Convegni e seminari – Pagina 46 – Fondazione Giorgio Cini

Libri a San Vio. AAA TAC e AAM TAC

La presentazione delle riviste è di tipo multimediale, curata da Fabrizio Borin e Veniero Rizzardi, entrambi dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. All’incontro partecipa il direttore delle riviste Giovanni Morelli.
“AAA TAC Acoustical Arts and Artifacts.Technology, Aesthetics,Communication” è presentata da Veniero Rizzardi, mentre “AAM TAC Arts and Artifacts in Movie.Technology, Aesthetics, Communication” da Fabrizio Borin.
Inoltre, in previsione dell’uscita nel 2008, sono anticipati i temi trattati dai nuovi numeri delle riviste.

“AAA TAC”
Acoustical Arts and Artifacts.Technology, Aesthetics,Communication
An International Journal 3, 2006
Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali, Pisa – Roma

“AAA TAC” è una rivista annuale che si propone di indagare da una prospettiva inedita e originale le arti e gli artefatti acustici con particolare attenzione agli aspetti della tecnologia, dell’estetica e della comunicazione.

“AAM TAC”
Arts and Artifacts in Movie.Technology, Aesthetics, Communication
An International Journal 3, 2006
Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali, Pisa – Roma

Questa pubblicazione è una rivista innovativa che si propone di affrontare le arti e gli artefatti della produzione cinematografica attraverso indagini concrete di tutte le discipline della tecnologia, dell’estetica e della comunicazione.

Venezia, Galleria di Palazzo Cini a San Vio
18 dicembre 2007, ore 17.30

Contatti:
Ufficio Editoriale
tel. +39 041 2710202
e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

Il Patriziato veneziano e le arti tra Sei e Settecento

La giornata di studio Il Patriziato veneziano e le arti tra Sei e Settecento è nata da una sinergia messa in atto tra la Fondazione Giorgio Cini e l’indirizzo storico e storico-artistico della Scuola dottorale in scienze umanistiche dell’arte Università degli Studi di Trieste.
Lo scopo è quello di fare il punto sullo stato degli studi a proposito del rinnovamento delle fila del patriziato veneziano che prende corpo nel territorio della Serenissima tra la fine del Seicento e gli inizi del secolo successivo. Un rinnovamento epocale che comporterà profondi mutamenti nel tessuto sociale cittadino e nel “sistema delle arti”, con un approccio del tutto nuovo a temi come l’autocelebrazione delle famiglie e la conseguente rimodulazione degli spazi del palazzo urbano.

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
17 ottobre 2007, ore 17.30

Contatti:
Istituto di Storia dell’Arte
tel. +39 041 2710230 – fax +39 041 5205842
e-mail: arte@cini.it

Libri a San Vio. Les atmosphères de la politique

Presentano il volume Carlo Severi e Giuseppe Goisis. Partecipa Pasquale Gagliardi

La prima edizione dei “Dialoghi di San Giorgio” vide un ristretto gruppo di filosofi, storici, antropologi, letterati di fama internazionale riflettere e discutere sul tema “Le atmosfere della libertà. Per una ecologia del buongoverno”. La scelta del tema nasceva dalla convinzione che da tempo politici, filosofi e scienziati sociali discutono le condizioni necessarie per il funzionamento della democrazia, rivolgendo tuttavia prevalentemente la loro attenzione alle leggi, alle costituzioni, ai meccanismi elettorali, in una parola alle ‘procedure’. Proprio da questo incontro è tratto il volume Les atmosphères de la politique. Dialogue pour un monde commun a cura di Pasquale Gagliardi e Bruno Latour. Il volume, destinato al vasto mercato editoriale di lingua francese, non contiene semplicemente gli ‘atti’ di quel seminario, ma ne utilizza creativamente i materiali, presentandoli in una forma che ‘drammatizza’ il confronto intellettuale.

