Convegni e seminari Archives - Pagina 41 di 49 - Fondazione Giorgio Cini

Rococò in Italia e in Europa

Il Convegno Internazionale di Studi verterà sul ruolo di geniale anticipatore del Rococò, in Italia e in Europa, ricoperto dal pittore veneto e sull’influenza esercitata dal suo stile sugli artisti della generazione successiva, soprattutto in merito alla rivoluzione tecnico-materica di un fare pittorico sciolto e sfrangiato. Il Convegno si propone di indagare, inoltre, l’ambito sociale e culturale dell’artista veneziano, in particolare presso le corti europee, la fortuna critica della sua opera presso i contemporanei e i posteri, il rapporto con i collezionisti e l’ambiente intellettuale frequentato dall’artista.

Giornata di studi

La Giornata di Studi, curata da Giovanni De Zorzi e Razia Sultanova, è realizzata grazie alla collaborazione tra l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini, il Dipartimento di Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici “G. Mazzariol” dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e la Faculty of Music della Cambridge University.

Durante la sessione seminariale della mattina verranno prese in esame le due principali correnti d’area centroasiatica nelle quali spiritualità e uso dei suoni, in virtù del loro potere di in/canto, interagiscono sin dalle loro remote origini. In una prospettiva di analisi comparativa e interdisciplinare, ciascun relatore affronterà, con i rispettivi strumenti, un “fatto”, occorso nelle proprie ricerche, nel quale musica e spiritualità si combinano.

Prenderanno, quindi, rilievo le diverse forme di contestualizzazione che i partecipanti potranno offrire, grazie al contributo di etnomusicologi, antropologi, orientalisti, linguisti, storici delle letterature dell’area e musicisti; alcuni studiosi affronteranno, inoltre, con “altri strumenti”, musicali e coreutici, le ques tioni prese in esame durante il seminario, insieme agli ensembles Marâghî e Navrous con i quali da anni collaborano e che nel pomeriggio si esibiranno in concerto.

Il “criterio sonoro” adottato dai curatori è sembrato essere un efficace strumento che consente di tracciare distinzioni, così come di riconoscere parentele, all’interno della vastissima area centroasiatica nella quale vivono turkmeni, tagiki, uzbeki, qaraqalpaki, kazakhi, kirghisi, uiguri insieme ai russi, presenti da secoli, e ai nuovi immigrati in un’area geoculturale che, andando da Ovest verso Est, si estende dal Mar Caspio sino alla catena del Tian Shan e al deserto dei Gobi, mentre, andando da Nord verso Sud, va dalle steppe della Siberia sino alle catene montuose del Tibet.

Tricentenario di Giordano Riccati (1709-1790)


Conferenza stampa

16 dicembre ore 11

Nel quadro delle iniziative sollecitate dalla Regione del Veneto per la celebrazione dei centenari di Veneti illustri, la Fondazione Scuola di San Giorgio e la Fondazione Giorgio Cini hanno progettato un articolato ciclo di manifestazioni in memoria di Giordano Riccati, matematico, musicista, architetto, teorico, fisico, geometra, personaggio molto coinvolto nella più qualifi cata ricerca scientifica del secondo Settecento.

Il trevigiano Riccati (nato però a Castelfranco) intrattenne epistolari intensissimi con le personalità più innovative del mondo scientifico del suo tempo; ne è un esempio il dialogo con Giuseppe Tartini, in cui vengono approfondite inedite problematiche di fisica acustica, teorica e applicata. Fu costruttore di chiese e teatri, particolarmente attento proprio all’acustica, teorica, pratica e architetturale.

Allo scienziato architetto saranno dedicati un convegno internazionale di studi, ricerche a tutto campo nei diversi settori della sua attività, un ciclo di lezioni introduttive destinate alla ricognizione dei grandi temi della ricerca scientifica illuminista, l’istituzione di un corso universitario a suo nome, dedicato all’Acustica musicale e architetturale, e, infi ne, due concerti, uno presso la Basilica di San Giorgio Maggiore e l’altro nella Cattedrale di Chioggia (a ricordo del restauro acustico riccatiano della sua cantoria), con pezzi di musicisti veneti del secondo Settecento: Vallotti, Valeri, Spergher.

I Dialoghi di San Giorgio. Space as a Contested Terrain.

