Saggi Archives - Pagina 64 di 76 - Fondazione Giorgio Cini

Il paesaggio. Dalla percezione alla descrizione

Paesaggio, décor, fondali, «lontani», esterni, vedute, atmosfere, notturni: ogni modo di definire ciò che ci circonda implica anche un giudizio sul nostro modo
di essere, ci situa nello spazio come relazione. Carte, tutte le arti, così come la riflessione filosofica, il senso della condizione esistenziale, e il configurarsi e mutare di segno della particolare presenza umana in esso, hanno, da sempre, sentito e dovuto affrontare il problema: la nascita, o la lenta scoperta, del paesaggio, il suo collocarsi e trasmutare, il suo dominare la scena dell’espressività, fino alla fuga nell’esotismo, forse al suo dissolversi, e al possibile ricostituirsi.
Il farsi e il disfarsi del paesaggio viene illustrato in questo volume da importanti studiosi italiani e stranieri, con più approfonditi sondaggi, nell’evoluzione delle arti e nel loro intreccio, in quelle figurative e plastiche, nella letteratura, nella musica, nella storia delle mentalità e delle idee, nei processi consci ed inconsci, dalla
percezione alla descrizione, al simbolo, alla metafora, in una vicenda che ha accompagnato lo svolgersi del rapporto dell’uomo con la realtà di cui è parte.

INDICE

Renzo Zorzi
Nota

Roberto Tassi
Tempo e natura. Sull’Epistolario di Claude Monet

Piero Camporesi
Dal paese al paesaggio

Max Milner
L’anamorphose fantastique, ou la transfiguration de la vision par les instruments d’optique

Jean Staronbinski
Paysages orientés

Salomon Resnik
Estetica del paesaggio

Lea Ritter Santini
Il paesaggio addomesticato

Ruggero Pierantoni
Diffusione e riflessione nei materiali architettonici

Karlheinz Stierle
Paesaggi poetici del Petrarca

Vittore Branca
Il paesaggio nel Boccaccio: descrittivismo, calligrafismo, allusivismo, espressivismo

Cesare de Seta
Il «ritratto» della città: Napoli tra XV e XVII secolo nella pittura europea

Vincenzo Fontana
Modelli per la laguna di Venezia nel Cinquecento. Alvise Comaro e Girolamo Fracastoro

Raniei Varese
Dal paesaggio simbolico alla pittura di paesaggio

Tilman Seebass
Il concetto dell’armonia arcadica e la realtà arcadica. Osservazioni su alcuni testi e dipinti del primo Ottocento

Ottani Cavina
Roma 1784: la città reale e la città geometrica nelle vedute urbane di David e della cerchia

Jean-Jacquei Eigeldinger
Promenade et paysage dans la musique de J.J. Rousseau à Liszt et Wagner

Francoise Cachin
Paysage et identité nationale en France au XIX siècle

Vittorio Strada
L’orizzonte perduto: spazio naturale e spazio artiiciale nella letteratura russa

Gian Piero Brunetta
Ma scoperta delle Mule e una Italia

Andrea Zanzotto
Temi di paesaggi

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India, Tibet, China

Dal
punto di vista dell’origine e dello sviluppo dei generi narrativi in
Asia, le aree culturali indiana, tibetana e cinese sono strettamente
connesse e, come mostrano alcuni interventi raccolti in questo volume,
importanti cicli narrativi passano dall’una all’altra trasformandosi ed
arricchendosi di elementi locali. Il rapporto fra narrativa orale e
scritta e quello fra narrativa religiosa e laica sono stati due dei
temi affrontati nel corso del Convegno di cui questo volume raccoglie
gli Atti, tenutosi nell’aprile del 1997 e frutto di una collaborazione
tra l’Istituto Venezia e l’Oriente della Fondazione Giorgio Cini, il
Dipartimento di Studi Indologici ed Estremo Oriente dell’Università Ca’
Foscari di Venezia e l’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente.
Per quanto riguarda la narrativa religiosa – in particolare induista e
buddhista – due degli interventi hanno poi sottolineato la stretta
connessione fra narrazione scritta e narrazione per immagini, con la
conseguente necessità di affrontare ormai questo tipo di fonti anche
con gli strumenti offerti dall’indagine iconografica.

