La mostra Venezia e le epidemie allestita nella Biblioteca del Longhena, curata da Egidio Ivetic direttore dell’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano, rimarrà chiusa dall’11 al 15 agosto.
Istituto: Istituto per la Storia di Venezia
Venezia e le epidemie

La mostra Venezia e le epidemie rappresenta un momento centrale delle attività promosse dalla Fondazione Giorgio Cini nell’ambito del percorso tematico Democrazia e pandemie.
Allestita nella Biblioteca del Longhena, la mostra, curata da Egidio Ivetic direttore dell’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano, traccia un percorso documentario sulle capacità di risposta della Repubblica di Venezia di fronte alle emergenze epidemiche che colpirono ripetutamente la città e l’Europa. L’esposizione presenta preziosi materiali provenienti dalle collezioni della Fondazione Giorgio Cini e da altre istituzioni veneziane: l’Archivio di Stato, la Biblioteca Nazionale Marciana e la Fondazione Musei Civici.
Le opere esposte rievocano gli avvenimenti del pestifero et contagioso morbo, a testimonianza d’un quadro istituzionale che sin da subito passò dalle tensioni generate dal contagio a rilevanti misure di prevenzione, controllo e difesa, sino al superamento dell’epidemia. La scelta dei pezzi in mostra quali: originali di delibere e proclami, di provvedimenti come la contumacia, di rimedi medici, di costruzioni edilizie laddove la fede si intrecciava con il sollievo per la fine dell’epidemia, di santi di elezione a protezione dei malati, di fedi di sanità attestanti che la persona era sana e poteva girare per il territorio della Repubblica, sono tutti materiali che coprono quattro secoli di gestione, reazione e difesa dalle epidemie.
A questa azione si associò un moltiplicarsi di iniziative religiose. Nella seconda parte del 16° secolo, a seguito della peste del 1575-76, il Senato dedicò un tempio al Cristo Redentore, realizzato da Andrea Palladio; nella prima parte del 17° secolo, dopo l’epidemia del 1630-31, un nuovo tempio fu intitolato alla Madonna della Salute, la cui edificazione fu affidata a Baldassare Longhena. Ai due edifici sono dedicate due feste di devozione tuttora care ai veneziani.
A questo apparato documentale si accompagna un viaggio multimediale, grazie a una video-installazione interattiva creata dallo studio camerAnebbia, che ha utilizzato i fondi e gli archivi della Fondazione e i materiali di Venice Long Data, il progetto in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari Venezia che applica i Big Data e la Scienza delle Reti agli archivi e ai documenti storici.
[accordion][/accordion]
[accordion_entry title=”Orari e modalità d’accesso”]
La mostra è visitabile solo su prenotazione.
È aperta tutti i giorni, eccetto il mercoledì, dalle 11:00 alle 17:00, con ingressi ogni 45 minuti (11:00, 11:45, 12:30, 13:15, 14:00, 14:45, 15:30, l’ultimo ingresso è previsto alle 16:15).
Per prenotare la visita: veneziaepidemie@cini.it.
Per le scuole: educational@cini.it
Ingresso gratuito.
Per le visite con audioguida che comprendono i tour alla Fondazione Giorgio Cini, alle Vatican Chapels, al Labirinto Borges e al Teatro Verde: per informazioni e acquisto biglietti vai al sito visitcini.com
[/accordion_entry]
[accordion][/accordion]
Casanova in Time 1725-2025

