Notizie dalla Fondazione – Pagina 6 – Fondazione Giorgio Cini

L’Archivio Storico di Italgas diventa Heritage Lab grazie alla partnership con la Fondazione Giorgio Cini

 Nasce il laboratorio Italgas di conoscenza, sperimentazione e soprattutto innovazione applicata al patrimonio storico e culturale. Due secoli di storia guardano al futuro grazie alla digitalizzazione.

 

Italgas e Fondazione Giorgio Cini annunciano una partnership volta a trasformare l’Archivio Storico e i beni culturali di Italgas in «Heritage Lab», un laboratorio dotato delle più avanzate tecnologie per la digitalizzazione in 2D e in 3D del patrimonio storico, industriale, artistico e culturale che la Società ha raccolto e custodito nel corso dei suoi quasi due secoli di storia. Un vissuto che risale alla prima metà dell’Ottocento, si intreccia a più riprese con la storia del Paese e il cui approfondimento consentirà a un pubblico sempre più vasto di osservare da angolazioni inedite molti degli eventi che hanno segnato l’evoluzione sociale, economica e tecnologica della nazione.

 

L’intesa è stata approvata oggi dall’amministratore delegato di Italgas, Paolo Gallo, e dal Presidente della Fondazione Giorgio Cini, Giovanni Bazoli.

 

La Fondazione Giorgio Cini è un’istituzione culturale che si distingue per essere, allo stesso tempo, un centro di studi, un luogo di incontro e di dibattito ma anche uno spazio nel quale si elaborano progetti di ricerca multidisciplinari, volti a fornire nuovi strumenti di analisi e di comprensione della realtà che ci circonda.

 

In questo senso «Heritage Lab» vuole essere un modello, unico in Italia, di archivio-laboratorio di digitalizzazione il cui scopo è non solo il recupero e la sistematizzazione dell’archivio storico di una grande azienda ma anche la sua conversione in big data del passato e, in questa forma, la sua condivisione con la community interessata ad approfondirne i contenuti.

 

L’Archivio Italgas potrà così ampliare le opportunità di collaborazione in ambito nazionale e internazionale sviluppando nuove attività e competenze archivistiche e storiografiche accedendo inoltre a importanti circuiti come il progetto ARCHiVe (“Analisi e Archiviazione del Patrimonio Culturale in Venezia”) creato nel 2018 dalla Fondazione Giorgio Cini, in collaborazione con Factum Foundation e Digital Humanities Laboratory dell’école Polytechnique Fédéral de Lausanne, grazie al  sostegno dell’Helen Hamlyn Trust, o anche il grande consorzio Time Machine, che comprende oltre 14.000 istituzioni in rappresentanza di più di 100.000 professionisti del settore impegnati a indagare il passato con l’obiettivo di mappare l’evoluzione sociale, culturale e geografica europea.

Un cambio radicale di paradigma teso a valorizzare al massimo, grazie alla tecnologia, l’intero patrimonio culturale di Italgas: dalla biblioteca storica all’emeroteca, dalle collezioni museali alla documentazione sui beni archeologici rinvenuti durante i lavori di posa delle infrastrutture del gas.

 

Oggi l’Archivio Storico Italgas si compone di un nucleo originario di oltre 1.000 metri lineari di documenti, 6.000 volumi, opuscoli e riviste, 35.000 stampe, fotografie e manifesti, 350 apparecchiature e strumenti d’epoca dichiarati di notevole interesse storico dallo Stato Italiano e sottoposti a notifica e vincolo di tutela e conservazione. Un patrimonio in continua crescita il cui studio permette di ricostruire non solo la storia della Società e delle persone che vi hanno lavorato, ma soprattutto i legami con i principali eventi del Paese e con il mondo dell’energia, il ruolo ricoperto nell’ambito del processo di industrializzazione dell’Italia, dello sviluppo urbano e dei servizi pubblici.

