Saggi Archives - Pagina 4 di 76 - Fondazione Giorgio Cini

I bassi d’arco di Antonio Vivaldi. Violoncello, contrabbasso e viola da gamba al suo tempo e nelle sue opere

Bettina Hoffmann

I bassi d’arco di Antonio Vivaldi. Violoncello, contrabbasso e viola da gamba al suo tempo e nelle sue opere

Collana «Studi di musica veneta. Quaderni vivaldiani», XIX
Leo S. Olschki editore, Firenze, 2020

 

La prima parte del volume presenta un’ampia indagine sul contesto in cui Vivaldi componeva per violoncello, contrabbasso e viola da gamba. Dopo un approfondito chiarimento terminologico, riunisce dati biografici sugli strumentisti che potrebbero essere entrati in contatto con Vivaldi e aver influenzato la sua immagine degli strumenti bassi ad arco. Segue una panoramica sul repertorio italiano per violoncello e per viola da gamba, utile a contestualizzare – talvolta relativizzare, talaltra esaltare – il contributo vivaldiano. Vengono infine discussi gli aspetti tecnici di ognuno dei tre strumenti: liuteria, accordature, posizione esecutiva, tecnica della mano sinistra e dell’arco etc. La seconda parte del libro è dedicata alle opere di Vivaldi: si esamina tutto il corpus della musica strumentale e vocale che preveda una parte solistica per violoncello o per viola da gamba, offrendo informazioni sulla genesi della partitura, la datazione, i possibili destinatari, le parentele con altre opere e le caratteristiche tecnico-strumentali. La terza parte si rivolge in particolare agli esecutori, approfondendo alcune questioni di prassi esecutiva del registro grave. Da uno spoglio di tutte le indicazioni di strumentazione con cui Vivaldi circostanzia le sue parti per i bassi, e da un’indagine sugli organici e le formazioni orchestrali del periodo, risulta un quadro sfaccettato, talvolta sorprendentemente di orme dalle esecuzioni pur storicamente informate dei nostri tempi e dalle abitudini d’ascolto odierne.

“Pietro Pictore Arretino”. Una parola complice per l’arte del Rinascimento

“Pietro Pictore Arretino”. Una parola complice per l’arte del Rinascimento raccoglie gli atti del convegno dedicato alla figura del letterato toscano, ospitato nell’autunno del 2018 presso la Fondazione Giorgio Cini e promosso in collaborazione con Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Università degli Studi Roma Tre, Università degli Studi della Tuscia di Viterbo, KNIR – Reale Istituto Neerlandese di Roma, Gallerie degli Uffizi e Comitato per l’Edizione Nazionale del- le Opere di Pietro Aretino. Il volume presenta i risultati dei singoli interventi, divisi in quattro sessioni, secondo le linee tematiche affrontate nel simposio, volte ad approfondire la discussione sulla competenza artistica dello scrittore, sui suoi rapporti con gli artisti, sull’incidenza della sua parola nella messa a punto del lessico artistico rinascimentale.

A Book of the Body Politic. Connecting Biology, Politics and Social Theory

A Book of the Body Politic.
Connecting Biology, Politics and Social Theory

Edited by Bruno Latour, Simon Schaffer, Pasquale Gagliardi
San Giorgio Dialogue 2017

Vi ricordate la favola di Esopo La pancia e le membra o la lettera di S. Paolo ai Corinzi sul Corpo e la Chiesa, o La Favola delle api di Mandeville, o l’associazione alquanto pericolosa tra le pesti e gli stranieri, o i più recenti tentativi di pensare alla terra come a un organismo gigante? Nessuna di queste storie smette di trasporre le metafore da una sfera – quella del corpo – a un’altra – quella della politica. Il risultato è la nascita di questo importantissimo concetto della filosofia occidentale, il corpus politicum, il Corpo Politico.

Un aspetto interessante di questo celeberrimo tema è che ogni sfera prende a prestito la certezza associata all’autorità di un’altra sfera, così che la scienza politica finisce con l’attingere dalla biologia ciò che i biologi attingono dalla teoria politica.

