Convegni e seminari Archives - Pagina 30 di 49 - Fondazione Giorgio Cini

More Hispano. Tomás Luis de Victoria in Rome and Madrid

Busto ligneo policromo di Santa Teresa d’Avila, su gentile concessione del Museo Diocesano di Bari-Bitonto


10 maggio ore 17
Venezia, Palazzo Grimani

Inaugurazione dei Seminari di Musica Antica 2013 a cura di Pedro Memelsdorff
in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Venezia e dei comuni della gronda Lagunare

Lezione introduttiva a cura del professor Alfonso de Vicente, dedicata ai mottetti di Tomás Luis de Victoria composti a Roma e Madrid.

Stampa l’invito


13 maggio ore 9.30 – 18.30
Venezia, Isola di san Giorgio Maggiore
Giornata internazionale di studi: Tomás Luis de Victoria in Rome and Madrid


15 maggio ore 18

Venezia, Basilica di San Giorgio Maggiore
Concerto in collaborazione con l’Abbazia di San Giorgio Maggiore

Ingresso libero


Nella cornice della nuova serie di Seminari di Musica Antica della Fondazione Giorgio Cini diretti da Pedro Memelsdorff, si terrà a San Giorgio un Seminario dedicato al repertorio di mottetti, salmi e antifone mariane di Tomás Luis de Victoria (1548-1611), guardando in particolar modo alle sue diverse tradizioni interpretative, principalmente italiana e spagnola. Tra i maggiori compositori di musica sacra del tardo Cinquecento europeo, Tomás Luis de Victoria riunisce l’influsso dei migliori polifonisti spagnoli suoi predecessori ad Avila – Espinar, Ribera, Navarro, Cabezón – a quello italiano, dovuto al suo ventennale soggiorno a Roma che lo portò a conoscere, e forse ad apprendere, dallo stesso Palestrina.

All’indagine filologica e stilistica della mottettistica di Victoria si affiancherà nel Seminario quella storico-performativa. Di particolare interesse sarà il confronto tra le tradizioni italiane e spagnole per quanto riguarda l’organico vocale e l’accompagnamento strumentale della polifonia liturgica, prassi riccamente documentata nel primo Seicento spagnolo. A tal fine parteciperanno due ensembles di borsisti (scelti tramite il consueto bando di concorso), e un accompagnatore all’organo. Questi giovani talenti saranno diretti principalmente dai maestri Rinaldo Alessandrini (Concerto Italiano) e Josep Borràs (organologo e fagottista, nonché direttore della Escola Superior de Musica de Catalunya), affiancati da altri specialisti internazionali della musica liturgica ispanica dell’epoca.


Con il contributo  di

            

 

 Con la collaborazione di   

               

XVIII Seminario Internazionale di Etnomusicologia

Prospettive di una musicologia comparata nel XXI secolo: etnomusicologia o musicologia transculturale?

Ascolta l’intervista a Francesco Giannattasio su Radio3

Guardando indietro agli oltre centotrent’anni di storia della etnomusicologia, diviene sempre più urgente compiere un bilancio complessivo sul suo statuto e sui compiti che attualmente svolge nel quadro più generale della ricerca scientifica, sulle forme, i comportamenti e i prodotti dell’espressione e della creazione attraverso i suoni.
È ancora giustificato un ruolo degli etnomusicologi come promotori, garanti e protettori delle “altre” musiche? E con quali motivazioni? La questione chiama in causa l’attuale statuto di oggetti e di ambiti che, ormai più per convenzione che per convinzione, chiamiamo ancora musica colta, musica popolare, musica di tradizione orale, musica elettronica e così via, o anche etnomusicologia, musicologia d’arte, musicologia contemporanea, popular musicology. Certamente le loro estensioni e i loro confini sono da rivedere, dato che i percorsi storici e le mappe geo-antropiche, sociologiche e stilistiche cui facevano riferimento sono radicalmente cambiati, con una velocità che ormai supera i nostri tempi di reazione e le nostre capacità di adattamento.


