando come, all’interno di una circolazione della musica – anche di quella cosiddetta tradizionale – sempre più spettacolarizzata, patrimonializzata e mediatizzata, i musicisti rivendichino la propria autorialità a volte anche in parte “appropriandosi” di patrimoni collettivi e condivisi dalla loro comunità di riferimento. Se da un lato essi hanno ragioni da vendere in relazione al mercato della musica, dato che il loro ruolo è stato per tanto tempo sottovalutato o affatto riconosciuto, dall’altro la loro azione individuale può portare a contrasti e contraddizioni molto forti nel loro ambito di riferimento, dato che ciò che essi suonano è in parte frutto della propria creatività e autorialità e in parte patrimonio condiviso secondo i modelli di creazione e circolazione collettiva delle musiche di tradizione orale che i demologi e gli etnomusicologi studiano e descrivono da lungo tempo. In tale prospettiva il ruolo del ricercatore cambia radicalmente dovendosi egli spesso misurare con istanze individuali di musicisti e con contesti fortemente dialettici nei quali è a volte anche chiamato a intervenire. Si pone così la nuova questione etnografica menzionata nel titolo di questo seminario: in che modo e fino a che punto le musiche di tradizione orale possono essere considerate prodotto della creatività individuale piuttosto che di una comunità che ne condivide le pratiche performative? Quali sono le dinamiche che si innescano a livello locale a seguito di questi nuovi scenari? In che modi e in che forme va regolamentato, in un delicato equilibrio, il riconoscimento (autoriale ed economico) del processo creativo e di rielaborazione di una tradizione dei musicisti e salvaguardato allo stesso tempo il diritto di una comunità di sentirlo come patrimonio comune?
[/accordion_entry]
[/accordion]

Programma dei lavori:

Giovedì 25 gennaio 2018

9.30-12.30

Giovanni Giuriati
Introduzione

Giovanni Giuriati e Beniamino Palmieri
La tarantella di Montemarano e i suoi diritti

Mariano Fresta
Dell’esistenza della proprietà intellettuale nel folklore. Il caso dei bottari di Macerata Campania

14.30-16.30

Ignazio Macchiarella

“A cada bidda su suo”. Questioni di “proprietà della musica” in Sardegna


Venerdì 26 gennaio 2018

9.30-12.30

Naila Ceribasic
Safeguarding intangible cultural heritage – a route towards protecting collective intellectual property rights?

Federica Mucci
La protezione internazionale del patrimonio culturale intangibile, “vivente” nelle comunità e nei singoli individui, tra difficoltà definitorie e tutela della creatività: la musica costantemente ri-creata

14.30-16.30

Lars-Christian Koch
Copyright and the Construction of Sonic Identities – Reflections on Scientific Sound Archives

 


18.30-20

Concerto con I Solisti di Montemarano e Pastellesse sound group
Bottari e tarantelle. Musiche per il Carnevale in Campania

Ingresso libero fino a esaurimento posti


Sabato 26 gennaio 2018

9.30-13.30

Italo Mastrolia

Musica di tradizione orale: lacune nella tutela giuridica del bene culturale immateriale e possibili rimedi, tra definizioni teoriche e disegno storico

Silja Fischer

IMC’s five music rights and copyright, a holistic approach