Questo incessante commercio di concetti e metafore purtroppo non ha mai garantito la qualità di ciò che è stato ininterrottamente trasposto da una sfera all’altra. Il risultato è la mancanza di una definizione condivisa dei ‘corpi collettivi’. Da qui l’idea di tentare di riaprire la questione attraverso questo Dialogo, mettendo insieme le diverse discipline ed esaminando ciò che ciascuna ha realmente da offrire alle altre che sia genuinamente appropriato al fenomeno studiato.

Questo libro è il frutto di tre giorni di intensi confronti tra esperti di diverse discipline (biologia, filosofia, ecologia, sociologia, antropologia, scienze politiche) rivolti a trovare una nuova definizione del Corpo Politico.

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Lucio Fontana e gli Spaziali

Lucio Fontana e gli Spaziali. Fonti e documenti per le gallerie Cardazzo
a cura di Luca Massimo Barbero
Marsilio, Venezia 2019


Fonte primaria di questo volume è stato il prezioso archivio della Galleria del Cavallino che nel 2016 gli eredi della famiglia Cardazzo hanno affidato all’Istituto di Storia dell’Arte che ha potuto così arricchire i propri fondi con questo straordinario archivio del gallerista e collezionista Carlo Cardazzo (1908 – 1963) e del figlio Paolo (1936 – 2011), che documenta la storia della prestigiosa galleria veneziana dal 1942 ai primi anni del Duemila.

 

Le gallerie dirette da Carlo Cardazzo sono state il luogo dove ha preso corpo l’avventura spaziale di Lucio Fontana, che del movimento è stato fondatore e guida.
Dall’incontro tra la capacità imprenditoriale, la forza d’utopia del gallerista e la capacità di Fontana di essere vitale, inventivo e provocatorio tanto da trascinare le giovani generazioni, si è sviluppato, in un decennio, il gruppo degli Spaziali.

Il volume presenta per la prima volta tutti gli scritti critici delle mostre di Lucio Fontana alle Gallerie di Cardazzo, alcuni rari testi dello stesso Fontana, i manifesti spaziali e le monografie dei singoli protagonisti che hanno creato la costellazione di questo movimento che oggi, assieme al fondatore, viene considerato di portata internazionale.



11 maggio 2020 | 

Venezia | Isola di San Giorgio Maggiore 

 

Il volume Lucio Fontana e gli Spaziali. Fonti e documenti per le gallerie Cardazzo verrà presentato per la rassegna Libri a San Giorgio il 11 maggio 2020.


 

Presenta Paolo Bolpagni, Direttore della Fondazione Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti
Partecipa Luca Massimo Barbero, curatore del volume e Direttore dell’Istituto Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini

 

Seguirà aperitivo

 

Ingreso libero fino a esaurimento posti

New Music Theatre in Europe: Transformations between 1955-1975

New Music Theatre in Europe: Transformations between 1955-1975  a cura di Robert Adlington Volume 4 della collana «Musical Cultures of the Twentieth Century» Routledge, London, 2019

 

Tra il 1955 e il 1975 il teatro è stato oggetto di particolare attenzione da parte dei maggiori rappresentanti dell’avanguardia musicale. Il confronto con la scena permise loro di indagare i confini tra i generi artistici, approfondire le tematiche emergenti nel teatro di sperimentazione, estendere le pratiche performative e trovare un accesso alle problematiche sociali. Gli autori dei 15 capitoli affrontano un vasto repertorio: da Berio a Birtwistle, da Henze a Kagel, da Nono a Zimmermann. I centri di interesse sono il rapporto dei compositori con il dramma contemporaneo, l’impiego di nuove tecnologie, il trattamento delle questioni politiche, i nuovi spazi teatrali, lo sfruttamento della gestualità esecutiva e le sfide poste all’analisi.