Programma:

GIOVEDI 24

            mattina, ore 9.30 – 12.30

Francesco Giannattasio (Università di Roma «La Sapienza»)

                        Introduzione al Seminario

Wolfgang Welsch (Friedrich Schiller Universität Jena)

Some basics concerning transculturality 

pomeriggio, ore 14.00 – 16.00

Lars-Christian Koch (Berliner Phonogramm-Archiv)

Tonsinn und Musik – Reconsidering methods of early Comparative Musicology

VENERDI 25

            mattina, ore 9.30 – 12.30

Timothy Rice (UCLA Herb Alpert School of Music)

Toward a theory-driven comparative musicology

 

            pomeriggio, ore 14.00 – 16.00

Svanibor Pettan (Secretary General of ICTM)

Engaged Ethnomusicology in the 21st Century

SABATO 26

            mattina, ore 9.30 – 13.30

                        Giorgio Battistelli (Direttore artistico dell’Orchestra Regionale Toscana)

Fare musica oggi: dialogo con un compositore

Discussione finale
Di tali questioni e dei molti problemi a essi correlati intende discutere, con esponenti di massimo livello internazionale della disciplina, il XVIII Seminario Internazionale di Etnomusicologia organizzato dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati.


Per informazioni:
Istittuto Interculturale di Sudi Musicali Comparati
Tel. 041 2710357 –
e-mail: musica.comparata@cini.it

XXX Seminario di Perfezionamento della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri

Giunto all’importante traguardo della trentesima edizione, il seminario di perfezionamentodella Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri, organizzato da Messaggerie Libri e Messaggerie Italiane, in collaborazione con l’Associazione Librai Italiani e l’Associazione Italiana Editori, si svolgerà come di consueto sull’Isola di San Giorgio Maggiore.
Il seminario, atteso appuntamento internazionale di grande rilievo per l’editoria, affronterà diversi temi relativi al mondo del libro, delle librerie e del mercato, con uno sguardo sempre attento e aggiornato sulle nuove proposte e sugli sviluppi in questo campo.
La Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri nasce nel 1983 con l’intento di ridefinire la figura professionale del libraio, adeguandola ai nuovi ritmi della produzione del libro, fornendola di strumenti di analisi e metodi innovativi e aggiornandola sulle esperienze professionali. Oltre ad aver formato nuove generazioni di librai, la Scuola è diventata nel tempo un laboratorio di sperimentazione e discussione sulle possibilità del libro; un luogo deputato a studiare le strategie di localizzazione delle librerie e la modalità della promozione libraria. Primo esempio in Italia, secondo in Europa, dopo Francoforte, la Scuola promuove una discussione che non rimane circoscritta all’organizzazione e alla gestione del punto vendita, ma che si estende a tutti gli aspetti che coinvolgono l’attività della libreria: distribuzione, commercializzazione e promozione. In questa occasione verrà anche consegnato il Premio per Librai “Luciano e Silvana Mauri”. Per maggiori informazioni, consultare il sito web: www.scuolalibraiuem.it.

Giornate internazionali di studio per il quarto centenario della morte di Giovanni Gabrieli (1554/56-1612)

«Alla schola del signor Giovanni Gabrieli»

Giovanni Gabrieli tra passato e futuro: contesti, modelli e allievi italiani

Giornate internazionali di studio per il quarto centenario della morte di Giovanni Gabrieli (1554/56-1612)

Erede e consolidatore dell’illustre tradizione polifonica e policorale veneziana, Giovanni Gabrieli mutò progressivamente il suo linguaggio musicale aggiornandolo alle modalità del ‘nuovo’ stile concertato con basso continuo e a taluni stilemi della nuova musica espressiva, sviluppatisi nell’ambito della monodia fiorentina e del madrigale mantovano.

Tale processo non fu senza conseguenze sulla formazione della nuova generazione di musici (veneziani e non) attivi in laguna. Sulla scia dello zio Andrea, Giovanni aveva attivato una vera e propria scuola (con tanto di tariffe e programmi prestabiliti) che aveva attratto a Venezia un gran numero di musicisti provenienti da ogni parte d’Europa. Se gli effetti esercitati sui suoi allievi d’Oltralpe (Aichinger, Schütz, Pedersøn, Grabbe, Nielsen e altri) sono parzialmente noti, meno chiara e assai più problematica è la definizione del contributo che Giovanni diede alla formazione di una tradizione compositiva locale. Una situazione che, a prescindere dalla musica strumentale (un campo in cui il peso dell’eredità gabrieliana è fuori discussione per via del suo ruolo dominante e fortemente novatore), è resa, in generale, particolarmente complessa per l’arrivo a Venezia, nel 1613,  di Claudio Monteverdi, a cui la storiografia più e meno recente ha spesso attribuito, forse con eccessivo entusiasmo, la principale responsabilità nei processi di innovazione verificatisi in laguna negli anni a venire.

