Convegni e seminari Archives - Pagina 33 di 49 - Fondazione Giorgio Cini

Voce e suono della preghiera 2

ore 9.30
Giornata di Studi (scarica tutto il programma)

ore 18.30
Concerto del Coro Aghiopolitis di Atene
(scarica il programma del concerto)
diretto da Ioannis Arvanitis

Ingresso libero

Per informazioni

Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati

tel. 39 041 5230555
e-mail musica.comparata@cini.itL’iniziativa Voce e suono della preghiera, promossa dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati e curata dall’etnomusicologo Girolamo Garofalo dell’Università di Palermo, nel 2010 intende  promuovere annualmente una “Giornata di Studi” concernente uno specifico tema connesso al rapporto fra “voce” e “preghiera”(in riferimento a una singola tradizione liturgica, alla cultura musicale di una determinata area geografica, a una particolare espressione rituale europea o extra-europea) in seno alla quale, oltre alle relazioni scientifiche degli studiosi, sarebbe stato proposto un concerto di alto profilo artistico connesso ai repertori di cui si sarebbe di volta in volta discusso.La prima edizione, svoltasi nel dicembre 2010, è stata dedicata al Canto liturgico armenoper testimoniare in maniera emblematica il rapporto che Venezia ha storicamente intrecciato con l’Oriente cristiano:La Giornata di Studi, cui parteciperanno illustri studiosi italiani e stranieri, si articolerà seguendo un duplice percorso: la scrittura e l’oralità. Da una parte, infatti, saranno prese in considerazione antiche fonti musicali scritte, con l’intento di offrire un panorama generale aggiornato alla luce dei più recenti studi e di approfondire specifiche questioni riguardanti alcuni codici di particolare interesse. Si tratterà di testimonianze scritte riconducibili sia ad area costantinopolitana (e/o ad aree limitrofe) sia all’Italia ellenofona (cioè ai cenobi dell’Italia meridionale improntati alla struttura e all’organizzazione del monachesimo orientale). Queste antiche fonti manoscritte sono custodite, oggi, presso biblioteche e archivi italiani, fra cui l’Apostolica Vaticana, l’Ambrosiana di Milano, la Marciana di Venezia, la Nazionale di Napoli, la Laurenziana di Firenze, la Capitolare di Verona, la Regionale Universitaria di Messina, la Biblioteca dell’Abbazia Greca di Grottaferrata.Dall’altra parte, saranno messi a fuoco alcuni temi che pongono in relazione il canto liturgico bizantino con le modalità espressive e le dinamiche di trasmissione proprie delle tradizioni orali, incrociando così le prospettive musicologiche con quelle etnomusicologiche.
In questo senso una direzione d’indagine assai stimolante riguarderà gli elementi di “oralità” che affiorano nelle fonti scritte, come ad esempio gli aspetti “tachigrafici” nelle notazioni musicali o la ricorrenza di formule stereotipe nel corso degli sviluppi melodici di determinati canti.Uno spazio particolare, inoltre, sarà riservato alla prassi musicale liturgica di due realtà assolutamente singolari e specificamente “italiane”. La prima è l’Abbazia Greca di Grottaferrata, fondata da S. Nilo di Rossano nel 1004, dove, a partire dagli inizi del Novecento, dopo secoli di progressiva latinizzazione, si assistette, soprattutto per opera dello ieromonaco Padre Lorenzo Tardo, a una straordinaria rifioritura del canto liturgico bizantino.
La seconda è la Diocesi greco-cattolica degli Arbëresh (Albanesi) di Sicilia: si tratta di cinque paesi, il più importante dei quali è Piana degli Albanesi, la cui tradizione musicale liturgica – ancora oggi esclusivamente affidata all’oralità – risale a più di cinquecento anni fa, quando, dopo la caduta di Costantinopoli nelle mani dei Turchi nel 1453, ebbe inizio un massiccio esodo di popolazioni albanesi e greche dall’Albania e dalla Morea verso la Sicilia e altre regioni dell’Italia meridionale.

