Convegni e seminari – Pagina 47 – Fondazione Giorgio Cini

Libri a San Vio. «Viridarium». Le vie spirituali dei briganti

Presenta il volume Giorgio Galli. Sono presenti Alessandro Grossato e Francesco Zambon, direttori della collana.
Il filo conduttore dei diversi contributi raccolti in questo volume, curato da Alessandro Grossato, è costituito dall’analisi della fenomenologia religiosa di una categoria certamente anomala di individui e di organizzazioni sempre vissute ai margini delle rispettive società; una fenomenologia spirituale piuttosto complessa, che fino ad oggi è stata assai poco documentata, per via della sua indubbia problematicità.

Venezia, Galleria di Palazzo Cini a San Vio, ore 18.00

Contatti:
Ufficio editoriale
tel. +39 041 2710202
e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

Libri a San Vio. Benno Geiger e la cultura italiana

Presentano il volume Fabrizio Cambi e Nico Stringa. Partecipano Francesco Zambon e Elsa Geiger Ariè.

Il volume presenta materiali conservati presso la Fondazione Giorgio Cini, e in gran parte inediti, utili a ricostruire il ruolo di Benno Geiger nella cultura italiana del Novecento. Una scelta delle lettere più significative presenti nella corrispondenza italiana, trascritte e curate da Tania Eccher, dà conto della ricchezza e intensità dei rapporti tra Geiger e importanti artisti, intellettuali, musicisti, giornalisti della prima metà del Novecento. Tra di essi Pascoli, Comisso, Marinetti, Croce, Papini, Ojetti, Valgimigli, Traverso, Valeri, Benelli, Gino Rossi, Malipiero, Gui.

Venezia, Galleria di Palazzo Cini a San Vio
7 giugno 2007

Contatti:
Ufficio Editoriale
tel. +39 041 2710202
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La percezione del territorio: definizioni, descrizioni, rappresentazioni

L’edizione 2007 del Seminario, appuntamento tradizionale dell’Istituto di Storia della Società e dello Stato Veneziano della Fondazione Cini grazie al quale studiosi esperti si confrontano con giovani già segnati dalla vocazione all’indagine storica, quest’anno affronta il tema della percezione del territorio e dei tentativi di definirlo, descriverlo e rappresentarlo. In particolare sono analizzate, in un arco temporale allargato lungo i secoli, aree geostoriche differenti, esaminate sia nel loro delinearsi, precisarsi, qualificarsi in termini di autocomprensione e autoconnotazione, sia alla luce dello sguardo dell’ ‘altro’. L’analisi della percezione del territorio comprende, inoltre, considerazioni di carattere paesaggistico, cartografico, di catasticazione oltre che valutazioni d’ordine amministrativo, economico, religioso, culturale, militare e, in certo qual modo, antropologico

Contatti:
Istituto per la Storia della società e dello stato veneziano
tel. +39 041 2710226
e-mail: storia@cini.it

Corso d’interpretazione sulle opere di Luigi Nono con live electronics e con nastro magnetico

Il corso è rivolto a musicisti professionisti che intendono approfondire la prassi esecutiva delle opere di Luigi Nono, e a diplomati o studenti dei corsi superiori di strumento (flauto, anche basso e contrabbasso; clarinetto, anche clarinetto contrabbasso; tuba, anche eufonio; pianoforte; violino), di canto (soprano, mezzosoprano, contralto) e di regia del suono.

Promotori
Archivio Luigi Nono, Fondazione Giorgio Cini, EXPERIMENTALSTUDIO für akustische Kunst e.V., Freiburg i.B.

Docenti
Flauto: Roberto Fabbriciani
Canto: Susanne Otto
Regia del suono: André Richard, Joachim Haas e membri dell’EXPERIMENTALSTUDIO für akustische Kunst e.V.

Informazioni

Le lezioni si tengono in italiano e in inglese.
In casi eccezionali, anche in francese e tedesco.

Per l’iscrizione e ogni altra informazione si prega di rivolgersi a:

Archivio Luigi Nono
Giudecca 795, I-30133 Venice
tel. e fax: +39 041 5209713
e-mail: info@luiginono.it

Istituto per la Musica
tel. +39 041 2710220 (9.00 -13.00) – fax +39 041 2710215
e-mail: musica@cini.it

Tradizioni musicali dall’Impero Ottomano: risonanze e interculturalità.

