Saggi Archives - Pagina 65 di 76 - Fondazione Giorgio Cini

La società veneta e il suo diritto. Saggi su questioni matrimoniali, giustizia penale, politica del diritto, sopravvivenza del diritto veneto nell’Ottocento

Raccolta di saggi sugli esiti del diritto veneto tra Sette e Ottocento, questo libro – come recita il sottotitolo – si articola in quattro sezioni, accomunate da una stessa metodologia di ricerca che, muovendo da aspetti particolari di una una secolare e consolidata tradizione giuridica, getta una luce più generale sulla politica e sulla società
veneta nel lungo tramonto della Serenissima e nei decenni immediatamente successivi.
Così si parte dall’esperienza di commediografo dell’avvocato Carlo Goldoni per valutare complessivamente i risvolti del diritto e delle consuetudini metrimoniali, con le loro rigide regole e i ripetuti tentativi di scardinarle nel nome di una maggiore libertà di sentimenti; si esaminano i meccanismi della giustizia penale sia dal
punto di vista degli imputati che da quello dei difensori, per allargare subito dopo l’analisi ai rapporti tra religione, moralità e giustizia, si valutano gli aspetti caratterizzanti degli statuti contemplati da Venezia per il suo Regno di Morea e insieme le ipotesi settecentesche di riforma del diritto penale nelle loro connessioni con
il dibattito politico. Un’ultima sezione spinge lo sguardo al di là della caduta della Repubblica, spaziando dagli ex-possedimenti d’oltre Adriatico – dove si constata nelle isole jonie, una robusta sopravvivenza di lingua e diritto veneti per tutta la prima metà dell’800 – alla ex-capitale, alla quale infine si ritorna per cogliere,
nella breve vita della Repubblica quarantottesca di Daniele Manin, le ultime eredità di questa gloriosa tradizione di politica del diritto.

INDICE

Prefazione
di Gaetano Cozzi

Note su Carlo Goldoni, la società veneta e il suo diritto

Padri figli e matrimoni clandestini
(metà secolo XVI- metà secolo XVIII)

Religione, moralità e giustizia a venezia: vicende della magistratura degli esecutori contro la bestemmia (secoli XVI – XVII)

Autodifesa o difesa?
Imputati e avvocati davanti al consiglio dei dieci

Il giuspatrono del doge su San Marco: diritto originario o concessione pontificia?

Venezia, una repubblica di principi?

La Repubblica di Venezia in morea. un diritto per il nuovo regno

Politica e diritto nei tentativi di riforma del diritto penale veneto del settecento

Diritto veneto e lingua italiana nelle isole jonie nella prima metà dell’ottocento

Venezia a metà dell’ottocento. la politica del diritto di Daniele Manin

Indice dei nomi
a cura di Francesca Ortalli

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«Leggiadre donne…» Novella e racconto breve in Italia

Padre riconosciuto della novella in prosa, Giovanni Boccaccio ha inventato una forma narrativa che, per alcuni secoli, sì è affermata come uno stampo flessibile, di lunga vitalità europea. Più tardi, l’arte del racconto breve rinasce in forme nuove; in questa reincarnazione si sperimenta un ventaglio assai ampio di soluzioni che si riconducono tutte al piacere della storia interessante, rivelatrice del carattere del personaggio in una situazione eccezionale o, viceversa, nelle circostanze della vita quotidiana.
Il volume, attraverso una ventina di interventi dei maggiori specialisti del settore, ripropone con accurate analisi linguistiche e insieme storico-letterarie le tappe principali di questo genere letterario fortemente caratterizzato, sia nella nella fase antica che nelle trasformazioni moderne, da un costante appello al pubblico femminile come destinatario privilegiato: dal Decameron alla narrativa ottocentesca di Nievo, Verga e Capuana passando attraverso le esperienze quattrocentesche delle «facezie» e della Novella del Grasso legnaiolo, o quelle cinquecentesche di un Bandello o di un Luigi Da Porto con la sua celebre Giulietta e Romeo.
Una particolare attenzione viene da ultimo riservata al Novecento, con esplorazioni relative a Pirandello, Pavese, Moravia, Primo Levi, Buzzati e al recentissimo Tabucchi, mentre una robusta appendice propone un saggio di Alfredo Stussi sull’area linguistica italiana e, in finale, tre interviste ad altrettanti scrittori contemporanei italiani, a rappresentare con le loro diversità tre differenti, ma sempre altamente significativi, approcci alla scrittura e alla letteratura nel nostro tempo: Sandra Petrignani, Giovanni Raboni, Gianni Celati.