La Giornata di Studi si concluderà con il concerto del Coro Aghiopolitis di Atene, diretto da Ioannis Arvanitis, autorevole studioso e interprete del canto liturgico bizantino di indiscussa fama internazionale. Il programma previsto per il concerto presenta caratteri di assoluta originalità artistica e scientifico-documentaria, in quanto – evento pressoché unico – sarà incentrato su repertori desunti da codici custoditi presso biblioteche italiane. Di eccezionale interesse l’esecuzione in prima mondiale di alcuni canti inediti di origine italo-greca desunti da alcuni codici custoditi presso la Biblioteca Regionale Universitaria “Giacomo Longo” di Messina, che finalmente il pubblico avrà la possibilità di ascoltare dopo quasi mille anni di silenzio.

Nell’immagine
Cristo risorto fra gli angeli, con San Giovanni Damasceno e i suoi monaci che indicano l’Inferno: miniatura dal codice Messanensis Graecus 51, f. 52v (Paracletica con notazione musicale paleobizantina, fine secolo XII, Biblioteca Regionale Universitaria “Giacomo Longo” di Messina).

Giornate di studio dedicate al maestro Luigi Squarzina

Nel mese di ottobre si svolgeranno due giornate di studio dedicate al maestro Luigi Squarzina, in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia,  in occasione della donazione alla Fondazione Giorgio Cini della sua ricca Biblioteca. Costituita da circa cinquemila volumi, questa collezione libraria di uno dei maggiori registi italiani del secondo Novecento, rappresenta un importantissima fonte per lo studio del suo lavoro di drammaturgo e traduttore.

Nel corso dell’incontro si affronteranno le problematiche relative alla raccolta di documenti per la storia dello spettacolo e alla conservazione della memoria per l’attività artistica nell’ambito della regia. Parteciperanno come relatori Carmelo Alberti, Franca Angelini, Elena Bartoni, Maria Ida Biggi, Silvia Danesi Squarzina, Paolo Puppa, Elio Testoni, Alessandro Tinterri e Pier Mario Vescovo.

martedì 18 ottobre e mercoledì 19 ottobre

Martedì 18 ottobre, ore 15.30
Fondazione Giorgio Cini

Luigi Squarzina regista e drammaturgo

Interventi di:
CarmeloALBERTI (Università Ca’Foscari Venezia)
Franca ANGELINI (Istituto di Studi Pirandelliani, Roma)
Claudio LONGHl (Università IUAV di Venezia)
Paolo PUPPA (Università Ca’Foscar; Venezia)
Piermario VESCOVO (Università Ca’Foscari Venezia)

Al termine l’attore Eros Pagni leggerà un brano da un testo di Luigi Squarzina.

Info
Centro studi per la ricerca documentale sul teatro e il melodramma europeo
tel.+39 041 2710234
fax +39 041 2710215
e-mail teatromelodramma@cini.it

The Seventh World Conference on the Future of Science

La settima edizione della World Conference on the Future of Science organizzata dalla Fondazione Umberto Veronesi, Fondazione Silvio Tronchetti Provera e Fondazione Giorgio Cini, è dedicata a una delle più grandi frontiere della ricerca scientifica: la mente intesa come l’essenza dell’umanità. Alcuni fra i maggiori protagonisti della ricerca mondiale racconteranno gli ultimi progressi delle conoscenze sul funzionamento e sull’evoluzione della mente umana, un universo ancora in parte inesplorato che ci caratterizza come specie e dal quale dipende il nostro futuro.

Le emozioni, le decisioni, l’empatia, le “altre menti” animali, la nascita delle credenze, le intelligenze biologiche e quelle artificiali, i neuroni specchio, la forza dei ricordi, i sogni e il sonno, le peculiarità del linguaggio umano, la coscienza e le sue disfunzioni, sindromi, psicosi e malattie del sistema mente-cervello, ma anche le neuroscienze della musica, delle arti e del piacere. La conferenza è rivolta a tutti. Per conoscere le modalità di iscrizione e scaricare il programma completo clicca qui.