La giornata si propone di affrontare il prisma culturale dell’Impero ottomano partendo dalla prospettiva dei suoi linguaggi musicali, intesi come espressioni di un’eterogeneità che caratterizzò la classe politica imperiale e i suoi sudditi per più di cinque secoli. Alla pari di altre forme artistiche che si svilupparono entro i confini dell’Impero, anche le culture musicali che emersero nei diversi ambiti della vita sociale ottomana, nelle varie fasi della sua storia, presentavano un carattere decisamente interculturale: le diverse tradizioni non coesistevano nella separazione, bensì nella reciproca interazione, un fenomeno, questo, ampiamente dimostrato dai molteplici generi musicali. La musica di palazzo, nata dalla fusione tra eredità persiana e bizantina, composta da sultani e alti funzionari – Sultan Korkut (1467-1513), Murad IV (r. 1623–40), Sultan Selim III (1761-1808), Gazi Giray Khân (1554–1607) – coesisteva con le composizioni di diplomatici e intellettuali stranieri che gravitavano attorno alla Corte imperiale, come il conte polacco Wojciech ‘Ali Ufkî Bey Bobowski (1610–c1675), il principe moldavo Dimitri Cantemir (1673-1723), entrambi autori di trattati fondamentali, e il monaco armeno Hamparsum Limoncyan (1768–1839), inventore di un sistema di notazione musicale.
Questa cultura musicale d’élite era inoltre animata da tanti musicisti e compositori attivi nella capitale e provenienti dalle più disparate tradizioni (armeni, greci, ebrei, cristiani), che catturarono l’attenzione di baili, storici e viaggiatori come Giambattista Toderini, Charles Fonton o Jean Antoine du Loir. Si pensi inoltre alla koiné melodica e lessicale delle canzoni popolari d’Asia Minore e d’Anatolia orientale, allo sconfinato repertorio di canti epico-lirici dei trovatori ashık, che nel loro vagare uniscono Armenia, Iran, Caucaso e Asia centrale, al sistema bizantino degli oktoechoi, alla musica sacra di conventi cristiani o musulmani, disseminati per tutti i Balcani, alla circolazione di cantori sinagogali nei centri sufi (tekke, dargâh) sino alle melodie ispanico-giudaiche sefardite in ladino, alla presenza costante e massiccia di interpreti zingari, all’interazione tra generi letterari colti e urban light genres, come nei casi del gazel, dello sarkı del particolare genere greco ottomano del rebetiko che risuonavano sul Bosforo e nei quartieri delle grandi capitali del commercio settecentesco. La storia musicale dell’Impero ottomano, insomma, offrì numerose risposte alla molteplicità delle sollecitazioni delle sue genti. Ben lungi dall’essere un aspetto separato e indipendente dalle vicende politiche, sociali e letterarie che interessarono governanti e governati dell’Impero, le culture musicali costituivano a tutti gli effetti un fenomeno storico, tra i molti che compongono e illustrano la nostra conoscenza di un’epoca, di un’area geografica e dei suoi abitanti. Questo è il motivo principale che ci spinge a cercare un approccio autenticamente interdisciplinare, promuovendo interventi di etnomusicologi, ma anche di specialisti di storia sociale e diplomatica dell’Impero ottomano, delle letterature e filologie delle lingue che vi erano parlate. Ciascun relatore interpreterà, con i rispettivi strumenti scientifici, un fatto musicale occorso nelle proprie ricerche e, commentandolo, lo proporrà eventualmente all’ascolto. Oggetto di interesse non sarà dunque solo una suggestione musicale, quanto le diverse forme di contestualizzazione storica che i partecipanti potranno offrire. Ben lungi dal progettare una trattazione esaustiva di tutti i generi musicali praticati in epoca ottomana, vorremmo piuttosto segnare l’inizio di un percorso di analisi comparativa e interdisciplinare, la sola che, a nostro avviso, ci consenta di proporre un’interpretazione dell’ecumene ottomana e mediterranea in tutta la sua eterogenea complessità.

