Convegni e seminari Archives - Pagina 29 di 49 - Fondazione Giorgio Cini

Il teatro musicale di Luciano Berio

Luciano Berio, schizzo autografo per Cronaca del Luogo (particolare) © Talia Pecker Berio; Basilea, Fondazione Paul Sacher, Fondo Luciano Berio, per gentile concessione


 

Nei giorni 28 e 29 settembre 2013 avranno luogo le due giornate conclusive della rassegna Il teatro musicale di Luciano Berio che, inaugurata alla Fondazione Giorgio Cini nel settembre 2010, e organizzata dall’Istituto per la Musica, si avvale della collaborazione dell’Université Paris 8 e del Centro Studi Luciano Berio. Nella prima giornata verranno discussi aspetti filologici, letterari e tecnologici dell’ultima composizione che Berio destinò alle scene: Cronaca del Luogo. La seconda giornata è dedicata a una riflessione  complessiva sull’itinerario di Berio nel campo del teatro. Interverranno Gianmario Borio, Angela Ida De Benedictis, Giordano Ferrari, Francesco Giomi, Michal Grover-Friedlander, Massimiliano Locanto, Ulrich Mosch, Talia Pecker Berio, Alessandro Roccatagliati, Gianfranco Vinay. La pubblicazione parziale dei contributi è consultabile nel sito www2.univ-paris8.fr/DMCE. Per il 2015 è prevista la pubblicazione a stampa dell’intero ciclo.

Musica e cultura armena nel mondo ottomano

Musica e cultura armena nel mondo ottomano

Giornata di studi a cura di Giovanni De Zorzi
in collaborazione con Dipartimento di Filosofia e beni Culturali, Università Ca’ Foscari Venezia

Interventi
Giampiero Bellingeri, Benedetta Contin, Giovanni De Zorzi, Kudsi Erguner, Giovanni Giuriati, Aram Kerovpyan, Minas Lourian, Paola Mildonian, Jacob Olley, Luigi Perissinotto, Boghos Levon Zekiyan

Venezia, 8 aprile 2013 – ore 9.30
Aula Baratto, Ca’ Foscari sede centrale

Programma

• Saluti inaugurali e considerazioni introduttive

Luigi Perissinotto Università Ca’ Foscari Venezia
Giovanni Giuriati Istituto Interculturale di Studi Musicali
Comparati (IISMC) Fondazione Giorgio Cini, Venezia
Minas Lourian, Centro Studi e Documentazione della
Cultura Armena, Venezia

10.00 Giampiero Bellingeri, Università Ca’ Foscari Venezia
D’altro canto: contributi armeni alla conoscenza veneziana 
del mondo ottomano

10.30 Giovanni De Zorzi,Università Ca’ Foscari Venezia
Il Bîrûn veneziano, la sua estetica e il suo tema per il 2013

11.00 Kudsi Erguner, Rotterdam Conservatorium / Codarts University for the Performing Arts, direttore
artistico del progetto Bîrûn
I compositori armeni d’Istanbul e il declino dell’impero ottomano

11.30Aram Kerovpyan, musicista, musicologo, direttore dell’Ensemble AKN Overcoming Clichés in the Study of Classical Ottoman Music

12.00 Benedetta Contin, Università Ca’ Foscari Venezia
I trovatori armeni (ashugh) d’epoca ottomana

13.00-15.00 Pausa

15.00 Paola Mildonian, Università Ca’ Foscari Venezia
Il canzoniere armeno di Sayat‘ Nova

15.30 Jacob Olley, King’s College, London
Writing the Changes: Hamparsum Notation and Variation in the Ottoman Instrumental Repertoire

16.00 Boghos Levon Zekiyan, Università Ca’ Foscari Venezia
Quali minoranze nella realtà ottomana e quale la loro identità nella compagine dell’impero? Alcune riflessioni 
per un giusto approccio metodologico

Discussione conclusiva

VERDI ON STAGE Le opere di Verdi e il teatro di regia

VERDI ON STAGE
Le opere di Verdi e il teatro di regia

In occasione dei duecento anni dalla nascita di Giuseppe Verdi e nel contesto delle numerose celebrazioni promosse da diverse istituzioni italiane e internazionali, il Centro Studi per la Ricerca Documentale sul Teatro e il Melodramma Europeo e l’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini organizzano un convegno, a cura di Maria Ida Biggi e Michele Girardi, sulla messinscena contemporanea del teatro verdiano.

