Saggi Archives - Pagina 62 di 76 - Fondazione Giorgio Cini

Salve Regina

Antifona per contralto , flauto traverso , due flauti diritti e archi (due violini, viola e basso) divisi in due cori. RV 616

INDICE

Prefazione generale

General Preface

Salve Regina. Antifona per contralto , flauto traverso , due flauti
diritti e archi (due violini, viola e basso) divisi in due cori. RV 616

Note critiche

Apparato critico

Critical Notes

Critical Commentary

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Cento e dieci ricordi che formano il buon fattor di villa

INDICE

Ulderico Bernardi
Prefazione

Susanna Celi
Nota al testo

Cento e dieci ricordi che formano il buon fattor di villa
Giacomo Agostinetti

A’Lettori

Tavola delli Ricordi contenuti nell’opera

Cento e dieci Riccordi

Rimedii per varie infirmità

Rimedi per mal de’cani

Rimedi applicati alle infermità che i cavalli patiscono

Saggio e apparato critico
Enzo Demattè

Un fattore nel consseco georgico
Nota sulle edizioni
Ragguaglio sulle partizioni tematiche
Glossario generale
Indice dei nomi personali, titoli e casati
Indice dei nomi geografici
Autori espressamente nominati nel testo
Bibliografia di riscontro

 

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Processioni e feste dogali

La millenaria Repubblica di San Marco ebbe, più che qualsiasi altro stato europeo, il maggior numero di processioni, un intreccio inscindibile che abbinava il culto civico alle celebrazioni religiose.
Proprio per questa costante esse svanirono, più che altrove, insieme alla perdita della libertà politica, al glorioso passato sui mari, all’intraprendenza mercantile in quel fatale 1797.
Venezia appariva in tutto il suo splendore sia che i cittadini partecipassero coralmente col doge allo Sposalizio del mare, sia che lo seguissero nelle innumerevoli andate (visite) a chiese e monasteri. Molteplici celebrazioni traevano origine da fatti storici o erano in ringraziamento per cessazioni di calamità naturali, altre solennizzavano l’elezione dogale, il trionfo della dogaressa, l’ingresso in Palazzo Ducale di un procuratore di San Marco, del Cancellier Grande, di ambasciatori, l’entrata in San Pietro di Castello del patriarca, la consegna del vessillo e del bastone di comando a un capitano generale. Alcune erano singolari e uniche: se il Serenissimo, per ribadire il suo jus patronato sul convento delle vergini, sposava simbolicamente la badessa lo Stato indiceva in onore dell’arrivo da Roma del cappello cardinalizio, destinato ad un patrizio veneziano, un
solenne corteo. La maggior parte delle cerimonie trovava conclusione in piazza, in Palazzo Ducale e in basilica di San Marco, spazi teatrali, in cui si esaltavano la giustizia del Governo, la tutela dell’evangelista sulla sua città, la concordia delle classi sociali, la potenza e la ricchezza della Serenissima.
L’ufficialità era rappresentata dal corteo dogale. Il Serenissimo vi doveva partecipare in prima persona, preceduto dalle insegne del potere, sui cui simboli, secondo la tradizione, poggiava ab antiquo il mito di Venezia. Se i più antichi percorsi processionali furono indetti per i ludi mariani, nel Rinascimento e nell’età barocca Venezia si presentava in tutto il suo splendore con la festa del Corpus Domini, su cui si esemplavano tutte le altre processioni, in specie quelle di carattere laico nazionalistico, allestite dal Governo per informare i
cittadini su fatti ed episodi di estrema importanza per lo Stato veneziano. Una presenza imponente erano le Scuole Grandi, in specie per i soleri (palchi mobili) su cui erano collocate, accanto ad oggetti preziosi, anche allegorie, che Marin Sanudo chiama demonstrationi, in legno e stucco, rivestite con abiti preziosi. Non di rado si collocavano sui palchi anche persone vive che col supporto di simboli, cartigli con iscrizioni, elementari dialoghi – rappresentavano episodi dell’Antico e Nuovo Testamento, vite di santi, Virtù cardinali e teologali, ma anche allegorie profane complesse e articolate: potenti alleati e mortali nemici di Venezia, il doge, san Marco, la Giustizia, il papa, cardinali, re, ambasciatori.

