Convegni e seminari – Pagina 48 – Fondazione Giorgio Cini

Workshop Internazionale. | Passions and Democracy

In collaborazione con UCLA – University of California, Los Angeles

Rabbia, terrore, vendetta; speranza, fiducia, solidarietà. A lungo ignorate, le passioni oggi rivendicano la loro decisiva importanza nel descrivere ed interpretare gli eventi, le cause e le azioni della vita politica internazionale e dei suoi protagonisti. La guerra al terrore, la collera e l’odio nei conflitti sociali delle banlieues francesi, gli scontri tra comunità etniche e religiose che non si tollerano, le dinamiche di umiliazione e rappresaglia nelle relazioni internazionali: la semplice lettura dei giornali ci obbliga a fare i conti con un linguaggio crudo, che non esita a descrivere la violenza contemporanea in termini di ragioni emotive. Partendo dal presupposto che la democrazia è la sola forma di governo grazie alla quale tutti gli esseri umani possono ambire al riconoscimento dei loro diritti, al godimento selettivo delle loro culture e alla protezione della propria incolumità fisica, il Workshop si propone di riflettere criticamente sulla necessità di recuperare il valore delle passioni nella scena della politica. La razionalità democratica deve confrontarsi non solo con i principi della giustizia distributiva, il rispetto delle norme, l’uguaglianza di fronte alla legge, le forme pacifiche di gestione del disaccordo, quindi con una ragione pubblica e una cittadinanza civile, ma anche con tutto quel materiale vulcanico di umiliazioni, rivendicazioni, ambizioni, invidie, vendette e paure che fanno parlare, votare e uccidere gli uomini in quanto animali politici.
Il Workshop internazionale si pone l’obiettivo di riunire esperti di fama internazionale per riflettere criticamente sul ruolo delle passioni sulla scena della politica.

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
19 – 20 giugno 2008

Contatti:
Segreteria generale
tel. +39 041 2710228 – +39 041 2710229
fax +39 041 5223563
e-mail: fondacini@cini.it segr.gen@cini.it

Seminario di Studi Storici | Lontano da dove: sensazioni, aspirazioni, direzioni, spazi

Gli anni si succedono e formano i decenni. E pure i decenni si succedono. Ebbene: sono ormai quasi trent’anni che, ogni anno, a maggio l’Istituto di Storia della Società e dello Stato Veneziano promuove un incontro seminariale che mette giovani e meno giovani studiosi a riferire e discutere attorno ad un tema stimolante la volontà di comprensione e, insieme, l’impegno all’indagine. All’insegna del tema-problema del Lontano da dove: sensazioni, aspirazioni, direzioni, spazi l’incontro del 2008. Ed ecco che, nella cornice del titolo, si son collocati: i nobili friulani migranti alla volta delle corti, specie quella asburgica; i mercanti carnici ambulanti in Austria; gli allievi dell’Istituto Nautico di Trieste in crociera; gli ebrei triestini a Salonicco; Venezia vista dai viaggiatori francesi; un’avventura caraibica dell’Ordine di Malta; un prete in trasferta nella terraferma veneta nel 1536; evocazioni pittoriche di Venezia nelle corti europee. Naturalmente l’idea di lontanza, simmetrica a quella di vicinanza, ’innesta nella pratica del viaggio. Naturalmente il trasferimento altrove può comportare sensi di spaesamento. E presenti – in chi si allontana – la nostalgia del luogo natio, il desiderio del ritorno. C’è sì il fascino dell’ignoto; ma è nel noto che si radica la sicurezza.

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
12 – 14 maggio 2008

Contatti:
Istituto per la Storia della società e dello stato veneziano
tel. +39 041 2710227
e-mail: storia@cini.it

Corso di Sitar a cura di Shujaat Khan

La musica e la danza indiana costituiscono un punto di forza del programma dell’Istituto Interculturale di Studi Musicali, con corsi e concerti concentrati nel periodo estivo.
Il 9 luglio, riprenderà, dopo alcuni anni, il corso di Sitar tenuto dal maestro Shujaat Khan, tra i più accreditati virtuosi di questo strumento, con un’esperienza di concertista e di docente tanto in India che all’estero, in particolare negli Stati Uniti.
Il Sitar, uno degli strumenti principali della tradizione musicale dell’India del nord, è noto in occidente grazie a musicisti come Ravi Shankar che hanno contribuito a diffondere l’arte di questo strumento a corde pizzicate fin dagli anni Sessanta, collaborando anche con artisti occidentali (si pensi a Yehudi Menuin o a George Harrison).