Etnomusicologia

Convegno a cura di Francesco Giannattasio e Giovanni Giuriati

L’insegnamento dell’etnomusicologia si è ampiamente diffuso nel corso degli ultimi decenni nelle Università italiane e sta affermando la propria presenza anche nei riformati Conservatori di Musica. Il Convegno, al quale sono stati chiamati a partecipare tutti i docenti di etnomusicologia delle università italiane ed una rappresentanza di coloro che insegnano questa disciplina nei Conservatori, intende affrontare una serie di questioni che animano il dibattito attuale tra gli addetti ai lavori. Tra queste:

1) L’ampia e crescente diffusione degli insegnamenti di etnomusicologia nelle Università e nei Conservatori, nonché una sempre più larga presenza della prospettiva interculturale nell’educazione musicale di base che rendono attuale e sempre più condivisa la questione di come insegnare questa disciplina (e cosa insegnare) a diversi livelli del processo formativo.

2) La profonda trasformazione dell’oggetto di studio e dei contesti culturali nei quali tradizionalmente gli etnomusicologi conducono le loro ricerche costringe a ripensare metodi e oggetti dell’insegnamento, nonché i materiali e i supporti didattici.

3) Un mutato quadro istituzionale, ancora in movimento, a livello universitario, dell’Alta formazione musicale, e anche della scuola di base, obbliga a dover ripensare la collocazione della disciplina nei curricula di insegnamento ad ogni livello.

4) Non meno cruciale è la questione dei cosiddetti “sbocchi professionali” che obbliga a riflettere sulle modalità con cui perseguire le possibili opportunità nel campo dell’insegnamento o della mediazione culturale.

Nel corso delle due giornate di dibattito, aperto al pubblico ma, per il suo carattere specifico d’incontro tra gli addetti ai lavori, rivolto soprattutto a una riflessione interna tra i partecipanti, oltre agli interventi dei docenti di etnomusicologia, saranno presenti anche rappresentanti istituzionali del Consiglio Universitario Nazionale e dell’Associazione dei Docenti Universitari Italiani di Musicologia (ADUIM). Nel corso dei lavori verranno anche presentati un ‘Primo censimento degli insegnamenti di etnomusicologia in Italia’ e un volume Fare etnomusicologia oggi, a cura di Claudio Rizzoni, contenente interviste a numerosi esponenti dell’attuale etnomusicologia italiana proprio su alcuni dei temi che verranno affrontati nel Convegno.

Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
Segreteria:
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Corso di flauto Ney – livello avanzato

L’Istituto Interculturale di
Studi Musicali Comparati in collaborazione con il Conservatorio “A. Pedrollo”
di Vicenza, organizza anche quest’anno il tradizionale corso di flauto ney ottomano-turco
affidato al noto maestro Kudsi Erguner e rivolto a studenti di livello
avanzato. Il Maestro Kudsi Erguner durante le lezioni sarà assistito
dall’etnomusicologo Giovanni De Zorzi.

Il Corso si terrà alla Fondazione
Giorgio Cini dal 14 al 16 aprile.

Sabato 16 aprile alle ore 18 si
terrà un Concerto finale degli allievi – entrata libera

Per informazioni e iscrizioni

Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati

Fondazione Giorgio Cini onlus

tel. 041 2710357-041 5230555

musica.comparata@cini.it

Il ney è uno strumento dal passato millenario che nei
secoli è divenuto l’unico strumento a fiato adottato negli
ensembles di musica classica persiana, araba, ottomano-turca e
centrasiatica. Contemporaneamente, esso ha acquisito un particolare valore in
seno alla cultura
sufi. Dal IX
d.C., infatti, il
ney è uno tra i
rari strumenti musicali impiegati nell’incontro cerimoniale
sufi detto samâ‘, “ascolto, audizione”.