Le giornate di studio si prefiggono di mettere a fuoco l’entità e la natura dell’eredità gabrieliana, aprendo la lente sulla produzione vocale sacra e profana dei suoi numerosi allievi e seguaci (G.B. Riccio, G.B. Grillo, G. Priuli, G. Valentini e altri) attivi in laguna e non, nei primi due o tre decenni del Seicento. In questo contesto appare cruciale, per il ruolo rilevante che ebbe nella nuova stagione musicale veneziana avviare una riflessione sulla formazione e la produzione del giovane Alessandro Grandi, i cui contorni sono ancora indefiniti.

Accanto a questo, altri temi oggetto di attenzione saranno: il rapporto di Giovanni con la stampa musicale (egli fu curatore, facendosi portatore di una tradizione, della pubblicazione postuma delle opere dello zio Andrea, anche se fu forse il compositore più restio dell’epoca a servirsi della stampa per la diffusione della propria produzione musicale), con il madrigale e con la committenza privata veneziana.

Comitato scientifico: David Bryant, Rodolfo Baroncini, Luigi Collarile.

Un evento della Fondazione Giorgio Cini – Comitato Regionale per il IV centenario della morte del musicista Giovanni Gabrieli organizzato dalla Fondazione Giorgio Cini.

                   Comitato Gabrieli logo ufficiale   RegioneVeneto_barra_colore   

Scuola Grande di San Rocco, Centro Tedesco di Studi Veneziani, Diocesi Patriarcato di Venezia, Fondazione Giorgio Cini, Fondazione Ugo e Olga Levi, Procuratoria di San Marco, Regione del Veneto, Università Ca’ Foscari di Venezia, Università degli studi di Padova.

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Programma

Lunedì 10 dicembre 2012

9.00

Saluti istituzionali e Introduzione.

 9.30-12.30

Chair: Gianmario Borio / Rodolfo Baroncini.

Rodolfo Baroncini (Conservatorio di Musica “Antonio Buzzolla”, Adria)

«Et per tale confirmato dall’auttorità del signor Giovanni Gabrieli»: l’auctoritas gabrieliana e la ricezione dei suoi modelli nei compositori veneziani (e non) della nuova generazione (1600-1620).

Metoda Kokole (Slovenian Academy of Sciences and Arts)

Giovanni Gabrieli’s style echoed in music produced in the first quarter of the seventeenth century on the territory between Koper/Capodistria and Graz.

Marco Di Pasquale (Conservatorio di Musica “Arrigo Pedrollo”, Vicenza)

Innovazione e calchi gabrieliani nelle canzoni da sonar di Giovanni Battista Riccio.

14.00-17.00

Chair: David Bryant / Sabine Meine.

Iain Fenlon (King’s College, Cambridge)

Constructing Images: Giovanni Gabrieli and the Claims of History.

Jonathan Glixon (University of Kentucky)

Students, Rivals and Contemporaries: Organists in Venetian Churches at the Time of Giovanni Gabrieli.

Jeffrey Kurtzman (Washington University, St. Louis)

Toward an Understanding of Cleffing, Pitch and Sonority in the Vocal Music of Giovanni Gabrieli.

David Bryant (Università Ca’ Foscari, Venezia), Elena Quaranta (Università Ca’ Foscari, Venezia)

Giovanni Gabrieli e la consuetudine dello stile concertato.

Philippe Canguilhem (Université de Toulouse Le Mirail)

Interpretare la musica strumentale d’insieme di Giovanni Gabrieli

 Martedì 11 dicembre 2012

9.00-12.30

Chair: Jeffrey Kurtzman / Luigi Collarile.

Luigi Collarile (Université de Fribourg)

Giovanni Gabrieli e le edizioni postume di Andrea: nuove considerazioni.

Giuseppe Clericetti (Radio Svizzera Italiana)

I ricercari di Giovanni Gabrieli nel contesto organistico e didattico veneziano.

Massimo Bisson (Università Iuav di Venezia)

Organi, cantorie e spazi per la musica nelle chiese veneziane all’epoca di Giovanni Gabrieli.

Stefano Lorenzetti (Conservatorio di Musica “Arrigo Pedrollo”, Vicenza)

Scritte nella mente? La musica per strumento da tasto di Giovanni Gabrieli e l’arte di comporre all’improvviso.

