Mostre Archives - Pagina 21 di 23 - Fondazione Giorgio Cini

Le civiltà  del libro e la stampa a Venezia

La mostra – che la Fondazione Giorgio Cini e la Biblioteca Nazionale Marciana presentano congiuntamente – nasce nell’ambito dell’Incontro Intenazionale di Studi “Which God for Which Humanity? Religions question themselves“, tenutosi dal 23 al 28 maggio nella sede della Fondazione Cini, a Venezia, nell’isola di S. Giorgio Maggiore. Una mostra dedicata al libro veneziano a stampa di argomento sacro è apparsa iniziativa particolarmente adatta a sottolineare le ragioni e il significato della scelta di Venezia a sede di un convegno interreligioso.

Venezia, emporio mediterraneo aperto al mondo, per secoli punto di convergenza di genti di ogni stirpe, cultura e fede, celebra nel campo specifico della stampa la sua vocazione cosmopolita. Dal 1469, anno in cui vi fu introdotta la nuova arte della stampa, sino alla metà del Cinquecento, Venezia fu il maggior centro di produzione libraria del mondo. Un continuo affluire, da ogni paese dell’Europa, di capitali, di imprese, di capacità tecniche e commerciali, un convergere di scrittori, traduttori, filologi, miniatori, incisori, ideatori di testi, di immagini, di tecniche e di caratteri tipografici, in un clima di intensa creatività, faceva di Venezia la vera capitale del libro. La benevola tolleranza del governo patrizio favoriva lo straordinario sviluppo dell’industria tipografica che, vivacissima sino al secondo Cinquecento, dopo un periodo di stasi riprese forza e prestigio nel tardo Seicento, mantenendo un alto livello fino alla caduta della Repubblica (maggio 1797).

Oggetto principale della produzione libraria veneziana era il libro religioso: i testi sacri nelle varie lingue e quelli destinati al culto. Nella mostra si espongono libri, stampati a Venezia, in ebraico, greco, latino, italiano, armeno, ceco, croato, serbo, turco, arabo. Si possono vedere libri a stampa destinati agli islamici, agli ebrei di varie comunità della diaspora, ai cristiani delle più varie nazioni e dei più diversi riti. I caratteri tipografici sono i più vari, romano, gotico, greco, armeno, glagolitico, cirillico, arabo.

I volumi esposti appartengono alle raccolte della Fondazione Giorgio Cini e della Biblioteca Marciana, integrate da alcuni preziosissimi pezzi gentilmente prestati dai conventi veneziani di S. Michele in Isola e di S. Francesco della Vigna, dal monastero mechitarista di S. Lazzaro degli Armeni, dalla Biblioteca Estense di Modena e da due collezionisti privati. Molti libri esposti sono di grande rarità; di alcuni è nota soltanto la copia in mostra.

 

Venezia, Libreria Sansoviniana
27 maggio – 29 luglio 2000

 

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Capolavori dalle collezioni della Fondazione Giorgio Cini

Dopo alcuni decenni – memorabili le esposizioni di miniature e disegni a Tokyo, Teheran e in varie città della Germania alla fine degli anni ’60 – importanti nuclei delle più preziose collezioni donate da Vittorio Cini alla Fondazione tornano a essere presentati nei maggiori musei europei e mondiali.

70 disegni scelti dal corpus di quasi 7.000 posseduti dalla Fondazione (tra gli altri i Carracci, il Guercino, Guido Reni, Giambattista e Giandomenico Tiepolo, i Bibiena, il Domenichino), 14 grandi fogli miniati del XV secolo dei 350 posseduti, il manoscritto miniato del Martirologio dei Battuti Neri di Ferrara, 6 libri a stampa figurati del Rinascimento tra gli oltre 2000 incunaboli e cinquecentine delle collezioni, un volume di incisioni di Vincenzo Coronelli “Singolarità di Venezia”, nonché i due capolavori su tavola di Dosso Dossi Scena allegorica e di Pontormo Doppio ritratto di amici sono esposti all’Israel Museum di Gerusalemme, per celebrare la riapertura delle rinnovate gallerie dei dipinti antichi del museo.

