Cataloghi d'arte Archives - Fondazione Giorgio Cini

On Fire

Catalogo della mostra On Fire, curata da Bruno Corà e organizzata dalla Fondazione Giorgio Cini in collaborazione con Tornabuoni Art, dedicata a un nucleo di artisti e di opere da loro elaborate mediante il più suggestivo degli elementi primari in natura: il fuoco. Il volume segue il percorso espositivo, incentrato sull’opera di alcuni dei maestri internazionali affermatisi nella seconda metà del Novecento che hanno dedicato la loro ricerca a quest’elemento: Alberto Burri, Yves Klein, Arman, Pier Paolo Calzolari, Jannis Kounellis e Claudio Parmiggiani. La fiamma, le combustioni e le sue rimanenze (il fumo, la cenere): queste le declinazioni attraverso le quali è indagata la dualità distruttivo-creatrice del fuoco. Un nutrito apparato fotografico testimonia in modo prezioso i diversi approcci degli artisti, attraverso rari scatti dei maestri al lavoro e delle loro opere: dalle combustioni di Burri, all’uso della fiamma a gas di Klein, Arman e Kounellis, al fumo impiegato da Calzolari e Parmiggiani.

FontanaArte. Vivere nel vetro

Il catalogo della retrospettiva dedicata a FontanaArte traccia l’itinerario storico e stilistico della leggendaria manifattura milanese di complementi di arredo in vetro, attraverso il design del XX secolo, da quando Gio Ponti fondò l’azienda nel 1932 fino al momento in cui Gae Aulenti la lascerà nel 1996, dalla logica razionale del modernismo all’arguzia ludica del post-modernismo. Una grande azienda, con una storia ancora in gran parte da esplorare, per la prima volta protagonista di una mostra che segna una tappa per gli studi d’avanguardia nelle conoscenze della cultura della produzione vetraria.

Venini Luce | 1921 -1985

Questo voluminoso catalogo di 640 pagine, la più ampia pubblicazione mai edita sull’illuminazione a Murano nel ventesimo secolo, illustra il lavoro della vetreria Venini in questo campo, dalla grande alla piccola scala, tracciando un excursus attraverso gli interventi più significativi.

 

Più di cinquecento schede, corredate da un considerevole apparato iconografico per lo più inedito, documentano un’attività incessante fatta di numerosi progetti di rilievo storico e culturale, tra cui quelli in collaborazione con Angiolo Mazzoni negli anni trenta, la realizzazione del velario di Palazzo Grassi a Venezia nel 1951, la grande installazione di Carlo Scarpa per Italia 61 a Torino, il teatro di Fulda in Germania nel 1978 ecc. Un’accurata selezione di opere racconta infine la trasformazione delle lampade Venini, della loro forma e della loro materia.

Gillo Dorfles. Ghiribizzi

a cura di Aldo Colonetti e Luigi Sansone

Editore Electa, Milano, 2021

Promosso dall’Associazione culturale Gillo Dorfles, fondata nel 2018 dagli eredi, il libro accompagna la mostra Gillo Dorfles. Ghiribizzi, ospitata negli spazi della Fondazione Giorgio Cini dal 25 novembre 2021 al 3 marzo 2022), in cui sono esposti 21 disegni inediti, realizzati negli ultimi anni di vita dell’artista, accanto a un dipinto, Vitriol, e a due libri, il primo e l’ultimo da lui pubblicati.

L’opera pittorica e grafica di Dorfles, dagli esordi nel 1930 fino agli ul- timi lavori del 2018, anno della sua scomparsa, è tutta avvolta da un alone di luce metafisica e surreale che ci trasporta in un mondo arcano popolato da esseri con sembianze a volte zoomorfe, o da un connubio di forme vegetali, animali e umane che ci sorprendono per la loro forte presenza e per i loro sguardi enigmatici. Questa preziosa e puntuale pubblicazione disegnata da Multiplo, pone in luce la peculiarità della poetica di Dorfles, rivelando, soprattutto attraverso il testo di Luigi Sansone, l’intimismo per- cettivo di sensazioni e intuizioni che egli immetteva nella realtà, da lui trasfigurata in colori e segni indagatori che penetrano a fondo in essa: un omaggio all’originale unicità di Gillo Dorfles.