 

“Il mondo del digitale e i materiali conservati nei musei e negli archivi storici – ha commentato l’amministratore delegato di Italgas Paolo Gallo possono sembrare all’apparenza agli antipodi tra loro: da un lato modernità e dematerializzazione, dall’altro testimonianze materiali di un passato che arriva fino ai giorni nostri. La sfida della trasformazione digitale consiste nell’individuare un percorso che permetta a questi due mondi di incontrarsi e di valorizzare una storia che non è soltanto di Italgas ma dell’intero Paese. Grazie alla partnership con Fondazione Giorgio Cini, Heritage Lab diventa un altro importante tassello della nostra profonda trasformazione digitale e con esso Italgas si riconferma un’azienda in cui l’innovazione non solo si applica ma si crea”.

 

“Siamo orgogliosi di questa prestigiosa collaborazione” – ha dichiarato il presidente della Fondazione Cini Giovanni Bazoli. “Due anni fa, quando lanciammo ARCHiVe, ci ponemmo l’obiettivo di trasformarlo in un centro di riferimento nazionale e internazionale nel settore della conservazione e valorizzazione del Cultural Heritage.  L’annuncio del progetto Heritage Lab di Italgas conferma la validità della nostra scelta di promuovere la creazione di ARCHiVe, nella convinzione che lo sviluppo di teorie e pratiche per la valorizzazione digitale possa costituire una nuova missione della Fondazione Cini, quale istituzione guida nella conservazione, promozione e diffusione dei valori della civiltà italiana nel mondo”.

Due inediti di Niccolò Castiglioni su Radio Tre: domenica 28 giugno ore 22

Due inediti per pianoforte di Niccolò Castiglioni conservati presso gli archivi dell’Istituto per la Musica andranno in onda domenica 28 giugno alle ore 22 su Radio Tre. La Piccola suite in sol (1952) e le Cinque innodie (1953) fanno parte dello straordinario corpus di composizioni giovanili rinvenuto nel fondo del compositore: diverse centinaia di pagine che rivelano, passo a passo, i tratti di uno stile in formazione.

 

Concerto registrato il 29 ottobre 2019 a Padova, Auditorium “C. Pollini”. 

Viola, Christophe Desjardins; pianoforte, Aldo Orvieto; regia sonora e live electronics, Alvise Vidolin.

Musiche di Grisey, Boulez, Harvey, Castiglioni, Šostakóvič.

 

 

Composti tra il 1952 e il 1953, vale a dire a ridosso dell’ottenimento del Diploma in Composizione al Conservatorio di Milano “Giuseppe Verdi”, la Piccola suite in sol e le Cinque innodie ci restituiscono il ritratto di un compositore che conclude i suoi anni di formazione scolastica dotato non solo di una maestria tecnica di prim’ordine, ma anche di un’autentica natura di musicista versatile e sensibile. Come la quasi totalità della produzione di Castiglioni fino al 1954, anno che segna il suo avvicinamento alla tecnica di composizione con la serie dodecafonica, questi brani si muovono nel solco del classicismo novecentesco, sia nel linguaggio sia nell’architettura formale. Un utilizzo disinvolto della modalità, certe asprezze armoniche e la semplicità del disegno ritmico ne sono ingredienti fondamentali.

La Piccola suite in sol per pianoforte fu composta nei primi mesi del 1952 da un Castiglioni non ancora ventenne. Comprende sette brani, nei cui titoli affiora già un gusto del tutto personale: Marcetta, Nenia, Caccia, Larghetto, Allegrino, Walzer lento, Melodia. Un’aria di famiglia attraversa l’intera raccolta, non solo nelle sonorità, variamente ancorate a una stessa nota di base (il Sol del titolo), ma anche nei profili melodici che migrano da un brano all’altro con giocosa disinvoltura. La costruzione musicale procede per stratificazione del materiale, creando attriti tra regioni armoniche lontane e metri ritmici divergenti. Castiglioni doveva conservare un affettuoso ricordo di queste miniature giovanili: trenta anni dopo, nel 1983, riprenderà il tema che apre il Larghetto nella “Canzone per il mio compleanno”, uno dei brani che compongono la Suite per pianisti principianti Come io passo l’estate.

