Saggi Archives - Pagina 5 di 76 - Fondazione Giorgio Cini

Andrea Schiavone. Pittura, incisione, disegno nella Venezia del Cinquecento

Il volume, ospitato nella Collana riservata agli Atti dei convegni, presenta le relazioni discusse in occasione del Convegno internazionale di studi dedicato ad Andrea Schiavone. Pittura, incisione, disegno nella Venezia del Cinquecento, tenutosi nella primavera del 2016 presso la Fondazione Giorgio Cini e le Sale  monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana.
Le giornate di studio, svoltesi in concomitanza con la mostra Splendori del Rinascimento a Venezia. Schiavone tra Parmigianino, Tintoretto e Tiziano (Venezia, Museo Correr), hanno permesso di mettere in luce aspetti inediti della produzione del grande maestro dalmata, restituendone sotto il profilo critico la complessità intellettuale ed artistica, nonché il singolare ruolo catalizzatore nell’articolato panorama artistico di pieno Cinquecento.

Nino Rota: La dolce vita. Sources of the Creative Process

Giada Viviani, Nino Rota: La dolce vita. Sources of the Creative Process
Volume 1 della collana «The Composer’s Workshop»
Brepols Publishers, Turnhout, 2018

 

A partire dalla ricca collezione di fonti conservate presso l’Istituto per la Musica, Giada Viviani ricostruisce le fasi salienti della composizione delle musiche che Nino Rota scrisse per La dolce vita di Federico Fellini nonché l’intenso rapporto tra i due artisti. Dopo un saggio introduttivo che illustra la parabola artistica del compositore, il contesto di creazione e prima ricezione del film, la sua struttura narrativa e l’apporto della musica alla drammaturgia globale, i quattro capitoli del libro approfondiscono altrettante questioni relative al processo compositivo: la modalità standard di lavoro alle sequenze audiovisive, la scrittura dei titoli di testa e di coda, la gestione di effetti sonori ed episodi improvvisativi, il riutilizzo di materiali o brani musicali preesistenti. Il testo è corredato da un’ampia selezione di fonti riprodotte in  facsimile.

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“Sotto la lente: Nino Rota” ascolta l’intervista a Gianmario Borio e Giada Viviani su Radio3 Suite 

 

Shakespeare all’Opera. Riscritture e allestimenti di “Romeo e Giulietta”

Shakespeare all’Opera. Riscritture e allestimenti di “Romeo e Giulietta”
a cura di Maria Ida Biggi e Michele Girardi, Edizioni di Pagina, Bari 2018

Il volume raccoglie gli Atti del Convegno internazionale di studi Shakespeare all’Opera. “Romeo e Giulietta” e “Il mercante di Venezia”: riscritture e allestimenti (Fondazione Giorgio Cini, 23-24 aprile 2018), relativo alle principali intonazioni operistiche di Romeo & Juliet, con escursioni mirate anche nel campo della musica strumentale; al Merchant of Venice è stata invece dedicata una pubblicazione specifica. Il congresso ha visto la partecipazione di musicologi, storici del teatro e drammaturghi, i quali hanno analizzato testi e contesti in cui si sono sviluppate le rappresentazioni in musica di un capolavoro fra i più noti di ogni tempo, che, soprattutto dal XVIII secolo a oggi, ha incendiato la fantasia di numerosi librettisti e compositori (trentadue opere complessivamente, dal 1773 al 1991). Il risultato del lavoro condotto a San Giorgio nel 2018, dalla preparazione del convegno alla pubblicazione degli atti, va a colmare una lacuna: è questo il primo libro a più voci, infatti, dove si affrontano con una certa ampiezza diversi adattamenti di un solo capolavoro, che ha lasciato traccia in ogni tempo e ogni epoca e in tutte le arti, compreso il cinema – dalla classica pellicola di Zeffirelli (1968) alla rielaborazione in chiave moderna William Shakespeare’s Romeo + Juliet di Baz Luhrmann (1996) –, e che come mito vive e vivrà sempre nuove avventure.


