CFZ Cultural Flow Zone, Venezia – Fondazione Giorgio Cini

Sguardi Musicali: Progetti di etnomusicologia audiovisiva

Seminario e rassegna di film etnomusicologici a cura di Giovanni GiuriatiMarco Lutzu e Simone Tarsitani

 

Il seminario e la proiezione dei film sono parte di una più ampia iniziativa denominata Sguardi Musicali – progetti di etnomusicologia audiovisiva, avviata nel 2018 dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini di Venezia con l’obiettivo di promuovere attività di formazione e sostegno alla produzione nell’ambito dell’etnomusicologia audiovisiva.
L’edizione di quest’anno prevede un seminario al mattino destinato agli studenti dell’Università Ca’ Foscari Venezia sul tema dell’etnomusicologia dialogica, che vede la partecipazione di antropologi, etnomusicologi, filmmakers e musicisti. Nel pomeriggio, è prevista la presentazione di tre film documentari, tra cui il film realizzato dal vincitore della Borsa Carpitella 2023 in anteprima assoluta.

 

 

Seminario* | h 11:00 — 13:00

Etnomusicologia dialogica. Interazioni tra ricercatori, filmmakers e musicisti

 

Con la partecipazione di:

Valentina Bonifacio, Università Ca’ Foscari Venezia

Giovanni De Zorzi, Università Ca’ Foscari Venezia

Ofer Gazit, Università Ca’ Foscari Venezia

Giovanni Giuriati, Fondazione Giorgio Cini, Venezia

Marco Lutzu, Università degli Studi di Cagliari

Diego Pani, Borsa Carpitella 2023, Memorial University of Newfoundland

Antonio Migheli, Su Cuncordu ‘e su Rosàriu di Santu Lussurgiu
Simone Tarsitani, Durham University

 

*Seminario aperto agli studenti universitari

 

 

Proiezioni | h 15:00 — 18:00

 

Musica Sarda

di Georges Luneau in collaborazione con Bernard Lortat-Jacob (1990) | 28 min

 

Sardinian Masters’ Talk

di Marco Lutzu e Ignazio Macchiarella (2016) | 23 min

 

 

in anteprima alla presenza del regista e dei cantori:

Mantènnere: custodire il suono sacro

di Diego Pani (2024) | 55 min

Sguardi Musicali: rassegna di film etnomusicologici

Seminario e anteprima del film vincitore della Borsa Carpitella 2022
 

Il seminario e la proiezione dei film sono parte di una più ampia iniziativa denominata Sguardi Musicali: progetti di etnomusicologia audiovisiva, avviata nel 2018 dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini di Venezia con l’obiettivo di promuovere attività di formazione e sostegno alla produzione nell’ambito dell’etnomusicologia audiovisiva e multimediale.

 

L’edizione di quest’anno prevede un seminario al mattino destinato agli studenti dell’Università Ca’ Foscari sul tema “Filmare il rito”, che vede la partecipazione di antropologi, etnomusicologi e filmmakers. Nel pomeriggio, è prevista la presentazione di tre film documentari, tra cui il film della vincitrice della Borsa Carpitella 2022 in anteprima assoluta. L’incontro è aperto al pubblico.

 

 

Programma

 

Seminario
Filmare il rito
10:30-13:00

Rivolto agli studenti universitari

 

Partecipano: Giovanni Giuriati, IISMC Fondazione Giorgio Cini; Valentina Bonifacio, Università Ca’ Foscari Venezia; Giovanni De Zorzi, Università Ca’ Foscari Venezia; Shan Du (Borsa Carpitella 2022), Università degli Studi di Milano; Marco Lutzu, Università degli Studi di Cagliari; Jasmine Pisapia, McGill University, Montreal e Università Ca’ Foscari Venezia; Nicola Scaldaferri, Università degli Studi di Milano; Simone Tarsitani, Durham University.

 

Proiezioni
15:00-18:00

Ingresso libero fino ad esaurimento posti

 

Gũlā: Music of a Sacred Time, Remigiusz Sowa (regista), Anna Sowa (produttore), e Richard Widdess (musicologo), 2022, 14’

 

Gũlā: Music of a Sacred Time è nato dalla collaborazione tra Chouette Films (http://chouettefilms.co.uk), gestita dai due registi Remi e Anna Sowa, e l’etnomusicologo Richard Widdess. Il cortometraggio presenta due diverse tradizioni musicali Newar nell’antica città reale di Bakhtapur, in Nepal: il canto devozionale dāphā e uno stile di musica processionale eseguito durante il festival buddista del Pancadān. Girato in uno stile drammatico che evoca l’atmosfera e la potenza religiosa della città vecchia attraverso colori vividi, illuminazione contrastante ed effetti in slow motion, il film combina le riprese delle esibizioni musicali con i commenti di due intervistati: un uomo di 70 anni di nome Panchalal, esponente di spicco del tamburo dāphā, e una donna di 19 anni di nome Vishakha, che si esibisce nella processione del festival. L’attenzione per il punto di vista di questi due musicisti sul significato e la sostenibilità delle loro tradizioni riflette l’obiettivo dichiarato dei registi di incoraggiare la partecipazione della comunità e di attivare il potenziale del cinema per valorizzare le comunità emarginate e il loro patrimonio culturale.

