Convegni e seminari Archives - Pagina 45 di 49 - Fondazione Giorgio Cini

Notturni d’Arte a Venezia 2008

Giovedì 29 maggio alle ore 21 Carlo Bertelli tiene una conferenza nel Cenacolo Palladiano sul tema Palladio e Veronese a San Giorgio Maggiore: il connubio ricreato.
L’evento fa parte di una rassegna organizzata in collaborazione con le principali istituzioni culturali veneziane, dedicata al Palladio nell’anno del cinquecentesimo anniversario della nascita: Notturni d’Arte a Venezia, 2008. Architetti e architetture nel Cinquecento palladiano.
Nel corso della conferenza, è preso in esame il rapporto tra Palladio e Veronese e le riflessioni che emergono alla luce della ricollocazione nel Refettorio delle Nozze di Cana, sia pure nella forma del facsimile.
Ingresso libero fino a esaurimento posti*.

*E’ vivamente raccomandata la prenotazione:
tel. 041 2750462 – info@chorusvenezia.org, lunedì – venerdì dalle 10 alle 16

Ingresso libero fino a esaurimento posti.

E’ vivamente raccomandata la prenotazione:
tel. 041 2750462 – info@chorusvenezia.org
lunedì – venerdì dalle 10.00 alle 16.00

150 anni dalla nascita di Eleonora Duse (1858-2008)

Il convegno in programma a ottobre nasce nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni dalla nascita di Eleonora Duse. Un anniversario così importante merita di essere celebrato con un’iniziativa di alto livello scientifico e respiro internazionale, volta alla valorizzazione artistica e umana della grande attrice e alla scoperta di lati non ancora indagati della sua poliedrica personalità. Per questo due istituzioni come la Fondazione Giorgio Cini e l’Università di Venezia Ca’ Foscari con il Dipartimento di Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici G. Mazzariol hanno promosso un convegno che vedrà autorevoli studiosi riuniti per confrontarsi intorno alla figura della grande attrice, dal punto di vista delle tematiche più diverse.

Agli studiosi invitati sono stati infatti proposti quattro grandi temi, come fili da svolgere e intrecciare nel corso del convegno. Gli argomenti affrontati riguardano la sua formazione, l’apprendistato, l’esordio dell’attrice e i primi anni di carriera; lo sguardo delle altre attrici e l’influenza esercitata su queste e sul palcoscenico del mondo; la Duse e i repertori internazionali visti attraverso le tournée e i suoi rapporti con autori internazionali come Henrik Ibsen. Nell’ultima giornata si approfondisce il ricco e complesso rapporto di Eleonora Duse con le arti, come la letteratura, la musica, la danza, il cinema, la fotografia o la moda.

Partecipano al convegno: Carmelo Alberti, Roberto Alonge, Antonio Attisani, Paola Bertolone, Maria Ida Biggi, Paola Bignami, Paolo Bosisio, Annamaria Cecconi, Francesco Cotticelli, Ilaria Crotti, Roberto Cuppone, Mimma De Leo, Marco De Marinis, Joe Farrell, Susanne Franco, Paola Giovanelli, Adriana Guarnieri, Gerardo Guccini, Gigi Livio, Claudio Longhi, Laura Mariani, Ferruccio Marotti, Gaetana Marrone, Paola Martinuzzi, Silvia Mei, Claudio Meldolesi, Donatella Orecchia, Maria Pia Pagani, Franco Perrelli, Gilberto Pizzamiglio, Anastasia Plazzotta, Paolo Puppa, Paolo Quazzolo, Elena Randi, Lucia Re, Ricciarda Ricorda, Maurizio Scaparro, Anna Sica, Francesca Simoncini, Silvana Sinisi, Kunio Suzuki, Dario Tomasello, Valentina Valentini, Claudio Vicentini.

Due serate speciali, il 3 e 4 ottobre, accompagneranno il convegno nel segno dell’attrice
e della sua arte. Elena Bucci darà corpo e voce al testo scritto a quattro mani con Paolo
Puppa, Eleonora o la metamorfosi e Milena Vukotic interpreterà il monologo composto
dallo stesso Puppa, Una notte di Eleonora.