Corso di sitar 9-11 luglio 2008
orario: 10-12 e 15-18

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore

Quota di iscrizione Euro 120,00 (da versare in contanti il primo giorno)

Contatti:
Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
tel. +39 041 2710357
e-mail: musica.comparata@cini.it

Corso di Tabla a cura di Sankha Chattopahdyay

La musica e la danza indiana costituiscono un punto di forza del programma dell’Istituto Interculturale di Studi Musicali, con corsi e concerti concentrati nel periodo estivo.
Prosegue il corso di Tabla a cura di Shanka Chattopahdyay, attivo a San Giorgio da oltre trenta anni: autorevole maestro, noto in India e sulla scena internazionale, Chattopahdyay, nel corso del suo insegnamento alla Fondazione Giorgio Cini, ha formato numerosi studenti, oggi anch’essi attivi a livello professionale nella musica indiana

Corso di tabla 8-11 luglio 2008

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore

orario: 10-12 e 15-18

Quota di iscrizione Euro 120,00 (da versare in contanti il primo giorno)

 

 

Contatti:

Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
tel. +39 041 2710357
e-mail: musica.comparata@cini.it

Corso di flauto Ottomano Turco Ney a cura di Kudsi Erguner

Le attività musicali dell’Istituto vengono inaugurate nel mese di marzo con le note sacre della musica classica ottomana: dal 6 all’8 marzo si tiene il corso di flauto ney a cura di Kudsi Erguner, uno dei più noti interpreti di questa tradizione musicale. Il ney è uno strumento dal passato millenario, divenuto nel corso dei secoli l’unico strumento a fiato adottato negli ensembles di musica classica persiana, araba, ottomanoturca e centro-asiatica. Col tempo, il ney ha acquisito un particolare valore in seno alla cultura sufi: dal IX d.C., infatti, è uno tra i rari strumenti musicali impiegati nell’incontro cerimoniale sufi detto samâ‘, “ascolto, audizione”.
Kudsi Erguner, nato nel 1952, si ricollega autorevolmente a questa tradizione spirituale e musicale provenendo da una nota e ormai secolare famiglia di neyzen che inizia con il nonno Süleyman Erguner (1902-1953) e prosegue con il padre Ulvi Erguner (1924- 1974), celebre solista del suo tempo e direttore del Dipartimento di Musica Tradizionale della Radio d’Istanbul. Con più di cinquanta registrazioni a suo nome e con svariate collaborazioni nel campo della musica, del teatro (Peter Brook), del cinema (Martin Scorsese, Marco Ferreri) e della danza (Carolyn Carlson, Maurice Bejart) Kudsi Erguner è oggi, indiscutibilmente, il più noto neyzen a livello internazionale, insieme al fratello Süleyman (1957) e a Niyazi Sayin (1927). Il livello del corso è medio-avanzato.

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
6 – 8 marzo 2008

Contatti:
Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
tel. +39 041 2710357
e-mail: musica.comparata@cini.it

Seminari di Musica Antica 2008 | Johann Rosenmüller (1617-1684). Music and dissimulation in 17th-Century Europe

Il Seminario è rivolto a violinisti e cantanti solisti ed è dedicato all’opera di Johann Rosenmüller (ca. 1617-1684), in particolar modo al confronto tra la sua produzione del periodo di Lipsia (Studenten-Music, Kern-Sprüche), e quella degli ultimi anni dell’esilio veneziano (Salmi, Sonate 1682). Questo confronto apre varie discussioni di straordinario interesse musicale e filologico, ma soprattutto storico-culturale. Nel Seminario si devono utilizzare strumenti storici (a = 415 Hz), ed è messo a disposizione dei partecipanti un ensemble di basso continuo – viola e violoncello, clavicembalo, organo e teorba.

Venezia
5 – 11 maggio 2008

Contatti:
Seminari di Musica Antica ‘Egida Sartori e Laura Alvini’
tel. +39 041 2710357
e-mail: musica.antica@cini.it

Seminari internazionali di etnomusicologia | L’etnomusicologia visiva

Il tema scelto per il XIV seminario, L’etnomusicologia visiva, è denso di implicazioni: da quelle che rinviano alle tecniche cinematografiche pertinenti alla restituzione per suoni e immagini di un evento musicale, soprattutto in ambiti di tradizione e mentalità orale, a quelle più generali e teoriche che chiamano in causa le varie possibili interazioni fra differenti codici e forme della comunicazione.

Di come il cinema possa oggi avvicinarci alla globalità dell’espressione musicale è ciò di cui appunto si discuterà nei tre giorni del Seminario, valutando la relazione fra suono e immagine filmica a partire dalla presentazione e discussione, assieme agli autori, di alcune fra le più recenti ed interessanti produzioni dell’etnomusicologia visiva; un’occasione che, fra l’altro, permetterà di fare il punto della situazione per quel che riguarda l’uso delle nuove tecnologie digitali di ripresa e montaggio nell’indagine etnomusicale.

In effetti, se la musica è innanzitutto suono organizzato, come oggi la si definisce, essa è anche suono in movimento: non solo perché non può essere realizzato e percepito se non nella sua dinamica temporale, ma anche in quanto prodotto di un’azione. Inoltre, il suono musicale si materializza e si propaga in uno spazio, fisico e sociale, in cui gli individui e i gruppi si dispongono e interagiscono secondo modalità variamente codificate e formalizzate. In questo senso, la musica in azione è un’esperienza percettiva globale, che si situa all’incrocio di più codici: linguistico-verbale, sonoro non verbale, gestuale-spaziale, ludico, rituale, ecc. Ed è certamente un’esperienza audiovisiva che il mezzo cinematografico può cogliere e rendere manifesta, anche a fini di analisi, in modo di gran lunga più realistico della semplice registrazione sonora.