Nel 2025 ricorrono i trecento anni della nascita di Giacomo Casanova (1725-1798), veneziano per nascita ed europeo per vita e opere. La sua figura storica è rappresentativa di un mondo che andava scomparendo, l’Antico Regime e la Repubblica di Venezia, ma anche delle inquietudini del Settecento e delle trasformazioni della società moderna. Il suo mito ha attraversato gli ultimi tre secoli rispecchiando gli sguardi sul Settecento di letterati, storici, artisti, cineasti, esponenti della cultura e della
politica.
I trecento anni dalla sua nascita rappresentano un’occasione per prendere in esame la figura storica di Casanova, le sue opere e la loro fortuna, e per incoraggiare le ricerche intorno al suo mondo e alle immagini del Settecento.
Il simposio internazionale è organizzato dal Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati dell’Università Ca’ Foscari Venezia, con la collaborazione della Società Italiana di Studi sul Secolo XVIII, della Fondazione Giorgio Cini (Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano), dell’Ateneo Veneto, dell’Archivio di Stato di Venezia, di Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento Veneziano e della Biblioteca del Museo Correr, Venezia.
programma
[accordion][/accordion]
[accordion_entry title=”Mercoledì 4 giugno | Fondazione Giorgio Cini, Sala Barbantini”]
15:00 – 19:00 | SALUTI ISTITUZIONALI
Antonio Trampus
Università Ca’ Foscari, Venezia
Introduzione
Andrea De Pasquale
Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituzioni Culturali, MIC Roma
Stampare il Settecento
Michel Delon
Sorbonne Université, Paris
Casanova couleur de rose
Malina Stefanovska
University of California, Los Angeles
La philosophie dans le boudoir et la ‘joie de vivre’
Paolo Bernardini
Università dell’Insubria, Como
I suicidi di Casanova: finzione e filosofia
Lisetta Lovett
Keele Medical School
Suicide: Do Casanova’s views have any relevance to today?
Clémence Carrasco-Vaudon
Université Toulouse Jean Jaurès
Giacomo Casanova le joueur : regard et discours sur les jeux de hasard au XVIIIe siècle
Giulia Delogu
Università ca’ Foscari, Venezia
Foscolo, Casanova e la storia
della Repubblica di Venezia
[/accordion_entry]
[accordion][/accordion]
[accordion][/accordion]
[accordion_entry title=”Giovedì 5 giugno | Fondazione Giorgio Cini, Sala Barbantini”]
09:00 – 11:00
Luca Lo Basso
Università di Genova
Guido Candiani
Università di Padova
Navigando tra intrighi e potere.
Il giovane Casanova e la Marina veneziana del XVIII secolo
Mirela Mrak Kliman
Biserka Budicin
Jasna Vlahović
Državni arhiv u Pazinu – Archivio di Stato di Pisino
Il confine istriano – punto di contatto fra la Repubblica di Venezia e la Casa d’Austria
Rino Cigui
Centro di ricerche storiche di Rovigno
Orsera nel XVII secolo. Congiunture climatico-sanitarie e agricole
Didem İşler
Bartın Üniversitesi, Bartın
Percorsi mediterranei: Venezia e l’arsenale di Tripoli e John Murray a Costantinopoli
Maddalena Casarini
Universität Regensburg
Casanova in fuga - »Ein zweyte[r] Trenck«?
15:00 – 18:00
Andrea Merlotti
Centro studi del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, Torino
Il conte Sclopis e l’affare della sposa affittata (1769-74).
Una storia con Casanova?
Roberto Ricci
Deputazione Abruzzese di Storia Patria,
L’Aquila – CNR-ISEM, Roma
Giacomo Casanova e il cardinale Troiano Acquaviva d’Aragona
Michela Messina
Museo Sartorio, Trieste
La cifra dell’amore: quattro lettere riemerse di Andrea Memmo a Giustiniana Wynne
Federico Vidic
Istituto di Storia Sociale e Religiosa, Gorizia
Casanova in Vienna: between poetic flattery and embassy duties
Jolanta Dygul
Uniwersytet Warszawski
Casanova come traduttore: il caso delle Turbolenze della Polonia
17:20 – 17:40
Stanisław Świtlik
Katolicki Uniwersytet Lubelski Jana Pawła II
La pensée critique de Giacomo Casanova sur le despotisme dans l’Istoria delle turbolenze della Polonia
17:40 — 18:00
Piotr Ugniewski
Uniwersytet Warszawski
Casanova et les historiens des bouleversements en Pologne
18:00 — 18:20
Rafał Waszczuk
Uniwersytet Warszawski
Conceptualisation de l’ordre européen dans l’Istoria delle turbolenze della Polonia
[/accordion_entry]
[accordion][/accordion]
[accordion][/accordion]
[accordion_entry title=”Venerdì 6 giugno | Ca’ Foscari, Aula Magna Ca’ Dolfin”]
9:00 — 12:30
Tommaso Scaramella
Università Ca’ Foscari, Venezia
Casanova e il pudore
Jean-Christophe Igalens
Sorbonne Université
Corps éprouvés
Gregory Dowling
Università Ca’ Foscari
Exploring the legend of La fuite des Plombs
Dino Detailleur
Waregem, Gand/Ghent
Are the Memoirs true or false?
A Memory Approach
Emmanuelle Meunier
Université de Franche-Comté
Réécritures, échos et prolongements: les documents de travail de Federico Fellini au seuil de son Casanova
Sílvia Fernandes
Universidade Católica Portuguesa, Braga
Casanova, les plaisirs et Dieu au Portugal
Michela Zaccaria
Università per Stranieri di Siena
Manon Balletti senza Casanova
Jaroslav Stanovsky
Moravská zemská knihovna v Brně
Casanova et Max Lamberg
Stefano Feroci
Firenze
Sabine Herrmann
Centro Tedesco di Studi Veneziani
Antonio Croce, l’ultimo amico di Casanova
15 — 17:00
Gianluca Simeoni
CRES, Verona
La versione Childs – Samaran.
Analisi di una edizione mai nata attraverso la corrispondenza di due casanovisti
Laurie A. Preston
McGraw-Page Library Randolph-Macon College
The J. Rives Childs Collection of Casanoviana: The Collection, the Scholar, and the Librarian
Richard Shane Agin
Duquesne University
Maria Elena Versari
Carnegie Mellon University
Casanova tra fascisti e antifascisti
Massimo Stella
Università Ca’ Foscari
Chiara Portesine
Scuola Normale Superiore Pisa
Casanova allo specchio
[/accordion_entry]
[accordion][/accordion]
[accordion][/accordion]
[accordion_entry title=”Sabato 7 giugno | Ca’ Foscari, Aula Magna Ca’ Dolfin”]
9 — 12:00
Tom Vitelli
L’Intermédiaire des Casanovistes, Salt Lake City
Translating Casanova into English:
The Case of Lana Caprina
Branko Aleksić
Université Philosophique Européenne, Paris
Lavori d’ingegno : Casanova e Vico
Benjamin Hoffmann
Ohio State University
En lisant en écrivant: de L’Icosaméron aux Minuscules
Marie-Paule de Weerdt-Pilorge
Université de Tours
Mystères et imaginaires de Casanova dans le roman policier français : Conjuration Casanova d’Éric
Giacometti et Jacques Ravenne (2006) et Casanova et la femme sans visage d’Olivier Barde-Cabuçon (2012)
Elena Grazioli
Università Statale Milano
Marco Borrelli
Università L’Orientale, Napoli
Il «ritmo del vivere»: Giovanni Comisso e Giacomo Casanova
[/accordion_entry]
[accordion][/accordion]
Settant’anni dell’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano

