Relatori
Adam Lowe
Direttore Factum Arte Madrid
Emilio Quintè
Responsabile Comunicazione Fondazione Giorgio Cini
Domenica 27 settembre 2009, ore 20.30
Sala del Consiglio – Palazzo Gallavresi, Caravaggio (BG)
per informazioni
Relatori
Adam Lowe
Direttore Factum Arte Madrid
Emilio Quintè
Responsabile Comunicazione Fondazione Giorgio Cini
Domenica 27 settembre 2009, ore 20.30
Sala del Consiglio – Palazzo Gallavresi, Caravaggio (BG)
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Un affascinante viaggio in tre tempi alla scoperta della struttura della materia, presi per mano dal premio Nobel per la fisica 2004. Si parte con una veloce carrellata sull’evoluzione delle teorie sulla materia, da Galileo al Modello Standard delle particelle elementari. Si familiarizza poi con le caratteristiche dei costituenti elementari della materia, quark e leptoni, sui quali agiscono forze dalle strane proprietà. A ben guardare, tali stranezze si rivelano come la conseguenza della dinamica quantistica del vuoto. Infine, si delineano i recenti tentativi di unificare tutte le particelle elementari e le forze.
David Gross è un fisico statunitense. Nel 2004 ha vinto il premio Nobel per la Fisica insieme a Frank Wilczek e H. David Politzer per le ricerche sulla teoria delle interazioni forti che tengono insieme il nucleo atomico.
27 settembre
Ore 18
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Conferenza in inglese senza traduzione
per maggiori informazioni
www.imondidigalileo.it
info@imondidigalileo.it
Galileo individuò e applicò i grandi principi sulla quale la scienza moderna è nata e si è sviluppata dopo il Rinascimento: il ruolo dell’ipotesi, dell’osservazione e dell’esperienza, il rifiuto dei dogmatismi nella ricerca della verità, l’uso del linguaggio matematico per decifrare “il grande libro della natura”. Sarebbe bello che tali principi fossero alla base dell’insegnamento delle scienze. Purtroppo, nella maggior parte dell’Europa si è ben lontani da tutto ciò. Com’è possibile che questa vena si sia esaurita proprio mentre, almeno dalla metà del XIX secolo, lo sviluppo scientifico ha assunto dimensioni senza precedenti?
Pierre Léna è astrofisico e professore emerito all’Università di Parigi Diderot. È stato tra gli ideatori del progetto del Very Large Telescope.
27 settembre
Ore 15
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Conferenza in francese con traduzione simultanea
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info@imondidigalileo.it
Galileo è stato uno dei primi scienziati a combinare ricerche sperimentali e teoriche sulla natura intrecciata dello spazio e del tempo. Tre secoli più tardi, Albert Einstein avrebbe conseguito grande fama per il suo contributo all’argomento. Ma che immagine scaturisce da un confronto tra i due? Sorprendentemente, è Galileo ad emergere come il più contemporaneo: i suoi esperimenti e le sue tecniche anticipano gli approcci alla meccanica quantistica e alla gravità caratteristici del ventesimo secolo.
Seth Lloyd insegna ingegneria meccanica al MIT di Boston, dove è Direttore di progetto per il Research Laboratory of Electronics.
26 settembre
Ore 18
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Conferenza in inglese senza traduzione
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La gravità è piena di sorprese. Galileo ne rivelò una: il fatto che tutti gli oggetti, indipendentemente dalla massa, la forma o la composizione, cadano alla stessa velocità. Da allora sono state fatte altre scoperte sorprendenti: la gravità può aumentare o ridurre il volume dello spazio e può far sembrare che gli oggetti viaggino a velocità maggiori della luce. È una fonte infinita di energia e può anche creare qualcosa dal nulla. Tutte proprietà che possiamo spiegare e che giocano un ruolo cruciale nelle attuali idee sull’origine e l’evoluzione dell’Universo.
Paul Steinhardt è Albert Einstein Professor alla Princeton University. È noto soprattutto per i suoi lavori sulla teoria dell’Universo ciclico.
25 settembre
Ore 18
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Conferenza in inglese senza traduzione
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Gli scienziati moderni sono diventati sempre più attenti nel proteggere la loro proprietà intellettuale brevettando le proprie scoperte o tenendole segrete. Galileo ha anticipato questa tendenza. All’inizio della sua carriera, Galileo è stato un inventore che brevettava il suo lavoro. Gli scrupoli sulla proprietà intellettuale si palesarono con il telescopio e con le scoperte astronomiche che lo fecero diventare una ‘star’ nel 1610: temendo di vedere le proprie scoperte rivendicate da altri astronomi, si affrettò a pubblicare i propri studi fornendo pochissime informazioni su come costruire il telescopio. E buona parte dell’iniziale opposizione alle sue scoperte con il telescopio non fu il risultato di un’opposizione filosofica ma della segretezza con cui ammantava le proprie ricerche.
Mario Biagioli insegna storia della scienza alla Harvard University; è autore di numerosi studi sulla proprietà intellettuale.
Kim Stanley Robinson è uno scrittore di fantascienza statunitense, autore di una biografia su Galileo in pubblicazione.