Venezia, Università Ca’ Foscari, Auditorium Santa Margherita
Fondazione Giorgio Cini – Isola di San Giorgio Maggiore
1-4 ottobre 2008

Segreteria
tel.+39 041 2710234
fax +39 041 2710215
e-mail mariaida.biggi@cini.it

Johann Rosenmuller. Music and dissimulation in 17th-century Europe

Sabato 10 maggio il Seminario di Musica Antica ‘Egida Sartori e Laura Alvini’ propone una giornata internazionale di studio aperta al pubblico: Johann Rosenmüler musica e dissimulazioni nel Seicento europeo

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
10 maggio 2008

Contatti:
Seminari di Musica Antica ‘Egida Sartori e Laura Alvini’
tel. +39 041 2710357
e-mail: musica.antica@cini.it

Stage di danza indiana Bharata Natyam 2007 a cura di Raghunath Manet

Dal 31 agosto al 6 settembre sull’isola di San Giorgio Maggiore si svolge un corso dedicato alla danza Bharata Natyam. Il corso, organizzato dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati, è tenuto da Raghunath Manet. Il Bharata Natyam è uno stile di danza originario dei templi dell’India del Sud che vanta una tradizione di oltre tremila anni. Lirica nel concetto e nell’esecuzione, la danza combina due aspetti principali: Nritia, cioè la tecnica e Nriiya, ossia l’interpretazione emotiva attraverso i movimenti delle mani (mudras) e le espressioni del viso (abhnaya).
Con la sua sofisticata grazia il Bharata Natyam ha superato i confini dei templi indù, diffondendosi dall’India al resto del mondo. Ciò nonostante, la sua profonda religiosità, che si manifesta nella mistica identificazione della danzatrice con la divinità, non è andata perduta.

Raghunath Manet, danzatore,coreografo e musicista è nato a Pondichéry, antica legazione francese dell’India sud-orientale. Allievo di Sri Nathan presso la Scuola del Tempio di Villenour, si è diplomato nel 1985 alla Kalakshetra, Accademia di Musica e Danza di Madras. Ha continuato ad approfondire la sua conoscenza del repertorio tradizionale con numerosi maestri depositari della tradizione, tra cui Ram Gopal, ed è divenuto uno dei maggiori esponenti della danza tradizionale indiana nello stile Bharata Natyam dell’India del sud.
Musicista oltre che danzatore, è stato iniziato giovanissimo al canto dal nonno Gnanamani Pillaj ed ha appreso a suonare la vina sotto la guida di Goumati Shankara.
Nel 1998 ha fondato a Pondichéry Tala Sruti, una scuola di danza e musica e, dal 1990, dirige una propria compagnia di danza. Svolge le sue attività di danzatore e coreografo fra la Francia e l’India, effettuando inoltre tournées in tutto il mondo.
Raghunath Manet si dedica al recupero delle antiche danze tradizionali indiane a livello sia scientifico – è autore de Les Bayadères, danseuses sacrées du Temple de Villenour, ed. Tala Sruti, 1995; Bharata Natyam du Temple à la Scène, Ed. Tala Sruti, 1999; La musique carnatique, Ed. Pondichéry Artists, 2001 – sia pratico, allestendo numerosi spettacoli. Tra le più importanti coreografie: Shivanjali (1988) per la Maison du Cultures du Monde, Pas et rythme (1993) per l’Institut du Monde Arabe, Shiva Tandava (1995) per il Festival di Avignone, Terru Kuttu (1996) per il Quartier d’Eté a Parigi, Chidambaran (2000) all’Opéra Bastille di Parigi e quindi su grandi scene internazionali: Inghilterra, Italia, Stati Uniti, Africa e Australia. Nel giugno 2002, Carolyn Carson l’ha invitato a presentare il suo spettacolo Omkara nell’ambito della rassegna de La Biennale Danza di Venezia.
Nel gennaio 2001 ha ricevuto dal Ministro della Cultura il titolo di Cavaliere delle Arti e delle Lettere.

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
31 agosto – 6 settembre 2007, 16-17.30 principianti; 17.30-19 avanzati

Contatti:
Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
tel. +39 041 2710357
e-mail: musica.comparata@cini.it

Stage di Danza del Maghreb (Marocco) 2007 a cura di Badiaa Lemniai

L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati organizza per il terzo anno uno stage intensivo dedicato alle danze del Maghreb con particolare attenzione alla tradizione del Marocco. Lo stage è affidato alla nota danzatrice Badiaa Lemniai, divulgatrice di una danza di tradizione millenaria che si distingue per la sua grande compiutezza.

Nata a Marrakech, Badiaa impara le danze popolari marocchine, dapprima in ambito familiare poi al Conservatorio di Musica.
Trasferitasi in Europa continua a studiare con i più grandi maestri coreografi del mondo arabo tra i quali Mahmoud Reda e Farida Fahmy, pionieri della danza orientale. Badiaa Lemniai diffonde da anni la danza orientale in Europa, America del Sud, Australia, Marocco, Tunisia ed Egitto. Partecipa a diversi festival e tiene stages in varie città della Svizzera e in Francia, a Bar-le-Duc, ove prepara gli studenti del Centre d’Initiation Musicale nell’ambito della rassegna “Oriente e Occidente”. Insegna all’Università popolare di Mulhouse, a Basilea al Centre “Oasis”, a Losanna al Centro di scambi culturali arabo-svizzeri e a Ginevra all’Atelier d’Ethnomusicologie.