Programma

Ore 10.00
La messinscena verdiana, da ieri a oggi 
Introduzione di Maria Ida Biggi e Michele Girardi
Intervengono: Alessandra Campana, Gerardo Guccini, Clemens Risi, Mercedes Viale Ferrero
Ore 15.00
Lo spettacolo verdiano oggi 
Tavola rotonda

La performance musicale: un approccio comparato

Nell’immagine: una cerimonia in Birmania, 1880. Copyright © British Library Board


Storici della musica ed etnomusicologi si incontreranno con l’obiettivo principale di mettere a confronto le esperienze di studio sulla pratica esecutiva negli ambiti della musica d’arte dell’Occidente e delle musiche di tradizione orale.

Il seminario è organizzato dall’Istituto per la Musica e dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati in collaborazione con il progetto di ricerca Musik als Ereignis (Von „Exekution“ zu „Performanz“. Eine Begriffs geschichte musikalischer Aufführung seit dem 18. Jahrhundert), diretto da Hermann Danuser presso la Humboldt Universität di Berlino e con il Labex GREAM (Groupe de Recherches Expérimentales sur l’Acte Musical), diretto da Pierre Michel presso l’Università di Strasburgo.

Per l’etnomusicologia parteciperanno Francesco Giannattasio dell’Università di Roma “La Sapienza” e Martin Clayton della Durham University.

In campo musicale il concetto di esecuzione può assumere significati diversi a seconda del repertorio e delle epoche: produzione acustica di un pensiero musicale che è fissato solo in alcuni aspetti ed è fortemente dipendente dalla personalità dell’esecutore, realizzazione di un testo musicale fissato sul pentagramma in maniera più precisa possibile oppure libera e istantanea creazione di situazioni sonore strettamente legate al contesto. Gli ambiti specifici di questa problematica sono studiati di volta in volta dalla musicologia storica e dall’etnomusicologia.
Le due discipline hanno posto l’accento sulla centralità della realizzazione acustica, sul fatto che senza produzione di suoni non esiste cultura musicale; entrambe hanno sviluppato approcci teorici, che però si sono finora articolati su strade autonome.
L’obiettivo di questo seminario è mettere a confronto le esperienze di studio della pratica esecutiva negli ambiti della musica d’arte dell’Occidente e delle musiche di tradizione orale.
Al centro sta l’atto performativo con i suoi vari aspetti: gesto, corporeità, visualità, socialità, interazione.

Il seminario sarà altresì un’occasione di confronto tra diverse esperienze di ricerca, in particolare quelle maturate nel progetto Labex Gream (Groupe de recherches expérimentales sur l’acte musical, Université de Strasbourg) e nel progetto Von „Exekution“ zu „Performanz“. Eine Begriffsgeschichte musikalischer Aufführung seit dem 18.Jahrhundert(Humboldt Universität zu Berlin)

 

gream-noir

Logo humbolt

 


 

Programma

18 giugno
Ore 14.00 Presentazione
Gianmario Borio, Università di Cremona e Fondazione Giorgio Cini
Giovanni Giuriati, Università di Roma “La Sapienza” e Fondazione Giorgio Cini

Ore 14.30 Hermann Danuser
Humboldt Universität zu Berlin
Institut für Musikwissenschaft und Medienwissenschaft

The Logic of Musical Readings, or Execution – Interpretation – Performance:
Beethoven Sonata op. 109, Third Movement; Brahms Rhapsody op. 79 Nr. 1

Ore 16.30 Francesco Giannattasio
Università di Roma “La Sapienza”
The musical rhythm as dynamic product of performance interaction


19 giugno

Ore 9.00 Pierre Michel
Université de Strasbourg
Faculté des Arts (Musique)
Labex Gream