INDICE

Foreword

Inaugural address

Victor H. Mair, On
“Transformationists” (bianjia) and “Jumbled Transformations” (laza
bian): Two New Sources for the Study of “Transformation Texts”
(bianwen). With an Appendix on the Phonotactics of the Sinographic
Script and the Reconstruction of Old Sinitic

Maurizio Taddei, Oral Narrative, Visual Narrative, Literary Narrative in Ancient Buddhist India

Alessandro Grossato, The structure of Narrative Cycles in Hindu Myth and Iconography

Wilt Idema, Guanyin’s Parrot, A Chinese Animal Tale and its International Context

Glen Dudbridge, A Question of Classification in Tang Narrative: the Story of Ding Yue

Isabella Gurevich, Buddhist
Literature as the Most Representative Source for the Study of
Historical Grammar of Vernacular Chinese from the Six Dynasties to the
Tang

D. Seyfort Ruegg, Remarks on the Place of Narrative in the Buddhist Literatures of India and Tibet

Raffaella Riva, The Tales of the Bewitched Corpse: a Literary Journey from India to China

Giuliano Boccali, Anti- narrative Tendencies in Classical Indian Literature

Alfredo Cadonna, Chi narra e come si narra quando è la via alchemica oggetto della narrazione? Considerazioni sulla Scrittura di Concatenamento ad anello (Gousou lianhuan jing) del maestro taoista Bai Yuchan (1194?-?): la via
dell’Elisir d’Oro (jindan) come mito e lo svelamento della Realtà
Unica. With English summary

Participants

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Magnificat

Cantico per due soprani,
contralto e tenore solisti, coro a quattro voci miste, due oboi , due
violini, viola e basso. Rv 610/611

INDICE

Prefazione generale

General Preface

Magnificat.Cantico per due soprani, contralto e tenore solisti, coro
a quattro voci miste, due oboi , due violini, viola e basso. Rv 610/611

Note critiche

Apparato critico

Critical Notes

Critical Commentary

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Italia e Boemia nella cornice del Rinascimento europeo

Tra i
partners che la Fondazione Cini aveva avuto in periodo ‘sovietico’ con
i Paesi dell’Europa centro-orientale era mancata la Cecoslovacchia, per
una serie di motivi tra cui spiccavano quelli politici; e mancava tra
l’altro un corrispondente autorevole e autorizzato con cui dar vita ad
una intesa di lavoro comune. Era una lacuna dolorosa, dati i secolari
rapporti culturali esistenti tra i due paesi, soprattutto dal tardo
Rinascimento in poi, e dati gli studi vivaci che ognuno dei due aveva
dedicato alla letteratura e in genere alla cultura dell’altro, in
particolate dal primo al secondo dopoguerra. Da noi fin dagli anni
venti sono significativi nella arena boemistica i nomi di Cronia, Lo
Gatto, più tardi Giusti, Poggioli, più tardi Meriggi e soprattutto
Ripellino, che è stato anche in campo boemistico un fenomeno di
dimensione europea. Tanto più era necessario, risorta la Boemia a nuova
vita, che la Fondazione Cini avviasse con essa un rapporto stabile di
scambio di esperienze e di collaborazione culturale….

INDICE

Presentazione

Karel Beránek, De Universitatis Pragensis cum Italia nexibus aetate renata

Frantisek Smahel, I contatti tra la prima Riforma e il Rinascimento

Cesare Vasoli, L’Umanesimo italiano e la Boemia nel pensiero di Burdach

Antonin Mest’an, L’influenza dell’Umanesimo e del Rinascimento italiani sulla letteratura nel contesto ceco, polacco e magiaro

Anna Skybová, Le Ordinazioni dei sacerdoti utraquisti a Venezia nella prima metà del XVI secolo

Slavomir Wollman, Arturo Cronia pioniere degli studi umanistici italo-boemi

Alberto Tenenti, La Concezione dell’uomo nel De ecclesia di Jan Hus

Tino Foffano, Giovanni da Olomouc, un maestro di grammatica e di musica a Castiglione Olona dal 1425 al 1445

Ivan Hlavácek, Cenni sulle stampe italiane nelle biblioteche ceche della fine del Medioevo e dell’inizio del Cinquecento

Jirir Pelán, La «Raccolta Neuberghiana» e Hynek z Podébrad

Sante Graciotti, Tradizione testuale e tradizione letteraria nell’Antilogion Guarini et Poggii di Augustinus Moravus