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
30 marzo – 1 aprile 2007

Orari dei corsi:
venerdì 30 marzo 10.00 – 12.00  14.00 – 16.00
sabato 31 marzo 10.00 – 12.00  14.00 – 16.00
domenica 1 aprile 10.00 – 12.00  14.00 – 16.00

Contatti:
Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
tel. +39 041 2710357
e-mail: musica.comparata@cini.it

Forme e correnti dell’esoterismo occidentale

Il convegno, primo in Italia e unico nel suo genere, è dedicato alla storia, ai personaggi, ai testi e alle dottrine dell’esoterismo occidentale. Curato da Alessandro Grossato, il convegno riunisce a Venezia i massimi esperti di una materia relativamente nuova, ma il cui studio è in crescente sviluppo presso molti Atenei d’Europa, e non solo. Le loro relazioni danno conto dello stato attuale degli studi e delle ricerche riguardanti le principali forme e correnti dell’esoterismo occidentale, partendo dagli ultimi secoli dell’Antichità per arrivare, attraverso il Medioevo e il Rinascimento, fino all’Età contemporanea.
Alla luce dei dati scoperti più di recente, sono analizzate le migrazioni, le derivazioni, le rotture e le trasformazioni di queste complesse realtà della cultura europea, ancora troppo poco note. Durante il convegno è approfondito anche l’importante apporto, in gran parte ancora misconosciuto, dato dalle correnti esoteriche all’arte sia visiva che musicale dell’Occidente, grazie al loro ricchissimo immaginario simbolico. Sono così considerati l’ermetismo neo-alessandrino da cui nasce la cosiddetta ‘filosofia ermetica’, che ha in Giordano Bruno il suo massimo rappresentante, l’arte della memoria, l’alchimia spirituale, la kabbalah cristiana, il paracelsismo, la letteratura detta rosicruciana, e la teosofia. Particolare attenzione è inoltre dedicata al fenomeno, storicamente cruciale, della complessa interazione fra la religiosità esoterica occidentale e i processi di modernizzazione a partire dal Rinascimento. Vengono infine prese in considerazione anche le correnti contemporanee che, dal XVIII secolo, si collocano più o meno nel solco delle precedenti.

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
29 – 30 ottobre 2007

Contatti:
Segreteria del Convegno ‘Forme e correnti dell’esoterismo occidentale’
tel. +39 041 2710435
e-mail: convegno.esoterismo@cini.it

Polifonie in viva voce 11. Polifonie femminili della Georgia

L’undicesima edizione, che si tiene quest’anno, è dedicata alle polifonie femminili della Georgia. All’edizione di quest’anno, nel concerto serale, partecipa il gruppo polifonico femminile Mzetamze, costituito nel 1987, e assai noto anche fuori della Georgia, per la scelta di proporre in palcoscenico sia il repertorio tradizionale, sia musiche di composizione recente, a testimonianza della continuità e vitalità della polifonia georgiana.
Al seminario pomeridiano di studio, proposto per approfondire i tratti musicali e gli aspetti culturali delle pratiche polifoniche georgiane, parteciperanno alcuni tra i massimi specialisti dell’analisi e classificazione delle procedure polifoniche: Maurizio Agamennone, Simha Arom, Polo Vallejo e Nato Zumbadze.
Molti musicologi, soprattutto euro-orientali, hanno a lungo considerato e descritto la Georgia come la “culla” della polifonia in Europa, a causa della grande esuberanza e varietà di procedure e generi che le pratiche del cantare in gruppo assumono in questa regione europea. Anche se questa interpretazione, con il tempo, è stata ridimensionata, resta tuttavia indubbio come le manifestazioni georgiane della polifonia risultino tuttora straordinariamente vivaci e complesse: cantare in gruppo è una azione quasi spontanea, per i Georgiani, una consuetudine quotidiana. Pur se prevalentemente maschile, e associata frequentemente a esperienze conviviali, in Georgia è praticata altresì una polifonia femminile, presente in occasioni forse meno appariscenti, ma altrettanto rilevanti sul piano socio-culturale, con esiti musicali di grandissimo interesse.