Kudsi Erguner (1952) si ricollega
autorevolmente a questa tradizione spirituale e musicale provenendo da una nota
e ormai secolare famiglia di neyzen che
inizia con il nonno Süleyman Erguner (1902-1953) e prosegue con il padre Ulvi
Erguner (1924-1974), celebre solista del suo tempo e direttore del Dipartimento
di musica tradizionale della Radio d’Istanbul. Con più di cinquanta
registrazioni a suo nome e con svariate collaborazioni nel campo della musica,
del teatro (Peter Brook), del cinema (Martin Scorsese, Marco Ferreri) e della
danza (Carolyn Carlson, Maurice Bejart) Kudsi Erguner è oggi,
indiscutibilmente, il più noto
neyzen sul pianeta, insieme al fratello Süleyman (1957) e all’ormai anziano,
ma attivo, Niyazi Sayin (1927).

Seminari di Musica Antica 2011 | Cyprus. Plainchant and Ars subtilior in the Latin East 1370-1430

CYPRUS
Plainchant and Ars subtilior in the Latin East 1370 – 1430


Il seminario si dedicherà ai repertori polifonici e monofonici ciprioti del periodo 1370 – 1430, specialmente quelli contenuti in tre fonti manoscritte, ora a Parigi e a Torino. Le prime due sono le fonti primarie del Fons hortorum, ufficio rimato probabilmente composto da Rostagnus de Cypro nel 1370 circa, ‘importato’ prima a Venezia e poi ad Avignone e Parigi negli anni seguenti.
La musica del Fons hortorum è di ascendenza neohildegardiana e fattura molto raffinata. Il terzo manoscritto, il J.II.9 della BNU di Torino, contiene sia due ulteriori uffici rimati monodici – per Sant’Ilario, patrono di Cipro, e Sant’Anna – sia tre monumentali sezioni di musica polifonica. Le prime due sono dedicate a messe polifoniche e mottetti francesi e latini, l’ultima a chansons francesi nello stile tardogotico dell’Ars subtilior.

In base all’iconografia testuale dei brani è stata accertata l’endemica origine cipriota del repertorio, del quale non si conosce una sola concordanza manoscritta in tutta Europa.
Stilisticamente i componimenti si appoggiano all’arte di corte francese del tempo, ma non mancano decisivi influssi italiani, sia nella struttura contrappuntistica sia nella notazione e ornamentazione delle voci superiori.

La combinazione di repertori conservati nel manoscritto torinese è dunque assolutamente unica nel panorama europeo della fine del medioevo. La prospettiva scelta dal seminario è quella di comparare i vari repertori – neogregoriano, messe e mottetti polifonici, chansons dell’Ars subtilior – alla ricerca delle varie influenze culturali cui Cipro nel periodo storico in questione era notoriamente esposta.

Al seminario prenderanno parte alcuni dei maggiori esperti ricercatori gregorianisti e arsnovisti tra cui Barbara Haggh, Margaret Bent, Isabelle Ragnard, Karl Kügle.

Fondazione Giorgio Cini e Expo 2015

Il tema della Esposizione Universale di Milano 2015 è Nutrire il Pianeta. Energia per la vita, argomento di profonda attualità per il futuro delle prossime generazioni. In vista dell’importante avvenimento è stata promossa da Expo Milano 2015 una serie di quattro incontri dedicati nel loro complesso a “Expo e Chiesa: un dialogo aperto verso il 2015”.
Il primo si è tenuto all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede di Roma sul tema Alimentare la pace; il secondo si è svolto presso la Pontifi cia Accademia delle Scienze in Vaticano sul tema Biodiversità e Cambiamenti Climatici, mentre il terzo, svoltosi presso la Fondazione Memmo, ha riguardato Il simbolismo del cibo nella Bibbia.

Il quarto e conclusivo incontro, che si terrà alla Fondazione Giorgio Cini il prossimo 18 maggio e a cui parteciperanno, tra gli altri, il Cardinale Angelo Scola, Patriarca di Venezia, e la professoressa Janne Halland Matlary, tratterà invece il tema Abitare il mondo domani. Quale identità sociale?