INDICE

Prefazione
di Francesco Bruni

Francesco Bruni
Come “non” si racconta una novella nel Decameron

Luciano Rossi
“In luogo di sollazzo”: i fabliaux del Decameron

Massimo Ciavolella
Letteratura e pornografia: la novella di Masetto da Lamporecchio(Decameron III 1)

Francesco Tateo
La facezia fra virtù e arte

Nino Borsellino
La novella del grasso legnaiolo

Marziano Guglielminetti
Amore e morte: Giulietta e Romeo di Luigi da Porto

Mario Pozzi
Novella, trattato e cronaca

Fabio Finotti
Il varmo di Ippolito Nievo

Matteo Palumbo
Ascesa e morte di un parvenu: La roba di Giovanni Verga

Rosario Coluccia
Linguistica e filologia nell’edizione delle novelle di Verga

Nicolò Mineo
Lettura di Anime in pena di Luigi Capuana

Bice Mortara Gravelli
“Bòtte di pennello”: nuclei descrittivi in campioni di narrativa tra otto e novecento

Romano Luperni
Il riso di Pirandello nelle Novelle per un anno

Alfredo Stussi
Lettura linguistica di il “fumo” di Luigi Pirandello

Lino Pertile
Pavese, ovvero della solitudine come stile

Francesco Bruni
Variazioni di registro in uno dei racconti romani di Alberto Moravia: La parola mamma

Ricciarda Ricorda
Le avventure di un chimico: il sistema periodico di Primo Levi

Nella Giannetto
Lettura di Il re a Horm-el-Hagar di Dino Buzzati

Anna Dolfi
Il puzzle del rimorso: Voci portate da qualcosa, impossibile dire cosa di Antonio Tabucchi

Appendici

Alfredo Stussi
L’area linguistica italiana

Scrittori contemporanei. Intervista a Sandra Petrignani, Giovanni Raboni, Gianni Celati
a cura di Silvana Tamiozzo Goldman

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Malipiero Maderna 1973 – 1993

Malipiero-Malipiero
/ Malipiero-Maderna / Maderna-Maderna: nonostante la evidente
tripartizione schematica, questo non è un libro «proporzionato»,
raccoglie infatti saggi e interventi di studio di diverso formato e in
nessuna delle tre ‘sezioni’ che lo compongono paò dirsi organico,
esaustivo. Prevale innanzitutto l’ultimo Malipiero (che è anche il
Malipiero meno noto, il Malipiero desuetissimo) ovvero prevale un
Malipiero tangenziale al suo stesso esercizio primario di
«compositore-creatore» senza vincoli di mestiere.
Si scrive poi, per contro, ad equilibrare lo sbilancio, solo del
primissimo Maderna, il Maderna degli esordi, mettendo a fuoco aspetti
di molte questioni ancora molto aperte.
Al centro di quest’assetto monografico gli studiosi si sono dedicati
alle «relazioni» interpersonali, inter-poetiche, sviluppando il tema
che dà titolo a tutta la raccolta; ma senza ordine o ordini prescritti
e previsti. Eppure nonostante la gracilità dell’impianto apertissimo,
sia gli argomenti che i metodi di approfondimento filologico, usati per
indagarli, trasferiscono in questo libro dati di novità non
trascurabili.
Del resto è anche vero che questo è un libro d’occasione, generato da
un accumulo di indagini diverse sollecitate dalla ricorrenza del
ventennale della scomparsa dei due autori veneziani, entrambi, maestro
e allievo, vecchio e giovane scomparsi, pressoché assieme, nel 1973
(1973-1993). Indagini stimolate dal fatto che uno, il giovane, ha
parlato più volte ma sempre in modo piuttosto leggendario dell’altro
come di un suo maestro, un maestro atipico, ma importante.
Mi è doverosa un’ultima considerazione e un ricordo: il gruppo degli
studiosi che partecipano a questa miscellanea è generazionalmente
eterogeneo; è un fatto che aspira ad essere un pregio: il segnale di un
incontro e di uno scambio di esperienze e di continuità nell’evoluzione
delle conoscenze di chi ama e studia questi autori. Basti pensare che
Mario Messinis, nel 1971, fu l’editor dell’ultima raccolta, per altro
anch’essa congeriale, di studi malipieriani prodotti in simultanea a
Malipiero ancora in vita. Tra gli altri, a partecipare a questo
incontro c’è, nell’indice del libro, anche lo scomparso John
Waterhouse: si pubblica infatti in questo volume l’ultimo dei suoi
saggi, ultimo frutto del ventennale lavoro di indagini sull’opera di
Malipiero: un saggio ancora inedito. Per tutti noi la sua assidua
partecipazione a tutte le discussioni sulla musica italiana del
Novecento, in tutte le sedi, e la sua opera di promozione e
valorizzazione dei musicisti italiani tutti, non sono soltanto dei
commossi ricordi, sono degli esempi sempre attuali e tuttora viventi.

