Istituto Antonio Vivaldi Archives - Pagina 7 di 10 - Fondazione Giorgio Cini

La Griselda, RV 718

Antonio Vivaldi

La Griselda, RV 718

Edizione critica a cura di Marco Bizzarini e Alessandro Borin

Collana “Edizione critica delle Opere di Antonio Vivaldi”

Editore Ricordi, Milano, 2015

La Griselda, RV 718, fu composta e rappresentata a Venezia, nella primavera del 1735, in occasione della fiera della Sensa (Ascensione). Il compito di adattare il libretto di Apostolo Zeno alle particolari esigenze della messinscena fu affidato a un giovane commediografo della compagnia di Giuseppe Imer, Carlo Goldoni. Questi immortalò nei suoi Mémoires l’incontro con Vivaldi e la sua inseparabile primadonna, il contralto Anna Giraud, confessando di aver dovuto «assassinare» suo malgrado il dramma zeniano a capriccio del compositore. La Griselda, che a dispetto delle querimonie di Goldoni fu accolta con favore dal pubblico del San Samuele, restò il solo melodramma vivaldiano messo in scena in un teatro della potente famiglia Grimani. L’edizione critica della partitura è preceduta da una scelta di riproduzioni fotogra- che del manoscritto autografo e accompagnata da una ristampa anastatica completa del libretto. I testi a corredo dell’edizione, pubblicati in un volume a parte, comprendono un’Introduzione storica e un Apparato critico che registra e discute tutte le varianti attestate nelle fonti principali e secondarie collazionate.

 

Serenata a 3, RV 690

Antonio Vivaldi

Serenata a 3, RV 690

Riduzione per canto e pianoforte

Collana «Edizione critica delle Opere di Antonio Vivaldi»

Editore Ricordi, Milano, 2014

La Serenata a 3, RV 690, è la più antica e per certi aspetti la più enigmatica fra le serenate vivaldiane a noi note. Il libretto traspone sul piano allegorico la storia dell’ecclesiastico tolosano Jean de Tourreil, sullo sfondo delle grandi controversie dottrinali sorte in Italia in seguito alla di usione delle idee gianseniste sotto il ponti- cato di Clemente XI. Anche se molti quesiti inerenti la genesi della partitura vivaldiana rimangono ancora irrisolti, è probabile che l’opera sia stata commissionata ed eseguita a Roma attorno al 1715, su iniziativa di un committente vicino al compositore e direttamente implicato nell’a aire Tourreil. Questa riduzione per canto e pianoforte, realizzata da Antonio Frigé, si basa sull’edizione critica della partitura curata da Alessandro Borin (Editore Ricordi, Milano, 2011).

 

«Studi Vivaldiani» 14

Studi vivaldiani

Rivista annuale dell’Istituto Italiano Antonio Vivaldi

Nuova serie n. 14

S.P.E.S., Firenze, 2014

Indice

Johannes Agustsson, “Zu Lippiza den venetian: Ersten Musico eine Medalie”: Vivaldi incontra l’imperatore Carlo VI il 9 settembre 1728

Vaclav Kapsa, Il concerto per violino in Re maggiore, RV Anh. 8, e altre questioni inerenti František Jiranek (1698-1778)

Michael Talbot e Micky White, Una causa legale e un libretto: nuovi elementi sul pasticcio

La ninfa infelice e fortunata

Miscellanea, a cura di Michael Talbot

Aggiornamenti del catalogo vivaldiano, a cura di Federico Maria Sardelli

Discographie Vivaldi 2013-2014, aux soins de Roger-Claude Travers

12 sonate per violino e basso, Opera II

Antonio Vivaldi

12 sonate per violino e basso, Opera II

Edizione critica a cura di Federico Maria Sardelli

“Edizione critica delle Opere di Antonio Vivaldi”

Ricordi, Milano, 2014

La seconda raccolta a stampa di Vivaldi e fondamentale per capire il salto dall’artigianato provinciale alla fama europea spiccato dal compositore sul finire della prima decade del secolo XVIII. L’edizione affronta e scioglie i nodi della datazione esatta, della committenza e del contesto veneziano. Dall’analisi delle diverse tecniche di stampa –a caratteri mobili e calcografica –e dal confronto delle fonti viene ricostruito il contesto in cui l’opera vide la luce e quali furono i suoi reali aspetti innovativi; l’edizione fa il punto sulla ricezione dell’opera, elencando il vasto stuolo di compositori che dall’Opera II attinsero o rubarono idee e soluzioni musicali, testimonianza di una diffusione e un’influenza assai profonda. L’Opera II di Vivaldi, a lungo e ingiustamente trascurata dai critici e dagli esecutori, può considerarsi il manifesto del nuovo linguaggio musicale vivaldiano applicato alla musica da camera, preparato quasi contemporaneamente a quell’altro grande manifesto del nuovo concerto solistico che sarebbe uscito di li a poco con la raccolta de L’estro armonico.