Il termine “identità sociale” è stato pensato per discutere in maniera generale le relazioni politiche e le interazioni sociali, religiose ed economiche tra le persone. In altre parole: come si svilupperà la società nel futuro? Come dovrebbe essere questa società? Esiste una società ideale, in grado di favorire l’osmosi di culture e modi di vita? Quali credenze, fedi, stili di vita e abitudini l’Europa seguirà come conseguenza dell’immigrazione, della globalizzazione e delle nuove conoscenze?

Per informazioni
INGRESSO SU INVITO
info@cini.it

Seminario di Studi Storici

Il seminario si propone di esporre e discutere un tema di comune interesse tra varie aree disciplinari, sintetizzato nel titolo Ut pictura historia; ut historia pictura.

Le relazioni che saranno presentate e le discussioni che seguiranno cercheranno di cogliere l’interagire, in ambito storiografico, di figurazione e scrittura. Da un lato le storie esitano in figure, dall’altro le figure possono produrre a loro volta storie. Ad esempio i mosaici della Basilica relativi a San Marco diventano, in certo modo, la fonte cui si rifà il cronista Martino da Canal. Al seminario parteciperanno, alternandosi nelle presentazioni, studiosi affermati e giovani ricercatori secondo una formula già sperimentata con successo nelle edizioni precedenti.

v. Programma

Istituto per la Storia della società e dello Stato Veneziano
Segreteria
tel. +39 041 2710227
fax. +39 041 5238540
e-mail storia@cini.it

Istituto per la Storia della società e dello Stato Veneziano
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fax. +39 041 5238540
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Mapping the Republic of Letters

L’Università di Stanford e la Fondazione Giorgio Cini lavorano da tempo sulla storia della Repubblica delle Lettere e quest’anno hanno deciso di organizzare congiuntamente un Convegno di due giornate per rispondere alla domanda se la Repubblica delle Lettere sia oggi uno Stato o un network. In effetti essa ha costituito un meraviglioso esempio di aggregazione in cui letterati e scienziati, di diverse nazioni, corrispondevano tra di loro in nome di un ideale comune fondato non sul proprio rango sociale, ma sulla qualità del loro lavoro intellettuale. Il costituirsi di questa rete trans-nazionale ci invita ora a interrogarci sulla natura istituzionale di tale comunità scientifi ca. L’effi cacia politica e scientifi ca della Repubblica delle Lettere era tale perché era uno Stato che coordinava le sue attività? O perché prefi gurava le odierne reti sociali nelle quali il rapporto aleatorio tra intellettuali costituisce la condizione stessa della loro libertà di pensiero e di movimento?

L’Humanities Center, Università di Stanford, ha usato tecnologie innovative per rendere visibile la configurazione geografi ca dei rapporti epistolari che hanno costruito la storia intellettuale della Repubblica delle Lettere, e proprio per questa ragione la prima giornata del seminario vedrà i diversi studiosi legati al suo progetto di ricerca presentare lo stato attuale dei loro lavori, mostrando anche in questo modo come la tecnologia più avanzata possa aiutare a esaminare meglio le fonti storiche.

Nel corso della seconda giornata la Fondazione Giorgio Cini riunirà invece a convegno alcuni studiosi con l’intento di analizzare e discutere gli insegnamenti che possiamo trarre ancor oggi dall’organizzazione “politica” della Repubblica delle Lettere, e in quale modo la sua gestione “statale” si declinasse all’interno delle diverse istituzioni che in essa si riconoscevano a pieno titolo. Interverranno Alberto Abruzzese, Giorgio Ficara, Gilberto Pizzamiglio, Lorenzo Tomasin e, in conclusione, Cesare De Michelis.

Per informazioni
info@cini.it

Corso di Civiltà  Italiana “Vittore Branca”: tutte le edizioni

All’interno del rinnovato progetto culturale che è alla base delle
attività della Fondazione Giorgio Cini, si è venuta in questi ultimi
anni precisando e arricchendo l’iniziativa di un Centro Internazionale di Studi della Civiltà Italiana
intitolato a Vittore Branca. Nel segno di una continuità con le lezioni
del ‘Professore’, al centro del programma scientifico e didattico del
Centro si è scelto di mettere la storia della Civiltà Italiana nella
varietà e nella complessità delle sue manifestazioni culturali ed
artistiche, a cominciare da quelle letterarie per abbracciarle, poi,
tutte.