INDICE

Premessa del curatore

Introduzioni
1. Mario Messinis, Malipiero, vent’anni dopo (1973-1993)
2. Marzio Pieri, Parlata per una gita al faro Malipiero

Parte I
GIAN FRANCESCO MALIPIERO

Paolo Cattelan, Il «Sogno» dannunziano, ovvero «come sbarazzarsene». Ariele, Bonaventura a il teatro di Malipiero
Tilman Schlömp, La canzone d’opera e l’opera come canzone. Struttura e funzione di una forma nel teatro del primo Malipiero
Emilio Sala, Malipiero al Teatro Greco di Siracusa. Le musiche di scena per l’«Ecuba» di Euripide (1939) e l’«Orestea» di Eschilo (1948)
John C. G. Waterhouse, Gian Francesco Malipiero e la decafonia
Laura Zanella, Otto auto-imprestiti per un’opera nuova. Gian Francesco Malipiero e l’epilogo drammatico degli «Eroi di Bonaventura» (1968)

PARTE II
MALIPIERO E MADERNA

Francesca Magnani, Il canto nell’immaginario teatrale di Malipiero e Maderna
Rossana Dal Monte, Tracce di Malipiero e Maderna nei registri e negli schedari della Marciana
Annibale Cetrangolo, Malipiero al Teatro Greco di Siracusa. Le musiche di scena per l’«Ecuba» di Euripide (1939) e l’«Orestea» di Eschilo (1948)
Joachim Noller, «Quando gli strumenti cantano». Malipiero, Maderna, la metafisica e il concetto d’espressione nel Novecento
Paolo Pinamonti, Maderna dirige Malipiero

Parte III
MADERNA OLTRE MALIPIERO

Mario Baroni, Sull’opportunità di una ri-edizione delle opere di Bruno Maderna. Qualche Considerazione di metodo critico
Susanna Pasticci, Maderna verso il pensiero seriale. La «Fantasia e fuga per due pianoforti (1949)»
Paolo Cattelan, Biografia di un concerto di Maderna: il «Concerto per due pianoforti e strumenti»
Stefano Bellon, Il «Concerto per due pianoforti e strumenti» di Bruno Maderna verso Darmstadt: un’analisi della partitura
Indice dei nomi

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Per Bruno Visentini

Sono raccolti in questo volume gli scritti presentati al convegno sulla figura e l’opera di Bruno Visentini tenutosi a Venezia, presso la Fondazione Giorgio Cini, nel 1998, a poco più di tre anni dalla scomparsa di colui che per quasi un ventennio e fino alla morte ne è stato attivissimo presidente. Si aggiungono inoltre altre testimonianze: da quella del Pariarca di Venezia, le parole pronunciate nei giorni seguiti alla scomparsa, quelle dei discorsi tenuti in occasione della commemorazione promossa a Palazzo Giustiniani a Roma dal gruppo parlamentare cui Visentini apparteneva.