Understanding Sequenza VIIb of Luciano Berio: Two Perspectives

Ore 11.00 Martin Clayton
Durham University

Interaction, entrainment and joint action in music performance

Ore 15.00 Discussione generale

Ore 19 Concerto di musica indiana
Shahid Parvez Khan (sitar), Nihar Metha (tabla)

Napoleone Martinuzzi dalla scultura al vetro

Nell’immagine: Cinque frutti vitrei opachi e uno trasparente, Venini e C., disegno di Napoleone Martinuzzi


Per approfondire i diversi aspetti legati alla personalità del celebre artista Napoleone Martinuzzi (1892-1977), il Centro Studi del Vetro della Fondazione Giorgio Cini promuove e organizza un convegno internazionale previsto per il prossimo 5 giugno.

L’incontro si configura quale ideale complemento alla mostra monografica curata da Marino Barovier, che verrà inaugurata a fine estate di quest’anno, dedicata alle creazioni di Napoleone Martinuzzi per la vetreria Venini, quando egli ricoprì la carica di direttore artistico fra il 1925 ed il 1932. Tuttavia, oltre all’attività presso Venini e all’importante incarico che ne consacrò la fama, Martinuzzi fu, per formazione, sostanzialmente scultore e, soprattutto, fu connesso ai principali fatti artistici dell’epoca. Si vorranno, infatti, mettere in luce attraverso il convegno l’amicizia con Gabriele D’Annunzio, il periodo formativo tra Venezia e Roma, la particolare vicenda legata ai monumenti ai caduti, la sua partecipazione alle Biennali, il suo ruolo in qualità di direttore al Museo del Vetro di Murano (1922-1931). Ma non solo.
Verrà analizzata la grande avventura con l’architetto Angiolo Mazzoni che lo sceglierà per molte imprese decorative in tutta Italia, da Palermo a Gorizia, e non si mancherà di far emergere aspetti inediti della sua produzione legata al vetro, come la grande fortuna della piante grasse, sua ‘gustosa’ creazione. Diverse prospettive per conoscere non solo il profilo storico-artistico ma anche la sfuggente personalità di un uomo sempre presente nelle fasi cruciali dell’Italia artistica dell’epoca.


Programma

 ore 9.30 – 10.00

Veronique Ayroles, Des “salissures” aux “malfin”, la vie du verre à chaud en France d’Émile Gallé à Jean Sala avant les “bouillonés” de Venini

ore 10.00 – 10.30

Maria Sole Cardulli, Napoleone Martinuzzi scultore nelle collezioni della GNAM

ore 10.30 – 11.00

Massimo De Sabbata, Martinuzzi e le Biennali

Pausa caffè

ore 11.15 – 11.45

Silvia Silvestri, L’opera di Napoleone Martinuzzi nelle riviste d’arte fra le due guerre

ore 11.45 – 12.15

Milva Giacomelli, L’opera di Martinuzzi nelle architetture di Mazzoni

ore 12.15 – 12.45

Massimo De Grassi, Tra quattrocentismo e modernità: fonti per la scultura di Napoleone Martinuzzi

Lunch

ore 14.00 – 14.30

Rosa Barovier Mentasti, Fonti visive per i vetri di Martinuzzi

ore 14.30 – 15.00

Valerio Terraroli, Napoleone Martinuzzi e Gabriele d’Annunzio

ore 15.00 – 15.30

Chiara Squarcina, Martinuzzi direttore del Museo del Vetro

ore 15.30 – 16.00

Matteo Gardonio, Martinuzzi a Palazzo Berlendis

ore 16.00 – 16.30

Alessandra Tiddia, Vetri ducali: le residenze ducali di Bolzano e Trieste e le opere in vetro di Napoleone Martinuzzi

ore 16.30 – 17.00

Lucia Mannini, Vetri succulenti: le piante grasse di Martinu

 

Il pane e il companatico

Nell’immagine: Annibale Carracci , Il mangiatore di fagioli, Roma Galleria Colonna