 

 

Dance for the dead of Bhaktapur, Gert-Matthias Wegner, 1989, 20’

 

Questo documentario è stato registrato e montato nel 1989 in collaborazione con World View Nepal, la prima équipe video nepalese ad utilizzare l’UMATIC Highband, una tecnologia goffa rispetto a quella di cui disponiamo oggi. Il film nasce da un lavoro del regista di ricerca sul campo a Bhaktapur, iniziato nel 1983, svolto dopo aver completato diversi apprendistati locali di tamburo, imparato la lingua locale Newari e partecipato ai rituali della città come tamburino. Il focus del film è la festa annuale della mucca Sāpāru (in nepalese: gāī jātrā). Durante questa festa, le famiglie che hanno subito un lutto preparano l’effigie di una mucca e la portano lungo il percorso della processione, mentre parenti e amici ballano la tipica danza del bastone davanti alla mucca che conduce l’anima defunta in paradiso. Tutto ciò avviene non in uno spirito di lutto, ma di gioiosa realizzazione e con sfumature erotiche che evidenziano come la sessualità sia un antidoto contro la morte. Nella settimana successiva alle processioni delle mucche, la gente si esibisce in varie danze mascherate, tra cui la Bhaila pyākhã dei vasai di Bhaktapur.  

 

Devagan, Shan Du, 2023, 75’
anteprima alla presenza della regista

 

Il devagan in lingua newari indica un gruppo di persone che incarna le divinità. Il film racconta le performance rituali delle Nava Durgā, una tradizione hindu del popolo Newar di Bhaktapur (Nepal). Fin dal 1512, un gruppo di uomini della sub-casta Banmālā incarna le nove (nava) manifestazioni della dea Durgā. I riti si svolgono ogni anno, in diversi luoghi della Valle di Kathmandu, lungo un arco temporale di circa nove mesi, che corrisponde al ciclo vitale delle Nava Durgā: esse infatti (ri)nascono durante il festival Dasain, a ottobre, e muoiono nel giorno di Bhagasti, nel giugno dell’anno successivo. 

I protagonisti del film sono tre devagan di diverse generazioni, appartenenti alla stessa famiglia. Il nonno, Indra Bahadur Banmālā, è il leader della comunità che detiene il controllo dei rituali; egli racconta il mito di origine delle Nava Durgā, che si attualizza poi attraverso le performance del genero, Narayan Prasad Banmālā, e del nipote, Laxmi Prasad Banmālā, due devagan oggi in piena attività. Dai racconti dei tre devagan e dalle immagini emergono temi come l’attualità della performance delle Nava Durgā, la trasmissione della tradizione e le sfide affrontate dai devagan della nuova generazione.

Nel film, oltre al rito, viene raccontata anche parte della vita quotidiana della famiglia, attraverso le immagini girate nel corso della ricerca (2017-2023).

 

L’evento è realizzato grazie alla collaborazione con l’Università Ca’ Foscari Venezia e CFZ – Cultural Flow Zone.

 

Sguardi Musicali: rassegna di film etnomusicologici

Sguardi Musicali: rassegna di film etnomusicologici
a cura di Giovanni Giuriati, Marco Lutzu e Simone Tarsitani

 

Seminario e anteprima dei film dei vincitori della Borsa Carpitella 2020 e 2021
1 dicembre 2022 CFZ – Cultural Flow Zone
Zattere al Pontelungo, Dorsoduro 1392

 

Il seminario e la proiezione dei film sono parte di una più ampia iniziativa denominata Sguardi Musicali: progetti di etnomusicologia audiovisiva, avviata nel 2018 dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati che prevede attività di formazione, promozione e sostegno alla produzione nell’ambito dell’etnomusicologia audiovisiva e multimediale.

 

L’edizione di quest’anno prevede la presentazione, aperta al pubblico, di due film in anteprima assoluta e un incontro di riflessione sul tema della fiction in etnomusicologia audiovisiva, destinato agli studenti dell’Università Ca’ Foscari, con la partecipazione di antropologi, etnomusicologi e filmmakers.

