L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati organizza per il terzo anno uno stage intensivo dedicato alle danze del Maghreb con particolare attenzione alla tradizione del Marocco. Lo stage è affidato alla nota danzatrice Badiaa Lemniai, divulgatrice di una danza di tradizione millenaria che si distingue per la sua grande compiutezza.
Nata a Marrakech, Badiaa impara le danze popolari marocchine, dapprima in ambito familiare poi al Conservatorio di Musica.
Trasferitasi in Europa continua a studiare con i più grandi maestri coreografi del mondo arabo tra i quali Mahmoud Reda e Farida Fahmy, pionieri della danza orientale. Badiaa Lemniai diffonde da anni la danza orientale in Europa, America del Sud, Australia, Marocco, Tunisia ed Egitto. Partecipa a diversi festival e tiene stages in varie città della Svizzera e in Francia, a Bar-le-Duc, ove prepara gli studenti del Centre d’Initiation Musicale nell’ambito della rassegna “Oriente e Occidente”. Insegna all’Università popolare di Mulhouse, a Basilea al Centre “Oasis”, a Losanna al Centro di scambi culturali arabo-svizzeri e a Ginevra all’Atelier d’Ethnomusicologie.
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
30 marzo – 1 aprile 2007
Orari dei corsi:
venerdì 30 marzo 10.00 – 12.00 14.00 – 16.00
sabato 31 marzo 10.00 – 12.00 14.00 – 16.00
domenica 1 aprile 10.00 – 12.00 14.00 – 16.00
Contatti:
Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
tel. +39 041 2710357
e-mail: musica.comparata@cini.it
Il convegno, primo in Italia e unico nel suo genere, è dedicato alla storia, ai personaggi, ai testi e alle dottrine dell’esoterismo occidentale. Curato da Alessandro Grossato, il convegno riunisce a Venezia i massimi esperti di una materia relativamente nuova, ma il cui studio è in crescente sviluppo presso molti Atenei d’Europa, e non solo. Le loro relazioni danno conto dello stato attuale degli studi e delle ricerche riguardanti le principali forme e correnti dell’esoterismo occidentale, partendo dagli ultimi secoli dell’Antichità per arrivare, attraverso il Medioevo e il Rinascimento, fino all’Età contemporanea.
Alla luce dei dati scoperti più di recente, sono analizzate le migrazioni, le derivazioni, le rotture e le trasformazioni di queste complesse realtà della cultura europea, ancora troppo poco note. Durante il convegno è approfondito anche l’importante apporto, in gran parte ancora misconosciuto, dato dalle correnti esoteriche all’arte sia visiva che musicale dell’Occidente, grazie al loro ricchissimo immaginario simbolico. Sono così considerati l’ermetismo neo-alessandrino da cui nasce la cosiddetta ‘filosofia ermetica’, che ha in Giordano Bruno il suo massimo rappresentante, l’arte della memoria, l’alchimia spirituale, la kabbalah cristiana, il paracelsismo, la letteratura detta rosicruciana, e la teosofia. Particolare attenzione è inoltre dedicata al fenomeno, storicamente cruciale, della complessa interazione fra la religiosità esoterica occidentale e i processi di modernizzazione a partire dal Rinascimento. Vengono infine prese in considerazione anche le correnti contemporanee che, dal XVIII secolo, si collocano più o meno nel solco delle precedenti.
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
29 – 30 ottobre 2007
Contatti:
Segreteria del Convegno ‘Forme e correnti dell’esoterismo occidentale’
tel. +39 041 2710435
e-mail: convegno.esoterismo@cini.it
L’undicesima edizione, che si tiene quest’anno, è dedicata alle polifonie femminili della Georgia. All’edizione di quest’anno, nel concerto serale, partecipa il gruppo polifonico femminile Mzetamze, costituito nel 1987, e assai noto anche fuori della Georgia, per la scelta di proporre in palcoscenico sia il repertorio tradizionale, sia musiche di composizione recente, a testimonianza della continuità e vitalità della polifonia georgiana.