Come da tradizione il seminario di quest’anno sarà articolato in cinque sedute, distribuite in tre giorni, destinando poi la mattinata dell’8 maggio a un incontro a più voci su Vittore Branca, volutamente incluso nel programma perché l’iniziativa stessa di questi seminari è stata, a suo tempo e lungo il tempo, sempre  sostenuta da lui. L’argomento Il pane e il companatico viene affrontato in più direzioni:
dall’avvento del mais, a tacitare, colla polenta, la fame contadina nel 6-700, specie nelle campagne venete, all’alimentazione nella navi e nelle galee, dal pane nelle festività ebraiche allo stoccaggio di grani e farine. E, nell’attenzione alle implicanze ulteriori e alle valenze metaforiche, s’affacciano pure le api e il miele.


Programma

Lunedì 6 maggio
ore 15.00 G. Benzoni, Un cenno d’avviamento
ore 15.15 Tavola rotonda su L’area altoadriatica coordinata da Giuseppe Trebbi (università di Trieste),
cui partecipano:
D. Degrassi, La salute vien mangiando. L’alimentazione nel Friuli del Medioevo
F. Cavalli, Il cibo e la pietra. Medicina e alimentazione nel libro di famiglia di Nicolò Deportis, nobile cividalese
M. Cecere, Sorgo e miglio nell’alto Medioevo friulano
C. Lorenzini, Dura polenta. Alimentazione dei boscaioli in Carnia fra Sei e Settecento

Martedì 7 maggio
ore 9.30 Tavola rotonda su La Lombardia coordinata da Giorgio Chittolini (università di Milano),
cui partecipano:
F. Del Tredici, Il pane dei poveri. Elemosine post mortem nella Lombardia visconteo-sforzesca
D. Bellettati, Per Misericordiam salvi sumus. La carità alimentare dei luoghi pii milanesi
R. P. Corritore, E pur si muove! Innovazioni e cambiamenti nella produzione, nella distribuzione
e nel consumo di pane e prodotti derivati dalla farina fra tardo Medioevo e Settecento
D. Gasparini, Il pane come polenta, la polenta come pane
ore 15.00 Tavola rotonda su La Toscana coordinata da Franco Angiolini (università di Pisa) e Marcello Verga (università di Firenze), cui partecipano:
I. Manfredini, La ‘gola punita’ nella pittura toscana tra Medioevo e Rinascimento
A. M. Pult, Pane bianco, pane nero, pane di veccia… Qualità e forme di pane nella Toscana moderna
A. Addobbati, G. Lo Castro, Il pane e il companatico dell’arcivescovo
A. Menzione, Mangiare di festa e di magro

Mercoledì 8 maggio

ore 10.00 Vittore Branca e il lavoro culturale
Saluti del Segretario Generale della Fondazione Giorgio Cini
G. Benzoni, Venezia da San Giorgio
A. Bettinzoli, Branca e Poliziano
L. Leonardi, Le carte di Vittore Branca alla Fondazione Franceschini
G. Pizzamiglio, Branca, la Fondazione Giorgio Cini e l’italianistica nel mondo
G. Auzzas, Vittore Branca e ‘Studi sul Boccaccio’
G. A. Ferrari, L’edizione delle opere di Giovanni Boccaccio
ore 15.00 Tavola rotonda su Il Meridione coordinata da Aurelio Cernigliaro (università di Napoli
Federico II), cui partecipano:
B. Boccazzi Mazza, Le api e il miele M. C. Spadaro, ‘Osservanza salutare’ del voto quaresimale nella Regola dei Minimi di Paola
G. Stanco, ‘Le sagre del grano’ in Irpinia e Sannio
M. Pignata, Riti ‘gustosi’ in Terra di Lavoro
A. Cernigliaro, L’‘abbondanza’ dalla frugale quotidianità alla lettura in chiave politica

Giovedì 9 maggio

ore 9.30 Tavola rotonda su Il Veneto coordinata da Giuseppe Gullino (università di Padova), cui partecipano:
A. Caracciolo Aricò, E in campagna l’erba: tra Sanudo e Ruzzante
D. Perocco, Mangiare in viaggio
C. Boccato, Il pane nelle festività ebraiche
G. Vertecchi, Grani e farine a Venezia nel Settecento: lo stoccaggio

 

Bîrûn. Seminari di musica ottomana Compositori armeni nella tradizione ottomana

Dal 15 al 20 aprile 2013 si terranno per il secondo anno consecutivo i Seminari di alta formazione in musica classica ottomana, rivolti a musicisti e musicologi che intendano perfezionare le loro conoscenze strumentali e musicologiche in questo importante ambito delle tradizioni musicali.

