Istituto Antonio Vivaldi Archives - Pagina 9 di 10 - Fondazione Giorgio Cini

Antonio Vivaldi La fida ninfa, RV 714

Vivaldi intonò il libretto de La fida ninfa, dramma per musica in tre atti di Scipione Maffei, in vista dell’inaugurazione del nuovo teatro dell’Accademia Filarmonica di Verona, che ebbe luogo il 6 gennaio 1732, nella stagione di carnevale, con una ricca scenografia di Francesco Bibbiena. L’edizione critica si basa sul manoscritto autografo della partitura, custodito presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino (Giordano 39 bis, cc. 154-298). Nell’Introduzione si fornisce una descrizione analitica della fonte principale utilizzata e quella sintetica delle più importanti fonti secondarie collazionate, fra cui una collezione di arie staccate realizzata a Venezia, attorno al 1732, da almeno sei diversi copisti con la supervisione dello stesso Vivaldi, attualmente custodita pressola Sächsische Landesbibliothek – Staats- und Universitätsbibliothek di Dresda (Handschrift Mus. 2389-J-1). L’edizione critica della partitura è integrata da una riproduzione in facsimile del libretto a stampa dell’opera, pubblicato a Verona nel 1732 da Jacopo Vallarsi.

Antonio Vivaldi. Sonata per violino e basso continuo, RV 810

La sonata per violino RV 810 è una delle più recenti scoperte vivaldiane. La sua storia è curiosa: venuta alla luce tra gli anonimi della Biblioteca di Dresda (SLUB), è stata attribuita a Vivaldi perché concordante con la sonata per flauto RV 806, del pari adespota, scoperta poco tempo prima a Berlino ed attribuita a Vivaldi sulla base di numerose concordanze musicali con lavori autentici. La storia di queste due fonti si arricchisce e complica con la scoperta di una sonata-plagio pubblicata verso il 1750 dal violinista veneziano Antonio Pizzolato, che utilizzava gran parte dei materiali della sonata vivaldiana. La presente, prima edizione di RV 810 descrive l’intricata storia di questi ritrovamenti e restituisce al pubblico il testo di una composizione fresca e brillante composta da Vivaldi verso la metà degli anni Dieci del Settecento.

Antonio Vivaldi. Sonate per violino e basso continuo, RV 815 e RV 816

Le sonate per violino RV 815 e RV 816 sono state solo recentemente rinvenute all’interno di un volume manoscritto compilato in Inghilterra verso il 1725, già appartenuto al collezionista Gerald Coke e oggi posseduto dal Foundling Museum di Londra. Anche se le sonate si presentano come musica per tastiera, la scrittura rigorosamente a due parti e alcuni elementi stilistici evidenziano la loro originaria destinazione violinistica. Si tratta di composizioni relativamente giovanili, probabilmente composte per un ignoto violinista dilettante. La sonata in Do maggiore (RV 815), in tre movimenti, presenta alcuni interessanti connotati strutturali, mentre quella in Re maggiore (RV 816), suddivisa in quattro movimenti, è caratterizzata soprattutto dal movimento d’apertura, concepito come una fantasia e composto interamente sopra un pedale di tonica.

«Studi vivaldiani» 13

Nuova serie n. 13, 2013
Rivista annuale dell’Istituto Italiano Antonio Vivaldi
Editore S.P.E.S., Firenze, 2013

Indice
Jóhannes Ágústsson, La raccolta di composizioni vocali profane appartenuta a Jan Dismas
Zelenka: una ricostruzione

Marie Cornaz, Un Belge à la rencontre d’Antonio Vivaldi: le voyage musical de Corneille van den
Branden de Reeth en France et en Italie

Luigi Cataldi, La Griselda di Vivaldi ripudiata da Goldoni: storia di un’opera esemplare
Miscellanea,
a cura di Michael Talbot
Discographie Vivaldi 2012-2013, aux soins de Roger-Claude Travers

The Vivaldi Compendium

Il succinto Vivaldilexikon di Walter Kolneder, edito da Gustav Lübbe nel 1984, ha dimostrato l’utilità di un’opera di cui il più ampio e ambizioso volume di Michael Talbot costituisce una versione atta a rispondere alle odierne necessità. Il cuore di questo lavoro è costituito da un dizionario di persone, luoghi, istituzioni, opere e concetti legati in varia misura a Vivaldi. Questo dizionario prevede una serie di rimandi, attraverso cui il lettore viene efficacemente condotto alle varie voci associate. Il volume possiede inoltre una vasta bibliografia – forse la più estesa mai concepita in relazione a Vivaldi – collegata alle voci del dizionario tramite un sistema di sigle. Il testo include altresì un elenco aggiornato delle composizioni di Vivaldi, comprensivo delle aggiunte e delle revisioni avvenute dopo la pubblicazione, nel 2007, del catalogo di Peter Ryom, e una concisa biografia del musicista. Il libro intende pertanto rappresentare opera di consultazione agile ed efficace, in grado di fungere, nel contempo, da viatico nei confronti della letteratura vivaldiana, tanto antica quanto moderna, prodotta su scala internazionale.