Al seminario pomeridiano di studio, proposto per approfondire i tratti musicali e gli aspetti culturali delle pratiche polifoniche georgiane, parteciperanno alcuni tra i massimi specialisti dell’analisi e classificazione delle procedure polifoniche: Maurizio Agamennone, Simha Arom, Polo Vallejo e Nato Zumbadze.
Molti musicologi, soprattutto euro-orientali, hanno a lungo considerato e descritto la Georgia come la “culla” della polifonia in Europa, a causa della grande esuberanza e varietà di procedure e generi che le pratiche del cantare in gruppo assumono in questa regione europea. Anche se questa interpretazione, con il tempo, è stata ridimensionata, resta tuttavia indubbio come le manifestazioni georgiane della polifonia risultino tuttora straordinariamente vivaci e complesse: cantare in gruppo è una azione quasi spontanea, per i Georgiani, una consuetudine quotidiana. Pur se prevalentemente maschile, e associata frequentemente a esperienze conviviali, in Georgia è praticata altresì una polifonia femminile, presente in occasioni forse meno appariscenti, ma altrettanto rilevanti sul piano socio-culturale, con esiti musicali di grandissimo interesse.
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
28 novembre 2007, Seminario, ore 16.00 – Concerto, ore 20.30
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Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
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L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati organizza per la prima volta, in collaborazione con la sezione musicale del Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena di Venezia, diretta da Minas Lourian, un seminario dedicato al duduk, strumento a fiato a doppia ancia, costruito in legno d’albicocco e simbolo della tradizione musicale armena. Il duduk (considerato convenzionalmente come l’oboe armeno) è uno strumento popolare dal timbro caldo, leggermente nasale e dalla sonorità fortemente evocativa, che accompagna i canti e le danze di tutte le regioni dell’Armenia oltre ad essere lo strumento privilegiato per matrimoni e funerali.
Nel 2005, il duduk (o dziranapogh in armeno) venne proclamato come il capolavoro rappresentativo della tradizione musicale armena all’interno del “Programma dei Capolavori del Patrimonio Orale e Immateriale dell’Umanità” dell’Unesco. Il seminario, cui seguirà un concerto, sarà tenuto da Gevorg Dabaghyan, che sarà accompagnato da due maestri del suo Trio: un secondo suonatore di duduk che tiene continuamente il bordone grazie ad una tecnica di respirazione circolare, e un suonatore percussionista di dhol.
Dabaghyan, docente al Conservatorio Statale di Erevan, è uno dei massimi specialisti viventi di questo antichissimo strumento e fondatore di varie formazioni tra cui l’Insieme Shoghaken, votato alla salvaguardia del ricchissimo patrimonio folkloristico armeno. Nel vastissimo repertorio di Dabaghyan ha grande rilievo anche la musica liturgica, parte fondamentale di una tradizione plurimillenaria caratterizzata dalle forti radici culturali cristiane, essendo l’Armenia la prima nazione che proclamò il cristianesimo come religione di stato nel 301.
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
26 maggio 2007
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Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
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Il Dhrupad, il genere più antico della musica colta dell’India del Nord, influenzato dalle pratiche dello yoga del suono (nada yoga) e tramandato oralmente da famiglie d’arte. Evolutosi nel corso dei secoli fino a diventare il tramite fra la musica dei templi e quella delle corti, fra sacro e profano, viene oggi considerato il fondamento della musica strumentale e vocale indostana. L’aspetto introspettivo e meditativo si alterna a strutture ritmiche e improvvisazioni di grande vitalità, i vocalizzi ai versi poetici.
Il seminario, che si svolge nell’arco di 4 giorni, è tenuto da Amelia Cuni, con la collaborazione di Francesca Cassio. Durante le lezioni, articolate su due livelli, sono gradualmente esposti e praticati i fondamenti della tradizione dhrupad che si possono così riassumere:
– lavoro dettagliato sull´emissione della voce e esercizi fisici preparatori
– il modo musicale: RAGA
– l´intonazione e le tecniche vocali
– il ciclo ritmico: TALA
– l´improvvisazione
Questi elementi sono compatibili con qualsiasi genere vocale e forniscono una serie di tecniche ed esercizi che possono essere integrate con successo anche in altri linguaggi musicali.