Contatti:
Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
tel. +39 041 2710357
e-mail: musica.comparata@cini.it

Le Feste Musicali e piccola schubertiade sul fortepiano Iakesch

Mercoledì 23 gennaio alle ore 17.30 è presentato alla Fondazione Giorgio Cini il volume Le Feste Musicali. Poetiche e storia, a cura di Silvia Camerini, Baskerville 2007.

Il volume, ampiamente fotografico, raccoglie saggi, interventi, interviste, testimonianze su una delle più innovative esperienze italiane di creazione e organizzazione di eventi musicali e teatrali: le Feste Musicali che hanno avuto luogo principalmente a Bologna dal 1967, organizzate dal Maestro Tito Gotti. Da oltre trent’anni il Maestro Gotti progetta e realizza i percorsi originalissimi e assolutamente unici delle Feste Musicali che si dipanano nel territorio cittadino e oltre, Feste che sono state di ispirazione per altri eventi simili in Italia e in Europa e tutt’oggi sono modello di riferimento culturale per la valorizzazione della cultura musicale e teatrale.Presentano il volume Mario Messinis e Giorgio Pestelli.
A seguire, Giorgio Pestelli esegue una piccola Schubertiade sul fortepiano d’epoca Iakesch: due improvvisi op. 90 di Schubert.
Ingresso solo su invito.

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
23 gennaio 2008

Contatti:
Istituto per la Musica
tel. +39 041 2710220 (9.00 -13.00)
fax +39 041 2710215
e-mail: musica@cini.it

XXV Corso Seminariale di Perfezionamento della Scuola per Librai ‘Umberto e Elisabetta Mauri’

Anche nel 2008, come da tradizione, si svolge alla Fondazione Giorgio Cini il Seminario di Perfezionamento della Scuola per Librai “Umberto ed Elisabetta Mauri”, giunto alla sua venticinquesima edizione. Il Seminario, che consiste in un corso di specializzazione a livello di master, è rivolto a trenta librai professionisti selezionati e si svolge sull’isola di San Giorgio Maggiore dal 20 al 25 gennaio.

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
20 – 25 gennaio 2008

Contatti:
Scuola per Librai “Umberto ed Elisabetta Mauri”

Civiltà  Italiana “Vittore Branca” 2008

Il Corso di Civiltà Italiana “Vittore Branca” è dedicato allo studio del rapporto che ha legato Venezia e la civiltà italiana nei tre secoli della modernizzazione europea. Dopo quella dello scorso anno dedicata al Settecento, l’edizione 2008 si concentra sul XIX secolo, nel tentativo di rappresentarne le tensioni tra forti spinte innovative nella geopolitica e nelle istituzioni, nei rapporti sociali, nei processi produttivi, e altrettanto forti e persino più complesse elaborazioni artistiche e culturali, capaci di rappresentare contemporaneamente la resistenza delle tradizioni e dei valori e la rapidità delle innovazioni e dei cambiamenti.
Venezia in questo contesto si offre come luogo ideale della decadenza di ogni civiltà umanistica, fino a diventare emblematica metafora di “morte” ed esempio privilegiato della pervasività dei processi di modernizzazione che niente e nessuno si può illudere di fermare.

Il Corso, specificatamente rivolto agli studenti del biennio, ai dottorandi e ai dottori in materie umanistiche, raccoglie attorno a questo centro tematico, con lezioni e seminari, un gruppo di docenti tra i quali Cesare De Michelis, Giovanni Boniolo, Cesare Galimberti, Maria Fancelli, Siro Ferrone, Vittorio Marchis, Donatella Calabi, Andrea Colli, Alberto Mario Banti, Alberto Cadioli, Enrico Testa, Marinella Colummi Camerino, Marco Meriggi, Elisabetta Merlo, Carlo Sisi, Jacopo Pellegrini, Daniela Goldin Folena, Guido Capovilla, Pietro Gibellini.

A conclusione del corso, venerdì 4 luglio alle ore 17.30 Cesare De Michelis terrà una lezione conclusiva, aperta al pubblico, sul tema Nell’Ottocento: tramonto e progresso.