Assieme ai capolavori della Fondazione Cini è esposta una importante collezione di bronzi del Rinascimento del collezionista newyorkese Alexis Gregory. Questa collezione, recentemente donata al Fogg Art Museum dell’Harvard University, comprende capolavori di Riccio, Aspetti, Roccatagliata, Sansovino, Algardi e della Porta.

 

Gerusalemme, Israel Museum
4 giugno – 9 settembre 2000

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Miquel Navarro. Città  muraglia

L’opera dell’artista valenzano Miquel Navarro è inscindibile dalle sue immagini della città, per le quali oggi è internazionalmente conosciuto. L’esposizione a latere della 7° Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, in collaborazione con Fundación Eduardo Capa (Castillo de Santa Bárbara), presenta le sue forme archetipe e distanti e s’inserisce nel territorio dell’immagine dell’architettura. La mostra è stata curata da Manuel Blanco della Escuela de Architettura de Madrid. E’ stata organizzata in collaborazione con la Generalitat de Valencia grazie al Consorcio de Museos de la comunidad Valenciana.

Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore
18 giugno – 31 luglio 2000

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Luigi Nono 1924 – 1990. Maestro di suoni e silenzi

Nel decimo anniversario della scomparsa di Luigi Nono la Fondazione Giorgio Cini e l’Archivio Luigi Nono rendono omaggio al compositore veneziano dedicandogli questa mostra.
La presenza a Venezia dell’intero lascito dell’artista, conservato presso l’Archivio Luigi Nono, ha reso possibile esporre per la prima volta preziosi manoscritti musicali e oggetti personali, che testimoniano la complessità della figura di Luigi Nono, musicista di fama internazionale, uomo di cultura impegnato politicamente, maestro di grande influenza.
La prima sezione della mostra, biografica, è costituita da una serie di 23 pannelli fotografici, corredati da citazioni del maestro, materiali originali e autografi musicali. Un album di fotografie amatoriali documenta i numerosi incontri del compositore con personaggi del mondo della cultura internazionale.
La seconda sezione è dedicata alle opere teatrali di Nono, Intolleranza 1960 (1961), Al gran sole carico d’amore (1975) e Prometeo (1984), delle quali vengono ampiamente documentate la collaborazione con il pittore Emilio Vedova, i direttori d’orchestra Bruno Maderna e Claudio Abbado, il regista Juri Ljubimov, lo scenografo David Borovski e l’architetto Renzo Piano, attraverso fotografie, proiezioni, documenti video e modelli degli apparati scenici.
La terza sezione racconta la genesi di una composizione di Nono, La fabbrica illuminata (1964), per soprano e nastro magnetico. Il pubblico potrà ripercorrere le diverse fasi del suo processo creativo: la raccolta dei materiali sonori, la scelta dei testi – curati da Giuliano Scabia -, la realizzazione del nastro magnetico, le prove con la cantante e l’elettronica fino alla prima esecuzione assoluta al Teatro La Fenice di Venezia.
La musica è presente in postazioni audio in vari punti del percorso della mostra.
Infine, una sala d’ascolto, dotata di lettori CD con cuffie e partiture di una scelta di composizioni di Nono, consentirà al pubblico di approfondire la conoscenza della sua musica.

Venezia, Palazzo Cini a San Vio
17 settembre – 12 novembre 2000

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Capolavori dalle collezioni della Fondazione Giorgio Cini

14 grandi fogli miniati del XV secolo e i 6 libri a stampa figurati del Rinascimento provenienti dall’esposizione all’Israel Museum di Gerusalemme, a cui si aggiungono altri 15 disegni dei maggiori maestri, sono esposti al Museum of Cycladic Art – Goulandris Foundation di Atene.