 

Unum panem

Mysterium, cantata sacra in VII parti per quattro voci soliste coro e orchestra, fu composta da Nino Rota nel 1962. Si tratta di uno dei brani più imponenti dell’intero catalogo, sia per le masse artistiche necessarie alla sua esecuzione che per la durata di quasi 70’. Nonostante l’ottima ricezione avuta dalla critica e dal pubblico, l’oggettiva difficoltà posta dall’allestimento ne ha ridotto di molto le possibilità di accesso alle sale da concerto. Questa doppia pubblicazione consente l’esecuzione di uno dei momenti più alti dell’intera composizione, il coro Unum panem che chiude la prima delle VII parti, con il solo accompagnamento dell’organo. La prima versione prevede l’organico vocale completo con l’utilizzo delle voci bianche e le quattro parti canoniche del coro, la seconda invece è per sole voci maschili così come era stato richiesto dal Seminario La Quercia di Viterbo che la commissionò. Entrambe le versioni sono di pugno del Maestro.

L’Incoronazione di Poppea

Nella storia del teatro d’opera L’incoronazione di Poppea (Venezia 1643), dramma di Giovan Francesco Busenello e musica attribuita a Claudio Monteverdi, tiene un posto speciale. È infatti il primo melodramma su un soggetto storico: invece di Dafne, Orfeo, Adone, intervengono qui l’imperatore Nerone, l’imperatrice Ottavia, la cortigiana Sabina Poppea, il filosofo Seneca. Un beffardo cinismo pervade il dramma, tratto dagli Annali di Tacito e da una tragedia latina attribuita a Seneca (Octavia): vi si riconosce l’impronta del libertinismo filosofico e morale coltivato nell’Accademia degli Incogniti. La straordinaria vivezza del canto ne esalta l’effetto: mentre l’azione si avvita nel suo criminoso percorso, l’ascoltatore segue le bellezze della musica con crescente costernazione.
Il volume della «Drammaturgia musicale veneta» riproduce la partitura manoscritta conservata a Napoli. Come il manoscritto della Biblioteca Marciana (già riprodotto nel 1938), essa reca l’impronta di molte mani: Francesco Cavalli, forse Benedetto Ferrari, probabilmente un ignoto musicista napoletano. Nel saggio introduttivo, lo storico Gino Benzoni traccia un panorama del tacitismo seicentesco, stoffa di fondo del dramma. Alessandra Chiarelli dipana l’intricata matassa delle fonti musicali e librettistiche. Lorenzo Bianconi offre l’edizione dello «scenario» (1643), del dramma come lo volle pubblicare l’autore (1656), e delle varianti nel libretto napoletano (1651).

«Studi Vivaldiani» 11

Nuova serie n. 11, 2011
Rivista annuale dell’Istituto Italiano Antonio Vivaldi
Editore S.P.E.S., Firenze, 2011

Indice
Eleanor Selfridge-Field, In memoriam Giovanni Morelli
Jasmin Cameron, In Search of Giovanni Maria Ruggieri: Recent Archival Research
Robert Kintzel, Vivaldi’s Serenatas Revisited, III. Vivaldi’s First Serenata,
Le gare del dovere, RV 688

Rashid-S. Pegah, Ein Argippo-Pasticcio
Miscellanea, a cura di Michael Talbot
Aggiornamenti del catalogo vivaldiano, a cura di Federico Maria Sardelli
Discographie Vivaldi 2010-2011, aux soins de Roger-Claude Travers

Antonio Vivaldi. Passato e Futuro

Copertina e prime pagine

INDICE

Prefazione

Preface

PETER RYOM, La situation actuelle de la musicologie vivaldienne

ROGER-CLAUDE TRAVERS, La maladie de Vivaldi: critiques de la thèse de 1981 de Roger-Claude Travers

PAOLA CIRANI, Vivaldi e la musica a Mantova. Documenti inediti e nuovi spunti di riflessione

FABRIZIO AMMETTO, I concerti di Vivaldi «con» (o «per»?) due violini «obligati» (o «principali»?)