Viene infine aggiunto in appendice, curato da Costantina Toria un repertorio degli scritti di Visentini, sparsi in molte sedi non facilmente reperibili senza le indicazioni che qui sono date. Anch’essi testimoniano il forte impegno civile, culturale e politico nel cui segno si è svolta tutta la vita di Bruno Visentini: giurista di grande modernità e di esperienza internazionale, uomo politico di assoluto rigore e dedizione, dalla giovinezza caratterizzata dall’opposizione al fascismo, alla militanza, accanto a Ugo La Malfa, nel Partito d’azione del quale è stato tra i fondatori, e successivamente nel Partito repubblicano italiano, all’azione parlamentare, ai ripetuti incarichi di governo come ministro nei settori finanziari, con un’incisiva azione soprattutto in materia fiscale.

Contemporaneamente Visentini ha svolto un’importante azione culturale, dedicandosi al lavoro scientifico nel campo del diritto, specie societario, e coltivando una spiccata passione per la cultura storica e letteraria, con una predilezione per il versante musicale: merito non ultimo della sua energica azione in favore di Venezia. È stato inoltre per quasi un ventennio vice presidente dell’IRI e presidente della società Olivetti al cui sviluppo sui mercati mondiali ha dato un’attività infaticabile. I nomi illustri degli autori che hanno partecipato al convegno della Fondazione e i temi da essi trattati documentano da soli la qualità dell’impegno di Bruno Visentini e danno al libro un valore di preziosa testimonianza.

INDICE

Avvertenza

Feliciano Benvenuti
Per Bruno Visentini

Massimo Cacciari
Bruno Visentini

Piero Craveri
Dall’antifascismo alla battaglia per la Repubblica nel Partito d’azione

Adolfo Battaglia
L’intervento politico

Filippo Maria Pandolfi
L’uomo di governo

Massimo Riva
Fra Stato e mercato: l’esperienza dell’IRI

Guido Rossi
Bruno Visentini: un giurista moderno

Renzo Zorzi
Qualche ulteriore connotazione

COMMEMORAZIONI
Marco Cè, Patriarca di Venezia
Franco Cingano
Carlo De Benedetti
Eugenio Scalfari
Ariberto Mignoli

BIOGRAFIA E REPERTORIO

Tommaso Edoardo Frosini
Bruno Visentini

Costantina Toria
Repertorio degli scritti di Bruno Visentini

Indice dei nomi

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Quadri e commercio a Venezia durante il Seicento. Uno studio sul mercato dell’arte.

Lo studio del mercato dell’arte in prospettiva storica gode negli ultimi anni di un forte interesse da parte di economisti, storici dell’arte che si interrogano sui meccanismi e sulle dinamiche che lo contraddistinguo. Si tratta di un campo di ricerca aperto, sia per la natura dell’oggetto, che non si presta a una perfetta rappresentazione in termini economici, sia per la difficoltà di reperire informazioni sufficienti. Rare sono le tracce documentarie che in altri campi rendono più agevole la ricerca storica; il bene quadro non ha una connotazione chiara e definita, e si configura con diverse sfumature, da bene di lusso se prodotto da artisti rinomati a bene “normale” per le opere devozionali di scarso valore, riflettendo diverse funzioni (decorativa, devozionale, di rango, intellettuale..). La forma degli scambi risponde così a tale mancanza di omogeneità.

Lo studio esamina i meccanismi della commercializzazione e della committenza di opere pittoriche a Venezia durante il XVII secolo; tra Cinque e Settecento il mercato artistico si presenta come una forma ibrida, priva di figure di riferimento importanti come sono oggi le case d’asta, ma al tempo stesso con propri operatori locali, e con la consapevolezza di crescente di dover precisare delle regole per attribuire valore sotto forma di prezzo con criteri diversi da quelli usati per altre merci. La ricerca propone così una descrizione e una descrizione del funzionamento degli agenti del mercato, inteso come insieme dei soggetti che ruotano attorno alla produzione pittorica veneziana di età barocca. La categoria utilizzata non è “il” mercato artistico come istituzione (che non esiste) bensì “un” mercato come luogo definito spazialmente e temporalmente, in cui avviene l’incontro tra domanda e offerta del bene quadro.