Trésors de Venise. La collection Cini

Nel 2021 la Fondazione Giorgio Cini ha celebrato i suoi settant’anni con una serie di iniziative dedicate al suo fondatore. Alle sue raccolte e al ruolo di mecenate ‘umanista e filantropo’ è dedicata la mostra Trésors de Venise. La collection Cini (19 novembre 2021 – 27 marzo 2022), che la Fondazione Giorgio Cini ha organizzato insieme all’istituzione culturale parigina Cul- turespaces presso l’Hôtel de Caumont – Centre d’Art di Aix-en-Provence, hôtel particulier settecentesco in terra di Provenza. L’esposizione presenta una cospicua selezione (95 opere) di dipinti, sculture, oggetti d’arte decorativa, disegni, incisioni, miniature, libri miniati e illustrati a stampa, compresi i capolavori della Galleria di Palazzo Cini (Lippi, Botticelli, Angelico, Piero di Cosimo, Pontormo), capaci di restituire, da un lato, il gusto e la ricchezza di stimoli e interessi di Vittorio Cini ed evocare dall’altro il contesto sociale e culturale che caratterizzarono il suo collezionismo.

Il catalogo della mostra, edito da Hazan, ripercorre, attraverso i contributi di Luca Massimo Barbero, Daniela Ferretti, Alessandro Martoni e Maurizio Reberschak, le tappe della sua lunga vita e della sua fortuna imprenditoriale nell’Italia novecentesca; ne mette a fuoco il ruolo di appassionato e colto collezionista d’arte antica tra gli anni Trenta e gli anni Sessanta, la sua attitudine enciclopedica e i vasti interessi nei confronti delle testimonianze artistiche, il gusto e le predilezioni estetiche nutrite da consiglieri di primo piano come Bernard Berenson, Nino Barbantini, Federico Zeri.

Le Miniature della Fondazione Giorgio Cini

Catalogo della raccolta di miniature della Fondazione Giorgio Cini

a cura di Massimo Medica e Federica Toniolo

Cinisello Balsamo, Silvana editoriale, 2016


Il volume, curato da Massimo Medica e Federica Toniolo, autori dei due saggi introduttivi al catalogo, è l’esito di una lunga e impegnativa campagna di studio finalizzata alla schedatura scientifica completa delle miniature appartenenti alla raccolta della Fondazione Giorgio Cini e che ha coinvolto una cinquantina di studiosi, tra i massimi esperti nel campo della miniatura. La raccolta, donata nel 1962 da Vittorio Cini e che si caratterizza come una delle più importanti sillogi di pagine e iniziali miniate ritagliate, per lo più provenienti da libri liturgici – come antifonari e graduali –, viene dunque scientificamente indagata in questo volume attraverso le circa 250 schede di catalogo, accompagnate da un ricco corredo di immagini.

Nella sua eterogenea e articolata stratificazione, la collezione è rappresentativa delle principali scuole regionali italiane di miniatura – lungo un arco cronologico che va dal XI al XVI secolo – e annovera alcuni dei più importanti miniatori tra tardo Duecento e primo Cinquecento tra i quali Neri da Rimini, Lippo Vanni, Cristoforo Cortese, Berardo da Teramo, Belbello da Pavia, Franco dei Russi, Taddeo Crivelli, Francesco Marmitta, Beato Angelico.

 

L’album di caricature di Anton Maria Zanetti alla Fondazione Giorgio Cini

Enrico Lucchese

L’album di caricature di Anton Maria Zanetti alla Fondazione Giorgio Cini

lineadacqua edizioni, Venezia, 2015

Grande conoscitore e amico di artisti, egli stesso dilettante d’arte, Anton Maria Zanetti di Girolamo (1680-1767) è ben noto pure per il suo album di caricature, una galleria di trecentocinquanta indimenticabili ritratti di personaggi del variegato mondo del Settecento veneziano – dai famosi divi dell’opera agli anonimi popolani, irrisi senza distinzioni – che rivelano, per freschezza e vivacità, le sue doti istintive di originale caricaturista.