In tale prospettiva, come era solito dire Diego Carpitella, “il film, quando ha una sintassi e una grammatica pertinenti, sostituisce tante parole”.

 

L’etnomusicologia visiva
Contatti:
Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
Isola di San Giorgio Maggiore – 30124 Venezia
tel. +39 041 2710357 – +39 041 5230555
fax +39 041 5238540
e-mail: musica.comparata@cini.it

 

Musica dall’India. Canto indiano Dhrupad

Tornano anche quest’anno le attività culturali specificamente dedicate alla musica classica indiana: dal 21 al 24 aprile la nota interprete Amelia Cuni, assistita da Francesca Cassio, tiene un Corso di canto indiano Dhrupad, incentrato sugli elementi portanti della teoria musicale dell’India del Nord. Il Dhrupad, il genere più antico della musica colta dell’India del Nord, influenzato dalle pratiche dello yoga del suono (nada yoga) e tramandato oralmente da famiglie d’arte. Evolutosi nel corso dei secoli fino a diventare il tramite fra la musica dei templi e quella delle corti, fra sacro e profano, viene oggi considerato il fondamento della musica strumentale e vocale indostana. L’aspetto introspettivo e meditativo si alterna a strutture ritmiche e improvvisazioni di grande vitalità , i vocalizzi ai versi poetici.

Amelia Cuni ha vissuto e studiato in India per più di dieci anni con noti maestri quali R. Fahimuddin Dagar, Bidur Mallik e D.C. Vedi. Dal 1987 insegna e si esibisce in Europa, Asia e le Americhe ricevendo l’apprezzamento della critica sulla stampa internazionale. Partecipa a numerosi progetti musicali che confrontano tradizione e sperimentazione e realizzato produzioni discografiche e collaborazioni con artisti diversi. È docente di canto indiano al Conservatorio di Vicenza e tiene seminari e dimostrazioni in università e istituzioni di tutto il mondo; vive a Berlino.

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
21 – 24 aprile 2008

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Libri a San Vio. Etnomusicologia e studi di popular music: quale possibile convergenza?

Prosegue anche nel mese di aprile Libri a San Vio, rassegna di presentazione delle novità editoriali della Fondazione Giorgio Cini nella splendida sede di Palazzo Cini.

Tra le novità del mese, è presentata un’attività editoriale di notevole importanza promossa dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati: la pubblicazione di materiale digitale sul sito www.cini.it del Seminario Internazionale del 2005 dal titolo Etnomusicologia e studi di popular music: quale possibile convergenza? con l’inserimento di estratti musicali e video, e la messa a disposizione on-line del Database bibliografico sugli studi di popular music consistente in oltre 6.000 titoli curato da Philip Tagg dell’Università di Montreal.

Presentano le pubblicazioni multimediali Marco “Furio” Forieri e Tony Pagliuca.

Partecipano Giovanni Giuriati e Laura Leante.

Ingresso libero.

Venezia, Galleria di Palazzo Cini a San Vio
16 aprile 2008, ore 17.00

Contatti
Ufficio Editoriale
tel. +39 041 2710202

e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

Corso di liuto arabo ‘Ud

Riprende in aprile il corso di ‘ud, il liuto, lo strumento più importante della tradizione classica del mondo arabo, a cura del Maestro Farhan Sabbagh. L’‘ud (letteralmente ‘legno’) ha goduto di grande popolarità sin dagli albori della civiltà araba, e nel VI secolo si diffuse, a partire dalla città di Hirah nell’Iraq, in forme simili alle attuali derivate, probabilmente, dallo strumento persiano denominato barbat. Sul liuto gli arabi hanno concepito ed elaborato la loro teoria musicale basata sul sistema modale dei maqamat con numerose scale che utilizzano intervalli di quarti di tono. L’‘ud ha generalmente cinque corde doppie più una nel registro grave, pizzicate con un plettro, una cassa di risonanza bombata e piriforme, un manico corto senza tasti, ed è considerato nel mondo arabo, proprio per questo suo stretto legame con la teoria musicale, il “principe” degli strumenti. Nel suo repertorio svolge un ruolo fondamentale l’improvvisazione, in particolare nei brani denominati taqsim, elaborazioni in ritmo libero su un determinato maqam (modello scalare e melodico). Il suono morbido e dolce di questo strumento affascina l’ascoltatore arabo, tanto da essere paragonato al canto dell’usignolo.

Nato a Homs, in Siria, Farhan Sabbagh è un rinomato virtuoso di questo strumento, con il quale ha intrapreso una fortunata carriera di solista. Sabbagh è anche un affermato compositore eseguito in Europa e negli Stati Uniti, vanta numerose incisioni discografiche e ha acquisito una vasta esperienza didattica internazionale tenendo corsi e laboratori in diversi paesi europei fin dagli anni Ottanta, quando ha insegnato il suo strumento presso l’International Institute for Comparative Music Studies di Berlino.

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
11 – 13 aprile 2008

Contatti:

Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati
tel. +39 041 2710357
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