I DIALOGHI DI SAN GIORGIO (tutte le edizioni)

L’equilibrio millenario del rapporto uomo/ambiente, di volta in volta idilliaco (la “madre terra”) o conflittuale (la “natura ostile”), sembra essersi spezzato dando luogo a una frattura radicale. Sempre più l’esperienza dello spazio vivibile diventa per gli esseri umani dolorosa. Essi sembrano incapaci di orientarsi: individui e comunità non trovano più i punti di riferimento ai quali erano adusi, si sentono “spaesati”, “fuori luogo” a casa e sul lavoro – ma anche nei luoghi di ritrovo e divertimento –, vivendo una condizione generale di sradicamento. Potremmo chiederci in quale misura questi sentimenti siano davvero “nuovi” o se il sentimento di “spaesamento” non sia un elemento integrante del grande “racconto” della modernizzazione. È pur vero, tuttavia, che i moderni sviluppi nei settori dell’agricoltura, dell’edilizia, dei trasporti e della comunicazione hanno radicalmente trasformato il nostro rapporto con lo spazio, il tempo e il territorio. La fedeltà a una patria comune e a un territorio noto, dai confini circoscritti e intoccabili, viene progressivamente rimpiazzata dall’esperienza di una pluralità di territori interconnessi, dai confini incerti, liquidi, dove le tradizioni si contaminano e i linguaggi si mescolano. Parallelamente, la globalizzazione e la proliferazione di nuovi spazi virtuali e di nuovi tipi di mobilità comportano inedite esperienze spazio-temporali. Il rintocco del campanile che scandisce il tempo nelle giornate di lavoro e di festa viene sostituito dal rintocco globale della campana dei mercati fi nanziari che chiudono a Tokyo ma solo per aprire a Milano, aprono a New York ma solo per chiudere a Londra, in un tempo senza tempo che si estende a tutti i settori dell’umana esistenza, dando vita a un inestricabile intreccio di molteplici temporalità biologiche e sociali. Allo stesso tempo vediamo ridursi, limitarsi, distruggersi i luoghi del nostro vivere fisico, invasi da individui sempre più numerosi, merci sempre più ingombranti, spazzatura sempre più resistente e agenti inquinanti sempre più letali. Emerge oggi la necessità di fare i conti con una sorta di mutazione ontologica dell’idea di spazio, non più contenitore o elemento di sfondo la cui descrizione combacia con le sue coordinate carto grafiche, ma dimensione metafisica esistenziale, inscindibile dall’esperienza dei soggetti che lo abitano. Servono diverse visioni del mondo, formulazioni innovative dell’abitabile che ci permettano di ripensare i concetti di spazio, territorio, paesaggio e natura, tenendo conto dei cambiamenti irreversibili che li investono ma anche delle opportunità che questi mutamenti offrono.

Quali forme dovrebbero avere le “serre” all’interno delle quali gli esseri umani potranno nuovamente trovare riparo e prosperare? Il rapporto mnemonico ed emozionale che si instaura con certi luoghi è una costante universale? Sono i meccanismi di costruzione dell’identità indissolubilmente legati alla memoria (individuale e collettiva) e ai processi mentali di oggettivazione del reale? È possibile far coesistere due tendenze contraddittorie come, da un lato, la globalizzazione, il carattere fluido e composito delle identità, il nomadismo e i network e, dall’altro, la patrimonializzazione feticista delle identità, dei luoghi e dei saperi locali? È possibile condividere una metafora alternativa alla nozione di globalizzazione? Può l’analisi del rapporto esistente tra linguaggio e cognizione spaziale, così come l’analisi delle influenze reciproche tra disposizioni spaziali, affetti ed emozioni, aiutarci a formulare in modo nuovo il concetto di habitat? Quali sono le strategie, le forme e gli attori delle nuove politiche di programmazione e gestione del territorio? Può l’analisi dell’uso creativo della spazio da parte dei land artists aiutarci in questa riflessione? Venezia, città straordinariamente bella ma resa progressivamente inabitabile dai meccanismi innescati dalla globalizzazione, riassume emblematicamente il senso dell’esperienza dolorosa dello spazio da cui siamo partiti nello sviluppo di questa riflessione. Per questo motivo essa ci appare il luogo più adatto per ospitare un’indagine multidisciplinare sul paesaggio, il territorio, l’identità, e le relazioni che li legano.

Partecipanti Godfrey Baldacchino, Claire Bishop, William Cronon, Philippe Descola, Olafur Eliasson, Tim Ingold, Bruno Latour, Elaine Stratford, Nigel Thrift.