Le Cinque innodie furono composte tra settembre e dicembre 1953. L’accento ludico della Piccola suite in sol lascia qui il passo a un’espressività ieratica, evidenziando un interesse crescente – e poi mai abbandonato da Castiglioni – per la tradizione del canto monodico. La scrittura pianistica, sempre sobria e rigorosa, sembra oscillare tra due poli: ora imprigionata nella scansione di metri ritmici in continua evoluzione, ora liberata in dilatati campi di contrappunto elementare.

Il progetto Invisible Lines selezionato dalla Commissione Europea

Formazione itinerante internazionale per giovani artisti dell’illustrazione: il progetto Invisible Lines selezionato dalla Commissione Europea

 

Il progetto, ideato dal Centro di Civiltà e Spiritualità Comparate della Fondazione Giorgio Cini e dedicato all’illustrazione, al fumetto e alle graphic novels, permetterà ad un gruppo di giovani artisti di intraprendere un percorso di formazione tra Italia, Francia e Repubblica Ceca

 

Il progetto Invisible Lines, dedicato all’illustrazione, al fumetto e alle graphic novels, ideato dal Centro di Civiltà e Spiritualità Comparate della Fondazione Cini, è stato selezionato dal programma “Europa Creativa” della Commissione Europea. Il progetto, che inizierà a settembre 2020, permetterà a un gruppo scelto di giovani artisti di intraprendere un percorso di formazione itinerante tra Italia, Francia e Repubblica Ceca. Invisible Lines, sviluppato in collaborazione con le associazioni Central Vapeur (Strasburgo), Hamelin (Bologna) e Baobab Books (Tábor). Le opere create durante questo percorso formativo verranno esposte nei tre paesi. Concluderanno il progetto una conferenza e la pubblicazione di un libro.

 

Il filo conduttore di questo progetto è il concetto di invisibilità: “In una società caratterizzata dall’iperproduzione di immagini, si è ritenuto fondamentale esplorare le dimensioni interiori della produzione dell’immagine, come la soggettività, la marginalità e la spiritualità – spiega Francesco Piraino, direttore del Centro di Civiltà e Spiritualità Comparate della Fondazione Cini – L’importanza dell’invisibile si può cogliere nei fenomeni spirituali e religiosi, spesso considerati come destinati a sparire nell’epoca contemporanea, ma che trovano oggi nuova forza e nuovi spazi. Invisibile è paradossalmente il migrante e il rifugiato, al centro delle rappresentazioni dei media e tuttavia raramente presente con la propria storia e voce. L’invisibile si coglie anche in molti luoghi abbandonati che sono sparsi in tutta Europa, a causa del paesaggio urbano in continua evoluzione”.

 

Per approfondire i progetti selezionati dal programma “Europa Creativa”: https://eacea.ec.europa.eu/sites/eacea-site/files/coop1_01_selection_results.pdf

 

 

Riapre a giugno la Fondazione Giorgio Cini

Sabato 20 giugno Palazzo Cini a San Vio inaugura la nuova stagione espositiva con la mostra Piranesi Roma Basilico, a cura di Luca Massimo Barbero, direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, con la collaborazione dell’Archivio Gabriele Basilico, mentre da venerdì 26 giugno riprende il servizio di visite guidate con nuovi percorsi al complesso monumentale dell’Isola di San Giorgio Maggiore e alle Vatican Chapels.