INDICE

Introduzione
Dallo studiolo alla galleria: le raccolte di quadri in Italia tra XV e XVII secolo

Il fenomeno del collezionismo

Le raccolte veneziane
“tuti vuol formar studio de pitura”

Il problema delle fonti

La domanda di quadri attraverso gli interventi

I quadri
I soggetti

La composizione sociale e professionale

Una analisi patrimoniale
Una stima statistica della propensione alla spesa in arte con gli inventari esaminati

La domanda degli stranieri

La domanda pubblica di opere d’arte

Lo stato veneziano
I funzionari addetti agli incarichi artistici
Due progetti: la chiesa dedicata alla madonna della salute
… ed i restauri a Palazzo Ducale
Il rapporto con gli artisti

Le istituzioni ecclesiastiche
Le scuole, le arti, i luoghi dei pii
Esiste mecenatismo a Venezia?

L ‘offerta: organizzazione produttiva della pittura veneziana

Le istituzioni della pittura a Venezia
La corporazione
Il collegio dei pittori
Le accademie
La partecipazione alle istituzioni

L’organizzazione produttiva
La divisione del lavoro
Le botteghe
Pittori senza bottega

Conti in tasca alla pittura

Il mercato

La regolarizzazione del commercio

Forme e luoghi della vendita

Le opere in vendita
Quadri veneziani, quadri stranieri

Originali, copie, falsi
La certificazione del valore

Il ruolo degli intermediari

“Senseri, qui si dicono mediatori, che s’interpongono tra chi vende, e chi compra”

Mercanti d’arte
I negozianti
I pittori
I rigattieri

La formazione del prezzo
Prezzo di mercato e prezzo di status
Qualche esempio di prezzi di mercato

I quadri come riserva di valore
Il valore dei quadri aumenta tra 1640 e 1700?

Esiste un mercato?

Fonti archivistiche e manoscritti

Bibliografia

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Le civiltà  del Libro e la stampa a Venezia

INDICE

Renzo Zorzi, Marino Zorzi, Simonetta Pelusi, Presentazione

Marino Zorzi, Il libro religioso nella storia della della
stampa veneziana

Giuliano Tamani, Edizioni ebraiche veneziane dei secoli
XVI-XVIII

Alessandro Scarsella, Note su metodologia e bibliografica
e libro religioso

Simonetta Pelusi, Il libro liturgico veneziano per serbi
e croati fra Quattro e Cinquecento

Giorgio Vercellin, Venezia e le origini della
stampa in caratteri arabi

Matthias Kappler, La stampa “caramanlidica”

Piero Scapecchi, Aldo alle origini della Bibbia poliglotta

Susy Marcon, Gli esemplari marcini dei dei corali giunti (Rari
Ven. 708-713)

P. Vahan Ohanian Mechitarista, La Bibbia armena dell’Abate
Mechitar

Stefano Trovato, Una comunità cristiana
ortodossa di lingua turca: i karamanlides

Bibliografia

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Messalina (Piccioli – Pallavicino) 1680

La Messalina di Pallavicino gode di una discreta evidenza in più di una
posizione di snodo dello sviluppo dell’opera veneziana del suo tempo.
Fu rappresentata, più volte, (ma in una sola stagione), artisticamente
riveduta e arricchita di pezzi diversi, altre o nuove arie, altri
recitativi, altri balli.

INDICE

Messalina: Context and Content, by Eleanor Selfridge – Field

1. Francesco Maria Piccioli and Piazzola, p. IX

1-1. Piazzola, p. IX
1-2. Piccioli’s Works: A Listing, p. X
1-3. Works by Other Members of the Piccioli Family, p. XI
1-4. General Characteristics of Píccioli’s Works, p. XI
1-5. Piazzola’s Subject Matter, p. XII
1-6. Piazzola’s Season, p. XIII

2. Other Venues for Pallavicinos Works, p. XIII

2-1. San Moisè, SS. Giovanni e Paolo and San Giovanni Grisostomo, p. XIII
2-2. San Salvatore, p. XIV

3. Carlo Pallavicino, p. XIV

3-1. A Brief Biography, p. XIV
3-2. Pallavicínos Operas: A Chronological Listing, p. XVIII
3-3. Operas Spuriously Attributed to Pallavicino, p. XXI

4. Musical Sources and Performance Practice, p. M

4-1. The Contarini Codices as Musical Sources, p. XXI
4-2. The Sources as a Basis for Performance, p. XXII
4-3. Issues Concerning Instruments, p. XXIII
4-4. Issues Relating to Vocal Music, p. XXIV