Tra i primi istituti della Fondazione Giorgio Cini, l’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano risale al 1955. La sua principale finalità, da decenni, è dare un contributo fondamentale allo studio della storia di Venezia tramite la raccolta di documentazione, la ricerca, la pubblicazione della rivista Studi Veneziani e l’organizzazione di seminari e incontri scientifici. Quest’anno si festeggiano i sette decenni di attività ricordando, tramite la partecipazione di esperti studiosi, le figure dei direttori che hanno guidato l’Istituto, le esperienze scientifiche ed editoriali, il tutto
con uno sguardo al futuro. Nell’ambito del seminario viene presentato il volume 87-88 di Studi Veneziani (2023).
[accordion][/accordion]
[accordion_entry title=”Programma”]
Egidio Ivetic
Introduzione
Marcello Verga
Professore ordinario di Storia moderna, Università di Firenze
La storiografia italiana e la storia di Venezia
Niccolò Zorzi
Professore ordinario di Civiltà bizantina, Università di Padova
Agostino Pertusi direttore
Antonella Barzazi
Professoressa ordinaria di Storia moderna, Università di Padova
Gaetano Cozzi direttore
Gino Benzoni
Accademico Istituto Veneto Scienze Lettere ed Arti e già Direttore Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano
Un pezzo di vita alla Fondazione Giorgio Cini
Egidio Ivetic
Direttore Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano, Fondazione Giorgio Cini
Le nuove sfide
Marco Pellegrini
Professore ordinario di Storia moderna, Università di Bergamo
Presentazione del volume 87-88 di Studi Veneziani (2023)
modera
Andrea Zannini
Professore ordinario di Storia moderna, Università di Udine
[/accordion_entry]
[accordion][/accordion]
Accesso libero fino a esaurimento posti.
Studi Veneziani NS 87-88

Studi
• Ermanno Orlando, From Openness To Restriction. Mixed Marriages Between Greek And Latin Christians In Late Medieval Venice
• Francesco Bettarini, L’investitura notarile imperiali auctoritate a Venezia alla fine del Medioevo. Un paradosso guridico?
• Mario Bulgarelli, I Foscari alla borsa di Londra e Bruges (1463-1496)
• Robert G. Finlay, Noble lies: myth and reality in Gasparo Contarini’s Venice
• Franco De Checchi, Nicolò Aurelio Cancelliere grande della Repubblica di Venezia
• Cosimo Pantaleoni, I galeotti dello Stato da Mar veneziano tra sussistenza e crimine alla fine del XVI secolo: rapina ed economia sotterranea tramite i processi delle Cariche da Mar
• Gino Benzoni, Venezia: realtà che si fa mito
• Alessandro Cont, Il sistema delle nobiltà nell’area padano-veneto-friulana (1659-1714)
• Paolo Alberto Rismondo, I baroni romani Orsini e Venezia, Cesare Zoilo, il «Cavalier Tedeschi», e l’accademia Filarmonica di Verona
• Valeria Chilese – Marcella Lorenzini, Tenore di vita di una famiglia nobile veneta: Del Bene (XIX secolo)
Note e documenti
• Denise-Chloe Alevizou, A source of the Codex Marcianus Graecus VII 22 (1466) miniature illustrations by Georgios Klontzas
• Antonella Barzazi, Gaetano Cozzi e le declinazioni di un trinomio: cultura, politica, religione
• Giuseppe Trebbi, Chiesa e Stato a Venezia nelle opere di Gaetano Cozzi e nella storiografia più recente
• Lorenzo Tomasin, Gianfranco Folena. Incontri di culture e lingue alla Fondazione Giorgio Cini
Recensioni
• Antonio Lazzarini, Alberi da matadura per le navi di venezia. la vizza di san marco o bosco di somadida (M. Pitteri)
• Come la marea. Successi e sconfitte durante il dogado de Leonardo Loredan (1501-1521) a cura di Donatella Calabi, Giuseppe Gullino, Gherardo Ortalli (J.-Cl. Hocquet)
• Font cipriote per la caduta di Famagosta a cura di P. Kitromilidis (A. Tzavara)
• Gherardo Ortalli, Venezia inventata. Verità e leggenda della Serenissima (E. Ivetic)
• Renard Gluzman, Venetian Shipping. From the Days of Glory to Decline, 1453-1571 (E. Ivetic)
• Bernardo Sagredo, Lepanto prima e dopo la battaglia 1570-1573, a cura di V. Venturini e M. Zorzi (E. Ivetic)
• Géraud Poumarède, L’Empire de Venise et les Turcs, XVIe-XVIIe siècles (E. Ivetic)
• Cristina Setti, Una repubblica per ogni porto. Venezia e lo Stato da Mar negli itinerari dei Sindici inquisitori in Levante (secoli XVI-XVII) (E. Ivetic)
• Marco Pellegrini, Venezia e la Terraferma (E. Ivetic)
• Popular Politics in an Aristocratic Republic. Political Conflict and Social Contestation in Late Medieval and Early Modern Venice, eds M. van Gelder and C. Judde de Larivière (E. Ivetic)
• Maud Harivel, Les élections politiques dans la République de Venise (XVIe-XVIIIe siècle). Entre justice distributive et corruption (E. Ivetic)
Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano
Expats-Foresti. Stranieri/e a Venezia in Età moderna. Una Popolazione fluttuante