 

Programma

 

Seminario
Fiction ed etnomusicologia audiovisiva
10:00-13:00

Indirizzato agli studenti universitari

 

Partecipano: Giovanni Giuriati, IISMC Fondazione Giorgio Cini; Valentina Bonifacio, Università Ca’ Foscari Venezia; Giovanni De Zorzi, Università Ca’ Foscari Venezia; Marco Lutzu, Università degli Studi di Cagliari; Simone Tarsitani, Durham University; Silvia Paggi, Université Côte d’Azur; Raffaele Pinelli, Université Côte d’Azur.

 

Borsa Carpitella: Petr Nuska, PhD, Durham University; Daniele Zappatore, dottorando, Università ‘La Sapienza’ di Roma; Shan Du, dottoranda, Università di Bologna.

 

Proiezioni
15:00-18:00

Aperte al pubblico. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

 

Hopa lide, di Petr Nuska (2022) 90 min (circa)
alla presenza del regista

 

Chi sono i musicisti romanì? Misteriosi depositari di atmosfere carnevalesche, con la musica nel sangue e con un talento speciale per far cantare e ballare la gente? Oppure si tratta di un grande mito? Il documentario Hopa lide affronta la questione in modo non ortodosso. Ognuno dei suoi tre capitoli rappresenta la collaborazione tra un antropologo ceco e i musicisti rom slovacchi impegnati nella produzione di un video musicale. Lo sguardo mobile della videocamera ci trasporta all’interno di scene sul palco e nel backstage delle esibizioni, ma anche alla scoperta di momenti intimi che svelano le difficoltà quotidiane e i sogni segreti dei musicisti. Il film sfida molti preconcetti sulla musica gitana, ma anche sulla musica e sul popolo rom in genere.

 

CArang pring wuLUNG: The Journey of a Bamboo Gamelan Maestro, di Daniele Zappatore (2022) 63 min
alla presenza del regista

 

CArang pring wuLUNG è un documentario etnomusicologico sui gamelan calung, ensemble di xilofoni in bambù tipici del distretto di Banyumas (Giava Centrale). Questa pratica è raccontata dalla prospettiva di Darno, un esperto musicista, compositore e docente presso l’ISI di Surakarta – la più importante accademia artistica giavanese –, attivamente impegnato nella promozione, nella divulgazione e nell’innovazione della musica calung. Nel film, strutturato in quattro capitoli, Darno ripercorre la sua crescita artistica e professionale, metaforicamente associata al ciclo vitale di una pianta; il suo racconto serve da punto di partenza per investigare le principali caratteristiche della musica calung, descritte con l’ausilio di animazioni grafiche innovative e trascrizioni in tempo reale.

Sguardi musicali: documentari etnografici

Seminario e Rassegna di documentari etnografici nell’ambito del progetto Sguardi musicali

 

2 dicembre 2021 | Università Ca’ Foscari Venezia

a cura di Giovanni Giuriati, Marco Lutzu e Simone Tarsitani

in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali e Dipartimento di Studi Umanistici, Università Ca’ Foscari Venezia

 

 

Il seminario e la rassegna di documentari sono parte di una più ampia iniziativa denominata Sguardi Musicali: progetti di etnomusicologia visiva, avviata nel 2018 dall’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati che prevede attività di formazione, promozione e sostegno alla produzione nell’ambito dell’etnomusicologia audiovisiva e multimediale.
L’edizione di quest’anno si concentrerà sull’utilizzo della macchina da presa come strumento che favorisce la conduzione di un tipo di ricerca partecipativa in ambito etnomusicologico.

La mattina è previsto un seminario destinato agli studenti dell’Università Ca’ Foscari con la partecipazione di antropologi, etnomusicologi e filmmakers che rifletteranno su come l’impiego della videocamera abbia condizionato il loro modo di fare etnografia.

Nel pomeriggio è prevista invece la proiezione pubblica di alcuni documentari di interesse etnomusicologico e la prima assoluta del film Videomaking Al Andalus prodotto da Dario Ranocchiari, vincitore del Premio Borsa Carpitella conferito dall’IISMC nel 2019.

 

E’ possibile assistere alle proiezioni del pomeriggio presso il CFZ – Cultural Flow Zone compilando il modulo in fondo a questa pagina.