Docente, responsabile artistico e culturale di questi seminari, è il Maestro Kudsi Erguner, eminente musicista e musicologo noto a livello internazionale, assistito dall’etnomusicologo Giovanni De Zorzi, specialista delle tradizioni musicali dell’area.

Nell’ambito di questo progetto, l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati ha indetto un bando per sei borse di studio rivolto a musicisti specializzati in musica classica ottomana.
Lo scopo del bando è quello di formare un Ensemble musicale che si concentrerà su alcuni specifici aspetti della musica classica ottomana (repertori, compositori, manoscritti) selezionati dal Maestro Kudsi Erguner e da Giovanni De Zorzi.
Il tema di quest’anno prevede lo studio delle opere dei compositori armeni della musica classica ottomana tra i quali i brani dei compositori: Çelebi Ermeni Murad (XVI), Baba Hamparsum Limonciyan (1768-1839), Oskiyan Vaskiyan (1780-1870), Nikog˘os Aga Melkoyan (1830-1890), Sebuh Aga Simonyan (1824-1894), Tatyos Ekserciyan (1858-1913), Bîmen Sen Der Gazaryan (1873-1943), Levon Hanciyan (1857-1947),
Hirant Kenklioglu (Emre, 1901-1978).

Il seminario si concluderà il 20 aprile alle ore 18 con un concerto dell’ Ensemble Bîrûn, diretto da Kudsi Erguner.

Conferenze di musica cinese

Frank Kouwenhoven (CHIME, European Foundation for Chinese Music Research)

13 marzo ore 10
Overview of Storysinging in China

14 marzo ore 10.30
Nanguan (Southern Chinese Balladry)

Università Ca’ Foscari Venezia, Palazzo Vendramin ai Carmini, Dorsoduro 3462, Venezia

L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati in collaborazione con il Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea e con la European Foundation for Chinese Music Research (CHIME) di Leida, organizza nei giorni 13-14 marzo il consueto ciclo di incontri primaverili dedicati alla musica cinese, con lo scopo di far meglio conoscere ad un pubblico italiano la sua ricchezza e la varietà dei suoi repertori.

Quest’anno le due conferenze, che saranno tenute dal prof. Frank Kouwenhoven, direttore di CHIME, si svolgeranno presso la sede universitaria di Palazzo Vendramin dei Carmini, Venezia e avranno per tema, rispettivamente, la tradizione dei cantastorie in Cina e il nanguan, tradizionale ballata cinese con accompagnamento strumentale. Le conferenze, corredate da numerose esemplificazioni audio e video, presenteranno i contesti sociali e culturali nei quali questi generi tradizionali vengono ancora oggi eseguiti, mettendo in evidenza i rapporti tra poesia e musica, i contenuti dei testi verbali, le modalità esecutive (performance) e la storia di questi generi musicali.

Il CHIME (The European Foundation for Chinese Music Research) è una fondazione per la promozione dello studio e della ricerca nell’ambito della musica cinese.). Il CHIME organizza e ospita numerosi festival, concerti e workshop in Europa, ed offre costantemente consulenze a prominenti festival artistici e organizzazioni terze per sviluppare programmi di musica cinese.

Frank Kouwenhoven è un ricercatore di Leida, Paesi Bassi, cofondatore dell’European Foundation for Chinese Music Research (CHIME), editore del CHIME Journal e ricercatore musicale nella Repubblica Popolare cinese. Ha pubblicato diversi scritti sulla musica cinese, raccoglie canzoni popolari e tradizionali cinesi dal 1986 ed è inoltre regista, organizzatore di eventi musicali e consulente culturale per diversi festival internazionali.