Si ringraziano gli sponsor che hanno gentilmente concesso le borse di studio: Il Sole -24 ore, Marsilio Editori SPA, RCS Libri, Fondazione di Venezia, Veneto Banca S.p.A., Arnoldo Mondadori Editore e la Fondazione Giorgio Cini.

L’iscrizione al Corso è a pagamento. Per info

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
22 giugno – 4 luglio 2008

La quota di iscrizione al Corso di Civiltà Italiana “Vittore Branca” è di € 120,00 e deve essere versata direttamente alla segreteria il primo giorno del Corso. Per iscriversi è necessario compilare il form di iscrizione.

Per informazioni riguardanti i mezzi di trasporto lagunari ACTV, si consiglia di contattare ‘HELLOVENEZIA’ (tel. 041 2424) per trovare soluzioni rispondenti alle singole esigenze.

Per ulteriori informazioni:
Fondazione Giorgio Cini onlus
Segreteria – Corso di Civiltà Italiana “Vittore Branca”
Isola di San Giorgio Maggiore
30124 Venezia
Tel. 041 2710227 – Fax 041 5223563
e-mail scuola.branca@cini.it
www.cini.it

Stage di danza indiana Bharata Natyam a cura di Raghunath Manet

Dal 29 agosto al 4 settembre si tiene alla Fondazione Giorgio Cini uno stage di danza classica indiana Bharata Natyam a cura del noto interprete Raghunath Manet. Il Bharata Natyam è uno stile di danza originario dei templi dell’India del Sud, con una tradizione di oltre tremila anni. Lirica nel concetto e nell’esecuzione, questa danza combina due aspetti: Nritia, ossia la tecnica, e Nriiya, l’interpretazione emotiva attraverso i movimenti delle mani (mudras) e le espressioni del viso (abhnaya). Con la sua sofisticata grazia, il Bharata Natyam ha superato i confini dei templi indù, diffondendosi dall’India al resto del mondo, pur mantenendo sempre un’aura sacrale.

Danzatore, coreografo e musicista, Raghunath Manet è nato a Pondichéry, antica legazione francese dell’India sud-orientale. Allievo di Sri Nathan presso la Scuola del Tempio di Villenour, si è diplomato nel 1985 alla Kalakshetra, Accademia di Musica e Danza di Madras, ha continuato ad approfondire la sua conoscenza del repertorio tradizionale con numerosi maestri depositari della tradizione, tra cui Ram Gopal, ed è divenuto uno dei maggiori esponenti della danza tradizionale indiana nello stile Bharata Natyam dell’India del sud. Nel 1998 ha fondato a Pondichéry “Tala Sruti”, una scuola di danza e musica, e dal 1990 dirige una propria compagnia di danza. Svolge le sue attività di danzatore e coreografo fra la Francia e l’India, con tournées in tutto il mondo. Raghunath Manet si dedica anche al recupero delle antiche danze tradizionali indiane a livello sia scientifico che pratico, allestendo numerosi spettacoli.

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
29 agosto – 4 settembre 2008

Contatti:
Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
tel. +39 041 2710357
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Libri a San Vio. «Viridarium», Cenacoli. Circoli e gruppi letterari, artistici, spirituali

Prosegue anche nella stagione primaverile la rassegna Libri a San Vio, la presentazione delle novità editoriali della Fondazione Giorgio Cini che ha luogo nella splendida sede di Palazzo Cini. Tra le novità editoriali verrà proposto nella stagione primaverile il quarto numero della collana «Viridarium», Cenacoli. Circoli e gruppi letterari, artistici, spirituali. Il volume, curato da Francesco Zambon, riunisce una serie di studi sul ruolo e sull’importanza che l’esistenza di piccoli gruppi o cerchie hanno avuto nell’attività letteraria, artistica, filosofica o religiosa di singoli individui, e fra questi anche di personaggi di grande statura intellettuale. Temi e fenomeni che riguardano sia le culture occidentali sia quelle orientali, lungo un ampio arco di tempo che va dall’antichità al Novecento.

Ingresso libero.

Venezia, Galleria di Palazzo Cini a San Vio
27 marzo 2008

Contatti:
Ufficio editoriale
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e-mail: ufficio.editoriale@cini.it