L’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano in collaborazione con la Deputazione per la Storia Patria per le Venezie, il Centro Studi RiVe del Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell’Università Ca’ Foscari Venezia e il Groupe de Recherche d’Histoire dell’Université de Rouen Normandie propone un convegno dedicato agli stranieri a Venezia in età moderna.
Il programma vede una ricca messe di relazioni, articolate in quattro sessioni tematiche e distribuite in tre giornate, di cui due presso la Fondazione Giorgio Cini.
Le sessioni riguardano le Nazioni/Comunità/Esilii (con Elisa Andretta, José Pardo Tomas, Isabella Cecchini, Alessia Ceccarelli, Katerina B. Korrè, Igor Melani, Alana Mailes); le Alterità/Dissensi religiosi (con Magnus Ressel, Mario Infelise, Rachele Scuro, Marija Andrić, Bruno Pomara Saverino); le Strutture/Istituzioni/Intermediazioni (con Jean-François Chauvard, Rosa Salzberg, Sandra Toffolo, Massimo Galtarossa, Teresa Bernardi, Francesco Zambonin); le Biografie (con Claudia Terribile, Flavio Rurale, Despina Vlassi, Vittorio Mandelli).
Gli studiosi provengono da diverse università e istituti di ricerca: Università di Udine, CNRS Paris, CSIC Barcelona, CNR-ISEM Roma, Università di Roma-La Sapienza, Università di Patrasso, Università di Firenze, Trinity College Cambridge, Universität Bremen, Università Ca’ Foscari Venezia, Istorijski institut Beograd, Universitat de València, Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne, Università di Trento, University of St Andrews, Università di Padova.
Istituto per la Storia della società e dello Stato Veneziano
L’Istituto di Storia dell’Arte svolge un ruolo di promozione e di sostegno alla conoscenza, alla ricerca, alla comunicazione e alla diffusione anche presso il largo pubblico relativamente a quanto concerne la storia dell’arte, e con specifica attenzione all’arte veneta.
Le sue specificità risiedono nel fatto che, oltre a conservare e incrementare strutture tradizionali caratterizzanti istituzioni analoghe – biblioteca e fototeca -, incoraggia e coordina ricerche d’ampio raggio, incontri e convegni di studi, custodisce un importante nucleo di opere d’arte – soprattutto disegni, dipinti, miniature e libri antichi -, conserva fondi storici dei grandi studiosi di arte veneta, da Giuseppe Fiocco a Rodolfo Pallucchini, promuove una fitta serie di pubblicazioni – riviste, collane di volumi, repertori – e organizza, da mezzo secolo, importanti mostre d’arte antica e moderna.
L’Istituto di Storia dell’Arte nasce nel 1954 per iniziativa di Giuseppe Fiocco, grazie a un accordo tra l’Università di Padova e la Fondazione Cini, un organismo nella tradizione degli Istituti di storia dell’arte tedeschi, presentato ufficialmente in occasione del “XVIII Congresso Internazionale di Storia dell’Arte” tenutosi a Venezia nel 1955.Gli interessi scientifici che muovevano le intenzioni costitutive dell’Istituto si esprimevano, in quella stessa occasione, anche nella realizzazione di due mostre Cento antichi disegni veneziani e Rilegature veneziane del XV e XVI secolo.Fin dall’inizio viene avviata la costituzione dei fondi librari, anzitutto con l’acquisizione della Biblioteca Fiocco, e della Fototeca.Negli anni sessanta entrano, per dono di Vittorio Cini, le cospicue collezioni di opere d’arte connesse con le ricerche dell’Istituto.
L’Istituto di Storia dell’Arte svolge un ruolo di promozione e di sostegno alla conoscenza, alla ricerca, alla comunicazione e alla diffusione anche presso il largo pubblico relativamente a quanto concerne la storia dell’arte, e con specifica attenzione all’arte veneta.
Le sue specificità risiedono nel fatto che, oltre a conservare e incrementare strutture tradizionali caratterizzanti istituzioni analoghe – biblioteca e fototeca -, incoraggia e coordina ricerche d’ampio raggio, incontri e convegni di studi, custodisce un importante nucleo di opere d’arte – soprattutto disegni, dipinti, miniature e libri antichi -, conserva fondi storici dei grandi studiosi di arte veneta, da Giuseppe Fiocco a Rodolfo Pallucchini, promuove una fitta serie di pubblicazioni – riviste, collane di volumi, repertori – e organizza, da mezzo secolo, importanti mostre d’arte antica e moderna.
L’Istituto di Storia dell’Arte nasce nel 1954 per iniziativa di Giuseppe Fiocco, grazie a un accordo tra l’Università di Padova e la Fondazione Cini, un organismo nella tradizione degli Istituti di storia dell’arte tedeschi, presentato ufficialmente in occasione del “XVIII Congresso Internazionale di Storia dell’Arte” tenutosi a Venezia nel 1955.Gli interessi scientifici che muovevano le intenzioni costitutive dell’Istituto si esprimevano, in quella stessa occasione, anche nella realizzazione di due mostre Cento antichi disegni veneziani e Rilegature veneziane del XV e XVI secolo.Fin dall’inizio viene avviata la costituzione dei fondi librari, anzitutto con l’acquisizione della Biblioteca Fiocco, e della Fototeca.Negli anni sessanta entrano, per dono di Vittorio Cini, le cospicue collezioni di opere d’arte connesse con le ricerche dell’Istituto.
L’Istituto di Storia dell’Arte svolge un ruolo di promozione e di sostegno alla conoscenza, alla ricerca, alla comunicazione e alla diffusione anche presso il largo pubblico relativamente a quanto concerne la storia dell’arte, e con specifica attenzione all’arte veneta.
Le sue specificitàicazioni – riviste, collane di volumi, repertori – e organizza, da mezzo secolo, importanti mostre d’arte antica e moderna.
L’Istituto di Storia dell’Arte nasce nel 1954 per iniziativa di Giuseppe Fiocco, grazie a un accordo tra l’Universitpresentato ufficialmente in occasione del “XVIII Congresso Internazionale di Storia dell’Arte” tenutosi a Venezia nel 1955.Gli interessi scientifici che muovevano le intenzioni costitutive dell’Istituto si esprimevano, in quella stessa occasione, anche nella realizzazione di due mostre Cento antichi disegni veneziani e Rilegature veneziane del XV e XVI secolo.Fin dall’inizio viene avviata la costituzione dei fondi librari, anzitutto con l’acquisizione della Biblioteca Fiocco, e della Fototeca.Negli anni sessanta entrano, per dono di Vittorio Cini, le cospicue collezioni di opere d’arte connesse con le ricerche dell’Istituto.