 

Dal 26 giugno ogni venerdì, sabato e domenica dalle 11 alle 19 previa prenotazione, a orari predeterminati, si potranno scoprire i tesori custoditi sull’Isola di San Giorgio Maggiore con il servizio di visite guidate a cura della società D’Uva di Firenze. Sarà presentato un nuovo percorso di visita che prevede per la prima volta la possibilità di accedere al Labirinto Borges, grazie un accompagnatore e l’ausilio di una audioguida scaricabile al momento della prenotazione sul proprio dispositivo mobile (per maggiori informazioni visitcini.it).

 

Entrambi i progetti sono realizzati in partnership con Assicurazioni Generali da sempre impegnata nella tutela e promozione del patrimonio culturale di Venezia con particolare attenzione a favorire la fruizione allargata di beni di grande pregio ed eccezionale valore culturale.

Libri a San Giorgio online | 8 aprile ore 17

Il motto di questi giorni è “La Cultura non si ferma” e la Fondazione Giorgio Cini è lieta di proporre un evento, tra i molteplici sospesi a causa dell’emergenza, in una nuova veste.
Per questo vi invitiamo a

 

Libri a San Giorgio #ONLINE
Mercoledì 8 aprile, alle ore 17.00

 

Presentazione del volume

I bassi d’arco di Antonio Vivaldi. Violoncello, contrabbasso e viola da gamba al suo tempo e nelle sue opere

Fondazione Giorgio Cini – Studi di musica veneta. Quaderni vivaldiani, vol. 19
Firenze, Olschki, aprile 2020

 

Presentano
Pasquale Gagliardi | Fondazione Giorgio Cini
Francesco Fanna | Istituto Italiano Antonio Vivaldi

 

Partecipano
Marco Bizzarini | Università Federico II di Napoli
Guido Olivieri | University of Texas at Austin
e l’autrice

 

con un intervento musicale di
Bettina Hoffmann, violoncello
Federico Maria Sardelli, clavicembalo

Info sulle modalità di partecipazione a breve

Call for Masterclass with Alex Majoli and Erik Kessels

Magnum Photos e la Fondazione Giorgio Cini sono lieti di aprire il bando di iscrizione per la seconda masterclass organizzata sull’isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, offrendo ai partecipanti la possibilità di lavorare ai loro progetti in un gruppo coinvolgente e stimolante.

La masterclass è organizzata in intensive sessioni con lezioni frontali, discussioni, esercitazioni pratiche e revisioni di gruppo del portfolio.

 

Questo permetterà di sviluppare gli obiettivi individuali del proprio progetto e fornirà informazioni su come perseguirlo, che ci sia l’intenzione di continuare a incrementarlo con ulteriori scatti, di pubblicarlo o di esporlo al pubblico.

 

Attraverso un percorso individuale e un confronto collettivo più ampio sul mondo editoriale contemporaneo, la masterclass contestualizzerà e modellerà la visione di ciascun fotografo coinvolto e definirà il processo di ideazione e realizzazione di un progetto a lungo termine.

 

Questa opportunità è adatta per i fotografi professionisti che cercano assistenza nella fase finale dei loro progetti. 
Deadline to apply is March 1, 2020, 23:59 UK time.

 

 

Download Cfpp Cini Magnum 2020

 

Per ulteriori informazioni e per inviare la domanda:
Vai sul sito 

Concerto a Milano di inediti di Castiglioni

Domenica 15 dicembre alle ore 21, al BASE di Milano, verranno eseguiti tre brani inediti di Niccolò Castiglioni conservati negli archivi dell’Istituto per la Musica. Si tratta di due composizioni giovanili (1953-54), risalenti agli anni in cui Castiglioni finisce gli studi al Conservatorio di Milano, e una del 1967, composta durante il suo soggiorno come visiting professor all’Università di Michigan negli Stati Uniti. Il concerto si inserisce nel progetto di riscoperta e pubblicazione delle opere giovanili di Niccolò Castiglioni portato avanti dall’Istituto in collaborazione con la casa editrice Suvini Zerboni di Milano.
5 liriche su poesie infantili, per voce e sei strumenti (1953)  
Quattro liriche di García Lorca, per voce e pianoforte (1954)
Granulation, per due flauti e due clarinetti (1967)