KARL HELLER, Zur Sologestaltung in späten Violinkonzerten Vivaldis: Phrasenbildung, Motivarbeit, Stellung der Soloteile im Satzganzen

SEBASTIAN ZIPS, Die Ritornellform in den jeweils zweiten Sätzen der Cellosonaten RV 40 und RV 43

STEVEN ZOHN, Telemann the Vivaldian

JEHOASH HIRSHBERG, Vivaldi, Vivaldianism and Zani: Influence and Individuality

GREGORY BARNETT, Reconstructing Vivaldi’s Tonal Perspective

NICHOLAS LOCKEY, Vivaldi and the Siciliana: Towards a Critical Appraisal

LUIGI CATALDI, L’incontro di Vivaldi con l’imperatore Carlo VI a Trieste nel 1728

HERBERT SEIFERT, Vivaldi in the ‘Este’ Music Collection of the Österreichische Nationalbibliothek, Vienna

TERESA M. GIALDRONI, Vivaldi, la cantata e gli altri: ancora sul manoscritto di Meiningen Ed. 82b

JASMIN CAMERON, An Acknowledgement of Sacred Music Conventions: Vivaldi’s Et incarnatus and Crucifixus (RV 591)

EDWARD CORP, La Senna festeggiante reconsidered: some possible implications of its literary text

NICOLÒ MACCAVINO, L’Imeneo in Atene di Nicola Porpora: Venezia 1726

PIER GIUSEPPE GILLIO, Relazioni metriche tra testo poetico e testo musicale nel melodramma di Vivaldi

MARCO BIZZARINI, I segreti di Griselda: nuove riflessioni sulla collaborazione tra Vivaldi e Goldoni

ENRICO CARERI, Sull’uso vivaldiano dei segni dinamici

MARCO BEGHELLI, Che cosa ci dicono le «travature» vivaldiane?

FABRIZIO AMMETTO, Vivaldi «ricostruisce» Vivaldi: ipotesi di testo ‘originale’ dei concerti RV 528, 774 e 775

JEAN-PIERRE DEMOULIN, Suggestions pour compléter quatre oeuvres dont on ne possède pas l’intégralité des sources: RV 316, 562, 693, 431, et qui méritent une exécution qui rende dignement l’original. Questions parallèles à propos des concertos RV 432 et 438

JEAN-CHARLES LÉON, La problématique des reconstructions du violoncello all’inglese: de la recherche à l’interprétation

GILLES THOMÉ, Les «Claren», «Clarini» et «Clarinet» dans les oeuvres de Vivaldi

CESARE FERTONANI, Il gusto del paradosso: a proposito di Vivaldiana di Gian Francesco Malipiero

GIANLUCA TARQUINIO, La diffusione dell’opera di Antonio Vivaldi attraverso le fonti sonore: la discografia a 78 giri

ALBERTO BASSO, The Vivaldi Edition

SUSAN ORLANDO, The Vivaldi Edition – A Collaboration

ELEANOR SELFRIDGE-FIELD, Dating Venetian Operas: Implications and Quandaries for Vivaldi Studies

REINHARD STROHM, From She-Devil to Recalcitrant Mother: Women and the “Male Gaze” in Vivaldi’s Operas

MARIA IDA BIGGI, Soggetti, Immagini e Scenografie

FRANCESCA MENCHELLI-BUTTINI, Hasse e Vivaldi

PABLO QUEIPO DE LLANO, Nuevas hipótesis cronológicas para RV 51, RV 53, RV 355 y RV 594

CHIARA PANCINO, Le musiche per le Putte della Pietà: riordino dei manoscritti musicali del «Fondo Correr»

INDICE

Dépliant del Convegno

 

«Studi Vivaldiani» 10

Nuova serie n. 10, 2010
Rivista annuale dell’Istituto Italiano Antonio Vivaldi
Editore S.P.E.S., Firenze, 2010

Indice
Andrew Woolley, An Unknown Flute Concerto by Vivaldi in Scotland
Robert Kintzel, Vivaldi’s Serenatas Revisited, II. The Mantuan Serenata a Quattro, RV 692
Rashid-S. Pegah, „… in questa mia sì giusta causa…“ oder Dresdner Dukaten für eine
Lehrerin am Ospedale della Pietà. Ein Brief von Barbara

Michael Talbot, The Golden Pippin and the Extraordinary Adventures in Britain and
Ireland of Vivaldi’s Concerto RV 519

Nicholas Lockey, Second Thoughts, Embellishments and an Orphaned Fragment: Vivaldi’s
and Pisendel’s Contributions to the Dresden Score of RV 340

Miscellanea, a cura di Michael Talbot
Aggiornamenti del catalogo vivaldiano, a cura di Federico Maria Sardelli
Discographie Vivaldi 200-2010, aux soins de Roger-Claude Travers
«Studi Vivaldiani». Indici dei numeri da 1 (2001) a 9 (2009)
«Studi Vivaldiani». Indice per autore