Concerto, RV 817

Antonio Vivaldi

Concerto, RV 817

Edizione critica a cura di Federico Maria Sardelli

“Edizione critica delle Opere di Antonio Vivaldi”

Ricordi, Milano, 2014

Fra le nuove, numerose scoperte vivaldiane degli ultimi anni, non figurano soltanto opere del tutto sconosciute in precedenza: vi si trovano anche lavori che erano stati gia osservati e, per vari motivi, messi da parte. E il caso del concerto per violino RV 817, giunto a noi per mezzo d’una copia priva del nome d’autore. Un suo riesame alla luce del sistema delle ≪concordanze musicali≫ – la grande mappa dei riutilizzi tematici vivaldiani –ha consentito d’attribuirlo senza piu dubbi a Vivaldi e riconoscerlo come uno dei concerti virtuosistici della sua piena maturita. Destinato all’allievo e divulgatore Georg Pisendel, il concerto riflette la predilezione per le doppie corde e per l’esplorazione del registro sovracuto, che accomuna i lavori a lui indirizzati. Con questo ventiduesimo concerto in La maggiore per violino, un’altra preziosa tessera si aggiunge al mosaico del catalogo vivaldiano.

 

Tito Manlio, RV 738

Antonio Vivaldi

Tito Manlio, RV 738

Riduzione per canto e pianoforte

“Edizione critica delle Opere di Antonio Vivaldi”

Ricordi, Milano, 2014

Tito Manlio di Antonio Vivaldi fu rappresentato a Mantova, nell’inverno del 1719, come seconda opera della stagione carnevalesca patrocinata dal governatore della citta per conto della corona asburgica, Filippo d’Assia Darmstadt. Per l’occasione Vivaldi rispolvero un vecchio libretto di Matteo Noris, incentrato su un episodio della storia romana narrato dallo storico padovano Tito Livio. L’intonazione vivaldiana e concepita come uno sfarzoso omaggio nuziale, dal momento che l’opera avrebbe dovuto accompagnare i festeggiamenti organizzati in occasione del matrimonio del langravio Filippo con la principessa Eleonora Gonzaga di Guastalla, annunciato solo poche settimane prima di andare in scena. L’ampio studio introduttivo all’edizione critica ricostruisce, anche con l’ausilio di inediti documenti d’archivio, il contesto economico, ideologico e spettacolare mantovano. L’impianto metodologico adottato si basa sul concetto di “opera come fenomeno sociale” proposto dal filologo statunitense Jerome McGann, secondo cui ogni artefatto fa parte di un complesso sistema di produzione e di consumo, in grado di influenzare tanto il momento della creazione quanto quello piu specificatamente recettivo. Questa riduzione per canto e pianoforte, realizzata da Antonio Frige, si basa sull’edizione critica della partitura curata da Alessandro Borin.

 

Gloria, RV 589

Antonio Vivaldi

Gloria, RV 589

Riduzione per canto e pianoforte

“Edizione critica delle Opere di Antonio Vivaldi”

Ricordi, Milano, 2014

Chi non conosce il Gloria di Vivaldi, RV 589, composizione prediletta dei concerti corali fin dal suo revival sotto Alfredo Casella nel 1938? Il suo livello sempre alto d’ispirazione, la sua varietà d’espressione e il suo dinamismo bastano a garantire l’alta reputazione di cui gode sempre. Questo Gloria e quasi paradigmatico di tutto cio che e rivoluzionario nell’idioma musicale di Vivaldi. Anche se e stato riveduto e ristampato molte volte, tuttavia rimangono in esso ancora alcuni elementi da scoprire. L’Introduzione e le Note critiche di questa edizione per canto e pianoforte, basata strettamente sull’Edizione critica pubblicata nel 2002, gettano luce sull’origine complessa, e ancora non del tutto chiara, di questo capolavoro.