INDICE

Antonio Niero
Presentazione

Introduzione

Processioni per festività annuali

I ludi mariani ossia la festa delle Marie
San Marco: processioni, feste e leggende
Riti contro il carnevale: perdoni, oratori, quaresimali
I riti della Settimana Santa
L’andata a San Geminiano la domenica degli Apostoli
La festa della Sensa e lo sposalizio del mare
La processione del Corpus Domini
L’andata dogale a San Giorgio Maggiore

Processioni annuali in ringraziamento per vittorie,
sventate congiure, votive

L’andata a San Marco per la sventata congiura di Marin Faliero
L’andata alla Salute nella festività di sant’Antonio
L’andata a San Vio per la congiura di Baiamonte Tiepolo
L’andata a Santa Marina per il recupero di Padova
L’andata a Santa Giustina per la vittoria di Lepanto
L’andata al Redentore per la cessazione della pestilenza del 1575-1577
L’andata a San Rocco nel dies natalis del santo
L’andata alla Salute per la pestilenza del 1630-1631

Processioni laico-nazionalistiche

Processione per la lega contro Carlo VIII
Processione per la promulgazione della lega Santissima
Processione per la promulgazione della lega anti imperiale
La processione dell’8 settembre 1515
Processione per la promulgazione della lega di Cognac
Processione per la promulgazione della pace di Bologna
Processione per la venuta dei Signori giapponesi
Processione per la pace tra Enrico IV di Francia e Filippo II di Spagna

Feste Dogali

Il corteo e i simboli del potere dogale
Feste e processioni per le elezioni dogali
L’andata alle Vergini e lo sposalizio della badessa
Trionfi delle dogaresse

Solenni Ingressi e cerimonie di Investiture

Ingresso di un patriarca in San Pietro di Castello
Solenne ingresso di un procuratore di San Marco
Ingresso in Palazzo Ducale di un cancellier grande
Solenni ingressi in Palazzo Ducale di ambasciatori
Consegna del cappello cardinalizio a un patrizio
veneziano
Investiture di capitani generali

Bibliografia

Indice dei nomi

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Dalle origini alla caduta della Serenissima

INDICE

Piero Del Negro
Introduzione

I. La politica

Paolo Preto
Le riforme

Michele Simonetto
La politica e la giustizia

Piero Del Negro
La fine della Repubblica aristocratica

Giovanni Scarabello
La municipalità democratica

II. Economia e società

Volker Hunecke
Il corpo aristocratico

Andrea Zannini
La finanza pubblica: bilanci, fisco, moneta e debito pubblico

Walter Panciera
L’economia: imprenditoria, corporazioni, lavoro

Massimo Costantini
Commercio e marina

Salvatore Ciriacono
Il governo del territorio: l’ambiente urbano e la laguna

Giuseppe Gullino
Venezia e le campagne

III. Cultura e civiltà

Feliciano Benvenuti
La città dei «piaseri»

Giuseppe Gullino
Educazione, formazione, istruzione

Marino Zorzi
La stampa, la circolazione del libro

Gino Benzoni
La cultura

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Cinquant’anni di produzione e consumi della musica di Antonio Vivaldi (1947-1997)

INDICE

Preface

Roman Vlad
Una finestra aperta sulla prima metà del secolo

Marzio Pieri
Pre-echi vivaldiani

Michael Talbot
Trasmissione contro interpretazione. Il cimento
dei testi e degli atti

Catherine Moore
Scholars in the Arena: Artistic Judgement and
the Roar of the Crowd

Roger-Claude Travers
1947- 1997: Vivaldi, les baroques et
la critique: toute une historie

Colin Timms
The Italian Cantata since 1945: Progress and Prospects

Jean-Pierre Demoulin
Angelo Ephrikian pionnier de la restitution
authentique de la musique de Vivaldi

Livia Pancino
La riscoperta del teatro vivaldiano e la critica

Frédéric Delaméa
Les opéras de Vivaldi au XXe siècle.
La poursuite de l’exhumation (1987- 1996)

Sergio Bestente
Il melodramma settecentesco sulle scene di oggi:
alcune note su un difficile rapporto

Gilbert Bezzina
L’histoire de la redécouverte des oeuvres lyri ques
de Vivaldi à travers l’interprétation

Sandro Cappelletto
Parola virtuale e drammaturgia dell’illusione.
Giustino «cantando va» nel microchip

Mario Vieira De Carvalho
Productive Misreading of Baroque
Opera: The Staging of Handel’s Serse by Herz (1972) and
Giustino by Kupfer (1984)

Enrico Careri
La musica strumentale italiana del tempo di Vivaldi
nei programmi delle maggiori istituzioni concertistiche romane dal dopoguerra ad oggi (1945- 1997)

Patrizia Bassi
Presenze vivaldiane nelle programmazioni musicali
a Torino

Danièle Pistone
Vivaldi et son temps dans la vie musicale
parisienne de 1947 à 1997

Démétre Yannou
La musique italienne de la première moitié
du XVIIIe siècle dans le repertoire d’orchestres et d’ensembles
instrumentaux grecs pendant les années d’après- guerre (1945- l967ca)

Berthold Over
La Westdeutscher Rundfunk Köln (WDR) e
la musica antica. Un panorama

Faun Tanenbaum Tiedge
The Figlie di coro in the Twentieth
Century: The Ospedali Repertoire in America (with some Notes on
Vivaldi Reception)