Info: musica@cini.it

Nell’immagine J. Barbaro, Pianta di Venezia, dettaglio con il convento di Santo Stefano, 1500

Corso di duduk armeno (VI Edizione)

Corso di duduk armeno (VI Edizione)
Maestro Gevorg Dabagyan
(Conservatorio Statale di Erevan)
16-18 novembre 2012

Presso la sede del
Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena
Biblioteca Zenobiana del Temanza
Corte Zappa, Dorsoduro 1602 | I-30123 VENEZIA

Orari: 11:00-13:00 / 14:30-16:30

Quota di iscrizione: Euro 150,00

La sezione musicale del Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena di Venezia, diretto da Minas Lourian organizza in collaborazione con l’Ufficio UNESCO di Venezia e con l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini un corso dedicato al duduk, strumento a fiato a doppia ancia, costruito in legno d’albicocco e simbolo della tradizione musicale armena. Nel 2005, il duduk (o dziranapogh in armeno) viene proclamato capolavoro rappresentativo della tradizione musicale armena all’interno del “Programma dei Capolavori del Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità” dell’Unesco, e quindi iscritto nel 2008 all’interno della nuova “Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità”. Il duduk (considerato convenzionalmente come l’oboe armeno) è uno strumento popolare dal timbro caldo, leggermente nasale e dalla sonorità fortemente evocativa, che accompagna i canti e le danze di tutte le regioni dell’Armenia oltre che essere lo strumento privilegiato per i raduni matrimoniali o funerei. Il solista viene di solito accompagnato da un secondo suonatore di duduk che tiene continuamente il bordone grazie ad una tecnica di respirazione circolare e da un suonatore percussionista di dhol.

Gevorg Dabagyan è uno dei massimi specialisti viventi di questo antichissimo strumento e fondatore di varie formazioni tra cui l’Ensemble Shoghaken, votato alla salvaguardia del ricchissimo patrimonio folkloristico armeno. Nel vastissimo repertorio di Dabaghyan ha grande rilievo anche la musica liturgica, parte fondamentale di una tradizione plurimillenaria caratterizzata dalle sue forti radici culturali cristiane, essendo l’Armenia la prima nazione che proclama il cristianesimo come religione di stato nel 301.
Dabagyan, nato nel 1965 in Armenia, insegna al Conservatorio Statale di Erevan. Dal 1991 ha intrapreso una carriera che lo ha portato a farsi apprezzare a livello internazionale e a collaborare con musicisti come Gidon Kremer, Jan Garbarek e Yo-Yo Ma che lo ha coinvolto nel suo progetto Silk Road (la Via della Seta). Su iniziativa del Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena, il Trio Dabagyan è stato più volte in Italia, ospite ai festival di Musicarmena, al Ravenna Festival, all’Aterforum Festival di Ferrara, alla V Rassegna di Musica Contemporanea Est Ovest 2006 di Torino, al festival promosso dall’Associazione Suoni e Pause di Cagliari e alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia.

Modalità di iscrizione:
È obbligatoria l’iscrizione preventiva via fax o E-mail, mentre la quota di iscrizione di €130,00 va versata in contanti all’inizio del corso presso la sede del Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena.
Le iniziative del Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena hanno, oltre al sostegno di enti e sponsors locali, il patrocinio o il supporto del :
Ministero della Cultura della Repubblica d’Armenia
Hamazkayin Armenian Educational and Cultural Society
Congregazione Armena Mechitarista

Pietro Bertoja (1828-1911)

Il Centro Studi per la Ricerca Documentale sul Teatro e il Melodramma Europeo in collaborazione con la Regione del Veneto e con il Comitato regionale per le celebrazioni del centenario della morte di Pietro Bertoja, promuove una giornata di studio dedicata allo scenografo veneto.

L’incontro di mercoledì 28 novembre si inserisce nel contesto delle iniziative volte alla valorizzazione della complessa figura artistica di Bertoja, attivo come scenografo teatrale e fotografo nella seconda metà dell’Ottocento.

Alla giornata parteciperanno autorevoli studiosi e saranno presentati al pubblico i risultati inediti delle ricerche finanziate grazie alle borse di studio promosse dal Comitato.

Inoltre, saranno presentati i partecipanti al concorso di idee rivolto agli studenti di scenografi a delle scuole medie superiori, delle Università e dell’Accademia di Belle Arti del Veneto e premiati i vincitori, sulla base dei progetti – individuali o di gruppo – ispirati dal lavoro di Pietro Bertoja scenografo.