Didascalia immagine shop è destinato a giovani violoncellisti con spiccate capacità di comprensione e interpretazione della musica di ricerca e sperimentazione
L’Istituto per la Storia della Società e dello Stato veneziano nasce nel 1955. L’Istituto è stato diretto dal 1955 al 1963 da Gian Piero Bognetti, professore di Storia del diritto italiano presso l’Università Statale di Milano; da Agostino Pertusi, professore di Filologia bizantina presso l’Università Cattolica di Milano, dal 1963 al 1979;
L’Istituto per la Storia della Società e dello Stato veneziano nasce nel 1955.
L’Istituto per la Storia della Società e dello Stato veneziano nasce nel 1955.
Con questo workshop riprende il ciclo Research-led Performance, inaugurato nel 2016: una delle attività più seguite e apprezzate dell’Istituto per la Musica.
L’edizione 2024 è affidata a Lucas Fels, violoncellista del Quartetto Arditti e professore presso l’Università di Musica e Arti dello Spettacolo di Francoforte. Musicista di grande maestria, Fels coniuga la sua competenza con un vivo interesse per gli aspetti filologici e la riflessione teorica. Il workshop è incentrato su opere per violoncello solo di compositori italiani, con particolare attenzione ai fondi archivistici conservati presso l’Istituto per la Musica.
Con questo workshop riprende il ciclo Research-led Performance, inaugurato nel 2016: una delle attività più seguite e apprezzate dell’Istituto per la Musica.
L’edizione 2024 è affidata a Lucas Fels, violoncellista del Quartetto Arditti e professore presso l’Università di Musica e Arti dello Spettacolo di Francoforte. Musicista di grande maestria, Fels coniuga la sua competenza con un vivo interesse per gli aspetti filologici e la riflessione teorica. Il workshop è incentrato su opere per violoncello solo di compositori italiani, con particolare attenzione ai fondi archivistici conservati presso l’Istituto per la Musica.
Con questo workshop riprende il ciclo Research-led Performance, inaugurato nel 2016: una delle attività più seguite e apprezzate dell’Istituto per la Musica.
L’edizione 2024 è affidata a Lucas Fels, violoncellista del Quartetto Arditti e professore presso l’Università di Musica e Arti dello Spettacolo di Francoforte. Musicista di grande maestria, Fels coniuga la sua competenza con un vivo interesse per gli aspetti filologici e la riflessione teorica. Il workshop è incentrato su opere per violoncello solo di compositori italiani, con particolare attenzione ai fondi archivistici conservati presso l’Istituto per la Musica.
Borsisti, team, collaboratori
Composta da oltre 5000 disegni, in gran parte appartenenti alla scuola bolognese ed emiliana del XVII e XVIII secolo,la raccolta Certanirappresenta uno dei fondi di grafica più rilevanti conservati in un’istituzione privata. Formata a partire dagli inizi del Novecento (cominciando dal nucleo della collezione costituito dal pittore Giovanni Piancastelli a fine Ottocento) dal violoncellista e compositore Antonio Certani (Budrio 1879 – Bologna 1952), la raccolta si va arricchendo nel primo dopoguerra di fogli allora attribuiti ai più rinomati artisti bolognesi. Acquistata nel 1961 dal bibliofilo Tammaro de Marinis, rischiò di essere smembrata e poi dispersa. A garantirne la preservazione intervenne la provvidenziale decisione di Vittorio Cini di acquistare la collezione e destinarla alla Fondazione Giorgio Cini.
La ricchezza del materiale grafico comprendente disegni di figura e di paesaggio, studi di architettura, quadratura e ornato, bozzetti teatrali, progetti di opere di arti decorative e altro ancora, spaziando in un arco temporale che va dallo scadere del Quattrocento fino alla seconda metà dell’Ottocento, testimonia della straordinaria rappresentatività della raccolta per quel che concerne la scuola emiliana e, in particolare, bolognese. Impossibile dare conto di tutte le presenze all’interno della collezione Certani, che annovera alcuni dei nomi più prestigiosi della pittura emiliana del XVII secolo: dai Carracci a Guercino, da Reni ai numerosi allievi ed eredi quali Cantarini, Torri, Canuti.