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
28 novembre 2007, Seminario, ore 16.00 – Concerto, ore 20.30

Contatti:
Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
tel. +39 041 2710357
e-mail: musica.comparata@cini.it

Master Class di oboe armeno duduk 2007 e concerto di Gevorg Dabaghyan

L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati organizza per la prima volta, in collaborazione con la sezione musicale del Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena di Venezia, diretta da Minas Lourian, un seminario dedicato al duduk, strumento a fiato a doppia ancia, costruito in legno d’albicocco e simbolo della tradizione musicale armena. Il duduk (considerato convenzionalmente come l’oboe armeno) è uno strumento popolare dal timbro caldo, leggermente nasale e dalla sonorità fortemente evocativa, che accompagna i canti e le danze di tutte le regioni dell’Armenia oltre ad essere lo strumento privilegiato per matrimoni e funerali.
Nel 2005, il duduk (o dziranapogh in armeno) venne proclamato come il capolavoro rappresentativo della tradizione musicale armena all’interno del “Programma dei Capolavori del Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità” dell’Unesco. Il seminario, cui seguirà un concerto, sarà tenuto da Gevorg Dabaghyan, che sarà accompagnato da due maestri del suo Trio: un secondo suonatore di duduk che tiene continuamente il bordone grazie ad una tecnica di respirazione circolare, e un suonatore percussionista di dhol.
Dabaghyan, docente al Conservatorio Statale di Erevan, è uno dei massimi specialisti viventi di questo antichissimo strumento e fondatore di varie formazioni tra cui l’Insieme Shoghaken, votato alla salvaguardia del ricchissimo patrimonio folkloristico armeno. Nel vastissimo repertorio di Dabaghyan ha grande rilievo anche la musica liturgica, parte fondamentale di una tradizione plurimillenaria caratterizzata dalle forti radici culturali cristiane, essendo l’Armenia la prima nazione che proclamò il cristianesimo come religione di stato nel 301.

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
26 maggio 2007

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Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
tel. +39 041 2710357
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Workshop di canto indiano Dhrupad 2007 a cura di Amelia Cuni

Il Dhrupad, il genere più antico della musica colta dell’India del Nord, influenzato dalle pratiche dello yoga del suono (nada yoga) e tramandato oralmente da famiglie d’arte. Evolutosi nel corso dei secoli fino a diventare il tramite fra la musica dei templi e quella delle corti, fra sacro e profano, viene oggi considerato il fondamento della musica strumentale e vocale indostana. L’aspetto introspettivo e meditativo si alterna a strutture ritmiche e improvvisazioni di grande vitalità, i vocalizzi ai versi poetici.

Il seminario, che si svolge nell’arco di 4 giorni, è tenuto da Amelia Cuni, con la collaborazione di Francesca Cassio. Durante le lezioni, articolate su due livelli, sono gradualmente esposti e praticati i fondamenti della tradizione dhrupad che si possono così riassumere:

– lavoro dettagliato sull´emissione della voce e esercizi fisici preparatori
– il modo musicale: RAGA
– l´intonazione e le tecniche vocali
– il ciclo ritmico: TALA
– l´improvvisazione

Questi elementi sono compatibili con qualsiasi genere vocale e forniscono una serie di tecniche ed esercizi che possono essere integrate con successo anche in altri linguaggi musicali.
Amelia Cuni trasmette la sua ventennale esperienza con la vocalità indiana in modo diretto e personalizzato secondo le esigenze dello studente europeo.
Il corso privilegia l´aspetto pratico e, per mezzo di semplici esercizi alla portata di ciascuno, la materia è svolta in modo sistematico, affrontando comunque tutti gli argomenti principali della teoria musicale indostana.

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
26 – 29 aprile 2007

Contatti:
Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
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Esegesi biblica per la storia della musica sacra

Il 25 maggio e il 1 giugno presso l’Isola di San Giorgio Maggiore si tengono due incontri sul tema: Esegesi biblica per la storia della musica sacra: La Resurrezione di Carlo Sigismondo Capece e Georg Frideric Handel.
Le lezioni, organizzate dall’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini, sono tenute da Don Bruno Bertoli, illustre biblista, che affronta la esegesi biblica del libretto di Carlo Sigismondo Capece, seguita passo passo sulla scorta degli ascolti dei momenti salienti della grande opera musicale del giovane Handel.
L’ 8 aprile 1708, a Palazzo Ruspoli Roma, su di un libretto di Carlo Sigismodo Capece, arcade, poeta della corte romana della Regina Casimira di Polonia, per le musiche di Georg Frideric Handel, giovanissimo genio sassone della musica più alla moda (di giro in Italia in un viaggio di mirabile formazione), diretto da Arcangelo Corelli, viene eseguito l’Oratorio La Resurrezione. Si tratta di uno dei più perfetti capolavori del genere dell’oratorio concertato (l’orchestra è imponente e sonorissima) del secolo nascente. La smagliante orchestrazione, l’efficacissima dimensione melodica, adornano senza sopraffarla la squisita traduzione arcadica di un grande momento drammatico e miracoloso del Vangelo.

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
25 maggio e 1 giugno 2007, ore 18.00

Contatti:
Istituto per la Musica
Isola di San Giorgio Maggiore – 30124 Venezia
tel. +39 041 2710220 (9.00 -13.00) – fax +39 041 2710215
e-mail: musica@cini.it