Convegni e seminari Archives - Pagina 34 di 49 - Fondazione Giorgio Cini

ICCG

The International Workshop on “Resilience – Harnessing Science
for Better Disaster Management” is the first of a series of events
dedicated to Natural Hazards and Disaster Risk Reduction. The second
one (Economics of Natural Disaster – Bridging Disaster Risk Reduction and Climate Adaptation Efforts and Strategies) will take place in February 2011.
The events are organised by the International Center for Climate Governance (ICCG – www.iccgov.org), the Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM – www.feem.it) and the Euro-Mediterranean Centre for Climate Change (CMCC – www.cmcc.it).

 

A Caravaggio l’ultimo facsimile realizzato da Factum Arte

Si conclude con la consegna del terzo facsimile realizzato dall’atelier madrileno Factum Arte, ovvero la Vocazione di San Matteo di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, la prima fase del progetto del nascente Centro Studi e Ricerche Digitali “Michelangelo Merisi”.
Partecipano alla conferenza stampa:

Giuseppe Prevedini
Sindaco del Comune di Caravaggio

Adam Lowe
Direttore Factum Arte Madrid

Emilio Quintè
Responsabile Comunicazione Fondazione Giorgio Cini

XXVIII Seminario di Perfezionamento della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri

Anche nel 2011, come da tradizione, si svolge alla Fondazione Giorgio
Cini il Seminario di
Perfezionamento della Scuola per Librai “Umberto ed Elisabetta Mauri”
,
giunto alla sua ventottesima edizione.

Il Seminario, che consiste in un corso di specializzazione a livello di
master, è rivolto a trenta librai professionisti selezionati e si svolge
sull’isola di San Giorgio Maggiore dal 23 al 28 gennaio.

XVI Seminario Internazionale di Etnomusicologia

Nella sua storia ormai più che centenaria, l’etnomusicologia sembra aver dedicato poca attenzione alle valenze e alle concezioni estetiche connesse alle musiche oggetto dei suoi studi. Attenta soprattutto a individuare sistemi, pratiche e contesti d’uso delle diverse “lingue musicali”, ha per molto tempo subordinato la funzione estetica ad altre funzioni, di carattere prevalentemente utilitario e comunicativo/espressivo. La stessa disciplina,
anche per distinguersi nettamente dalla musicologia eurocolta, ha spesso dichiarato di rifuggire, nelle proprie analisi, dall’impiego di criteri di valutazione estetica.

Eppure, a uno sguardo retrospettivo, possiamo oggi renderci conto che i parametri estetici hanno avuto un ruolo non secondario nella scelta dei temi di ricerca, nella selezione dei brani e dei repertori da inserire nelle edizioni discografi che delle musiche raccolte, nel rilievo dato a questa o quella caratteristica di tali repertori e
pratiche esecutive anche in rapporto ai valori estetici dominanti nella musicologia occidentale.
Oggi, che l’etnomusicologia si è aperta a nuove sintesi interculturali affrontando anche questioni di fondamentale importanza come quella delle relazioni fra musica e linguaggio e che molte delle concezioni del bello musicale in auge nel secolo scorso fra i musicologi eurocolti (dall’ideologia romantica ed Eduard Hanslick, fino a Theodor W. Adorno, Gisèle Brelet e Susanne Langer) sono riconsiderate criticamente, sembra venuto il momento di riprendere la questione delle relazioni fra etnomusicologia ed estetica, soprattutto rispetto ad alcune questioni di rilievo: la possibilità e le modalità di produzione del signifi cato in musica; le categorie estetico-musicali in
prospettiva transculturale; le relazioni fra testi verbali e musiche; le relazioni tra forme e “contenuti”; le valenze sociali della comunicazione musicale.

Questo è l’obiettivo che si propone il XVI Seminario Internazionale di Etnomusicologia, promosso dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati, in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell’Università Ca’ Foscari Venezia.

Il seminario, curato come di consueto dal professor Francesco Giannattasio, si terrà a San Giorgio dal 27 al 29 gennaio 2011 e vedrà la partecipazione di esperti nazionali ed internazionali di varie discipline.