Per restare sempre al settore dei disegni di figura, il Settecento è rappresentato esaurientemente da fogli di tutti o quasi i protagonisti di quel secolo (Cignani, Milani, Crespi, Gionima, Fratta e altri ancora). Eccezionali il fondo di oltre cento disegni riferiti ai Gandolfi e alla loro scuola e il nucleo di una sessantina di autografi di Donati Creti, pari per quantità e qualità a quello del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi. Di grande importanza documentaria un certo numero di fogli appartenuti alla raccolta del conte Alessandro Fava recanti spesso iscrizioni antiche.
I bozzetti di scena e i progetti grafici dei Bibiena nobilitano la sezione della scenografia, arricchita inoltre da disegni di Minozzi, Tesi e Basoli. L’eterogenea sezione di studi per le arti decorative e la quadratura conta quasi mille disegni e contiene un prezioso nucleo riferibile ai quadraturisti Agostino Mitelli e Angelo Michele Colonna.
Data l’importanza della collezione non sono mancate iniziative di studio e di valorizzazione prima e dopo il passaggio alla Fondazione Cini. Memorabili sono le mostre dedicate ai fratelli Bibiena incentrate sui fogli Certani (1970 e 2000). Al 1987 risale l’esposizione dei migliori autografi dei Gandolfi tenuta presso la Fondazione Cini. Una selezione dei più significati disegni di figura è stata presentata a Bologna, a casa Saraceni, nel 2007.Composta da oltre 5000 disegni, in gran parte appartenenti alla scuola bolognese ed emiliana del XVII e XVIII secolo,la raccolta Certanirappresenta uno dei fondi di grafica più rilevanti conservati in un’istituzione privata. Formata a partire dagli inizi del Novecento (cominciando dal nucleo della collezione costituito dal pittore Giovanni Piancastelli a fine Ottocento) dal violoncellista e compositore Antonio Certani (Budrio 1879 – Bologna 1952), la raccolta si va arricchendo nel primo dopoguerra di fogli allora attribuiti ai più rinomati artisti bolognesi. Acquistata nel 1961 dal bibliofilo Tammaro de Marinis, rischiò di essere smembrata e poi dispersa. A garantirne la preservazione intervenne la provvidenziale decisione di Vittorio Cini di acquistare la collezione e destinarla alla Fondazione Giorgio Cini.
La ricchezza del materiale grafico comprendente disegni di figura e di paesaggio, studi di architettura, quadratura e ornato, bozzetti teatrali, progetti di opere di arti decorative e altro ancora, spaziando in un arco temporale che va dallo scadere del Quattrocento fino alla seconda metà dell’Ottocento, testimonia della straordinaria rappresentatività della raccolta per quel che concerne la scuola emiliana e, in particolare, bolognese. Impossibile dare conto di tutte le presenze all’interno della collezione Certani, che annovera alcuni dei nomi più prestigiosi della pittura emiliana del XVII secolo: dai Carracci a Guercino, da Reni ai numerosi allievi ed eredi quali Cantarini, Torri, Canuti.
Per restare sempre al settore dei disegni di figura, il Settecento è rappresentato esaurientemente da fogli di tutti o quasi i protagonisti di quel secolo (Cignani, Milani, Crespi, Gionima, Fratta e altri ancora). Eccezionali il fondo di oltre cento disegni riferiti ai Gandolfi e alla loro scuola e il nucleo di una sessantina di autografi di Donati Creti, pari per quantità e qualità a quello del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi. Di grande importanza documentaria un certo numero di fogli appartenuti alla raccolta del conte Alessandro Fava recanti spesso iscrizioni antiche.
I bozzetti di scena e i progetti grafici dei Bibiena nobilitano la sezione della scenografia, arricchita inoltre da disegni di Minozzi, Tesi e Basoli. L’eterogenea sezione di studi per le arti decorative e la quadratura conta quasi mille disegni e contiene un prezioso nucleo riferibile ai quadraturisti Agostino Mitelli e Angelo Michele Colonna.
Data l’importanza della collezione non sono mancate iniziative di studio e di valorizzazione prima e dopo il passaggio alla Fondazione Cini. Memorabili sono le mostre dedicate ai fratelli Bibiena incentrate sui fogli Certani (1970 e 2000). Al 1987 risale l’esposizione dei migliori autografi dei Gandolfi tenuta presso la Fondazione Cini. Una selezione dei più significati disegni di figura è stata presentata a Bologna, a casa Saraceni, nel 2007.