 Programma

Ore 9.30 – 13

PIETRO BERTOJA SCENOGRAFO

Linda Selmin, Maria Ida Biggi, Mercedes Viale Ferrero, Ivana D’Agostino, Gabriella Olivero

Ore 14.30 – 16.00

PIETRO BERTOJA FOTOGRAFO

Angelo Maggi, Emanuela Sesti, Giorgio Mastinu, Marianna Zannoni

Ore 16.30

PREMIAZIONE DEI VINCITORI DEL CONCORSO DI IDEE ISPIRATO DAL LAVORO DI PIETRO BERTOJA

A cura del Comitato regionale per le celebrazioni del centenario di Pietro Bertoja (1828-1911)

Il teatro musicale di Luciano Berio

Quarta giornata di studi del progetto Il teatro di Luciano Berio 2010-2013

Organizzato dal D.M.C.E. dell’Università di Paris VIII
in collaborazione con: Centro Studi Luciano Berio Fondazione Giorgio Cini

Direzione scientifica : Giordano Ferrari
Comitato scientifico : Talia Pecker Berio, Gianmario Borio, Angela Ida De Benedictis, Gianfranco Vinay

Il progetto «Il teatro musicale di Luciano Berio» (2010-2013) è articolato in sei appuntamenti di studio e ricerca, ognuno dedicato a una singola opera teatrale del compositore. Dopo i primi incontri dedicati a Passaggio (Venezia, settembre 2010), a Opera e a La vera storia (Parigi, novembre 2011), l’appuntamento odierno approfondisce Un re in ascolto. Nel corso della giornata saranno presi in esame le tematiche e i contenuti dell’opera, dalle strutture musicali al libretto, dalla drammaturgia alle problematiche di regia.

Gli atti provvisori di ogni giornata sono pubblicati in rete sul sito del laboratorio di drammaturgia musicale dell’Università di Paris 8 (http://www2.univ-paris8.fr/DMCE/) con l’intento di permettere a tutti i partecipanti di seguire la discussione e contribuire al dibattito conclusivo che seguirà all’ultimo appuntamento, previsto alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia il 28 e 29 settembre 2013.

Il 29 settembre in mattinata, avrà luogo la presentazione del libro Luciano Berio: nuove prospettive, a cura di Angela Ida De Benedictis (Firenze, Olschki, 2012).

Programma

28 settembre 2012
ore 9.30

Giordano Ferrari, Introduzione alla giornata

Renata Scognamiglio (Musicologa, Roma),  Scheda documentaria su “Un re in ascolto”

Robert Adlington (University of Nottingham), The crises of sense: listening to “Un re in ascolto”

Carlo Ciceri (Compositore e musicologo, Lugano), Aspetti del pensiero melodico in “Un re in ascolto”

Discussione

ore 14.30

Tommaso Pomilio (Università di Roma, « La Sapienza »), Scrittura dell’ascolto: Calvino in Berio

Gerardo Guccini (Università di Bologna), Moltiplicazione/frantumazione delle funzione autore e regia teatrale: le aporie di “Un re in ascolto”

Björn Heile (University of Glasgow), Prospero’s Death: Modernism, Anti-humanism and “Un re in ascolto”

Discussione e conclusioni

29 settembre 2012
ore 10.00 – 12.00

Presentazione del volume: Luciano Berio: nuove prospettive, a cura di Angela Ida De Benedictis, Firenze: Olschki, 2012

Presentano il libro: Mario Messinis, Paolo Pinamonti.
Partecipano alla discussione: Gianmario Borio, Angela Ida De Benedictis, Talia Pecker Berio.

Venice-Delhi Seminars -Differenze culturali in un’epoca di turbolenze economiche. Tensioni sociali, conflitti culturali e politiche di integrazione in Europa e in India

L’associazione “Reset-Dialogues on Civilizations” da anni promuove attività, ricerche e pubblicazioni sul tema del dialogo interculturale, del riconoscimento e integrazione delle minoranze, del pluralismo. A tal fine organizza incontri, seminari e dibattiti dall’alto profilo scientifico e formativo, ai quali prendono parte studiosi, intellettuali e studenti di tutto il mondo: all’appuntamento degli Istanbul Seminars, che da cinque anni l’associazione organizza in Turchia, si aggiungono ora i Venice-Delhi Seminars. Dopo una prima conferenza in India tenutosi nell’ottobre del 2010 insieme alla rivista «Seminar», a India Habitat Center e alla Università Jamia Millia Islamia, da quest’anno l’associazione intende tenere regolari appuntamenti, con una doppia cadenza annuale: in autunno a Venezia e la primavera successiva a Delhi.
Un progetto di Reset-Dialogues on Civilizations in collaborazione con Fondazione Giorgio Cini, Università di  Padova, Jamia Millia Islamia University (Delhi) e Seminar Magazine (Delhi).