Venezia, Galleria di Palazzo Cini a San Vio
17 maggio 2007, ore 17.30

Contatti:
Ufficio editoriale
tel. +39 041 2710202
e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

Codex Faenza 117 and the alternatim in late Medieval Italy

Pochi manoscritti arsnovistici hanno ricevuto più attenzione (e provocato più polemiche) del faentino Bonadies 117: polemiche storico-stilistiche e soprattutto organologiche di vario tipo.
Manca però a tutt’oggi uno studio codicologico integrale della fonte, base di ogni futura analisi stilistica e performativa.
Tre dei quattro scribi dello strato antico del codice hanno trascritto delle diminuzioni su tenori liturgici: tre coppie di Kyrie-Gloria (due corrispondenti alla messa Vat. IV, una a Vat. XI); un versetto di Kyrie (Vat. IV); e varie sezioni di un Vespro mariano. È questo repertorio – legato all’antica prassi dell’alternatim ossia l’alternanza tra voci e strumenti nella liturgia – l’argomento principale del seminario.
L’esame dei vari stili di diminuzione – e di manipolazione al tenor – è la (ovvia) premessa per la costruzione di una grammatica / semantica figurativa del repertorio faentino.
In sintesi, il seminario si propone non solo la ripresa dell’annosa discussione sulla destinazione dei vari repertori o sottorepertori di Faenza 117, ma anche l’analisi e performance dell’intero repertorio alternatim del codice. Il corso prevede sia lezioni strumentali individuali (e pubbliche), sia lezioni magistrali di tipo monografico (organologiche, storico-stilistiche, analitiche), sia conferenze, durante il pomeriggio propedeutico del 14 maggio e durante la giornata internazionale di studio musicologico, il 19 maggio. Infine, domenica 20 maggio è in programma un concerto finale dei partecipanti.

Venezia
14 – 20 maggio 2007

Contatti:
Seminari di Musica Antica ‘Egida Sartori e Laura Alvini’
tel. +39 041 5230555 – fax +39 041 5238540
e-mail: musica.antica@cini.it

Antonio Vivaldi. Passato e futuro

L’Istituto Italiano Antonio Vivaldi della Fondazione Giorgio Cini di Venezia organizza il Convegno internazionale di studi, Antonio Vivaldi. Passato e futuro, che ha luogo a Venezia, sull’Isola di San Giorgio Maggiore, dal 13 al 16 giugno 2007. Il Convegno, che si propone di stilare un bilancio del lavoro finora compiuto su Vivaldi e tracciare le linee guida di quello futuro, si articola in cinque sessioni destinate ad abbracciare le principali aree della ricerca vivaldiana: aspetti biografici e documentari (coordinatore: Pierluigi Petrobelli); la musica strumentale e la musica vocale sacra e da camera (coordinatore: Michael Talbot); la musica vocale teatrale (coordinatore: Reinhard Strohm); rapporti fra musicologia vivaldiana, esecuzione e ricezione (coordinatore: Roger-Claude Travers); problemi di catalogazione e cronologia (coordinatore: Peter Ryom).

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
13 – 16 giugno 2007

Contatti:
Istituto Italiano Antonio Vivaldi
tel. +39 041 2710220/259
fax +39 041 2710215
e-mail: vivaldi@cini.it

I Dialoghi di San Giorgio | Ereditare il passato.

I DIALOGHI DI SAN GIORGIO (tutte le edizioni)

L’edizione 2007 dei Dialoghi di San Giorgio ruota intorno al tema ereditare il passato.

Da sempre, infatti, gli esseri umani si sono chiesti come dare senso, valore e utilità alle tradizioni, conoscenze e artefatti che vengono loro consegnati dalle generazioni che li hanno preceduti. La questione è per noi particolarmente evidente nel campo delle opere d’arte, che nell’immaginario moderno rappresentano la più preziosa eredità. La ‘patrimonializzazione’ dei reperti artistici, eredità del passato, recide il loro legame con le tradizioni nelle quali si inseriscono: le opere ‘originali’ acquistano valore in sé per la loro unicità e per l’aura associata alla unicità. In seguito a questo processo, la copia smette i panni del suo etimo – in virtù dei quali è abbondanza e ricchezza – per diventare versione decaduta, e quindi ‘falsa’, di un originale ‘vero’.

La distinzione radicale dell’originale dalla copia, e la traduzione di questa dicotomia in termini di vero/falso, impoverisce la trasmissione della conoscenza – formale o tacita – che da tempi immemori si fonda sulla ripetizione, la duplicazione e la re-interpretazione di una esperienza primigenia. Il passato, infatti, deve essere riprodotto, imitato, reinventato per non svanire. Le nuove tecnologie, oggi disponibili, per la riproducibilità di reperti di ogni forma e natura favoriscono una nuova intimità con le opere d’arte permettendo, in taluni casi, di conoscerle e studiarle in modo più libero e creativo. È infatti possibile ricollocare l’opera nel contesto in cui è nata, ripristinando così le condizioni originarie della sua fruizione, o, al contrario, ricrearla in un altro ambiente che ne favorisca la leggibilità.