Didascalia immagine shop è destinato a giovani violoncellisti con spiccate capacità di comprensione e interpretazione della musica di ricerca e sperimentazione

Didascalia immagine shop è destinato a giovani violoncellisti con spiccate capacità di comprensione e interpretazione della musica di ricerca e sperimentazione

Didascalia immagine shop è destinato a giovani violoncellisti con spiccate capacità di comprensione e interpretazione della musica di ricerca e sperimentazione

Didascalia immagine shop è destinato a giovani violoncellisti con spiccate capacità di comprensione e interpretazione della musica di ricerca e sperimentazione

Didascalia immagine shop è destinato a giovani violoncellisti con spiccate capacità di comprensione e interpretazione della musica di ricerca e sperimentazione
L’Istituto per la Storia della Società e dello Stato veneziano nasce nel 1955.
L’Istituto per la Storia della Società e dello Stato veneziano nasce nel 1955.
L’Istituto per la Storia della Società e dello Stato veneziano nasce nel 1955.
Con questo workshop riprende il ciclo Research-led Performance, inaugurato nel 2016: una delle attività più seguite e apprezzate dell’Istituto per la Musica. L’edizione 2024 è affidata a Lucas Fels, violoncellista del Quartetto Arditti e professore presso l’Università di Musica e Arti dello Spettacolo di Francoforte. Musicista di grande maestria, Fels coniuga la sua competenza con un vivo interesse per gli aspetti filologici e la riflessione teorica. Il workshop è incentrato su opere per violoncello solo di compositori italiani, con particolare attenzione ai fondi archivistici conservati presso l’Istituto per la Musica.
Con questo workshop riprende il ciclo Research-led Performance, inaugurato nel 2016: una delle attività più seguite e apprezzate dell’Istituto per la Musica. L’edizione 2024 è affidata a Lucas Fels, violoncellista del Quartetto Arditti e professore presso l’Università di Musica e Arti dello Spettacolo di Francoforte. Musicista di grande maestria, Fels coniuga la sua competenza con un vivo interesse per gli aspetti filologici e la riflessione teorica. Il workshop è incentrato su opere per violoncello solo di compositori italiani, con particolare attenzione ai fondi archivistici conservati presso l’Istituto per la Musica.
Con questo workshop riprende il ciclo Research-led Performance, inaugurato nel 2016: una delle attività più seguite e apprezzate dell’Istituto per la Musica. L’edizione 2024 è affidata a Lucas Fels, violoncellista del Quartetto Arditti e professore presso l’Università di Musica e Arti dello Spettacolo di Francoforte. Musicista di grande maestria, Fels coniuga la sua competenza con un vivo interesse per gli aspetti filologici e la riflessione teorica. Il workshop è incentrato su opere per violoncello solo di compositori italiani, con particolare attenzione ai fondi archivistici conservati presso l’Istituto per la Musica.
Con questo workshop riprende il ciclo Research-led Performance, inaugurato nel 2016: una delle attività più seguite e apprezzate dell’Istituto per la Musica. L’edizione 2024 è affidata a Lucas Fels, violoncellista del Quartetto Arditti e professore presso l’Università di Musica e Arti dello Spettacolo di Francoforte. Musicista di grande maestria, Fels coniuga la sua competenza con un vivo interesse per gli aspetti filologici e la riflessione teorica. Il workshop è incentrato su opere per violoncello solo di compositori italiani, con particolare attenzione ai fondi archivistici conservati presso l’Istituto per la Musica.
Con questo workshop riprende il ciclo Research-led Performance, inaugurato nel 2016: una delle attività più seguite e apprezzate dell’Istituto per la Musica. L’edizione 2024 è affidata a Lucas Fels, violoncellista del Quartetto Arditti e professore presso l’Università di Musica e Arti dello Spettacolo di Francoforte. Musicista di grande maestria, Fels coniuga la sua competenza con un vivo interesse per gli aspetti filologici e la riflessione teorica. Il workshop è incentrato su opere per violoncello solo di compositori italiani, con particolare attenzione ai fondi archivistici conservati presso l’Istituto per la Musica.
Workshop Research-led Performance Composer – Instrument – Performer Violoncello Solo in the Second Half of the 20th Century