Global Sufism. Boundaries, Structures and Practices

Global Sufism. Boundaries, Structures and Practices
Francesco Piraino Mark Sedgwick
Hurst, Londra, 2019

 

Contrariamente allo stereotipo orientalista, largamente diffuso in Europa, di un sufismo ridotto alla sua ombra, retaggio di un antico passato, il sufismo contemporaneo, inteso come l’insieme di manifestazioni spirituali, mistiche ed esoteriche all’interno della religiosità islamica, è un fenomeno globale in crescita. Questo libro riunisce il lavoro di quattordici tra i maggiori esperti nello studio del sufismo, che hanno condotto ricerche dallo Yemen al Senegal, da Chicago alla Svezia. Essi guardano sia alla diffusione di confraternite sufi che a movimenti influenzati dal sufismo. Inoltre, descrivono la produzione culturale del sufismo a partire dal poeta Rumi sino alla musica rap contemporanea.

Esaminando la controversa e mutevole relazione tra le dimensioni universale e particolare all’interno della religione islamica, gli autori mostrano come il sufismo sia inteso sia come essenza universale senza tempo presente in tutte le religioni, elemento chiave nella tolleranza e coesistenza tra di esse, sia come cuore dell’ortodossia e della tradizione islamica. Infine, il libro si concentra sulla politica. Molti stati nazione, sia a maggioranza musulmana che non, utilizzano le narrative del sufismo per promuovere i propri obiettivi politici, mentre molte confraternite sufi creano delle alleanze contro nemici comuni. Questo solleva la complessa questione del posizionamento politico delle confraternite sufi.

Alla ricerca di un teatro perduto. Giovanni Poli e la neo-Commedia dell’Arte

 

Giulia Filacanapa

Alla ricerca di un teatro perduto. Giovanni Poli e la neo-Commedia dell’Arte

Titivillus, Corazzano (Pisa), 2019

 

La Commedia dell’Arte, ‘dimenticata’ per quasi due secoli in seguito alla riforma goldoniana, riemerge con forza nelle pratiche delle avanguardie del Novecento arricchita di nuovi significati. Nel panorama del teatro italiano del secondo dopoguerra, una delle esperienze più significative è quella di Giovanni Poli, attore, autore, regista e pedagogo animato dal desiderio di rinnovare il teatro a lui contemporaneo attraverso lo studio e la reinvenzione di questa tradizione perduta. Giulia Filacanapa ricostruisce il percorso di questo singolare artista, fondatore del Teatro Universitario di Ca’ Foscari e poi del Teatro a l’Avogaria, e analizza i processi attraverso i quali egli elabora negli anni uno stile e una poetica personali, di cui l’esempio più alto è La commedia degli Zanni. A corredo del saggio monografico, il catalogo breve dell’Archivio Giovanni Poli, conservato oggi presso l’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini; la trascrizione di una selezione di documenti testuali inediti; una serie di testimonianze di attori e collaboratori; una dettagliata teatrografia.

Giovanni Bellini: “…il migliore nella pittura”

Giovanni Bellini: “…il migliore nella pittura”

a cura di Peter Humfrey, Vincenzo Mancini, Anchise Tempestini e Giovanni Carlo Federico Villa

Fondazione Giorgio Cini / lineadacqua, Venezia 2019

 

Il volume si propone di dare conto degli atti del convegno internazionale ospitato presso la Fondazione Giorgio Cini (27-28 ottobre 2016), dedicato al grande maestro veneziano Giovanni Bellini. Il simposio ha rappresentato l’evento conclusivo delle manifestazioni indette per celebrare il quinto centenario della morte dell’artista che, in oltre cinquant’anni di attività spesa nel rinnovamento della pittura veneziana, si conquistò la supremazia riconosciutagli da Albrecht Dürer.