 

 

Programma seminario (destinato agli studenti)
8.45 – 11.15
Università Ca’ Foscari (Campo San Sebastiano, 30123 Venezia), Aula Padoan
La ricerca audiovisiva partecipativa in etnomusicologia

Con la partecipazione di: Giovanni Giuriati, IISMC Fondazione Giorgio Cini, Università ‘La Sapienza’ di Roma; Valentina Bonifacio, Università Ca’ Foscari Venezia; Giovanni De Zorzi, Università Ca’ Foscari Venezia; Marco Lutzu, Università degli Studi di Cagliari; Simone Tarsitani, Durham University; Dario Ranocchiari, Universidad de Granada.

 

 

 

Filmare con …

La ricerca audiovisiva partecipativa in etnomusicologia

 

Proiezioni a partire dalle ore 15.00

CFZ – Cultural Flow Zone (Zattere al Pontelungo, Dorsoduro 1392)

Ingresso libero | Registrazione obbligatoria

 

 

Shooting Freetown, di Kieran Hanson (2011) 29 min
Un decennio dopo la devastante guerra civile in Sierra Leone, dalle ceneri sorge una nuova alba di creatività nei media audiovisivi. Ispirato dall’“antropologia condivisa” e dall’“etno-fiction” di Jean Rouch, Shooting Freetown segue tre persone che si fanno strada nel cinema e nella musica nella capitale della nazione, affrontando le continue lotte con visione e intraprendenza. Incorporando progetti video collaborativi, le loro storie danno una nuova immagine della Freetown del dopoguerra, presentata al mondo attraverso le loro lenti.

 

Fabrik Funk, di Alexandrine Boudreault-Fournier, Rose Satiko Gitirana Hikiji e Sylvia Caiuby Novaes (2015) 25 min
Karoline è una giovane donna che vuole una vita più eccitante rispetto alla sua normale routine in un call center. Nelle strade di Cidade Tiradentes, nel distretto di San Paolo, il più grande complesso residenziale a basso reddito dell’America Latina, Karoline insegue il suo sogno di diventare una MC in un luogo conosciuto come la Funk Factory. Il film è un’etnofiction che esplora l’universo del Funk, una pratica che coinvolge musica, danza, tecnologia, moda e consumo emersa negli ultimi decenni come una delle manifestazioni culturali più importanti tra i giovani brasiliani.

 

Videomaking Al Andalus, di Dario Ranocchiari (2021) 60 min [prima assoluta]
Il film racconta il processo creativo di tre gruppi musicali di Granada molto diversi tra loro, che accettano la sfida di realizzare ognuno un video musicale autoriflessivo. Un video che esplori la loro relazione con il territorio in cui vivono, che fu l’ultimo sultanato nazarí della penisola iberica, con gli echi che ha lasciato e che risuonano nei vicoli dell’Albayzín o nel canto delle acequias delle Alpujarras. Provando a tradurre visualmente i loro mondi sonori tramite laboratori partecipativi coordinati dal regista-etnografo, i musicisti di Al Firdaus, Darash e Pablo López si confrontano con i riflessi di Al Ándalus attraverso la loro musica tra legami con il sufismo, fusione mediterranea e rap rivendicativo.

 

 

 

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Musica e cultura da Herat a Istanbul a cura di Giovanni De Zorzi

Intervengono:

Giampiero Bellingeri, Michele Bernardini, Giovanni De Zorzi, Alessia Dal Bianco, Kudsi Erguner, Giovanni Giuriati, Francesca Grisot, Giovanni Pedrini, Luigi Perissinotto, Will Sumits, Ermanno Visintainer

CFZ Cultural Flow Zone – TESA 1 Zattere al Pontelungo, Dorsoduro 1392 Venezia
21 marzo 2017 ore 10.30

 

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Lettura scenica. Tre quarti di luna di Luigi Squarzina

Il Centro Studi Teatro, in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e l’Accademia Teatrale Veneta, promuove la lettura scenica di un testo giovanile di Luigi Squarzina, Tre quarti di luna, scritto nel 1949.
Il drammaturgo prima della sua scomparsa ha donato la sua biblioteca alla Fondazione Giorgio Cini, che intende ricordarlo con iniziative come questa. Interpretato per la prima volta da Vittorio Gassman, Anna Proclemer e Luca Ronconi, e andato in scena al Valle di Roma nel 1953, viene oggi riletto dagli allievi del secondo anno del Corso di Recitazione dell’Accademia Teatrale Veneta, diretti dall’attrice Paola Bigatto.
Il soggetto si dipana nel periodo fascista sviluppando il tema del rapporto maestro-allievo, professore-studente, sullo sfondo della riforma Gentile. L’ambiente scolastico si amplia fino a diventare specchio di vita e di storia: «la scuola ha la sana ferocia della vita», «sempre chi davvero educa è ucciso o uccide».

 

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