Per informazioni:
Istittuto Interculturale di Sudi Musicali Comparati
Tel. 041 2710357 –
e-mail: musica.comparata@cini.it

Voce e suono della preghiera 1

VOCE E SUONO DELLA PREGHIERA 1
IL CANTO LITURGICO ARMENO
a cura di Girolamo Garofalo


2 DICEMBRE


9.30
GIORNATA DI STUDI


18.30
CONCERTO DELLA CORALE AKN
diretta da Aram Kerovpyan

Ingresso libero

Si registra da qualche tempo un rinnovato interesse nei confronti dei modi con cui l’uomo manifesta attraverso l’espressione musicale il proprio rapporto con la fede, la dimensione religiosa, la sfera del sacro. Si tratta di un interesse che non solo è fortemente avvertito da parte di musicologi, etnomusicologi e antropologi ma che si manifesta anche nell’ambito degli studi storico-religiosi e teologici.
Questa la ragione di fondo che ha mosso l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati ad avviare una nuova iniziativa dal titolo Voce e suono della preghiera, curata dall’etnomusicologo Girolamo Garofalo dell’Università di Palermo. L’idea è quella di promuovere annualmente una Giornata di studi concernente uno specifico tema connesso al rapporto fra “voce” e “preghiera”, parte integrante della quale è un concerto di presentazione, ad alto livello, dei repertori di cui si discute. Potranno di volta in volta essere presi in esame una singola tradizione liturgica, una determinata area geografica, un particolare repertorio europeo o extra-europeo.

Trattandosi di Venezia non è difficile immaginare il perché si sia pensato di dedicare la prima Giornata di studi al repertorio musicale di una chiesa cristiana d’Oriente, e più precisamente al canto liturgico armeno. Non solo perché la città è stata per secoli un ‘ponte’ strategico da cui la cristianità occidentale ha guardato verso l’Oriente, ma soprattutto perché proprio nella laguna – nell’isola per l’appunto comunemente detta “degli Armeni” – ha sede uno dei più importanti luoghi della chiesa armena della diaspora, il Monastero della Congregazione Mechitarista di San Lazzaro. Sotto il profilo musicale, peraltro, proprio il Monastero di San Lazzaro assume un’importanza straordinaria poiché, fin dalla sua fondazione nel 1717 ad opera di Mechitar, in esso i monaci hanno custodito e tramandato uno specifico repertorio. Con la collaborazione del Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena di Venezia, e grazie al contributo di diversi studiosi italiani e stranieri, questa giornata di studi su Il canto liturgico armeno sarà anche l’occasione di un sentito omaggio alla memoria di Padre Vertanes Oulouhodjian del Monastero dei Padri Mechitaristi di San Lazzaro, eccelso cantore ed esperto del repertorio liturgico e del sistema modale della musica medievale armena, scomparso il 24 maggio scorso.

Al termine della Giornata di studi avrà luogo un concerto della Corale Akn di Parigi, diretta da Aram Kerovpyan, espressione del Centro Studi sul Canto liturgico armeno, fondato nel 1998. Il Maestro Kerovpyan è autorevole interprete e studioso del canto liturgico armeno e da anni si dedica al recupero dei repertori tradizionali, in particolare gli sharagan (inni, tropi) che, assieme alla salmodia recitativa e melismatica, formano il corpus più vasto della liturgia musicale armena.

Per informazioni
Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
tel. 041 5230555
musica.comparata@cini.it

Andrea Pozzo (Trento 1642 – Vienna 1709)

Geniale interprete degli orientamenti artistici e ideologici della Compagnia di Gesù protagonista della civiltà figurativa tardobarocca in Europa, Andrea Pozzo (Trento 1642 – Vienna 1709) è stato recentemente celebrato in due importanti mostre allestite rispettivamente a Trento, sua città natale, e a Roma, dove il suo talento creativo trovò modo di esprimersi al massimo grado.