Con l’occasione si è voluto offrire un osservatorio privilegiato, in cui studiosi di fama e giovani ricercatori consacratisi allo studio del pittore e dell’arte del suo tempo, selezionati da un comitato scientifico composto da esperti di fama internazionale, si sono confrontati per mettere in luce nuove interpretazioni e aspetti inediti della produzione del pittore. I risultati sono qui presentati secondo le principali linee tematiche approfondite nel corso delle giornate veneziane: gli approfondimenti di carattere filologico e di lettura stilistica e iconografica; il fondamentale rapporto con il caposcuola tedesco Dürer; il ruolo giocato da Bellini nella nascita della pala d’altare moderna; l’eredità belliniana, attraverso alcune figure di seguaci formatisi a stretto contatto con il maestro prima di traghettare la sua lezione nel nuovo secolo

«Ecco il mondo»: Arrigo Boito, il futuro nel passato e il passato nel futuro

«Ecco il mondo»: Arrigo Boito, il futuro nel passato e il passato nel futuro

a cura di Maria Ida Biggi, Emanuele d’Angelo e Michele Girardi

Marsilio, Venezia 2019

 

In occasione delle celebrazioni del 2018, anno del centenario della morte di Arrigo Boito (1842-1918) e del centocinquantenario dell’opera Mefistofele (1868-2018), l’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini di Venezia ha organizzato il convegno internazionale di studi «Ecco il mondo»: Arrigo Boito, il futuro nel passato e il passato nel futuro, che ha avuto luogo dal 13 al 15 novembre 2018, curato da Maria Ida Biggi, Emanuele d’Angelo e Michele Girardi. L’appuntamento è stato realizzato nell’ambito delle attività afferenti al Comitato Nazionale per le celebrazioni boitiane, di cui l’Istituto è promotore insieme al Comune di Parma. L’Istituto ha inoltre collaborato con importanti associazioni veronesi (Accademia per l’Opera, Fondo Peter Maag, Gaspari Foundation) per celebrare il grande artista insieme all’amico più fedele in un ulteriore convegno internazionale, Due veneti nel mondo: Faccio Boito, un «Amleto» di più, curato da Michele Girardi e Mario Tedeschi Turco. Questo volume ospita una scelta mirata delle relazioni date nei due eventi: non è quindi un volume di atti, ma si propone quale strumento aggiornato e indispensabile per marcare lo stato della ricerca e degli studi sulla poliedrica opera di Boito, artista e intellettuale tra i più influenti dell’Italia a cavallo tra i due secoli.

Specialisti e studiosi dei diversi ambiti artistici che hanno caratterizzato la carriera del celebre intellettuale, ne hanno riletto e rianalizzato la produzione di compositore, librettista e letterato d’avanguardia, l’attività di critico teatrale e musicale e quella di traduttore e regista teatrale, tornando su storici percorsi di ricerca e aprendone di nuovi. Si è inoltre dedicato un particolare approfondimento all’opera Mefistofele, pietra miliare del repertorio operistico italiano ottocentesco che, rappresentata per la prima volta nel 1868 alla Scala di Milano, dove cadde nel fragore di un memorabile fiasco, è risorta in versione rivista a partire dalla ripresa bolognese del 1875, entrando nel repertorio lirico mondiale.

Bibliotechnica. Humanist Practice in Digital Times

This book is the revised transcription of the 2014 “Dialogo di San Giorgio” entitled, Bibliotechnica: Digital Arts, Philology, Art History, and Knowledge Worlds. Held at the Fondazione Cini on the Island of San Giorgio Maggiore, the “Dialogue” was planned and conducted by Simon Schaffer, Pasquale Gagliardi and John Tresch.
How do changing library technologies alter the ways we relate to knowledge, nature, and each other? What do we learn about the present and future of data storage, analysis, and retrieval by studying the machines that have made these practices possible, from ancient Greece and China, all the way up to contemporary global networks? To answer these questions, historians of science, experts in digitalisation, art historians, philologists, book historians and a poet gathered at the Fondazione Giorgio Cini in Venice. For three days, they sounded each other out about how different types of buildings, institutions, systems and objects have collected and classified books, manuscripts and works of art, and what use has been made of them. Linking and comparing the past and the present, science and humanities, the West and the East, and the analogical and the digital, each chapter is followed by a lively, wide-ranging debate, foreshadowing unexpected connections and new issues. Set in one of Europe’s most remarkable libraries and cultural centres, Bibliotechnica explores how the growing digital order depends on earlier information handling techniques and suggests how the ideals of humanistic knowledge can continue to guide us in new, unfamiliar worlds.


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