Amelia Cuni trasmette la sua ventennale esperienza con la vocalità indiana in modo diretto e personalizzato secondo le esigenze dello studente europeo.
Il corso privilegia l´aspetto pratico e, per mezzo di semplici esercizi alla portata di ciascuno, la materia è svolta in modo sistematico, affrontando comunque tutti gli argomenti principali della teoria musicale indostana.
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
26 – 29 aprile 2007
Contatti:
Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
tel. +39 041 2710357
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Il 25 maggio e il 1 giugno presso l’Isola di San Giorgio Maggiore si tengono due incontri sul tema: Esegesi biblica per la storia della musica sacra: La Resurrezione di Carlo Sigismondo Capece e Georg Frideric Handel.
Le lezioni, organizzate dall’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini, sono tenute da Don Bruno Bertoli, illustre biblista, che affronta la esegesi biblica del libretto di Carlo Sigismondo Capece, seguita passo passo sulla scorta degli ascolti dei momenti salienti della grande opera musicale del giovane Handel.
L’ 8 aprile 1708, a Palazzo Ruspoli Roma, su di un libretto di Carlo Sigismodo Capece, arcade, poeta della corte romana della Regina Casimira di Polonia, per le musiche di Georg Frideric Handel, giovanissimo genio sassone della musica più alla moda (di giro in Italia in un viaggio di mirabile formazione), diretto da Arcangelo Corelli, viene eseguito l’Oratorio La Resurrezione. Si tratta di uno dei più perfetti capolavori del genere dell’oratorio concertato (l’orchestra è imponente e sonorissima) del secolo nascente. La smagliante orchestrazione, l’efficacissima dimensione melodica, adornano senza sopraffarla la squisita traduzione arcadica di un grande momento drammatico e miracoloso del Vangelo.
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
25 maggio e 1 giugno 2007, ore 18.00
Contatti:
Istituto per la Musica
Isola di San Giorgio Maggiore – 30124 Venezia
tel. +39 041 2710220 (9.00 -13.00) – fax +39 041 2710215
e-mail: musica@cini.it
Dal 25 al 27 gennaio a Venezia, sull’ Isola di San Giorgio Maggiore, si svolge il tradizionale Seminario Internazionale di Etnomusicologia, giunto ormai alla sua XIII edizione. Il seminario è organizzato dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comaparati della Fondazione Giorgio Cini, in collaborazione con il Dipartimento di Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici “G. Mazzariol” dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.
L’edizione 2007, coordinata da Francesco Giannattasio, è incentrata sul rapporto tra l’etnomusicologia e le musiche contemporanee. Specialisti internazionali analizzano le problematiche derivanti dalla continua trasformazione dell’etnomusicologia attuale che, da disciplina votata allo studio delle pratiche musicali di tradizioni orali del folklore europeo o extraeuropeo, si trova oggi di fronte a un cambiamento profondo di queste musiche, oramai divenute parte integrante di un mondo sonoro globalizzato. Tema centrale e obiettivo chiave del Seminario è discutere le strategie di ricerca e gli strumenti teorici da utilizzare per studiare e comprendere questi nuovi fenomeni, molto diversi da quelli indagati dall’etnomusicologia ‘classicamente’ intesa.
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
25-27 gennaio 2007
Contatti:
Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
tel. +39 041 2710357
e-mail: musica.comparata@cini.it
Il Convegno organizzato alla Fondazione Giorgio Cini, in collaborazione con la Regione del Veneto, vede la partecipazione dei maggiori studiosi italiani e stranieri.
Il Comitato Nazionale per le celebrazioni del 550° anniversario della nascita di Tullio Lombardo ha deciso in tal modo di approfondire un ulteriore aspetto dell’attività dei Lombardo: la scultura in bronzo, dalla produzione dei grandi bronzi monumentali – importante nella città lagunare – a quella rilevantissima per qualità, quantità e diffusione dei piccoli bronzi da collezione.