 

Il primo libro de madrigali a sei voci

Andrea Gabrieli

Il primo libro de madrigali a sei voci

Edizione critica a cura di Alessandro Borin

“Edizione Nazionale delle opere di Andrea Gabrieli”, 5

Ricordi, Milano, 2014

La presente edizione critica si basa sulle due edizioni de Il primo libro de madrigali a sei voci, pubblicate a Venezia rispettivamente nel 1574 e nel 1587. La princeps, dedicata al mecenate bolognese Giovanni Saraceni, comprende diciotto madrigali il primo dei quali, in lode del dedicatario, fu sostituito nella ristampa da due componimenti – sempre a sei voci – gia pubblicati nel Secondo libro di madrigali a cinque voci (1570). Nella Prefazione al volume si forniscono brevi accenni storico-stilistici sulla natura dei legami di Gabrieli con la famiglia Saraceni, sui circoli letterari veneziani in cui furono concepiti i testi intonati in questa raccolta e sui modelli che potrebbero aver influenzato alcune scelte musicali di Gabrieli. Nelle Note critiche si fornisce la descrizione analitica dell’editio princeps (testimoniata in sole due copie complete, conservate presso la Landesbibliothek und Murhardsche Bibliothek der Stadt di Kassel e la Bayerische Staatsbibliothek di Monaco di Baviera) e della ristampa postuma (quattro esemplari completi sopravvissuti), oltre a un elenco cronologico delle fonti concordanti, che includono dei travestimenti spirituali e delle versioni diminuite di brani pubblicati nella presente raccolta (fra cui il celebre trattato Il vero modo di diminuir […] di Girolamo della Casa, le cui esemplificazioni sono stampate in Appendice a questo volume).

 

Il primo libro di madrigali a cinque voci

Andrea Gabrieli

Il primo libro di madrigali a cinque voci

Edizione critica a cura di Alessandro Borin e David Bryant

“Edizione Nazionale delle opere di Andrea Gabrieli”, 2

Ricordi, Milano, 2013

La presente edizione critica si basa sulla collazione delle tre edizioni del Primo libro di madrigali a cinque voci di Andrea Gabrieli a noi note. La prima edizione (1566), dedicata all’abate veneziano Domenico Paruta, comprende diciassette madrigali. La seconda (1572) e uguale per contenuto e disposizione grafica alla editio princeps. La terza (1587) presenta invece non poche differenze rispetto all’originale (fra cui la soppressione della lettera dedicatoria, lo spostamento in posizione interna del madrigale d’esordio e l’aggiunta di un nuovo brano). Ai fini dell’edizione critica si e scelto di seguire l’ordine stabilito dalla princeps del 1566, in modo da rendere chiara l’originaria concezione e disposizione della raccolta, integrandolo con il brano aggiuntivo della ristampa postuma del 1587. Nelle Note critiche si fornisce la descrizione analitica dell’editio princeps (sopravvissuta in tre copie, tutte incomplete, custodite presso la Osterreichische Nationalbibliothek di Vienna, la Biblioteca Nazionale di Firenze e la Biblioteca dell’Accademia Filarmonica di Verona) e delle due ristampe, oltre a quella sintetica delle due collezioni di musiche di più autori che includono a loro volta anche alcuni dei brani pubblicati nel presente volume (fra queste Il Desiderio, una raccolta di madrigali stampata nel 1566 con dedica al patrizio veneziano Alessandro Contarini).

 

Madrigali et ricercari a quattro voci

Andrea Gabrieli

Madrigali et ricercari […] a quattro voci

Edizione critica a cura di Alessandro Borin

“Edizione Nazionale delle opere di Andrea Gabrieli”, 14

La presente edizione critica si basa sulla prima e unica edizione dei Madrigali et ricercari […] a quattro voci pubblicata postuma, a Venezia, fra il 1589 e il 1590. La raccolta comprende quattordici madrigali e sette ricercari strumentali, materiali eterogenei distribuiti su un arco cronologico eccezionalmente ampio: nella prefazione al volume si forniscono brevi accenni storico-stilistici delle composizioni. Nelle note critiche si fornisce la descrizione analitica dell’editio princeps (sopravvissuta in sole quattro copie complete, custodite presso la Offentliche Bibliothek dell’Universita di Basilea, la Musiksammlung des Grafen von Schonborn- Wiesentheid di Wiesentheid, la British Library di Londra e la Biblioteca Capitolare di Verona) e quella sintetica delle due collezioni di musiche di piu autori che includono a loro volta anche alcuni dei brani pubblicati nel presente volume (fra queste Gli amorosi concenti, una raccolta stampata nel 1586 con dedica all’ambasciatore cesareo a Venezia, Vito di Dorimbergo).