La nascita del Corso di Civiltà Italiana “Vittore Branca”,
un corso di approfondimento specificatamente rivolto agli studenti del
biennio, ai dottorandi e ai dottori in materie umanistiche, rappresenta
dunque la prima iniziativa della Fondazione Giorgio Cini in questa
direzione.

Il Corso, la cui direzione è stata affidata a Cesare De Michelis,
professore di Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea
all’Università di Padova, già allievo di Vittore Branca, riunisce
attorno a un definito nucleo tematico un ampio gruppo di docenti e sarà
articolato in venti lezioni, distribuite nell’arco di due settimane.
Nell’arco del periodo 2007-2010, il Corso di Civiltà Italiana ‘Vittore
Branca’ è dedicato allo studio del rapporto che ha legato Venezia e la
civiltà italiana durante i tre secoli della modernizzazione europea: il
Settecento, l’Ottocento e il Novecento.

Corso di Civiltà Italiana “Vittore Branca”: tutte le edizioni

20 Giugno 2010 – 02 Luglio 2010
Venezia e la civiltà italiana nei secoli della modernizzazione europea: il secondo Novecento

21 Giugno 2009 – 03 Luglio 2009
Venezia e la civiltà italiana nei secoli della modernizzazione europea: il primo Novecento

22 Giugno 2008 – 04 Luglio 2008
Venezia e la civiltà italiana nei secoli della modernizzazione europea. L’Ottocento


09 Luglio 2007 – 20 Luglio 2007
Venezia e la civiltà italiana nei secoli della modernizzazione europea. I Il Settecento

Direttore
Cesare De Michelis

Corsi per Italianisti

Dal 1966 si sono regolarmente
tenuti a San Giorgio corsi di aggiornamento e di perfezionamento per
italianisti destinati a docenti di Lingua e Letteratura italiana
all’estero e studiosi europei della cultura italiana, ideati dal prof.
Carlo Alberto Mastrelli dell’Accademia della Crusca, che ne è stato
responsabile fino al 1996. Iniziati con la partecipazione di 28 docenti
danesi e sotto la denominazione di “Corsi di lingua e cultura italiana
per docenti scandinavi”, hanno accolto negli anni un sempre maggior
numero di partecipanti italiani ed esteri.

Dal 1997 al 2003 i
Corsi sono stati diretti dal prof. Francesco Bruni dell’Università di
Venezia, che ne ha modificato le prospettive, approfondendo ogni anno
un genere letterario della tradizione italiana: il racconto breve, il
romanzo, il teatro, l’autobiografia, la lirica.

Nel triennio
2004-2007 i Corsi, diretti dal prof. Francesco Zambon dell’Università
di Trento, hanno invece focalizzato il proprio programma su temi quali
i grandi scrittori del Novecento italiano, il rapporto tra scrittori e
paesaggio, la letteratura italiana e le arti figurative.

Più
recentemente, nell’arco del periodo 2007-2010, sotto la direzione del
prof. Cesare De Michelis dell’Università di Padova, si stanno dedicando
allo studio del rapporto che ha legato Venezia e la civiltà italiana
durante i tre secoli della modernizzazione europea: il Settecento,
l’Ottocento e il Novecento. Indirizzati particolarmente agli studenti
del biennio, a dottorandi e dottori in materie umanistiche, hanno nel
contempo assunto la denominazione di “Corso di Civiltà Italiana
‘Vittore Branca’”, così da proporsi quale momento centrale di attività
della “Scuola di Lingua e Civiltà Italiana” intitolata a Vittore
Branca, l’illustre italianista, per molti anni Segretario Generale
della Fondazione, scomparso nel 2004. A lui, già dal 2005, era stato
doverosamente dedicato il Corso per Italianisti.

Segreteria
tel. +39 041 2710227
fax +39 041 5223563
e-mail scuola.branca@cini.it