SOUND OF WANDER 2019 – QUARTO CONCERTO

 

PROGRAMMA

Niccolò Castiglioni – Quattro liriche di Garcia Lorca   per voce e pianoforte (1954, prima esecuzione delle partitura edita)
Niccolò Castiglioni – Granulation   per due flauti e due clarinetti (1967, prima esecuzione delle partitura edita)
Niccolò Castiglioni – 5 liriche su poesie infantili   per voce e sei strumenti (1953, prima esecuzione delle partitura edita)

Simone Movio – Libro di Terra e d’Incanti (su poesie di Andrea Bajani)   per soprano ed ensemble (commissione mdi ensemble, finanziata da Ernst von Siemens Music Foundation – prima esecuzione italiana)

 

mdi ensemble
Carolina Mattioda
   soprano

Livia Rado   soprano
Beat Furrer   direttore
con la partecipazione degli studenti del Conservatorio di Milano

 

Alle ore 19.30, incontro con Markus Ophaelders, Andrea Bajani, Beat Furrer e Simone Movio.

Per info e prenotazioni:
tel: 3289214166
mail: info@mdiensemble.com

A Natale, aiutaci a conservare la bellezza: diventa Amico della Fondazione Giorgio Cini.

Scegli tra le 6 tipologie proposte – Giovane, Amico, Duo, Famiglia, Mecenate e Benefattore – e indica nel modulo online l’intestatario a cui offrire una tessera che per 12 mesi darà accesso in maniera privilegiata alle nostre iniziative, mostre, spettacoli, concerti, visite guidate, seminari e conferenze, e ad eventi riservati. Sarà possibile attivare la tessera a una data successiva al pagamento, per esempio Natale, e ottenere la tessera cartacea entro il 19 dicembre, scrivendo ad amici@cini.it.
I contributi saranno anche in parte destinati ad affrontare i danni causati al complesso monumentale, al parco e alle rive dell’Isola di San Giorgio Maggiore durante l’acqua alta eccezionale del 12 novembre 2019.
Aggiungi la tua tessera al mosaico della bellezza: diventa Amico della Fondazione Giorgio Cini.
Per maggiori informazioni, si rimanda a www.cini.it/amici

Approvato il programma delle iniziative culturali della Fondazione Cini per il 2020

Mostre, workshop, convegni, seminari, spettacoli, opportunità formative: molto vario il calendario 2020, che vede anche la tappa veneziana del Taihu World Cultural Forum un ricco programma di concerti all’Auditorium “Lo Squero”.

 

Tra gli appuntamenti di particolare rilievo: la nuova stagione della Galleria di Palazzo Cini a San Vio, a partire da aprile con una mostra dedicata a Piranesi; la seconda edizione di Homo Faber e a LE STANZE DEL VETRO una mostra dedicata all’American Studio Glass e una ai lavori di Tapio Wirkkala e Toni Zuccheri per Venini.

 

Il Consiglio Generale della Fondazione Giorgio Cini, presieduto da Giovanni Bazoli, ha approvato oggi il programma delle iniziative culturali previste per il 2020. Il calendario si conferma ricco di appuntamenti – che spaziano dalla storia dell’arte, alla musica, al teatro, agli studi religiosi – fra i quali si contano: 46 incontri tra convegni, giornate di studio, workshop e seminari; oltre 20 concerti; 5 nuovi progetti espositivi tra l’Isola di San Giorgio Maggiore e Palazzo Cini; oltre 30 progetti editoriali; varie borse di studio e un Premio – la VII edizione del “Benno Geiger” per la traduzione poetica.