Assieme ai capolavori della Fondazione Cini è esposta una importante collezione di bronzi del Rinascimento del collezionista newyorkese Alexis Gregory. Questa collezione, recentemente donata al Fogg Art Museum dell’Harvard University, comprende capolavori di Riccio, Aspetti, Roccatagliata, Sansovino, Algardi e della Porta.

Atene, Goulandris Foundation
4 ottobre 2000 – 19 marzo 2001

Contatti:
Goulandris Foundation,
4 Neophytou Douka Str., GR-106 74 Athens
(New Wing – The Stathatos House: Vassilissis Sophias & 1 Herodotou Str.)
tel. +30 210 72 28 321 3
e-mail: info@cycladic-m.gr
Museum of Cycladic Art: http//www.cycladic-m.gr

Architetti neoclassici ticinesi fra Neva e Moscova

L’esposizione, organizzata in occasione del Convegno Internazionale di Studi La cultura architettonica italiana in Russia da Caterina II a Alessandro I, presenta al pubblico una selezione di disegni e di documenti provenienti dagli archivi familiari degli architetti Adamini e Gilardi, originari di Bigogno d’Agra e Montagnola, attivi a San Pietroburgo e a Mosca tra la fine del XVIII secolo e la metà del XIX secolo.
L’Archivio Adamini documenta l’attività di due generazioni di architetti che operarono sulle rive della Neva tra la fine del Settecento e la seconda metà dell’Ottocento.
L’Archivio Gilardi raccoglie le testimonianze di due membri della famiglia che furono attivi in Russia, particolarmente a Mosca, nella prima metà dell’Ottocento: Domenico (1785-1845) e Alessandro (1808-1871).
La mostra è stata organizzata in collaborazione con Archivio del Moderno, Accademia di architettura, Università della Svizzera Italiana e con il sostegno di Dipartimento dell’istruzione e della cultura del Cantone Ticino, La Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia e il Consolato Generale di Svizzera a Milano.

Venezia, Palazzo Cini a San Vio
20 aprile – 20 maggio 2001

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Istituto di Storia dell’Arte
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Bronzetti rinascimentali e barocchi della Collezione Alexis Gregory

La Fondazione Giorgio Cini, che celebra nel 2001 il suo 50° anniversario, e Venetian Heritage, organizzazione non-profit americana dedita alla raccolta di fondi a sostegno del patrimonio artistico e delle attività culturali veneziane, presentano la Collezione di bronzetti rinascimentali e barocchi di Alexis Gregory, recentemente donata al Fogg Art Museum della Harvard University. Nel quadro della collaborazione tra Venetian Heritage e Fondazione Cini, la mostra è stata presentata, assieme ad alcuni capolavori dalle collezioni di dipinti, disegni, miniature e libri antichi della Fondazione stessa all’Israel Museum di Gerusalemme dal 7 giugno al 9 settembre 2000 e alla Fondazione Goulandris di Atene dal 4 ottobre 2000 al 19 marzo 2001. Viene adesso proposta nella Galleria di Palazzo Cini a San Vio, che ospita le collezioni di dipinti toscani e oggetti d’arte appartenute al Fondatore conte Vittorio Cini e donate alla Fondazione da una delle figlie, e un’importante raccolta di tavole di Maestri ferraresi del Rinascimento concessa in comodato da un’altra delle eredi del Fondatore.