Si ringrazia il Mart – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto per la gentile concessione dell’autorizzazione all’utilizzo del quadro di Giacomo Balla, Velo di vedova + paesaggio (Corazzata + vedova + vento)

Ai Dialoghi potrà assistere il pubblico.

La lingua ufficiale è l’inglese.

Orari

9.00 – 10.30 / 11.00 – 12.30 / 14.30 –16.00

Per informazioni

segr.gen@cini.it

Corso di percussione indiana Tabla a cura di Sankha Chatterjee

Corso intensivo dedicato al Tabla (percussione) noto membranofono della musica classica indiana, costituito dalla coppia timpano-tamburo cilindrico, usato come strumento solista e di accompagnamento.
Le lezioni sono tenute dal maestro Sankha Chatterjee dell’Università di Calcutta (allievo di Ustad Alla Rakka) che ha accompagnato con il suo strumento i maggiori interpreti della tradizione musicale dell’India. Sankha Chatterjee si occupa dei corsi di Tabla a Venezia per l’Istituto Interculturale dal 1979.
Il Corso è aperto sia ad allievi principianti che avanzati.

Fondazione Giorgio Cini onlus
Isola di San Giorgio Maggiore – Venezia

1-5 luglio 2009

Preiscrizione tramite mail obbligatoria

Contatti
Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
tel. +39 041 2710357
fax
e-mail: musica.comparata@cini.it

Incontro con Agostino Di Scipio

Quattro seminari-laboratori sulla musica elettroacustica in uno spazio
– il Salone degli Arazzi – che diventa musicale grazie ad un sistema di
diffusione a otto canali. Un gruppo di allievi ed ex allievi di Alvise
Vidolin, che a Venezia ha insegnato Musica elettronica in Conservatorio
per trentacinque anni. Un omaggio nello spirito del maestro, teso
sempre al lavoro di laboratorio, con esecutori di strumenti acustici e
registi
del suono, brani storici e nuove produzioni. Uno spazio vivo dove far
risuonare una “laptop orchestra”, la voce e i brani dei maestri,
strumenti acustici e suoni elettronici.
Sabato 11 luglio il concerto per Alvise Vidolin concluderà la serie di
appuntamenti seminariali.

Programma dell’incontro

ore 9.30
Analisi di 5 interazioni cicliche alle differenze sensibili, per quartetto d’archi e live electronics, e illustrazione degli algoritmi di elaborazione del suono

ore 12.30
pausa pranzo

ore 13.30
Il rapporto compositore/esecutore: allestimento e prove aperte del brano 5 interazioni cicliche alle differenze sensibili (in collaborazione col Quartetto Paul Klee)

ore 18.30
chiusura lavori

Agostino Di Scipio è autore di composizioni elettroacustiche, installazioni sonore e partiture per strumenti e sistemi digitali di elaborazione del suono. Molti dei suoi lavori esplorano tecniche originali di sintesi ed elaborazione del suono, ed hanno recentemente tematizzato la relazione “uomo-macchina-ambiente” (come nei brani del ciclo Ecosistemi Udibili e in numerose installazioni sonore). Professore di Musica Elettronica al Conservatorio di Napoli. È stato professore ospite presso la Simon Fraser University (Vancouver, 1993), la University of Illinois (Urbana-Champaign, 2004), e la Johannes Gutenberg Universitaet (Mainz, 2005), ed ha tenuto corsi presso il Centre Creation Musicale Iannis Xenakis (CCMIX, Parigi-Alfortville, 2001-2007).
Edgard-Varèse-Professor presso la Technische Universitaet di Berlino (2007-08). Artista residente presso il DAAD di Berlino, presso lo ZKM di Karlsruhe e l’IMEB di Bourges. Suoi lavori sono stati presentati in innumerevoli sedi italiane ed internazionali, e sono in parte raccolti sul CD Hörbare Ökosysteme. Live-elektronische Kompositionen (RZ Edition), e sul CD Paysages Historiques (Chrisopee Electronique). Una sua recente installazione, Stanze Private, è parte permanente della Galerie Mario Mazzoli di Berlino, ed è stata presentata alla Arte Fiera di Bologna e alla mostra internazionale Digicult di Modena.
Di Scipio è anche autore di vari scritti, relativi sia alle proprie ricerche compositive e sonologiche, sia al rapporto tra le arti e le tecnologie, nella storia e nel nostro tempo. Scritti di carattere critico-culturale sono pubblicati su «Angelaki» (Journal of theoretical humanities, Cambridge) e sulla «Revue d’Esthetique» (Parigi). Scritti di analisi e critica musicale sono pubblicati nelle antologie Electroacoustic Music Analytical Perspectives (Greenwood Press), Per Giacomo Manzoni (LIM) e Musica e tecnologia domani (LIM). Ha curato vari volumi: Genesi e forma. Nascita e genesi dell’estetica musicale elettronica di Gottfried M. Koenig (Semar, Roma, 1995), Heidegger, Hölderlin & John Cage di Michael Eldred (Semar, 2000), Universi del suono di Iannis Xenakis (LIM/Ricordi, Milano, 2003), Teoria e prassi della musica nell’era dell’informatica (G. Laterza, Bari, 1995), ed è stato capo-redattore ospite del «Journal of New Music Research» per un numero monografico dedicato a Xenakis (2004).