Il convegno di Venezia, promosso dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del III centenario della morte di Andrea Pozzo e dalla Fondazione Giorgio Cini, chiude idealmente le celebrazioni del terzo centenario della morte dell’artista, affrontando le tematiche connesse alla sua attività tra l’Italia, l’Austria, la Slovenia e la Croazia, con interventi sull’architettura, la pittura, la scenografia, gli apparati effimeri e la pubblicistica coeva. Nella stessa sede sarà dato risalto anche all’importante ruolo svolto dal fratello dell’artista, l’architetto e scultore Jacopo Antonio Pozzo (Trento 1645 – Venezia 1721), meglio noto come fra’ Giuseppe Pozzo dell’Ordine Carmelitano, lungamente attivo tra Venezia e Udine.
Alla stessa stregua saranno approfondite figure come il trentino Carlo Gaudenzio Mignocchi, nipote e allievo di Andrea, che divulgò i suoi modelli nel Trentino. Ampio spazio sarà inoltre riservato all’approfondimento delle tecniche adottate da Pozzo sia nelle grandi imprese di decorazione ad affresco, sia nell’ambito della realizzazione di altari e macchine sceniche, facendo tesoro delle risultanze di recenti restauri condotti a Roma e a Mondovì.

Istituto di Storia dell’arte
tel 041 2710230
arte@cini.it

Giordano Riccati (1709-1790) – Illuminista veneto ed europeo

Nel quadro delle iniziative sollecitate dalla Regione del Veneto per la celebrazione dei centenari di Veneti illustri (D.G.R. n. 774 del 31/3/2009), la Fondazione Scuola di San Giorgio, in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini, ha previsto un articolato ciclo di manifestazioni nel nome e in memoria di Giordano Riccati (Castelfranco Veneto 1709 – Treviso 1790). Matematico, teorico della musica, fisico, geometra e architetto, coinvolto con la più qualificata ricerca scientifica del secondo Settecento.

Riccati, che si occupò della progettazione e ristrutturazione di chiese e teatri, prestando particolare attenzione alle tematiche dell’acustica architettonica e musicale, intrattenne intensi rapporti epistolari con personalità di spicco del mondo scientifico e culturale del suo tempo.

Allo scienziato saranno dedicate ricerche nelle diverse tematiche che furono oggetto della sua attività, l’istituzione di un corso universitario di acustica musicale, concerti e conferenze divulgative.

Il Convegno si propone di approfondire e valorizzare la qualità delle ricerche in ambito scientifico e culturale svolte
da Giordano Riccati, collocandole in un adeguato contesto storico che ne evidenzi i tratti di originalità e la varietà
d’intervento, in piena sintonia con l’ideale culturale dei suoi tempi.

A conclusione dei lavori della giornata di mercoledì 6 ottobre presso la basilica di San Giorgio Maggiore verrà offerto un breve recital organistico tenuto dal Mo Paola Talamini.

La partecipazione al convegno è libera; è richiesta l’iscrizione che può essere effettuata tramite invio al n. di fax 041 5208135 del modulo relativo debitamente compilato e scaricabile dal sito www.scuoladisangiorgio.it/riccati_it.php.

I partecipanti interessati potranno fare esplicita richiesta di ricevere gli Atti dei lavori che verranno successivamente
pubblicati.