Workshop Research-led Performance Composer – Instrument – Performer Violoncello Solo in the Second Half of the 20th Century
Workshop Research-led Performance Composer – Instrument – Performer
Violoncello Solo in the Second Half of the 20th Century Workshop Research-led Performance Composer – Instrument – Performer Violoncello Solo in the Second Half of the 20th CenturyWorkshop Research-led Performance Composer – Instrument – Performer Violoncello Solo in the Second Half of the 20th Century
Workshop Research-led Performance Composer – Instrument – Performer Violoncello Solo in the Second Half of the 20th Century



Istituto per la Storia della società e dello Stato Veneziano
L’Istituto si propone, fin dalla sua creazione nel 1955, come un riferimento nazionale e internazionale per lo studio della storia di Venezia. Per la sua eccezionale durata e complessità, la storia di Venezia riassume in sé diverse storie: la storia bizantina, la storia d’Italia, la storia del Mediterraneo e la storia europea. Venezia è importante per tutte le aree che gravitano sul Mediterraneo, dalle sue origini fino al suo tramonto, nel 1797. Per molti aspetti, una storia unica su scala globale. Venezia fu uno Stato al confine tra civiltà, nel continuo confronto con l’impero bizantino e poi con l’impero ottomano e in genere con l’islam, come nessun altro stato europeo. Venezia per secoli fu uno Stato italiano libero da sudditanze straniere, un polo diplomatico europeo e un imprescindibile riferimento artistico e culturale.
L’Istituto per la Storia della Società e dello Stato veneziano nasce nel 1955. Oltre a organizzare convegni, seminari e giornate di studio, anche in collaborazione con università e centri di ricerca nazionali e internazionali, l’Istituto pubblica la rivista scientifica Studi Veneziani. Nata nel 1959 come Bollettino dell’Istituto, ha cambiato la sua denominazione dal 1965. L’Istituto custodisce inoltre una importante Microfilmoteca che, oltre alla riproduzione di documenti e manoscritti esistenti in biblioteche ed archivi italiani e stranieri, annovera anche imponenti serie diplomatiche: i dispacci degli ambasciatori estensi, francesi, genovesi, inglesi, sabaudi, sforzeschi, medicei, parmensi, pontifici, imperiali.
Dal 2021 l’Istituto è diretto da Egidio Ivetic.

Canaletto, Il ritorno del Bucintoro al molo nel giorno dell’Ascensione, 1732.
L’Istituto è il luogo della ricerca storica, ma è anche espressione di una peculiare cultura del rapporto con il passato, nel costante impegno di ricostruzione, interpretazione e riflessione su un luogo, Venezia, unico nella storia e nell’immaginario del mondo.
STUDI VENEZIANI
Rivista interdisciplinare di studi dedicata alla storia di Venezia e dello Stato veneziano e alle espressioni della Civiltà veneziana nelle forme della politica, delle istituzioni, della società, della cultura, dell’arte e della letteratura. Studi Veneziani pubblica articoli, documenti, note e recensioni. Nasce come Bollettino dell’Istituto nel 1959 ed esce con questa denominazione dal 1965. La rivista è stata diretta da Gian Piero Bognetti, Agostino Pertusi, Gaetano Cozzi e Gino Benzoni. Attualmente è diretta da Egidio Ivetic direttore dell’Istituto di Storia della Società e dello Stato Veneziano.
MICROFILMOTECA
La microfilmoteca oltre ai microfilm di singoli documenti e manoscritti di diretto o indiretto interesse veneto esistenti in biblioteche ed archivi italiani e stranieri, possiede, microriprodotte, intere imponenti serie diplomatiche: i dispacci degli ambasciatori estensi, francesi, genovesi, inglesi, sabaudi, sforzeschi, medicei, parmensi, pontifici, imperiali.
Libri a San Giorgio | Studi Veneziani

Riprende a maggio la rassegna che intende promuovere e divulgare la produzione editoriale della Fondazione Giorgio Cini.
Venerdì 3 maggio, in concomitanza del Seminario Mediterraneo di Napoli, Mediterraneo di Venezia, saranno presentati i volumi LXXXV-LXXXVI (2022) della rivista scientifica «Studi Veneziani», pubblicata dall’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano. Un’occasione per presentare i nuovi volumi, evidenziando, ancora una volta, la straordinaria ricchezza degli argomenti affrontati e l’impostazione interdisciplinare dell’unico periodico interamente dedicato alla storia di Venezia, allo Stato veneziano e alle espressioni della Civiltà veneziana nelle forme della politica, delle istituzioni, della società, della cultura, dell’arte e della letteratura.
Presenta Marco Pellegrini
Partecipa Egidio Ivetic