18-19-20 ottobre 2012

Fondazione Giorgio Cini, Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia

-La pressione della crisi economica sulle linee di divisione economica, culturale ed etnica nella società. Un confronto India-Europa
-L’islam in Europa e in India tra storia e presente
-Radicalizzazioni identitarie e sfide globali per la politica
-L’Europa tra incertezza economica, disoccupazione e riemergere degli egoismi nazionali
-Cosa significa ‘modernizzazione’ in società multiculturali e multireligiose?

Intervengono:
Giuliano Amato, Mani Shankar Aiyar, Stefano Allievi, Rajeev Bhargava, AkeelBilgrami, Giancarlo Bosetti, Peter Ronald deSouza, Nilüfer Göle, Renzo Guolo, Dipankar Gupta, Najeeb Jung, Sebastiano Maffettone, Vincenzo Pace, GiangiorgioPasqualotto, Antonio Rigopoulos, Federico Squarcini, Olivier Roy, Georg HeinrichThyssen-Bornemisza, Roberto Toscano, Ananya Vajpeyi, Michel Wieviorka, Giuseppe Zaccaria.


Program

Thursday, October 18th  

Opening – 10.00 a.m. – 10.30 a.m.

Pasquale Gagliardi, Secretary General of the Giorgio Cini Foundation

Giuseppe Zaccaria, Rector, University of Padua

Nina zu Fürstenberg, President, Reset-Dialogues on Civilizations

 First session – 10.30 a.m. – 1.00 p.m.

The economic crisis and its impact on ethnic, cultural and class divisions in society. A comparison between India and Europe. 

Introduction by Giancarlo Bosetti, Director, Reset-Dialogues on Civilizations

Rajeev Bhargava, Director and Senior Fellow of the Centre for the Study of Developing Societies, New Delhi

Stefano Allievi, Professor of sociology at the faculty of Communications and Political Sciences at Padua University, Italy

Discussion

Second session – 2.00 p.m. – 4.30 p.m.

What is meant by ‘modernization’ in culturally and religiously diverse societies?

Dipankar Gupta, Indian sociologist and writer

Roberto Toscano, Former Italian Ambassador to New Delhi and Tehran, president of the Intercultura Foundation and a member of  Reset Doc’s scientific committee

Akeel Bilgrami, Johnsonian Professor of Philosophy, Columbia University, Faculty member of the Committee on Global Thought

Chair: Vincenzo Pace, Italian sociologist and Professor at the University of Padua, Director of the Department of Sociology and Intercultural Studies

Discussion

Friday, October 19th

Third session – 10.00 a.m. – 11.30 a.m.

Europe between fear for economic uncertainty, unemployment and re-emerging nationalisms

Michel Wieviorka, French sociologist and professor at the Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, Paris, President of the Fondation Maison des Sciences de l’Homme

Nilüfer Göle, French-Turkish sociologist and Directeur d’études at the Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, Paris

Chair: Emanuela Magno, University of Padua

 

Roundtable 11.30 a.m. – 1.00 p.m.

Global challenges for politics and the radicalization of identities

 Giuliano Amato, former Prime Minister of Italy, President of the Reset-Doc’s Scientific Committee

 

Mani Shankar Aiyar, Member of Parliament, India, former Minister and Diplomat

Rajeev Bhargava, Director and Senior Fellow of the Centre for the Study of Developing Societies, New Delhi

Akeel Bilgrami, Johnsonian Professor of Philosophy, Columbia University, Faculty member of the Committee on Global Thought

Nilüfer Göle, French-Turkish sociologist and Directeur d’études at the Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, Paris

Sebastiano Maffettone, Professor in Political Philosophy and Dean of Political Science at LUISS University in Rome, Italy

Chair: Georg Heinrich Thyssen-Bornemisza, Honorary President, Reset-Dialogues on Civilizations

Discussion

Fourth session – 2.00 p.m. – 4.30 p.m.

Contemporary India and its roots – culture, politics and society

Peter Ronald deSouza, Senior Fellow at the Centre for the Study of Developing Societies and the Director of the Indian Institute of Advanced Study, Shimla

Antonio Rigopoulos, Professor in Indian Philosophies and Religions, University of Venice, Italy

Ananya Vajpeyi, Associate Fellow at the Centre for the Study of Developing Societies, New Delhi, and Senior Fellow with the American Institute of Indian Studies

Chair: Federico Squarcini, Professor in Indian Philosophies and Religions, University of Venice Ca’ Foscari, Italy

Discussion

Saturday, October 20th

 Fifth session – 10.00 a.m. – 1.00 p.m.