La questione è cruciale non solo nella sfera dell’arte e della sua conservazione ma anche in altri ambiti, apparentemente slegati dalle tematiche del restauro, che sono al centro del dibattito contemporaneo sul giusto modo di ereditare il passato. Particolare rilievo assume la questione del mantenimento degli eco-sistemi, per i quali si pongono esattamente le stesse domande: è possibile, e lecito, creare artificialmente un modo appropriato di tenere in vita un sistema ‘naturale’? In che modo le nuove tecnologie ci aiutano a mantenere il carattere e l’equilibrio degli eco-sistemi reinventando gli elementi e i rapporti che li costituiscono? Anche la musicologia – e in specie la etnomusicologia – si sta sempre più interessando alla dimensione diacronica delle tradizioni musicali e al problema del loro rapporto con il contesto in cui sono nate: come può una tradizione musicale orale sopravvivere ed essere declinata al presente senza snaturarsi? È possibile propagare e riprodurre una esperienza musicale separando il materiale sonoro dalla sua fonte e dal suo contesto?
La questione chiave consiste dunque nel capire come è tecnicamente possibile far rivivere il passato, evitando allo stesso tempo il feticismo e il rifiuto, l’imitazione pedissequa e il tradimento; e in che modo le ‘pratiche’ utilizzate nei diversi ambiti che abbiamo citato possono, attraverso il confronto, reciprocamente illuminarsi e arricchirsi. In tempi di crescenti fondamentalismi di ogni denominazione, questo esercizio comparativo, volto a capire come possiamo ereditare ‘bene’ il passato, ci sembra un modo decisivo di essere fedeli alla missione dei ‘Dialoghi di San Giorgio’, che mirano ad incoraggiare il confronto tra esperti di diverse discipline e di diverse tradizioni culturali su questioni cruciali per la società contemporanea.

Partecipanti: Frederick Brenk, Paolo Fabrri, Steven Feld, Carlo Ginzburg, Joseph Koerner, Bruno Latour, Adam Lowe, Pedro Memelsdorff, Richard Powers, Shirley Carol Strum, David Western e Albena Yaneva.

 

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
12 – 14 settembre 2007

Orari delle sessioni: 9.00 – 10.30 / 11.00 – 12.30 / 14.30 –16.00

Orari delle poster sessions: 12.30 – 13.00 / 16.00 – 16.30.

Entrata libera

Contatti:
Segreteria generale
tel. +39 041 2710228 – +39 041 2710229
fax +39 041 5223563
e-mail: fondacini@cini.it segr.gen@cini.it

Libri a San Vio. Management Education and Humanities

Presentano il volume Giorgio Brunetti, Paolo Legrenzi e Luigi Perissinotto partecipa Pasquale Gagliardi

Il volume esamina tre temi centrali nel dibattito contemporaneo sulla educazione della classe dirigente: il management come professione, l’umanesimo come visione del mondo, le discipline umanistiche come campo di studi potenzialmente in grado di arricchire e rinnovare i piani di studio delle scuole di management.

Venezia, Galleria di Palazzo Cini a San Vio, ore 17.30

Contatti:
Ufficio editoriale
tel. +39 041 2710202
e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

Civiltà  Italiana “Vittore Branca” 2007

All’interno del rinnovato progetto culturale che è alla base dell’attività della Fondazione Giorgio Cini, si è venuta in questi ultimi anni precisando e arricchendo l’iniziativa di un Centro Internazionale di Studi della Civiltà Italiana intitolato a Vittore Branca. Nel segno di una continuità con le lezioni del “Professore”, al centro del programma scientifico e didattico del Centro si è scelto di mettere la storia della Civiltà Italiana nella varietà e nella complessità delle sue manifestazioni culturali ed artistiche, a cominciare da quelle letterarie per abbracciarle, poi, tutte.