Jaroslav Kolár, Due mondi del dialogo umanistico

Francesco Tateo, Il problema dell’imitazione

Ivo Hlobil, Le origini del Rinascimento italiano in Moravia

Zdislav Sìma, Il Ponte Carlo: un raggio attraverso i secoli

Jaromir Adamec, Il Ponte Giuditta a Praga. Sugli inizi delle influenze italiane 0 nell’architettura boema

Agostino Sottili, La formazione umanistica di Johannes Roth, vescovo principe di Breslavia

Ivano Cavallini, Le Harmoniae morales di Jakob Handl Gallus: un elogio in musica al latino nella Praga del Cinquecento

Katerina Mayrová, I
«cori spezzati» nelle terre Ceche tra il XVI e il XVII secolo, le fonti
e i modelli ispiratori italiani: il repertorio italiano dei «cori
spezzati» conservato in Boemia

Luigi Quattrocchi, L’Ackermann aus Bohmen: questioni e proposte interpretative

Jitka Kresálková, I dizionari boemi dei Quattro-Cinquecento

Alena Wildová, Amor
di patria e conoscenza del mondo nella prefazione di Daniel Adam z
Veleslavìna all’Itinerarium Sacrae Scripturae di H. Bünting

Marte Fattori, La filosofia del Rinascimento italiano in J. A. Comenius: note su Campanella e Patrizi

Jaroslav Pánek, L’Italia meta dei Viaggiatori Cechi del Rinascimento

Jiri Kropácek, Francesco Terzio, pittore di Bergamo e Praga

Zdnek Benes, Costanti umanistiche della storiografia Ceca del XVIeXVII secolo

Domenico Caccamo, Libertà d’Italia ed equilibrio europeo tra ‘500 e ‘600. Il carteggio dei diplomatici toscani a Praga

Raoul Gueze, Uomini d’arme italiani in Boemia e Moravia all’epoca della battaglia 0 0 della Montagna Bianca (1619-1621)

Aldo Stella, La ‘riforma popolare’ in Boemia e in Italia

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La Dalmazia e l’altra sponda

Il convegno La Dalmazia e l’altra sponda, Problemi di archaiologhíá adriatica,
tenutosi il 16 e il 17 gennaio del 1996, nel quale storici e
archeologi, in forma interdisciplinare, e in un confronto operoso, si
sono interrogati sui principali problemi aperti nell’indagine sulla più
antica storia dell’Adriatico, ora approda in questo libro i cui
risultati non sembrano infruttuosi. Potrà apparire che in esso,
indagando sulle più antiche relazioni fra le due sponde adriatiche, si
sia privilegiato l’aspetto greco al romano. Ma ciò – pur ammesso che
sia vero – non è dovuto a scelta premeditata, o tantomeno preconcetta,
bensì alla mutevolezza della sorte.

INDICE

Premessa di Lorenzo Braccesi

Ricordando Massimiliano Pavan di Sante Graciotti

Leandro Polverini, Pavan e la Dalmazia

Mario Luni, Rapporti tra le coste dell’Adriatico in età classica ed i traffici con Grecia e Magna Grecia

Flavio Raiola, Atene in Occidente e Atene in Adriatico

Giuseppe Sassatelli, Spina e gli Etruschi padani

Marta Sordi, I due Dionigi, i Celti e gli Illiri

Pietrina Anello, La colonizzazione siracusana in Adriatico

Branko Kirigin, The Greeks in Central Dalmatia

Giovanni Gorini, Aspetti della presenza di moneta greca in Adriatico

Gino Bandelli, Roma e l’Adriatico nel III secolo a.C

Alessandra Coppola, Ottaviano e la Dalmazia: ‘imitatio Alexandri’, ‘aemulatio Caesaris’

Marin Zaninovic, La Dalmazia in età imperiale

Indice analitico a cura di Luca Antonelli

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La «Cronaca delle Meteore»