Susanne Kùbler Basile
Modelli stilistici vivaldiani nella
musi ca leggera. Il fenomeno dei Rondò Veneziano

Alberto Basso
Le nuove frontiere del barocco musicale:
i repertori ricuperati ai confini dell’Europa e nelle Americhe

Paul Everett
Beyond 2000: The Reappraisal and Regeneration of
Vivaldi’s Music

Indice dei nomi

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La nuova ricerca sull’Opera di Luigi Nono

La conoscenza della musica e del pensiero di Nono si è arricchita già
di molto con lavori basati sulle fonti primarie, sugli schizzi, sugli
autografi, su tutti i documenti che sono conservati nell’Archivio.
Ci è sembrato giusto creare uno spazio per la pubblicazione di questi
lavori: questa serie di quaderni intitolata, appunto, Archivio Luigi
Nono.
Il comitato scientifico dell’Archivio Luigi Nono ha optato per un ritmo
di uscita della pubblicazione governato dalla disponibilità di
materiale nuovo e valido. I testi che vengono pubblicati in questo
primo quaderno sono stati presentati dagli autori durante un convegno
che ha avuto luogo presso la Fondazione Giorgio Cini, all’isola di San
Giorgio Maggiore in Venezia, nel mese di gennaio 1997.

INDICE

Premessa di Massimo Cacciari e Nuria Schoenberg

Gianmario Bono
Sull’interazione tra lo studio degli schizzi e l’analisi dell’opera

Erika Schaller
Skizzenforschung und ihre Konsequenzen für gängige musikwissenschaftlicbe

Interpretationsmodelle. Einige Anmerkungen zu Luigi Nonos musikalischen Manuskripten aus den Jahren 1946/47- 1970

Veniero Rizzardi
Verso un nuovo stile rappresentativo. Il teatro mancato e la drammaturgia implicita

Wolfrang Motz
Konstruktive Strenge und kompositorische Freiheit im ersten Satz des «Canto Sospeso»

Angela Ida De Benedictis
Costituzione della struttura
musicale a partire dalla materia verbale. Sui rapporto testo-musica
nelle composizioni degli anni sessanta

Stefano Bassanese
sulla versione 1965 della Composizione per Orchestra n.2 (Diario Polacco’58)

Joachim Noller
Nono zwischen alter und neuer Avantgarde

Marinella Ramazzotti
Analisi del processo creativo e problemi di metodo e d’edizione in «Yentonces comprendió»

Lydia Jeschke
Simultaneität als Kompositionsprinzip.Studien zu «Prometeo»

Manuel Cecchinato
Il Suono mobile. La mobilità interna ed esterna dei Suoni

Laurent Feneyrou
… le silence infini de nos communes paroles… Edmond Jabès – Luigi Nono, une interprétation hébraïque

Stefan Dress
Selbstreferentialität als Aspekt des
Materialdenkens in den Letzten …… Kompositionen Luigi Nonos. Zur
Darstellung Werkübergreifender Zusammenhänge

Cronaca del Convegno

Indice dei nomi

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Introduzione storico-critica, I. “Gli anni di Andrea Gabrieli”

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Parigi/Venezia

Il
Corso, dedicato, nel suo fulcro, ai rapporti tra Parigi e Venezia nel
cuore del Settecento, legami resi più eloquenti alla nostra memoria dal
ricorrere del duecentocinquantesimo anniversario del viaggio di
Rousseau a Venezia (estate 1743), celebrato – nella cornice di quattro
distinte sessioni – con la preziosa collaborazione della ginevrina
“Société Jean-Jacques Rousseau”. Riprende con questo volume la
consuetudine, che si era un poco allentata, di offrire ad un più largo
consesso di lettori le lezioni dei corsi di settembre della Fondazione
Giorgio Cini: con Rousseau, e con Jean Starobinski che qui lo commenta,
possiamo dire che un «nouveau feu» accompagna questo slancio e il
proposito che lo nutre.

INDICE

Premessa di Carlo Ossola

Gino Benzoni, Dalla fitta conversazione al corrucciato silenzio

Michel Vovelle, Les échanges culturels aux XVIIlème siècle: un chantier ouvert

Furio Diaz, «Philosophie» e utopia da Rousseau agli idéologues

Lionello Sozzi, Il paese delle chimere. L’idea di Illusione nella stagione dei tardi lumi

Giuseppe Ricuperati, Illuminismo e Settecento dal Dopoguerra ad oggi

Francisco Jarauta, Viaje, «Bildung», escritura

Jean Starobinski, Rousseau et l’espression musicale

Giovanna Gronda, Scelte poetiche italiane nelle «Consolations des miséres de ma vie»

Andrè Wyss, La Venise intérieure. L’accent, le melodrame et les musiques de Venise