La nascita del Corso di Civiltà Italiana “Vittore Branca”, un corso di formazione specificatamente rivolto agli studenti del biennio, ai dottorandi e ai dottori in materie umanistiche, rappresenta dunque la prima iniziativa della Fondazione Giorgio Cini in questa direzione. Il Corso, la cui direzione è stata affidata a Cesare De Michelis, professore di Letteratura Italiana Moderna e Contemporanea all’Università di Padova, già allievo di Vittore Branca, riunisce attorno a un definito nucleo tematico un ampio gruppo di docenti ed è articolato in venti lezioni, distribuite nell’arco di due settimane.

Il Corso di Civiltà Italiana “Vittore Branca” è dedicato allo studio del rapporto che ha legato Venezia e la civiltà italiana durante i tre secoli della modernizzazione europea: il Settecento, l’Ottocento e il Novecento. Appunto il Settecento rappresenta il filo conduttore degli interventi di questa prima edizione, inaugurati sabato 7 luglio da una lezione magistrale di Marc Fumaroli, critico e storico della letteratura di fama mondiale, docente al Collège de France.
La Fondazione Giorgio Cini, insieme a Fondazione di Venezia, Leo S. Olschki Editore, Marsilio Editori, RCS Libri e Il Sole 24 Ore, mette a disposizione degli studenti più qualificati un congruo numero di borse di studio finalizzate alla copertura delle spese di iscrizione al corso e, per coloro che provengono da fuori Venezia, delle spese residenziali.

Contatti:
Corso di civiltà italiana “Vittore Branca”
tel. +39 041 2710227
e-mail: scuola.branca@cini.it

Percussione iraniana: Zarb 2007 a cura di Bijan Chemirani

Dal 8 al 9 dicembre l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini organizza per l’undicesimo anno consecutivo un corso teorico-pratico intensivo di Zarb, il classico tamburo persiano, a cura del Maestro Bijan Chemirani (figlio del noto virtuoso Djamchid).
Lo Zarb, un tamburo a calice monopelle in legno di noce, è il più antico strumento a percussione del Medio Oriente. Le sue origini si trovano nell’Iran del Nord, poi coi secoli si è diffuso in Turchia, Europa Orientale, Africa. Insieme al tabla indiano, è l’unico strumento da suonare con i polpastrelli anziché con il palmo della mano, dunque viene classificato come strumento “melodico”, più che “percussivo”. Suonato con dieci dita, lo Zarb è in grado di riprodurre lo stesso numero di note di un pianoforte e può essere percosso anche con le unghie e con anelli infilati sulle dita.

Bijan Chemirani è nato in una famiglia di musicisti ed ha cominciato quindi molto presto a studiare lo zarb con il padre Djamchid ed il fratello Keyvan. Suona anche il daf, altra percussione iraniana di origine popolare e folklorica, oggi utilizzata negli ensemble di musica tradizionale. Da qualche anno si esibisce in numerosi concerti in Europa e nell’area del Mediterraneo accompagnando sia le musiche tradizionali (la cantante del Marocco Amina Alaoui, il virtuoso del santoor Hassan Tabbar…) che la musica jazz (Percussion Orchestra, A. Mangelsdorff , Chico Freeman). Bijan Chemirani tiene anche frequentemente stages pratici di zarb in Francia, Spagna e Svizzera.

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore, ore 10.00 – 13.00 e 14.30 – 17.3

Contatti:
Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
tel. +39 041 2710357
e-mail: musica.comparata@cini.it

Master class di Tabla a cura di Sankha Chatterjee

L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati organizza anche quest’anno un corso teorico-pratico intensivo dedicato al Tabla (percussione indiana) a cura del Maestro Sankha Chatterjee dell’Università di Calcutta, illustre interprete che ha accompagnato con il suo strumento i maggiori esponenti della tradizione musicale indiana. Il Tabla – un tipo di percussione – è un membranofono tipico della musica classica indiana, costituito dalla coppia timpano-tamburo cilindrico, e viene tradizionalmente usato come strumento solista e di accompagnamento.
Sankha Chatterjee guida i corsi di Tabla a Venezia per l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati dal 1979. Nel programma di quest’anno verranno affrontati i principali aspetti teorici e pratici del tradizionale strumento a percussione.
Il corso è aperto sia a principianti che ad allievi di livello avanzato.
La tassa di iscrizione è di euro 100 da versarsi in contanti il primo giorno di corso.

Contatti:
Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
tel. +39 041 2710357
e-mail: musica.comparata@cini.it