5. The Libretti for Messalina, p. XXV

5-1. Variant Versions, p. XXVI
5-2. Messalina: Arias and Instrumental Píeces in Diverse Sources, p. XXVII
5-3. Plot, p. XXXII
5-4. Sets, p. XXXII

6. The Music for Messalina, p. XXXIII

6-1. Casting and Dramatic Interpretation, p. XXXIII
6-2. Textual and Musical Types, p. XXXIV
6-3. Musical Development and Divergence, p. XXXIV
6-4. Comparison of Versions, p. XXXIV

7. Postscript, p. XL

Footnotes, p. XL,
Bibliography, p. XLIII

Messalina: l’opera nel suo contesto. Sommario, p. XLIV

Francesco Maria Piccioli
Messalina, libretto, p. XLVII

Carlo Pallavicino
Messalina, Partitura, p. [1]

Arie staccate provenienti dal manoscritto I-Tn, Giordano 25, presenti nei libretti ma non nella partitura, p. [197]

Arie staccate provenienti dal manoscritto I-Tn, Giordano 25, assenti da libretti e partitura, p. [217]

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Mata

Ricerche come quella offerta nel presente volume offrono stimoli
preziosi tanto alla conoscenza etriografica in senso stretto quanto – e
forse in maniera più cruciale — alla riflessione storica, sociologica
e culturale in senso lato. Quello che Renato Morelli definì felicemente
a suo tempo ‘Il profondo Nord’ ci propone, attraverso le pagine di
Giariluigi Secco, lo spaccato di una cultura sommersa che obbliga
storici, antropologi, sociologi ed operatori culturali a ripensare il
rapporto fra il celebrato ‘Nordest’ del nuovo miracolo economico e le
sue radici culturali.
Avere sul terreno osservatori sensibili, attenti e competenti come
l’Autore del presente volume è garanzia che la materia della
riflessione non ci verrà meno.

INDICE

Cesare Poppi
Presentazione

Prima Parte

Il territorio

La tradizione

La Maschera

La terra madre e ‘I morti che tornano’

Questue, doni e cene in comune

San Martino del dare e avere

San Nicolò e doni dei santi portatori

I segni celesti e i pronostici delle dodici notti

Capodanno, auguri e ancora questue

Cibo, salute e Dio: Panevin e Pagarùoi

Vecia, Striga, Redòfega

Vari charivari: dal ciamar 1 erba al bati-marzo, alle batarèle

San Giovanni dall’acqua e fuoco

I fuochi, le zidèle e le rodèle del sole

Coscritti e Carnevale

Alcuni segni superstiti dei passaggi generazionali

Cibo, Carnevale e matrimonio

Seconda Parte

Finalmente Carnevale

Il gruppo delle maschere-guida

L’inquietante compagnia

Il gruppo delle maschere sociali: i Belli e i Brutti

Mata

La musica

Il ballo

Carnevali in montagna

Le mascherate nell’agordino

L Òm Selvàrech di Zenich

L Òm Selvàrech di La Valle Agordina

Olt da Riva

Il Carnevale a Laste di Rocca Pietore

Il Carnevale a Sottoguda (Val Pettorina)

Il Carnevale a Colle Santa Lucia (Val Fiorentina)

Il Carnevale a Canale d’Agordo (Valle del Biois)

Il Carnevale a Falcade (Alta Valle del Biois)

Le masdcherate in Zoldo

Il Carnevale a Forno e a Fornesighe

Le mascherate in Cadore

Il Carnevale a Selva (Val Fiorentina)

Il Carnevale a Zoppè

Il C arnevale a Lozzo

I Carnevali del Comelico

Il Carnevale di Sappada

Volti lignei o larve

I piatti tipici dei Carnevali della montagna veneta

Testimonianze particolari: le poesie cinquecentesche
di Bartolomeo Cavassico sul riti del periodo invernale

Note su alcune musiche da ballo del Comelico Superiore

Opere citate nel testo

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Abiti antichi e moderni dei Veneziani