Roberto Leydi, Rousseau, pioniere dell’antropologia e dell’etnomusicologia

Giovanni Morelli, La banalità conquistata (en travaillant Métastase)

Jean Rousset, Une confrontation idéale: le théâtre et l’acteur selon Rousseau et Goldoni

Marian Hobson, Diderot, Goldoni: les «espèces» et les caractères

Franco Fido, La ragione in ombra e le tentazioni della follia nelle commedie francesi

Gilberto Pizzamiglio, Carlo Goldoni, lettere da Parigi a Venezia

Pierre Rosenberg, Fragonard et Venise

Lea Ritter Santini, Gli angeli del sonno

Benedetta Papasogli, Letture settecentescbe di Pascal

Piero Del Negro, Tra Versailles, Rousseau e gli inquisitori di Stato: il primo saggio politico veneziano sulla Rivoluzione francese

Carlo Ossola, Piccoli improvvisi su ‘arie’ e ‘affetti’

Indice dei nomi

Parigi/Venezia
raccoglie gli interventi al “XXXV Corso Internazionale di Alta Cultura”
tenutosi dal 28 agosto al 11 settembre 1993

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Scartafaccio di agricoltura

La trattatistica dedicata all’agricoltura vanta nel Veneto una lunga
tradizione, a partire almeno dal XVI secolo, per arrivare alla
fioritura di pubblicazioni divulgative nel periodo tra la fine della
Repubblica veneta e l’unità nazionale. Appartiene a questo filone il
manoscritto anonimo, conservato nella biblioteca dell’orto Botanico
dell’Università di Padova, faticosamente redatto tra il 1805 e il 1810
da un contadino di Oderzo che ha trasferito sulla carta le esperienze
di tutta una vita, soprattutto nella tecnica di coltivazione della
vite.
La sua importanza come vivo documento linguistico, miracolosamente
riemerso, risulta dallo stile, che guarda al modello biblico della
similitudine, e dal lessico, ricco di voci del dialetto locale, molte
delle quali scomparse, soprattutto nella terminologia specialistica,
dalla semina all’innesto alla vendemmia.
Al lettore moderno del testo, che superi l’incertezza dell’espressione
tra italiano e dialetto e l’ossessione devota circolanti in ogni
pagina, risulteranno godibili le aperture del narratore popolare,
mentre lo faranno riflettere l’atteggiamento di rispetto nei riguardi
di ogni essere vivente e di concreta solidarietà verso gli uomini.

INDICE

Manilo Cortelazzo
Premessa

Luciano Morbiato
Le due «recolture»

Scartafaccio d’agricoltura

Nota alla trascrizione
Testo e note
Glossario

Appendici

Appunti di agricoltura scritti da un contadino di Emilio Teza
Carteggio P.A. Saccardo-E. Teza (1895)
Bibliografia

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Paradosso del farmacista. Il Metastasio nella morsa del tranquillante

In ultima istanza, il «paradosso» che dà titolo a questo libro è il pluridecennale shock che stringe in una sola, unica, le due biografie – l’umana e – l’intellettuale – del Metastasio. Da una parte quella dell’ipocondriaco più tipico – malato inutilmente di tutto e di niente – e dall’altra quella di colui che «dopo essersi inutilmente affannato
ad accordare nel canto il raziocinio umano ai decreti della Provvidenza» si trova a dovere auto-effigiarsi da vecchio in una stele immaginaria che spiega come «nel secolo Settecento sia vissuto un abate – tal Metastasio – poeta soffribile fra i cattivi, non brutto e non bello ecc. fedele ma inutile, provveduto di voglia di far bene e nudo
ne’ mezzi per farlo, che perdé tutta la sua vita per istruir dilettando il genere umano».
Protagonista dello srotolarsi delle pagine di questo libro, è anche la vicenda del Farmaco, la cui peripezia si snoda dalla realizzazione del sacrificio umano, a quella del narcotico e, infine, a quella del tranquillante.

INDICE

Pars Prima: Tre farmaci. “Attesa”

Policrite soffocata dagli scialli
Ad omnem lippitudinem
Trasportata in colle aprìco mai non scordi il bosco antico

Altera Pars: Né Re né Pastore, altri canti d’ aminta
«Peripezia e Parafrasi»

Gli innocenti cancheretti
Homo homini agnus (1751)
Una gran brutta botta (primo novembre 1755)
Transizioni di fase: «Rousseau uno-due-tre» poi «Mozart» (1762 -1775)
Sogno d’un ecosistema regressivo complicato dalla semplicità (1765 -1980)

Pars Extrema: Svanire è dunque la ventura delle venture
«Catastrofe»

Gutbube Bürstenbinder e il recupero mancato dei quattro ritratti scomparsi del principe Galitzine
Morire di placebo

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