Venezia, Palazzo Cini a San Vio
12 giugno – 8 luglio 2001

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Segni del Novecento

Suggello all’antica amicizia che legava l’illustre editore vicentino Neri Pozza alla Fondazione Giorgio Cini, la donazione è costituita da un corpus collectaneum di opere raccolte lungo un arco di oltre quarant’anni, dal secondo Dopoguerra alla fine degli anni Ottanta.
La mostra, curata da Giuseppe Pavanello, Direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Cini, presenta un percorso ritmato da oltre duecento opere e articolato in 3 sezioni.
Emerge anche nella scelta degli oggetti di cui attorniarsi, la cifra peculiare dell’uomo Neri Pozza: la ricerca continua – e al contempo personalissima – della sintesi fra arte e letteratura, del collante che elide ogni frattura fra “immagine” e “parola”, entrambi anzitutto segni e pertanto strumenti di espressione e testimonianza.
L’origine asistematica della raccolta – frutto delle innumerevoli e feconde occasioni di incontro culturale di cui Pozza è stato appassionato fautore e protagonista – è strettamente legata alla ricca e sfaccettata personalità del collezionista. Neri Pozza (1912 -1988) non fu solamente un editore di indubbio successo: è stato anzitutto un uomo del Novecento, immerso a tal punto nello spirito a volte travagliato del XX secolo da divenire egli stesso scrittore, poeta, scultore ed incisore.
La sua parabola artistica – alla quale Palazzo Leoni Montanari, ancor prima di divenire museo, aveva già dedicato una mostra antologica nel 1981 – prese l’avvio nel 1933 dal fertile terreno familiare, sulla scia della figura paterna, e proseguì negli anni successivi con una progressiva maturazione dei mezzi espressivi che lo portò da un lato ad eleggere l’incisione come disciplina preferita, dall’altro ad assumere la città natale, l’amatissima Vicenza, come motivo ispiratore delle sue creazioni.
Il bisogno di farsi promotore di una profonda rinascita culturale nacque in Neri Pozza subito dopo la Liberazione, alla fine del secondo conflitto mondiale: con pionieristico spirito d’iniziativa, fondò nel 1946 l’omonima casa editrice, dimostrando un intuito straordinario nell’individuare e nel valorizzare le voci più emblematiche della letteratura e della poesia contemporanea (Montale, Parise, Buzzati, Gadda, Bontempelli, Luzi, e così via).
Grazie alle vaste frequentazioni, Pozza acquisì nel corso degli anni una conoscenza capillare del mondo della letteratura e dell’arte e, assunte le vesti di promotore di spicco dello studio del patrimonio culturale veneto, strinse legami di sincera amicizia con svariati artisti. Un particolare rapporto di viva stima e cordialità venne appunto intrecciato con la Fondazione Giorgio Cini: la donazione della raccolta di grafica ne rappresenta il momento culminante, tanto da apparire quasi come una sorta di testamento anzitutto spirituale.
Su questo sfondo fatto di intensi rapporti umani (fra Pozza e gli artisti da un lato, fra Pozza e la Fondazione Cini dall’altro lato) si colloca la mostra Segni del Novecento, il cui stesso titolo riflette una pluralità di significati: il gesto grafico del creatore d’arte, innanzitutto, che spesso racchiude in nuce l’anima del proprio tempo; lo spirito mecenatizio del donatore che affida il proprio tesoro privato alla comunità culturale; la rilevante attività di raccolta, di studio e di conservazione di una istituzione come la Cini che accompagna, e spesso promuove, la crescita culturale del Paese nell’intera seconda parte del secolo appena concluso.

Vicenza, Gallerie di Palazzo Montanari
29 marzo – 15 giugno 2003

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Segni del Novecento

Suggello all’antica amicizia che legava l’illustre editore vicentino Neri Pozza alla Fondazione Giorgio Cini, la donazione è costituita da un corpus collectaneum di opere raccolte lungo un arco di oltre quarant’anni, dal secondo Dopoguerra alla fine degli anni Ottanta.
La mostra, curata da Giuseppe Pavanello, Direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Cini, presenta un percorso ritmato da oltre duecento opere e articolato in 3 sezioni.

Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna
22 luglio – 23 novembre 2003

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Segni del Novecento

Suggello all’antica amicizia che legava l’illustre editore vicentino Neri Pozza alla Fondazione Giorgio Cini, la donazione è costituita da un corpus collectaneum di opere raccolte lungo un arco di oltre quarant’anni, dal secondo Dopoguerra alla fine degli anni Ottanta.
La mostra, curata da Giuseppe Pavanello, Direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Cini, presenta un percorso ritmato da oltre duecento opere e articolato in 3 sezioni.

Caserta, Reggia di Caserta
13 novembre 2003 – 31 gennaio 2004

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