Musical Improvisation and Open Forms in the Age of Beethoven

Musical Improvisation and Open Forms in the Age of Beethoven
a cura di Gianmario Borio e Angela Carone
Routledge, Abingdon, 2018

Tra la fine del XVIII secolo e la metà dell’Ottocento l’atto di improvvisare è centrale sia in concerti pubblici sia nella vita privata di tanti compositori; esso rivela importanti e inaspettate tangenze con la prassi compositiva. Gli autori del presente volume esplorano le molteplici sfaccettature del fenomeno, dimostrando come il compositore, spesso in veste di concertista, talvolta conferiva alle improvvisazioni un assetto affine a quello riscontrabile in brani scritti in determinate forme; altre volte, durante le esecuzioni pubbliche egli attuava i precetti relativi al realizzare ‘buone’ improvvisazioni contenuti in manuali di teoria e didattica musicale. Per converso, la libertà sintattica e formale spesso riscontrabile in alcune composizioni è interpretabile come un trasferimento sulla pagina scritta di una gestualità propriamente performativa ed estemporanea. Le modalità  in cui questo costante intreccio tra improvvisazione (strumentale e vocale) e organizzazione formale si è esplicato vengono indagate nei dodici capitoli attraverso il sussidio di numerose e variegate fonti: manoscritti autografi, trattati di teoria musicale, partiture, recensioni, lettere, biografie e autobiografie.

Studies in Historical Improvisation From Cantare super Librum to Partimenti

Studies in Historical Improvisation
From Cantare super Librum to Partimenti
a cura di Massimiliano Guido
Routledge, Abingdon, 2017

Negli ultimi anni, studiosi e musicisti hanno dimostrato sempre più interesse nel revival/recupero dell’improvvisazione musicale com’era concepita nel Rinascimento e nel Barocco. Questa pratica storicamente informata sta soppiantando la visione romantica dell’improvvisazione musicale come esperimento rapsodico – musica sbocciata dal capriccioso genio del musicista – che ha prevalso nel corso di tutto il Ventesimo secolo. Il presente volume offre la prima esplorazione sistematica della stretta relazione tra improvvisazione, teoria musicale e talento musicale messi in pratica dal tardo Rinascimento fino all’epoca Barocca. Non è una ricerca storica in quanto tale: piuttosto, intende ristabilire l’importanza di tale combinazione come strumento pedagogico per una migliore comprensione degli idiomi musicali di quei periodi. Gli autori prendono in esame il trasferimento delle pratiche storiche alle classi moderne, discutendo nuovi modi per dare nuova vita allo studio e all’apprezzamento della musica antica. La rilevanza e l’utilità di un simile approccio basato sull’improvvisazione contribuisce inoltre a modificare la nostra comprensione dell’equilibrio tra fonti teoretiche e pratiche nella letteratura primaria, e in ultimo lo stesso concetto di teoria musicale. Attraverso le varie sezioni, il volume esplora il percorso di improvvisazione dalla teoria alla pratica, e viceversa.

Il teatro in fotografia. L’immagine della prima attrice italiana fra Otto e Novecento

Il teatro in fotografia. L’immagine della prima attrice italiana fra Otto e Novecento
a cura di Marianna Zannoni
Titivillus, Corazzano (PI), 2018

Gli anni a cavallo tra Otto e Novecento – quelli della cosiddetta Belle Époque – rappresentano un’epoca di grandi cambiamenti in ogni settore della società e della cultura.
Nell’universo artistico, le contaminazioni tra il mondo del teatro e quello della fotografia determinano progressivamente una vera e propria rivoluzione nel modo di ‘guardare’, e quindi di ‘raccontare’, la scena contemporanea.
Se è vero, infatti, che nella pratica fotografica ottocentesca si possono ritrovare molte tracce del mondo teatrale suo contemporaneo, è altrettanto vero che, pochi anni più tardi, sarà proprio la nascita di un’industria  fotografica a produrre molti e significativi cambiamenti nel mondo del teatro. In particolare, il progressivo affermarsi della figura femminile, protagonista della scena ma anche della gestione della propria professione, emerge icasticamente nelle fotografie scattate sul palcoscenico e fuori da esso. Attraverso le vicende artistiche di tre indiscusse protagoniste del teatro – Adelaide Ristori, Eleonora Duse e Tina Di Lorenzo –, si è cercato quindi di comprendere l’evoluzione nel modo di ritrarre l’attrice, nel sistema di diffusione della sua immagine e nella creazione del ‘mito’ capace di influenzare i costumi della società.