Il repertorio del Quartetto d’archi Paul Klee – Alessandro Fagiuoli e Stefano Antonello violini, Andrea Amendola viola, Luca Paccagnella violoncello – affonda le proprie radici nel Novecento Storico e rivolge la propria curiosità e interesse verso la musica dei nostri giorni, proponendo abitualmente opere in prima esecuzione. Tra le esibizioni più significative del Quartetto ricordiamo quelle per il Festival Internazionale di Santander (Spagna), per il Galway Arts Festival (Irlanda), per il Teatro La Fenice di Venezia, per il Festival Internazionale di Alicante (Spagna), per il Teatro Regio di Parma, per il Cantiere d’Arte di Montepulciano, per la stagione Nuovi Spazi Musicali a Roma, per il Festival Romaeuropa, alla National Concert Hall di Dublino, all’Auditorium Nacional de Madrid, ad Istanbul, Lisbona, Amburgo, Salisburgo, Ljubljana e nel 1999 al Festival “Music Under Construction” di New York.
Nel 2004-2005 il Quartetto Paul Klee è stato quartetto residente presso l’Abbaye Royale de Fontevraud in Francia presso la quale ha tenuto un’intensa attività concertistica. Nel 2005 ha inoltre ricevuto il patrocinio della Fondazione Isabella Scelsi di Roma per la divulgazione del repertorio per Quartetto di Giacinto Scelsi.
Attualmente la formazione gode di una residenza presso l’Università di Evry a Parigi. Il Quartetto ha inciso per “Stradivarius”, “Blue Serge”, “Niccolò” e “New World Record” di New York.

8 aprile 2009, ore 14.00

Salone degli Arazzi
Fondazione Cini, Isola di San Giorgio Maggiore

Ingresso libero

JOHN DUNSTAPLE (ca. 1390-1453). The transmission of English polyphony in fifteenth-century Italy

JOHN DUNSTAPLE (ca. 1390-1453)

The transmission of English polyphony in fifteenth-century Italy

 

 

All’impatto dell’opera di John Dunstaple e dei suoi connazionali in Italia nel primo Rinascimento viene dedicato in particolare la Giornata Internazionale di Studio 2009 a conclusione della quale, il 23 maggio, sullo Scalone del Longhena si terrà il concerto finale.

Gli interventi della giornata di studio saranno tenuti dai seguenti relatori: Pedro Memelsdorff, Fondazione Giorgio Cini, ESMUC Barcelona; Michael Scott Cuthbert, MIT, Cambridge; Peter Wright, University of Nottingham; Edward Wickham, St Catharine’s College, Cambridge and The Clerks; Agostino Ziino, Università di Roma “Tor Vergata”; Pierluigi Petrobelli, Università di Roma “La Sapienza”; John Nádas, University of North Carolina, Chapel Hill; James Haar, University of North Carolina, Chapel Hill; Margaret Bent, All Souls College, Oxford; Kate van Orden, University of California, Berkeley; Marco Gozzi, Università degli Studi di Trento.
In calce il programma completo con i titoli degli interventi.