24 settembre
Ore 18
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
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Il paese senza memoria. Incursioni antropologiche: corpi e memorie nella musica è il titolo della sezione di approfondimento del 53. Festival Internazionale di Musica Contemporanea ideata dall’antropologo Maurizio Agamennone con il direttore del festival Luca Francesconi. Realizzata in collaborazione con l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini e l’Università Ca’ Foscari di Venezia, Il Paese senza memoria si articola in quattro giornate con i contributi alla riflessione di Franco Fabbri, Umberto Fiori, Paolo Apolito, Vincenzo Caporaletti, Cecilia Pennacini, Luca Marconi, Nicola Scaldaferri, Michele Lomuto, Suguru Goto, Simha Arom, a cui si integrano momenti di spettacolo dal vivo con, fra gli altri, Gamako, Janus Delaj con il gruppo di polifonia çam albanese, i quartetti Mascarimirì e Suoni rurali con Anna Cinzia Villani.
Venezia, Teatro Piccolo Arsenale
30 settembre – 3 ottobre, ore 10.00 – 17.00
041.5218.828
promozione@labiennale.org
Il Convegno Internazionale di Studi verterà sul ruolo di geniale anticipatore del Rococò, in Italia e in Europa, ricoperto dal pittore veneto e sull’influenza esercitata dal suo stile sugli artisti della generazione successiva, soprattutto in merito alla rivoluzione tecnico-materica di un fare pittorico sciolto e sfrangiato. Il Convegno si propone di indagare, inoltre, l’ambito sociale e culturale dell’artista veneziano, in particolare presso le corti europee, la fortuna critica della sua opera presso i contemporanei e i posteri, il rapporto con i collezionisti e l’ambiente intellettuale frequentato dall’artista.
La Giornata di Studi, curata da Giovanni De Zorzi e Razia Sultanova, è realizzata grazie alla collaborazione tra l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini, il Dipartimento di Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici “G. Mazzariol” dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e la Faculty of Music della Cambridge University.
Durante la sessione seminariale della mattina verranno prese in esame le due principali correnti d’area centroasiatica nelle quali spiritualità e uso dei suoni, in virtù del loro potere di in/canto, interagiscono sin dalle loro remote origini. In una prospettiva di analisi comparativa e interdisciplinare, ciascun relatore affronterà, con i rispettivi strumenti, un “fatto”, occorso nelle proprie ricerche, nel quale musica e spiritualità si combinano.
Prenderanno, quindi, rilievo le diverse forme di contestualizzazione che i partecipanti potranno offrire, grazie al contributo di etnomusicologi, antropologi, orientalisti, linguisti, storici delle letterature dell’area e musicisti; alcuni studiosi affronteranno, inoltre, con “altri strumenti”, musicali e coreutici, le ques tioni prese in esame durante il seminario, insieme agli ensembles Marâghî e Navrous con i quali da anni collaborano e che nel pomeriggio si esibiranno in concerto.
Il “criterio sonoro” adottato dai curatori è sembrato essere un efï¬cace strumento che consente di tracciare distinzioni, così come di riconoscere parentele, all’interno della vastissima area centroasiatica nella quale vivono turkmeni, tagiki, uzbeki, qaraqalpaki, kazakhi, kirghisi, uiguri insieme ai russi, presenti da secoli, e ai nuovi immigrati in un’area geoculturale che, andando da Ovest verso Est, si estende dal Mar Caspio sino alla catena del Tian Shan e al deserto dei Gobi, mentre, andando da Nord verso Sud, va dalle steppe della Siberia sino alle catene montuose del Tibet.
Conferenza stampa
16 dicembre ore 11
Nel quadro delle iniziative sollecitate dalla Regione del Veneto per la celebrazione dei centenari di Veneti illustri, la Fondazione Scuola di San Giorgio e la Fondazione Giorgio Cini hanno progettato un articolato ciclo di manifestazioni in memoria di Giordano Riccati, matematico, musicista, architetto, teorico, ï¬sico, geometra, personaggio molto coinvolto nella più qualiï¬ cata ricerca scientiï¬ca del secondo Settecento.
Il trevigiano Riccati (nato però a Castelfranco) intrattenne epistolari intensissimi con le personalità più innovative del mondo scientiï¬co del suo tempo; ne è un esempio il dialogo con Giuseppe Tartini, in cui vengono approfondite inedite problematiche di ï¬sica acustica, teorica e applicata. Fu costruttore di chiese e teatri, particolarmente attento proprio all’acustica, teorica, pratica e architetturale.
Allo scienziato architetto saranno dedicati un convegno internazionale di studi, ricerche a tutto campo nei diversi settori della sua attività, un ciclo di lezioni introduttive destinate alla ricognizione dei grandi temi della ricerca scientiï¬ca illuminista, l’istituzione di un corso universitario a suo nome, dedicato all’Acustica musicale e architetturale, e, inï¬ ne, due concerti, uno presso la Basilica di San Giorgio Maggiore e l’altro nella Cattedrale di Chioggia (a ricordo del restauro acustico riccatiano della sua cantoria), con pezzi di musicisti veneti del secondo Settecento: Vallotti, Valeri, Spergher.