L’album, donato nel 1968 da Vittorio Cini in occasione del quindicesimo anno di attività dell’Istituto di Storia dell’Arte, è stato in questi ultimi anni oggetto di un attento studio condotto grazie al contributo fondamentale di Save Venice Inc., con la partecipazione del Francis Haskell Memorial Fund, che ha permesso di ricostruire la genesi della raccolta, confrontandola con gli analoghi album del console Smith (Windsor Castle, collezioni reali) e di Francesco Algarotti (Gerusalemme, Israel Museum).

Sono molte le novità del volume dedicato alla memoria di W. R. Rearick: le attribuzioni a Marco Ricci caricaturista, la cronologia e il montaggio dei disegni sulla pagina, l’identi cazione di alcuni effigiati e del postillatore tardo settecentesco, i legami con le arti gurative, il teatro e la musica, aspetti che gettano nuova luce su Zanetti, sulla sua rete cosmopolita, su Venezia.

 

La Galleria di Palazzo Cini a Venezia. Pittura, scultura e arti decorative

La Galleria di Palazzo Cini a Venezia. Pittura, scultura e arti decorative

a cura di Andrea Bacchi e Andrea De Marchi

Marsilio editore, Venezia, 2015

La recente riapertura al pubblico della Galleria di Palazzo Cini, con la sua preziosa raccolta di dipinti antichi, sculture e ra nati oggetti d’arte decorativa provenienti dalla collezione di Vittorio Cini, ha evidenziato l’opportunità di dotare il museo di un catalogo aggiornato e completo, strumento indispensabile per gli studiosi e i visitatori. A questa doppia fruizione sono connesse dunque struttura e veste editoriale del catalogo: da un lato strumento conoscitivo di rigoroso impianto scienti- co, a dato alla curatela di Andrea Bacchi e Andrea De Marchi, coadiuvati, per la stesura delle schede, da un nutrito gruppo di studiosi; dall’altro, libro prezioso, riccamente illustrato, a disposizione del pubblico. Numerose le novità emerse dalla ricerca condotta per l’occasione, promossa e coordinata dall’Istituto di Storia dell’Arte; novità che vanno ad ampliare i già ottimi cataloghi esistenti sulla collezione: quello curato da Federico Zeri, Mauro Natale e Alessandra Mottola Mol- no del 1984, dedicato ai dipinti toscani e agli oggetti d’arte donati da Yana Cini Alliata di Montereale e realizzato per l’apertura del museo; e quello curato da Andrea Bacchi del 1990, che comprende la collezione dei dipinti del Rinascimento ferrarese, giunti in Galleria qualche anno dopo tramite comodato – duciario di Ylda Cini Guglielmi di Vulci. Oltre ai consueti aggiornamenti storici e bibliogra- ci, che danno conto dei progressi delle ricerche sui pezzi precedentemente schedati, il volume opera un ampliamento critico accogliendo le opere non presenti nei precedenti cataloghi, perché giunti in Galleria successivamente: si è dunque inserito l’importante nucleo donato da Yana Cini nel 1985, che annovera capolavori come la tavoletta di Beato Angelico, proveniente dalla pala di San Marco a Firenze,o la tavoletta di squisita fattura di Michele Pannonio; e quello, recentissimo, lasciato in deposito nel 2015 dagli eredi di Ylda Cini, che conta notevoli acquisizioni come il San Matteo di Sassetta, il Ritratto di gentiluomo di Francesco Prata o uno splendido armadio intagliato di – ne Cinquecento assegnato ad ambito sansovinesco.