«Leggo
antichissimi libri di celestiali eremiti il cui fiato vivente brucia le
pagine: Antonio l’Egizio, Pacomio, Pier Damiano…». Le parole di
Cristina Campo, scritte pensando ai suoi amati apoftegmi dei Padri del
deserto, valgono senza alcun dubbio anche per i monaci esicasti della
Bisanzio del XIV secolo. Ma i loro scritti ascetici e le loro Vite
possono diventare per il lettore moderno anche una agevole via
d’accesso a un’epoca di rinnovamento spirituale che ebbe nel Monte
Athos il suo centro propulsore.
Tra queste filiazioni del Monte Athos troviamo nella Grecia
settentrionale, in Tessaglia, i monasteri delle Meteore. Le Meteore si
affacciano sulla scena della storia quando, verso la fine degli anni
’30 del XIV secolo, due monaci che fuggivano dal Monte Athos flagellato
dalle incursioni dei pirati turchi si stabilirono nei pressi di «una
cittadina ai confini tra Ioannina e la Tessaglia, in un luogo dove si
elevano dal momento della creazione del mondo alte e grandi rocce, così
drizzate dal Demiurgo». Il maestro e il discepolo vissero qualche tempo
assieme su una di queste rocce. Poi, il più giovane dei due si spostò
su un’altra e iniziò la costruzione di un convento: in questo modo
nasceva la Meteora.
Questo volume contiene l’edizione del Discorso storico o Cronaca delle Meteore,
condotta per la prima volta sulla base del manoscritto più antico,
accompagnata da un commento e da uno studio introduttivo che valuta in
modo critico le informazioni contenute nel documento in rapporto a
quelle fomite dalle altre fonti in nostro possesso.

INDICE

Premessa

I. UN MANOSCRITTO SCOMPARSO E UN ALTRO “RITROVATO”

1. La scoperta e le ricerche successive
2. I manoscritti
a) Il manoscritto di Barlaam
b) Il manoscritto di santo Stefano
c) Descrizione dei manoscritti

II. Il DISCORSO STORICO

1. Le circostanze della redazione del documento sinodale
2. Dal documento sinodale al Discorso storico

III. LE TESI DEL DISCORSO STORICO E LE RAGIONI DELLA STORIA

1. Le tesi del Discorso storico
2. Le ragioni della storia
a) Le origini del centro monastico
b) Gli insediamenti antichi (1340 circa – 1400 circa)
c) L’autorità centrale delle Meteore
d) Dalla skiti di Stagoi alla skiti della Meteora (1362 – 1400 circa)

IV. UN BILANCIO
TESTO,TRADUZIONE E COMMENTO

Appendlce: Un’iscrizione della meteora e la data della morte di Attanasio

Abbreviazioni e sigle

Bibliografia

INDICI

– Indice delle lustrazioni e delle carte
– Indice dei manoscritti citati
– Indice dei nomi di persona
– Indice degli autori modemi
– Indice dei nomi di luogo

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Da Palazzo Ducale. Studi sul Quattro-Settecento veneto

Un Friuli terrorizzato dall’irrompere di orde inturbantate; il veneziano rilancio del messaggio dell’antica Ellade, e, insieme, il marciano dominio su sudditi greci; il turbante fenomeno del rinnegamento di chi si fa «turco»; la carica metaforica dell’acquea materialità tra Venezia e Polesine; l’Europa riferita dalla diplomazia veneziana nel presupposto sia la città dogale il culmine della civiltà europea; le adunanze accademiche come connotato della vita intellettuale urbana; la città fortezza di Palma come scudo antiasburgico; la rovente contesa giurisdizionale veneto-pontificia del primo Seicento e i suoi velenosi strascichi; nobiltà di terraferma e classe dirigente marciana. Questo il ventaglio tematico proposto privilegiando come punto di vista l’osservatorio di Palazzo Ducale, la sede del comando della Serenissima e, pure, del suo autogiustificarsi in termini d’autorispecchiamento, nel confronto con gli altri, gratificante.
I nove scritti qui raccolti sono già comparsi in varie sedi, nell’arco d’oltre un venticinquennio, tra il 1970 e il 1996. Disponendoli con scansione, grosso modo, cronologica, li ripubblico, con pochissime modifiche (eliminazione degli errori di stampa, rinvii interni, indicazione dell’avvenuta stampa di quanto dato di prossima pubblicazione), tali e quali – conservando, quindi, in tre di essi la dedica – all’insegna d’un titolo che ne evidenzi la riconducibilità ad un unico punto di vista, quello del governo marciano. In certo qual modo, ecco che – ancorché già usciti in ordine sparso e ognuno per conto proprio – i nove saggi qui riproposti si trasformano in articolazione d’una riflessione che da Palazzo Ducale parte e a Palazzo Ducale torna. Così, almeno, nell’autogiustificarmi non senza, ovviamente, autoindulgenza.