 

Per informazioni cliccare qui

L’attualità del Manifesto per il futuro di Venezia del 2016

Gagliardi: “Le soluzioni non si trovano nell’emergenza, serve impegno costante

 

“Venezia è in ginocchio, ma Venezia è viva. In un momento in cui la città ancora stenta a risollevarsi dopo giorni di acqua alta e maltempo, non mancano segnali di grande coraggio e speranza da parte di privati, commercianti, istituzioni culturali. Anche la Fondazione Cini e l’Isola di San Giorgio tutta sono state colpite al cuore dalla marea a 187 cm, ma invece di concentrarci su questo, preferiamo rilanciare un documento pubblicato a inizio novembre 2016, a 50 anni esatti dall’alluvione del 1966, frutto di un workshop internazionale dedicato al futuro di Venezia e al tema della gestione sostenibile dei beni locali comuni: il Manifesto per il futuro di Venezia.

I concetti contenuti in questo documento sono assolutamente in linea con i molti articoli di prestigiosi accademici e politici pubblicati sui quotidiani nazionali e internazionali in questi giorni di grande emotività: in esso si parla di adottare uno sguardo positivo e costruttivo al futuro, dell’opportunità di investire sui giovani veneziani, di nascita e di adozione – che mai come in questi giorni hanno dimostrato di esserci e di saper fare la differenza -, della necessità di trovare un nuovo sistema di governo permanente, dell’esigenza di avere attenzione strutturale alla tutela del peculiare ecosistema lagunare.

Si differenzia però la tempistica, dato che questo Manifesto non era legato a un’emergenza, perché così dovrebbe essere. Ma dato che senza emergenza troppo spesso non c’è coscienza, lo riproponiamo oggi come un contributo costruttivo dalla Fondazione Cini al dibattito in corso, perché venga letto con occhi finalmente sensibili. L’emozione del momento non deve far però dimenticare che Venezia è un sistema complesso che non può essere gestito solo con politiche di “stato di emergenza”, ma con visioni di lungo periodo e impegno continuo e collettivo.
Auspico quindi, anche a nome dei firmatari, che il Manifesto non rimanga lettera morta ma che entri attivamente nel dibattito: non per avere una sua, effimera visibilità, ma perché le istituzioni che governano Venezia e tutti coloro che hanno potere sulle decisioni che la interessano, attingano a piene mani alle riflessioni e alle proposte che contiene. Il Manifesto dovrebbe essere patrimonio di tutti, così come lo è Venezia”.

Pasquale Gagliardi
Segretario Generale della Fondazione Giorgio Cini

 

—-Il 4 e 5 novembre 2016, a cinquant’anni esatti dall’alluvione che nel 1966 rivelò al mondo la drammatica fragilità di Venezia, la Fondazione Giorgio Cini ha dedicato un workshop internazionale al futuro della città lagunare e al tema della gestione sostenibile dei beni locali comuni: Sustainability of local commons with a global value: the case of Venice and its lagoon.

All’incontro ha partecipato un gruppo internazionale di esperti che nel corso dei lavori ha affrontato, ognuno a partire dalla propria esperienza e prospettiva disciplinare, il tema della salvaguardia e della valorizzazione sostenibile del bene comune locale con valore globale per eccellenza: Venezia e la sua laguna.

I due giorni di dibattito hanno prodotto un primo immediato risultato: il Manifesto per il futuro di Venezia, un documento, che a partire dall’analisi dei principali problemi della città, individua una serie di proposte operative, immediatamente applicabili, per la salvaguardia di Venezia e della sua laguna.

Il Manifesto è stato sottoscritto da Bonnie Burnham, Presidente Emerita, World Monuments Fund; Joan Busquets, Urban Planner, Harvard University; Charles Landry, Urbanologist and Writer; Simon Levin, Ecologist, Princeton University; Yves Mény, Presidente, Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna, Pisa; Charles Perrings, Environmental Economist, Arizona State University; Greg W. Richards, Professor of Leisure Studies, Tilburg University; Richard Sennett, Sociologist, London School of Economics; Pier Vellinga, Climate Impact Scientist, Wageningen University.