Per la creazione di un archivio multimediale sulle musiche di tradizione orale: esperienze a confronto

L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati, in occasione della creazione di un proprio Archivio sonoro e multimediale, nel quale confl uiranno i documenti raccolti nella sua oltre trentennale attività didattica e le nuove acquisizioni di raccolte sonore e audiovisive relative alla musica popolare del Triveneto, come anche a tradizioni musicali extraeuropee, organizza un convegno internazionale dal titolo Per la creazione di un archivio multimediale sulle musiche di tradizione orale: esperienze a confronto. Con questo convegno, curato da Francesco Giannattasio e Giovanni Giuriati, al quale sono invitati a partecipare i rappresentanti di alcuni dei più importanti archivi sonori di tradizione orale a livello europeo, si intende fare il punto sulle principali questioni che oggi un archivio multimediale
di documenti di tradizione orale deve affrontare, dalla documentazione e catalogazione, al riversamento digitale e alla conservazione, dalla promozione di nuove ricerche ai protocolli di accessibilità per la consultazione dei materiali, compreso Internet.
Nelle due giornate di lavoro confronteranno le proprie esperienze esponenti del Phonogramm Archiv del Museo Etnologico di Berlino, del Phonogramm archiv dell’Accademia delle Scienze di Vienna, del National Sound Archive della British Library di Londra, del Visarkiv di Stoccolma, della Discoteca di Stato e degli Archivi di etnomusicologia
dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, che assieme valuteranno anche l’esperienza di alcuni progetti europei di coordinamento delle attività degli archivi sonori.

La drammaturgia del suono nell’opera di Luigi Nono

L’Archivio Luigi Nono, in collaborazione con l’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini e con l’Università Ca’ Foscari di Venezia, Corso di Laurea in Musicologia e Beni musicali, organizza – ad opera di un comitato composto da Gianmario Borio, Angela Ida De Benedictis, Marco Mazzolini, Giovanni Morelli, Veniero Rizzardi, Jürg Stenzl – un convegno internazionale dedicato alla Drammaturgia del suono nell’opera di Luigi Nono.
Nel catalogo delle opere di Luigi Nono solo tre sono convenzionalmente intese come “musica per teatro”, perché associabili per diverse ragioni ad una componente scenica o visiva: Intolleranza 1960; Al gran sole carico d’amore; Prometeo. Tragedia dell’ascolto. Connaturata a tutta la sua produzione, tuttavia (a prescindere dall’organico e dalla
destinazione), è la ricerca di una drammaturgia acustica, le cui implicazioni abbracciano differenti dimensioni relative tanto alla forma, quanto al contenuto dell’opera. L’impiego delle tecnologie elettroniche e la conseguente possibilità della spazializzazione e trasformazione live dell’evento sonoro hanno, poi, radicalizzato la dimensione del dramma nell’orizzonte creativo di Nono.

13 giugno 2009, 15:00 – 18:00
Fondazione Archivio Luigi Nono ONLUS

14 giugno 2009, 10:00 – 12:30
Fondazione Giorgio Cini, Sala Barbantini

15 giugno 2009, 10:00 – 13:00
Fondazione Giorgio Cini, Sala Barbantini

FONDAZIONE ARCHIVIO LUIGI NONO ONLUS
Per informazioni: +39 041 5209713 – e-mail: info@luiginono.itwww.luiginono.it

Seminario di Studi Storici

Si terrà, in cinque mezze giornate, l’usuale incontro seminariale che raduna un motivato
gruppo di studiosi a riferire e discutere su di un argomento coinvolgente le loro competenze
e, nel contempo, sollecitante a verifi carle con indagini su nuovi territori d’applicazione.
La citazione virgolettata del titolo generale – nel senso di denominatore comune d’afferenza
per i singoli interventi – è goldoniana: le Baruffe chiozzotte iniziano così, con un gruppo
di donne sferuzzanti e chiaccheranti in una calle, che – in attesa del rientro dei pescherecci
– si chiedono, appunto, da che parte va a parare il tempo. Naturalmente si augurano il
vento assecondante, “in poppe”. È parso opportuno ricorrere a questa fulminea riga di
Goldoni che, con un sol tratto di penna, immette nel pieno d’una situazione – quella
degli uomini in mare per pescare, attesi, con apprensione, da mogli, madri, sorelle,
fi danzate – condizionata dal clima, per farne decollare la infi ttita sequenza degli interventi
e delle discussioni ove si trascorrerà dalla bora nella letteratura triestina allo scirocco in
laguna, dai grandi freddi ai grandi caldi, dalle gelate alla siccità, dalle reazioni alle vicende
climatiche più istintive e intuitive ai primi tentativi di comprensione delle medesime
colla sistematica raccolta dei dati dai quali procedere per una relativa interpretazione.