Tombe dogali: la commemorazione dei principi della Repubblica veneziana

30 settembre
Centro Tedesco di Studi Veneziani
1 ottobre
Fondazione Giorgio Cini

Il convegno si propone di esaminare l’(auto)rappresentazione dei dogi nei loro monumenti funebri, a partire dagli albori della Serenissima fino alla sua caduta nel 1797. Commissionate direttamente dal doge o dai suoi parenti, le tombe fornivano al defunto un mezzo importantissimo per influenzare con la propria commemorazione le vicende della storia. Le tombe, così, non solo riflettono le preoccupazioni personali per l’aldilà, ma servono quali strumenti squisitamente politici. Spesso fanno riferimento alle gesta del doge, a volte cercano di legittimarne l’operato. In certe occasioni le tombe possono addirittura servire a riabilitare un personaggio, come nel caso di Francesco Foscari, costretto ad abdicare nel 1457. I familiari potevano così avere un interesse specifico nel ricomporre l’immagine del loro congiunto, specialmente se loro stessi perseguivano una carriera politica.
I monumenti funerari pertanto risultano particolarmente adatti all’analisi delle dinamiche socio-politiche a qualsiasi altezza cronologica, soprattutto in un contesto, come quello della Repubblica veneziana, in cui il doge ufficialmente era soltanto il primo tra eguali e in cui nessuna forma di autoesaltazione pubblica di singoli individui era tollerata. Le tombe offrivano pertanto una rara opportunità di autorappresentazione, con investimenti che potevano perfino superare quelli profusi nella costruzione delle tombe papali a Roma. Questo convegno internazionale affronterà tali questioni da una varietà di angolature disciplinari, al fine di investigare la cultura della memorializzazione dei dogi della Repubblica di Venezia.

Istituto di Storia dell’Arte
tel. 041 2710230
arte@cini.it

Il teatro musicale di Luciano Berio

Passaggio e dintorni

Prima giornata di studi del progetto 

Il teatro di Luciano Berio
2010-2013

Organizzato dal D.M.C.E. dell’Università di Paris VIII
in collaborazione con:
Centro Studi Luciano Berio
Fondazione Giorgio Cini (Venezia)
Biennale Musica (Venezia)

Direzione scientifica : Giordano Ferrari
Comitato scientifico : Talia Pecker Berio, Gianmario Borio, Angela Ida De Benedictis, Giovanni Morelli, Gianfranco Vinay

L’esperienza teatrale di Luciano Berio ha segnato la seconda metà del XX secolo infrangendo le convenzioni della cultura operistica tradizionale e diventando un punto di riferimento all’interno della ricca e diversificata realtà delle sperimentazioni di drammaturgia musicale. Risultati, questi, raggiunti anche grazie alla sua arte musicale e alla sua coscienza di agire in un mondo in rapida trasformazione nella comunicazione, nell’espressione e nella maniera d’interpretare e di vivere la propria cultura. Studiare la produzione teatrale di Berio significa entrare nel cuore di quell’evoluzione della drammaturgia musicale che ha preparato (e prepara) il presente dell’arte scenica del XXI secolo – fatto di nuove dimensioni della comunicazione, di «nuove scene» (nuovi luoghi, forme e modi rappresentativi), caratterizzata ancora oggi dalla necessità degli artisti di dare priorità alla condizione umana. La vastità del tema ha reso necessaria la pianificazione di un progetto di vaste proporzioni, sviluppato nel tempo in differenti tappe per approdare a una riflessione approfondita: la formula tradizionale del convegno unico è stata pertanto sostituita da una formula d’incontro scientifico suddiviso in sei appuntamenti, ognuno dei quali gravita intorno a una sola opera teatrale. Le giornate di studio avranno luogo in Francia e in Italia e si svolgeranno in francese, italiano e inglese.

La prima giornata di studi, che si terrà alla Fondazione Giorgio Cini il giorno 25 settembre, avrà come titolo Passaggio e dintorni e sarà dedicata ai lavori che segnano la maturazione del pensiero teatrale di Berio all’inizio degli anni sessanta (Circles, Laborintus II).

I singoli interventi verranno poi pubblicati sul sito di Dramaturgie Musicale Contemporaine en Europe (www.dmce.org), come formula propedeutica alla pubblicazione cartacea degli atti da far seguire solo alla fine del progetto. All’ultimo appuntamento sarà fatta seguire una giornata supplementare di studio dedicata a una riflessione complessiva e a una panoramica sull’intera produzione teatrale di Berio, in cui studiosi di chiara fama saranno invitati a leggere una sintesi dei propri contributi basati sugli interventi degli incontri precedenti.
Nel corso di ogni appuntamento è prevista una presentazione generale dell’opera presa in esame, uno sguardo globale alla documentazione esistente (materiali preparatori, pubblicazioni, materiale audiovisivo, ecc.), nonché cinque-sei interventi dedicati all’analisi musicale e drammaturgica dell’opera, al relativo contesto estetico e alle differenti problematiche che ogni opera implica.