Il catalogo, edito da Marsilio e realizzato con il fondamentale contributo della Regione del Veneto, prosegue la serie dei volumi dedicati alle collezioni d’arte della Fondazione Giorgio Cini, frutto di un impegno catalograco e di ricerca che in tempi recenti ha conosciuto una forte accelerazione e che si pone l’obbiettivo primario, in armonia con gli orientamenti culturali e metodologici dell’Istituto di Storia dell’Arte e con i valori statutari della Fondazione, della valorizzazione costante del proprio patrimonio storico-artistico.

 

Gli affreschi nelle ville venete. L’Ottocento

Gli affreschi nelle ville venete. L’Ottocento

a cura di Sergio Marinelli e Vincenzo Mancini

Marsilio, Venezia, 2015

Il volume, che continua la collaborazione tra l’Istituto Regionale Ville Venete e l’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, affronta il capitolo, che si e scoperto alla fine gran parte inedito, della decorazione ottocentesca nelle ville del Triveneto. Lungi dal ritrovare, com’era nei passati pregiudizi, la decadenza del genere, e emersa una civilta figurativa ancora originale e autonoma, pur in un’atmosfera volutamente ‘minore’, come ben illustra il ricco catalogo di oltre trecento schede. Al ruolo che nei secoli precedenti avevano avuto le quadrature trionfali, si sostituisce l’ornatistica geometrica e astratta, il trompe-l’oeil ludico, l’arredamento dei papiers peints. Si perde la nozione di un chiaro confine tra la grande decorazione e l’arredamento. Ma all’interno di questo sistema compaiono ancora, e qualche volta nella forma piu alta, i capolavori dei maggiori artisti dell’epoca da Caffi a De Min, da Bianchi a Favretto.

 

Scultura nei giardini delle ville venete. Il territorio vicentino

Il volume – promosso dalla Fondazione Giorgio Cini e dall’Istituto Regionale per le Ville Venete con il sostegno della Fondazione Giuseppe Roi – illustra, attraverso un denso saggio introduttivo a cui segue l’esame di quasi un centinaio di cicli scultorei, uno dei capitoli più ricchi e interessanti ma meno indagati
dell’arte veneta: la statuaria da giardino, un genere che trova nel territorio di Vicenza un punto di partenza quasi obbligato poiché soprattutto in quest’area si realizzò l’età d’oro della villa veneta. Qui, inoltre, si trovano le cave delle pietre calcaree con cui venne realizzata la stragrande maggioranza delle opere; e qui, infine, operarono con continuità alcuni degli scultori italiani più importanti, come gli Albanese e, soprattutto, i Marinali. Artisti che, insieme ad altre personalità, anche meno note, emerse dalla ricerca, hanno saputo dar vita ad una ‘galleria’ di straordinaria consistenza quantitativa ed estetica.
La statuaria da giardino ricopre, infatti, un ruolo nient’affatto secondario poiché costituisce quel necessario complemento di Natura manipolata finalizzato al pieno godimento del ‘gentilhuomo’, che contribuisce in modo sostanziale a definire l’inconfondibile organismo spaziale della villa veneta in cui sempre convivono coerenza funzionale e alta qualità estetica. In tale contesto le statue ricoprono il ruolo di ‘semiofori’ capaci d’intrattenere ancora oggi con l’osservatore avveduto un fitto e fruttuoso dialogo. Esse rivelano con una stupefacente ricchezza di esiti formali e di soggetti – al pari degli affreschi che decorano gli interni della villa – i messaggi più diversificati, veicolando la volontà di rappresentazione del privilegio e del rango dei committenti, come pure le vicende concrete della loro vita e i loro interessi culturali, e incarnando la nostalgia per un Eden perduto, fuori dal tempo, come pure l’ideologia del momento. Un patrimonio unico,  purtroppo sempre più gravemente minacciato dalle ingiurie del tempo se non dall’incuria colpevole dell’uomo, che è stato oggetto di una ricerca pluriennale condotta dall’Istituto finalizzata alla realizzazione di un catalogo completo delle opere: l’Atlante della statuaria veneta da giardino consultabile online attraverso i siti della Fondazione Giorgio Cini e dell’Istituto Regionale per le Ville Venete.