Islam in Europe and India – past and present 

Mani Shankar Aiyar, Member of Parliament, India, former Minister and Diplomat

Najeeb Jung, Vice-chancellor, Jamia Millia Islamia, New Delhi

Olivier Roy, Professor of Social and Political Theory at the European University Institute in Florence, Italy

Chair: Renzo Guolo, Italian sociologist, Professor at the University of Padua

Conclusions

I Dialoghi di San Giorgio. Evento inaugurale.

Il Dialogo di San Giorgio di quast’anno dal titolo: Visioni del mondo. Il mito della conoscenza universale e l’estetica dell’immaginazione globale sarà inaugurato da un evento speciale:

Lunedì 10 settembre La Rosa dei venti di Kagel eseguita dall’Ex Novo Ensemble e le letture da Calvino, Borges e Carroll a cura dell’attore Alberto Onofrietti aprono I Dialoghi 2012

Inizia lunedì10 settembre alle ore 18 presso l’Isola di San Giorgio Maggiore l’edizione 2012 de I Dialoghi di San Giorgio, manifestazione dedicata quest’anno alla riflessione sulle diverse visioni del mondo, con un evento speciale inaugurale che propone un’originale esplorazione in chiave geografica di mondi musicali e letterari. L’Ex Novo Ensemble eseguirà le musiche Sud, Est, Sud-ovest di Mauricio Kagel tratte da Die Stücke der Windrose (la Rosa dei venti); le partiture si intrecceranno alle letture di brani di Jorge Luis Borges, Italo Calvino e Lewis Carroll a cura dell’attore Alberto Onofrietti.

Ingresso libero, fino ad esaurimento posti

 Nel corso dell’evento inaugurale de i Dialoghi – tradizionale manifestazione autunnale della Fondazione Giorgio Cini che dall’11 al 13 settembre 2012 ospiterà presso l’Isola di San Giorgio Maggiore studiosi, artisti ed esperti di fama internazionale a riflettere e confrontarsi sui diversi linguaggi di espressione della rappresentazione del mondo e sulle trasformazioni dettate dalla modernità – sarà possibile ascoltare il racconto della visione del mondo attraverso due diverse modalità espressive: il linguaggio della musica e il linguaggio letterario. Il tentativo di esplorare musicalmente il globo all’insegna dei punti cardinali è è del compositore Mauricio Kagel, del quale verranno proposti tre degli otto pezzi della sua Rosa dei venti: Sud, Est, Sud-ovest. Un collage di testi di Calvino (Le città invisibili), Borges (l’Aleph e Del rigore della scienzae Carroll (la poesia La caccia allo Snark) permetterà invece di confrontare lo splendore e la decadenza delle grandi mappe, così dettagliate da essere inutili o così comprensive da contenere solo il nulla, con la visione simultanea e istantanea dell’intero universo che solo il poeta – Borges, in questo caso – riesce ad avere e a trasmettere. Nel corso della serata il percorso letterario e quello musicale si intrecceranno, suggerendo relazioni e accostamenti, espliciti o ambigui: gli echi di Carrol su Borges e di Borges su Calvino, le affinità culturali – il cosmopolitismo – di Borges e Kagel, le risonanze geografiche: le musiche italiane di Sud e i viaggi di Marco Polo, le musiche immaginarie del Pacifico e la mappa dell’oceano di Carroll.

 I Dialoghi di San Giorgio, si terranno dall’11 al 13 settembre 2012 dalle ore 9 alle 14.30. Gli studiosi, artisti ed esperti di fama internazionale invitati a “dialogare” sono: Simon Schaffer, Adam Lowe, Bruno Latour, Deirdre McCloskey, Steve Crossan, Anke te Heesen, David Turnbull, Cheryce von Xylander, John Tresch, Richard Powers, Pierre Chabard, Elizabeth Pisani. Tutti i partecipanti siederanno intorno a una tavola rotonda per tutta la durata del Dialogo. Alle conversazioni potrà assistere il pubblico, la lingua ufficiale è l’inglese.