INDICE

Presentazione

Il Friuli occidentale visto da Venezia nell’ultimo Quattrocento

Venezia e la Grecia

Il «farsi turco», ossia l’ombra del rinnegato

A proposito di acque: accostamenti possibili

Flash sull’Europa: le relazioni dei diplomatici veneziani

Aspetti della cultura urbana nella società veneta del Cinque-Seicento. Le accademie

Venezia e il Turco; Venezia e gli Asburgo

I «teologi» minori dell’Interdetto

A proposito di cultura nobiliare (e non dirigenziale)

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Fra cinema e musica del Novecento: il caso Nino Rota

L’unico elemento che determina la coesione e il carattere d’integrità
di questa antologia che impagina sezioni di diari, lettere diverse,
critiche e recensioni raccolte senza particolare intento e altre carte
e carteggi vari, è, paradossalmente, l’incompletezza. Non vuol essere
questa un’affermazione provocatoria, è soltanto una semplice
constatazione.Nino Rota, è noto, era, per dirla in latino, un vero
incomptus, uomo disordinatissimo; eterna vittima di una pulsione che lo
costringeva ad accumulare quantità notevoli di carte che a qualsiasi
titolo salvava dalla distruzione; essendo però costituzionalmente
incapace di dar ordine nelle sue cose, e, quindi, di selezionare,
tenere, accorpare o buttare via il salvato poi giudicato inutile,
conservava senza applicazione di principio alcuno tracce sia della vita
sua che di quella dei suoi partner o amici.

INDICE

Premessa

Francesco Lombardi
Un uomo solo al pianoforte

Documenti

Indice dei nomi

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Le parole della musica III

Il presente volume raccoglie, con parche integrazioni, le relazioni
tenute a Cagliari nel settembre 1997, in occasione della terza giornata
di studi di lessicologia musicale promossa da un pool di Università
italiane (Bologna, Cagliari, Ferrara, Firenze, Salerno, Siena) e
patrocinata dall’Istituto di Bibliografia Musicale (IBIMUS), Comitato
Regionale Sardo. Come sanno quanti hanno seguito le vicende della
lessicologia musicale – una disciplina pionieristicamente lanciata in
Germania dal rimpianto Hans Heinz Eggebrecht e praticata da un decennio
scarso nel nostro paese -, anche questi studi, come la maggior parte
delle ricerche italiane sull’argomento, si sono avvalsi dei frutti di
un’iniziativa meno appariscente, ma più impegnativa e feconda, portata
avanti grazie alla “tenuta” decennale dello stesso gruppo di musicologi
e storici della lingua attivi nelle Università e nei Conservatori, vale
a dire la realizzazione della banca dati multimediale Lessico Musicale
Italiano (LESMU). Il LESMU – un progetto di ricerca finanziato, tra
l’altro, dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica –
contiene ora molte migliaia di schede lessicografiche relative a testi
di interesse musicale compresi tra la fine del Quattrocento e la prima
metà del Novecento, ed è lecito prevedere che una prima versione del
lavoro sarà abbastanza presto a disposizione della comunità degli
studiosi in forma di CD-Rom.

INDICE

Premessa

Anna Siekiera
Sulla terminologia musicale del rinascimento. le traduzioni dei testi antichi dal quattrocento alla camerata de’bardi

Maurizio Giani
“scala musica”. vicende di una metafora

Piero Gargiulo
La “professione armonica”. il lessico della musica nei tratti di angelo berardi

Andrea Chegai
Le parole-chiave della critica settecentesca sull’opera: fra luoghi comuni e progetti di riforma

Francesca Gatta
Lessico del teatro e lessico della musica nei libretti metateatrali settecenteschi

Fiamma Nicolodi, Paolo Trovato
L’epistolario di donizzetti tra parodia e tecnicismo

I. appunti sullo stile – Paolo Trovato
II. parole e cose – Fiamma Nicolodi

Marco Beghelli
Tre slittamenti semantici: cavatina, romanza, rondò

Anna Quaranta
Approssimazioni a brahms nella critica italiana fra otto e novecento