Teatro di avanguardia e composizione sperimentale per la scena in Italia: 1950-1975

L’Istituto per la Musica prosegue la sua attività editoriale online inaugurando, con due pubblicazioni, la nuova piattaforma Open Monograph Press della Fondazione Giorgio Cini.

 

Teatro di avanguardia e composizione sperimentale per la scena in Italia: 1950-1975

Variazioni in sviluppo: I pensieri di Giovanni Morelli verso il futuro

L’Istituto per la Musica prosegue la sua attività editoriale online inaugurando, con due pubblicazioni, la nuova piattaforma Open Monograph Press della Fondazione Giorgio Cini.

Variazioni in sviluppo: I pensieri di Giovanni Morelli verso il futuro

 

Virgilio Guidi. I disegni della Fondazione Giorgio Cini

Il volume presenta il catalogo dei cento disegni di Virgilio Guidi (Roma 1891 – Venezia 1984) donati dal critico Enzo Di Martino all’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini. Questo nucleo grafico, perlopiù  inedito, costituisce una significativa testimonianza del multiforme e longevo percorso artistico di uno dei maestri del Novecento italiano. Da alcune prime prove databili agli anni Dieci fino a quelle dell’ultimo periodo di attività, il corpus permette di rileggere i grandi temi dell’arte guidiana – dagli Incontri alle Figure nello spazio, dalle Marine ai Grandi alberi – rivelando l’aspetto più intimo e “segreto” del suo creare.

In linea con la vocazione per lo studio del disegno che caratterizza l’attività dell’Istituto di Storia dell’Arte, il volume costituisce una prima ricostruzione critica dell’opera su carta di Guidi, ancora oggi poco nota e indagata, su cui si soffermano i saggi di Enzo Di Martino, Luca Massimo Barbero e Chiara Mari. A partire dall’analisi dei singoli fogli, riproposti in una sequenza cronologica e tematica, il volume intende restituire un contesto ampio di riferimenti e aprire strade di indagine per ulteriori approfondimenti, leggendo l’opera grafica in parallelo alla produzione pittorica e indagandone la fortuna critica ed espositiva.

La giovinezza di Tintoretto

In occasione del quinto centenario della nascita di Jacopo Tintoretto, l’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini presenta gli atti del convegno dedicato al grande artista veneziano, annoverato fra i più originali interpreti della stagione manierista.
In armonia con una proficua tradizione di studi dedicati all’arte veneta, e in ideale continuità con le fondamentali ricerche di Rodolfo Pallucchini, si è voluto contribuire alla celebrazione del maestro – in opportuno anticipo rispetto al momento più specificamente commemorativo – con una riflessione critica capace di restituire la complessità culturale ed artistica del suo periodo giovanile.
È sembrato importante dare un segno di concreta presenza istituzionale nel panorama degli studi storico-artistici, ospitando un convegno di respiro internazionale (28 – 29 maggio 2015) e dando seguito alla pubblicazione degli interventi, qui raccolti secondo le linee tematiche definite nel corso delle giornate di studio. Si possono così ripercorrere i tratti salienti che hanno animato il confronto fra studiosi: la ridefinizione di stile giovanile, l’articolata indagine dei contesti storico- documentari, nonché la proposta di nuove letture iconografiche ed iconologiche. Dopo il volume dedicato a Paolo Veronese, è questo il secondo tassello di un progetto editoriale che, ponendosi nel solco di una storia prestigiosa, ha trovato configurazione nella collana riservata agli atti dei convegni, presentata nel 2016 con una nuova veste grafica ed estetica, curata da Lineadacqua Edizioni.