 

L’ascolto musicale nell’epoca della riproducibilità tecnica. Giovanni Morelli in memoriam

Le tecnologie hanno rivoluzionato il modo di ascoltare e di archiviare musica, determinando un’importante cesura nella storia: alla voce e agli strumenti acustici si sono aggiunti il suono riprodotto e quello creato con mezzi elettrici o elettronici. L’esecuzione e lo spettacolo musicali subiscono varie forme di «rimediazione»; la fruizione diventa un’esperienza prolungabile e ripetibile nel tempo e nello spazio. Nella seconda metà del XX secolo i compositori si familiarizzano con i mezzi del nuovo ascolto, sfruttando dispositivi che generano nuovi suoni o trasformano quelli noti. Dal canto suo il cinema impone una specifica modalità di combinazione di immagine e suono che, nella recente fase digitale, è diventata la forma standard della comunicazione di massa; da questo processo l’informazione risulta estetizzata, mentre la musica viene inserita in campi simbolici preesistenti. Alla rivoluzione tecnologica si accompagnano due fenomeni sociali di forte rilevanza: il consumo della musica come merce e la diffusione planetaria della popular music.

È previsto un servizio di traduzione simultanea inglese-italiano

Per informazioni scrivere a: musica@cini.it

Scarica il programma generale

Nell’immagine: La popularité du gramophone, Agence Rol (gallica.bnf.fr / Bibliothèque nationale de France)

 


Programma

Venerdì 22 marzo

09.00-09.30 Saluti istituzionali.
Bibliografia di Giovanni Morelli in un prologo (a cura di Paolo Pinamonti, Università Ca’ Foscari, Venezia)

09.30-13.00   La musica d’arte dell’Occidente nelle dimensioni live e mediatizzata

Esteban Buch (EHESS, Paris), Eric Clarke (University of Oxford), Sebastian Klotz (Universität Leipzig)

Coordinatore: Alessandro Arbo (Université Strasbourg 2)

La tecnologia permette la fruizione musicale in contesti molto diversi da quelli immaginati dai compositori e al contempo stimola le capacità analitiche, rendendo il nostro orecchio più esigente ma anche più ospitale. Supporti digitali e streaming hanno ulteriormente modificato l’esperienza della musica, accostando repertori lontani fra loro e sollecitando un ripensamento dei suoi modi di presentarsi live.

14.30-18.00   Rimediazione: opera e danza in televisione, cinema e DVD

Alessandra Campana (Tufts University, Boston), Michele Girardi (Università degli Studi di Pavia), Gianfranco Vinay (Université Paris 8)

Coordinatore: Emilio Sala (Università degli Studi di Milano)

La ridefinizione del concetto di liveness è un dato evidente e forse anche dirompente nei performance studies contemporanei. Partendo dall’idea di esecuzione «mediatizzata» e dalla teoria della «ri-mediazione», la sessione affronta alcuni casi emblematici nei quali l’opera e la danza non sono semplicemente incluse in un video o in un film ma suggeriscono anche un nuovo sistema performativo. 


Sabato 23 marzo

09.30-13.00   Ascoltare con le immagini

Nicholas Cook (University of Cambridge), Martin Laliberté (Université Paris-Est, Marne-la-Vallée), Raffaele Pozzi (Università degli Studi Roma Tre)

Coordinatore: Roberto Calabretto (Università degli Studi di Udine)

Il cinema sonoro ha inaugurato nuove tipologie di ascolto. I tradizionali percorsi musicali narrativi hanno gradualmente ceduto il passo a modelli audiovisivi in cui l’integrazione fra suono e immagine è più articolata. Nel contempo altre forme d’arte (cinema sperimentale, video-art e installazione) hanno coltivato il sogno della «musica per gli occhi».