Questioni spinose emergono quando si deve determinare il rapporto tra un possibile modello e l’opera del fonditore per quei bronzi genericamente attribuiti a Tullio e Antonio Lombardo, cercando di capire se dietro alle serie di testine ideali, figurette e busti all’antica possa esserci un modello autografo o si tratti di opere che registrano lo stile dominante a Venezia tra XV e XVI secolo. Oppure alla ricerca del “Maestro dei Bronzi Barbarigo” che molte volte si è sospettato potesse coincidere addirittura con Tullio stesso.
Poiché la prassi industriale e artistica nella produzione dei bronzetti è caratterizzata da una continuità tecnica ed esecutiva, l’esame della produzione si estende anche al Cinquecento, fino a comprendere l’opera di Alessandro Vittoria, Girolamo Campagna, Tiziano Aspetti e Nicolò Roccatagliata.
La ricchezza documentaria e storica del secondo Cinquecento potrebbe apportare infatti elementi utili per illuminare a ritroso anche il periodo precedente.
Come già nel primo Convegno del 2006, una parte riguarderà gli aspetti più materiali delle opere, le caratteristiche tecniche ed esecutive e il loro restauro, perché in un settore tanto specifico e particolare come quello dei bronzetti gli aspetti esecutivi sono indispensabili per avere una piena comprensione della natura dell’opera.
In occasione del Convegno saranno presentati gli Atti del primo Convegno dedicato alla figura di Tullio Lombardo, svoltosi nell’aprile del 2006, Atti che costituiranno un insostituibile strumento per lo studio dell’intera famiglia di scultori.
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
23 – 24 ottobre 2007
Contatti:
Istituto di Storia dell’Arte
tel. +39 041 2710230 – fax +39 041 5205842
e-mail: arte@cini.it
L’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini organizza, in collaborazione e con il contributo della Regione del Veneto, un seminario di studi su Le arti in Istria. Scopo del seminario è quello di fare il punto, insieme a importanti studiosi croati e sloveni, sulle ricerche e le recenti scoperte avvenute nell’ambito dell’arte veneta presente in Istria.
È l’arte lagunare, veneziana, ad offrire un’immagine unitaria dell’Istria, capace di travalicare le sue lingue e i suoi confini. Nel corso dei secoli, in tutte le forme artistiche, la Serenissima è stata un riferimento culturale continuo. A Venezia giungevano giovani artisti per imparare il mestiere nelle botteghe più celebri. Dalla laguna partivano prima i polittici, poi pale d’altare destinate ai conventi e alle chiese delle città istriane. Artisti come Vittore Carpaccio e, più tardi, artisti “minori” come Stefano Celesti o Giuseppe Camerata scelsero invece di trasferirsi oltremare, anche per trovare un mercato meno agguerrito. Ancora dopo la caduta della Serenissima, parroci più o meno abbienti si recavano a Venezia per acquistare dal Demanio arredi liturgici e altari barocchi provenienti dagli edifici sacri lagunari soppressi con cui arredare le loro parrocchiali.
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
22 – 23 marzo 2007
Contatti:
Istituto di Storia dell’Arte
tel. +39 041 2710230 – fax +39 041 5205842
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Anche nel 2007, come da tradizione, si svolge alla Fondazione Giorgio Cini il Seminario di Perfezionamento della Scuola per Librai “Umberto ed Elisabetta Mauri”, giunto alla sua ventiquattresima edizione. Il Seminario, che consiste in un corso di specializzazione a livello di master, è rivolto a trenta librai professionisti selezionati e si svolge sull’isola di San Giorgio Maggiore dal 21 al 26 gennaio.
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
21 – 26 gennaio 2007
Contatti:
Scuola per Librai “Umberto ed Elisabetta Mauri”
http://www.scuolalibrai.it/uem04-ita/index.html