Maria Teresa Arfini
La sinestesia nella critica musicale del novecento: il caso vigolo

Gian Nicola Spanu
Parole della musica e fononimi nella ricerca antropologico-musicale

Indice dei nomi

Indice delle parole e delle cose notevoli

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La seta in Italia dal Medioevo al Seicento

I saggi raccolti in questo volume rappresentano il risultato di un lavoro interdisciplinare che ha messo a confronto studiosi di storia economica e sociale, delle tecniche, dell’arte, dell’architettura e della letteratura, nonché tecnici delle produzioni industriali della seta o dei tessuti antichi. Le loro ricerche, aggiornate e innovative,
dimostrano come fra il Trecento e il Seicento gli italiani riuscirono a conquistare il primato in campo serico sui maggiori mercati internazionali grazie soprattutto alle loro capacità imprenditoriali e a procedimenti lavorativi avanzati che fondevano design, arte e artigianato. Col tempo il setificio della penisola poté contare
sull’espansione di una robusta bachicoltura locale che non solo lo rese sostanzialmente indipendente dalle importazioni di materia prima dall’Oriente e dal bacino del Mediterraneo, ma che gli permise anche di sviluppare un flusso di esportazioni di filati che porranno la seta al primo posto della bilancia commerciale di quasi tutti gli stati
italiani pre-unitari. I contributi guideranno il lettore in un viaggio attraverso i secoli, le regioni, i miti e riti della seta, dal baco al
drappo all’abito confezionato.

INDICE

Prefazione
Luca Molà, Reinhold C. Muller e Claudio Zanier

La fibra, la tecnica, le fonti

Fabio Crippa
Dal baco al filo

Sophie Desrosiers
Sur l’origine d’un tissu qui a partecipé à la fortune de Venise: le velours de soie

Dominique Cardon
Du “verme cremexe” au “veluto chremesino”:
un filière vénitienne du cramoisi au XVe siècle

Doretta Davanzo Poli
I tessuti come fonte: reperti inediti dei secoli XIII-XVII conservati nelle chiese veneziane

Danilo Gasparini
La contabilità come fonte: la trattatura della seta nel contado trevigiano (secolo XVII)

Alessandro Mellano e Aurelio Toselli
Palazzo e “fabbrica” il setificio di caraglio

Civiltà della seta

Claudio Zanier
Un protettore scomodo. San Giobbe e la seta

Maria Giuseppina Mazzarelli
Seta posseduta e seta consentita: dalle aspirazioni individuali alle norme suntuarie nel basso Medioevo

Howard Burns
Cultura di seta, cultura di villa

Daria Perocco
La seta nella letteratura italiana dal Duecento al Seicento

Produzione e commercio

David Jacoby
Dalla materia prima ai drappi tra Bisanzio, il Levante e Venezia: la prima fase dell’industria serica veneziana

Edoardo Demo
La produzione serica a Verona e Vicenza tra Quattro e Cinquecento

Francesco Battistini
La tessitura serica italiana durante l’età moderna: dimensioni, specializzazione produttiva, mercati

Giuseppe Chicco
Il ruolo del Piemonte nell’industria serica italiana del Seicento

Migrazioni, manodopera e innovazioni

Patrizia Mainoni
La seta in Italia fra XII e XIII secolo: migrazioni artigiane e tipologie seriche

Franco Franceschi
I forestieri e l’industria della seta fiorentina fra Medioevo e Rinascimento

Luca Molà
Le donne nell’industria serica veneziana del rinascimento

Rosalba Ragosta Portioli
“Nuovi lavori”, “Nuovo invenzioni” di seta a Napoli nel Cinquecento

Roberto Berveglieri e Carlo Poni
L’innovazione nel settore serico: i brevetti industriali della Repubblica di Venezia fra XVI e XVII secolo

Appendici

Claudio Zanier
Strumenti di lavoro: una bibliografia delle opere recenti sulla sericultura e l’industria serica

Claudio Zanier
Un’istituzione da salvare: l’antico istituto bacologico di Padova e le sue collezioni

Documenti d’archivio per la storia della seta. tre lettere
commerciali del XVII secolo nell’archivio di stato di Pisa con campioni
di stoffe di seta
a cura di Claudio Zanier , Christhine V. Pennison, Donata Devoti

Indice analitico

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