14.30-18.00   La nuova aura del disco: jazz, rock e pop

Vincenzo Caporaletti (Università degli Studi di Macerata), Dietrich Helms (Universität Onsnabrück), Mark Katz (University of North Carolina)

Coordinatore: Veniero Rizzardi (Conservatorio Statale «Agostino Steffani», Castelfranco Veneto)

La produzione discografica ha come correlato una forma sociale: il consumo di massa della musica. Questo mutamento non ha solo trasformato l’ascolto dei repertori preesistenti ma ha anche generato repertori nuovi, strettamente dipendenti dalle condizioni tecniche dei media. La relazione tra ‘ambiente’ tecnico, testo musicale, prodotto sonoro e ascolto investe ormai l’intera sfera della produzione musicale.

 


Domenica 24 marzo

09.30-13.00   Composizione ed esecuzione con mezzi elettronici

Nicolas Collins (The School of the Art Institute of Chicago), Angela Ida De Benedictis (Università degli Studi di Pavia), Nicolas Donin (IRCAM, Paris)

Coordinatore: Pascal Decroupet (Université Nice Sophia Antipolis)

Il rapporto tra musica e tecnologia viene qui affrontato sotto due aspetti: il ricorso alle tecnologie durante l’esecuzione in tempo reale di opere previste con diversi dispositivi tecnologici; l’attività compositiva sostenuta dalle nuove conoscenze che si sono prodotte grazie alle tecnologie, prima analogiche e poi digitali.

 14.30-18.00   Documentazione audiovisiva come fonte della ricerca etnomusicologica

Maurizio Agamennone (Università degli Studi di Firenze), Steven Feld (University of New Mexico), Nicola Scaldaferri (Università degli Studi di Milano).

Coordinatore: Giovanni Giuriati (Università degli Studi di Roma «La Sapienza»)

In etnomusicologia l’uso delle tecnologie di registrazione e riproduzione ha avuto effetti rilevanti sia per la ricerca d’archivio che per quella sul campo. Nel primo ambito il lavoro di documentazione sonora e audiovisiva restituisce le fonti primarie per lo studio di tradizioni orali (documenti e metadocumenti); nella ricerca sul campo esso apre invece a nuove possibilità di collaborazione, produzione di conoscenza e partecipazione.

 

Seminari di Musica Ottomana Bîrûn: vincitori del bando

Compositori armeni della tradizione ottomana

Caner CAN, cetra su tavola kanûn

Issa Nessim GOLITZEN FARAJAJE, liuto a manico lungo tanbûr

Miquel HIROSHI, percussioni

Erhan KAPLAN, liuto a manico corto ‘ûd

Michalis KOULOUMIS, violino (keman)

Deniz  SELTUG, voce

Dal 15 al 20 aprile 2013 si terranno per il secondo anno i Seminari di alta formazione in
musica classica ottomana, rivolti a musicisti e musicologi che intendano perfezionare le
loro conoscenze strumentali e musicologiche in questo importante ambito delle tradizioni
musicali. Docente, responsabile artistico e culturale di questi seminari è il Maestro
Kudsi Erguner, eminente musicista e musicologo noto a livello internazionale, assistito
dall’etnomusicologo Giovanni De Zorzi, specialista delle tradizioni musicali dell’area.
Nell’ambito di questo progetto, l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
ha indetto un bando per sei borse di studio rivolto a musicisti specializzati in musica
classica ottomana. Lo scopo del bando è quello di formare un Ensemble musicale che si
concentrerà su alcuni specifi ci aspetti della musica classica ottomana (repertori, compositori,
manoscritti) selezionati dal Maestro Kudsi Erguner e da Giovanni De Zorzi.
Il tema di quest’anno prevede lo studio delle opere dei compositori armeni della musica
classica ottomana tra i quali i brani dei compositori: Çelebi Ermeni Murad (XVI),
Baba Hamparsum Limonciyan (1768-1839), Oskiyan Vaskiyan (1780-1870), Nikogos
Aga Melkoyan (1830-1890), Sebuh Aga Simonyan (1824-1894), Tatyos Ekserciyan
(1858-1913), Bîmen Sen Der Gazaryan (1873-1943), Levon Hanciyan (1857-1947),
Hirant Kenklioglu (Emre), (1901-1978). Il seminario si concluderà il 20 aprile con un
concerto dei borsisti diretti da Kudsi Erguner.