Per informazioni

Istituto per la Musica
tel. +39 041 2710220
musica@cini.it

I Dialoghi di San Giorgio. Protecting nature or saving creation?

13 settembre 2010
Evento inaugurale

14 – 16 settembre 2010
I Dialoghi di San Giorgio
Protecting nature or saving creation?
Ecological conflicts and religious passions

Alla base del Dialogo vi è la diffusa consapevolezza che la gamma di passioni mobilitate dagli ecologisti finora è insufficiente, per livello ed intensità, al compito immane che ha oggi l’umanità riguardo al destino della Terra. Solo la religione sembra essere riuscita, in passato, a mobilitare emozioni ed energie trasformative che hanno prodotto cambiamenti radicali di portata paragonabile alle trasformazioni oggi necessarie. Tuttavia, non è chiaro se un simile livello di energia sia ancora disponibile e sia utilizzabile a questo fine.

L’idea è quindi quella di prendere in esame il rapporto tra ecologia e teologia, tentando di esplorare nuovi percorsi in un ambito che rischia facilmente di diventare un accumulo di buoni sentimenti. Due ragioni possono spiegare le relative sterilità di molti dibattiti sulla congiunzione tra eco-logia e teo-logia. In primo luogo, troppo spesso il dibattito è basato su concezioni riduttive e superate della scienza e della tecnica, e su nozioni superficiali, sovente distorte, della religione, in specie di quella cristiana. Riaprire il dibattito sul rapporto tra scienza e fede – un tema notoriamente molto abusato – implica esplorare la tensione tra Natura e Creazione, rifacendosi alle antiche teologie della Creazione elaborate dai primi Padri della Chiesa, ma anche alle diverse tradizioni della teologia naturale. In secondo luogo, quello che viene solitamente del tutto trascurato nell’analisi tra ecologia e teologia è il ruolo dei conflitti e delle passioni. Molti autori sembrano supporre che i due ambiti siano naturalmente e armoniosamente legati, laddove sfortunatamente né la natura né la creazione sono prive di dimensioni drasticamente conflittuali. La questione chiave è dunque forse quella di mobilitare le nozioni, i rituali e le cosmologie che caratterizzano alcune tradizioni religiose, a patto tuttavia di non ignorare i conflitti sottesi al dibattito ecologico e il ruolo essenziale della politica: senza una adeguata considerazione dei conflitti nessuna ecologia politica è possibile.

Il Dialogo coinvolgerà un numero ristretto di esperti e studiosi di diversa formazione disciplinare: filosofi , storici, antropologi, teologi (esperti e/o rappresentanti di diverse tradizioni religiose), ambientalisti, economisti. Questi esperti confronteranno e discuteranno le loro esperienze e i loro punti di vista sul tema del Dialogo nell’arco di tre giorni, nell’atmosfera suggestiva dell’Isola di San Giorgio Maggiore, che favorisce la tranquilla riflessione e il confronto aperto. Tutti i partecipanti siederanno intorno a una tavola rotonda per tutta la durata del Dialogo. Alle conversazioni potrà assistere il pubblico.

È presumibile che la lingua prevalentemente utilizzata sarà l’inglese.

Al Dialogo hanno accettato di partecipare Matthew Engelke, Eric Geoffroy, Izabela Jurasz, Bruno Latour, Ignazio Musu, Ted Nordhaus, Anne Marie Reijnen, Simon Schaffer, Michael Shellenberger, Elizabeth Theokritoff, George Theokritoff, Andrea Vicini, Eduardo Viveiros de Castro.

ORARI
9.00 – 11.00
11.30 – 13.30
15.00 – 17.00

PER INFORMAZIONI

Tel. +39 041 2710228 – 2710229
e-mail segr.gen@cini.it