 

I Dialoghi di San Giorgio. Visioni del mondo

Questo Dialogo nasce dalla consapevolezza dell’urgenza di una riflessione sulla relazione tra conoscenza e potere. Le nuove tecnologie dell’informazione sembrano offrire rinnovate opportunità di connessione e di conoscenza globale. Queste tecnologie sono di solito accompagnate da nuove ‘grandi narrazioni’ che esaltano i miti della conoscenza universale e della trasparenza perfetta, vei colando una sorta di lezione morale: tutti i nostri problemi potrebbero essere risolti se solo tutto, a proposito di tutto e in ogni luogo, fosse, o potesse essere, saputo. Le virtù della responsabilità, dell’acces sibilità e del controllo moralizzano così il mondo delle banche dati globali. Tuttavia, è impossibile sottacere i gravi rischi che accompagnano questo nuovo ordine della conoscenza: in particolare l’es propriazione o la soppressione di altre virtù – il tacito, il sotto inteso, il nascosto – e di forme private di conoscenza e di abilità.

Un’ulteriore minaccia è rappresentata dalle grandi aziende del settore, che controllano universale e della responsabilità trasparente, sfruttarli a proprio vantaggio. La criticità del rapporto tra conoscenza e potere non è certamente una novità, ma le caratteristiche della situazione attuale rendono un’analisi approfondita di tale relazione particolarmente urgente. Da tempo si sente ripetere che è importante pensare globalmente e agire localmente, ma è diffi cile capire quanto ‘contano’ le azioni locali ed è altrettanto diffi cile pensare simultaneamente su scala globale. Il Dialogo si interroga sull’estetica della conoscenza globale in tempi di crisi, in particolare su pregi e difetti, vizi e virtù di differenti visioni del mondo, opponendo il singolare all’universale, il tangibile all’astratto, le descrizioni intellettuali alle rappresentazioni estetiche del mondo. Esistono molte lunghe storie di progetti che hanno tentato di ricondurre il globo a una scala che ne rendesse evidenti i contenuti e le connessioni: cartografi e di città, paesaggi, mappamondi, collezioni, musei, enciclopedie; il tema dell’Arca inteso sia come scrigno dell’universo sia come meccanismo di sopravvivenza; i progetti modernisti per la creazione di linguaggi universali, esposizioni e sistemi di dati capaci di racchiudere il mondo intero. Spesso cruciale, in tutti questi tentativi, è la pretesa che una migliore rappresentazione del mondo lo renda migliore: come in uno specchio correttivo, il mondo verrebbe rifl esso e, contemporaneamente, migliorato. Pertanto, tali progetti appartengono alla storia delle utopie. Un’isola appartata consente a una comunità di costruire un mondo ideale in miniatura. Legami propizi tra l’isola e la terra ferma aiutano l’ideale a diventare una risorsa altrove. Il nostro Dialogo riunisce su un’isola alcuni tra coloro che hanno a cuore gli enigmi e le prospettive di queste ‘arti politiche’.
Il Dialogo si pone la questione della scala alla quale le arti politiche della rappresentazione possono funzionare. I partecipanti esploreranno le combinazioni possibili di micro e macro-cosmiche immagini del mondo, il modo in cui salti di scala relativi all’immediato, al locale e al miniaturizzato possono rivelarsi risorse per il globale o il mondiale. Queste ‘re-visioni’ saranno realistiche e non pretenderanno di dare risposte definitive o spiegazioni esaurienti a una questione di fondo: in alternativa a forme di astrazione riduttiva, che funzionano rimuovendo tratti caratteristici del mondo, è possibile impegnarsi in un lavoro di ‘condensazione’, che raggiunge i propri scopi componendo, aggiungendo e trasformando, allo stesso modo in cui la condensazione fisica trasforma l’atmosfera in corsi d’acqua e correnti?
 L’Isola di San Giorgio Maggiore è un luogo ideale per il dialogo in virtù di ciò che la distingue da altre utopie. Invece di presupporre, dogmaticamente, che esista già una risposta, la Fondazione Giorgio Cini offre l’opportunità di uno sforzo collettivo alla ricerca di domande migliori.
Partecipanti: Simon Schaffer, Adam Lowe, Bruno Latour, Deirdre McCloskey, Steve Crossan, Anke te Heesen, David Turnbull, Cheryce von Xylander, John Tresch, Richard Powers, Pierre Chabard, Elizabeth Pisani.
Il Dialogo di San Giorgio sarà inaugurato da un evento speciale, lunedì 10 settembre alle ore 18, che proporrà un’esplorazione in chiave geografica di mondi musicali e letterari per mezzo dell’esecuzione di musiche di Mauricio Kagel tratti da Die Stücke der Windrose e di letture di brani di Jorge Luis Borges, Italo Calvino e Lewis Carroll.