Per moda si è soliti intendere quella delle classi altolocate,
dimenticando che, sia pure in ritardo e protratta poi per periodi più
prolungati, qualunque foggia arriva anche alle classi borghesi nonché,
grazie al fiorentissimo, un tempo, mercato dell’ usato, al popolo
minuto, e che quindi per capire il modo di vestire dei poveri bisogna
conoscere il modo di vestire dei ricchi. Il presente studio intende
analizzare i cambiamenti delle mode nel corso dei secoli a Venezia e
nei suoi domini in Terraferma, dall’origine della Repubblica ad oltre
la sua caduta, fino al nascere del costume ‘popolare’ o folclorico,
investigato in particolare per quanto rìguarda il modo di vestire di
tipiche classi popolari (quali per esempio quelle di gondolieri e
tabacchine o impiraresse, queste ultime caratterizzate dall’ uso dello
scialle nero). Lo scialle (quasi un fil rouge nell’abbigliamento
veneto), riscontrato fin dai Paleoveneti (rappresentato in lamelle
bronzee e altri reperti archeologici dei Veneto), persiste infatti
nella moda dei fazzuoli cinquecenteschi e ancora nei cendali e nei
ninzioletti settecenteschi. Ma emergono altri numerosissimi tratti di
originalità del vestire marciano: dal colore azzurro delle origini al
rosso cremisi o scarlatto del Rinascimento; dalle acconciature a fungo
agli altissimi zoccoli femminili del secolo XV; dai calzoni affusolati
a ‘coscia di pollo’ degli uomini alle scollature velate da alti bavari
e alle pettinature a corna delle donne, nonché all’ utopia dell’ abito
‘divisa’ (tale da rendere immediatamente riconoscibile la condizione
sociale di chiunque) nel secolo XVI; dalle sopravvesti leggere e
rigonfie come mongolfiere ai sontuosi merletti tridimensionali nel
secolo XVII; dai ganzi esclusivi e pesanti di metalli pregiati alle
aristocratiche baute, inquietanti travestimenti unisex del secolo
XVIII; dal pittoresco costume di pellestrinotte e bigolanti
all’uniforme folcloristica di gondolieri e barcaroli del secolo XIX;
dalla magia di delphos e knossos reinventati dell’ hidalgo Fortuny ai
tubini trompe-l’ oeil di Giuliana di Camerino. Il tutto dosato e
mescolato alle tendenze di volta in volta provenienti dalle corti o
dalle nazioni leaders del momento.

INDICE

Doretta Davanzo Poli
Introduzione

I paleoveneti
Le origini e i rapporti con Bisanzio
La conquista della supremazia
Verso un’originalità delle fogge
Il Trecento e il diversificarsi delle fogge maschili e femminili
Il Rinascimento e una foggia tutta veneziana
Il Cinquecento e l’utopia dell’ abito-divisa
Il Seicento e le mode di Olanda e Francia
Il Settecento: analogie e differenze con le mode di Francia e Inghilterra
Semplicità neoclassiche e stravaganze lombardo-venete
Costumi tradizionali
Il Novecento: dall’archeologismo di Fortuny alle sfilate di Palazzo Grassi

Inventari
Glossario
Bibliografia

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Chiese e cappelle rurali nella Valbelluna

Ci si potrebbe chiedere perché un libro sulle chiese e le cappelle
rurali della Valbelluna, dato che in proposito sono apparsi,
soprattutto in tempi recenti, studi specifici molto utili a livello
informativo.

Lo scopo di questo saggio non è però quello di aggiungere nozioni o
elementi dì conoscenza analitica sul singoli edifici; all’opposto si è
cercato di avere una visione il più possibile globale, sintetica,
comparata, di un fenomeno che non pareva corretto smembrare per parti,
né tantomeno prendere in esame solo sotto l’aspetto stilistico-formale.

INDICE

Adriano Alpago-Novello
Presentazione

Chiese e cappelle rurali nella Valbelluna

Nilo Tiezza
Il cristianesimo nella Valbelluna dalle origini al periodo feudale

Adriano Alpago-Novello
Dal medioevo al dominio veneto: dal documento al monumento

Adriano Alpago- Novello
La cartografia storica riguardante chiese e cappelle rurali della Valbelluna

Paolo Mar
La cartografia storica riguardante chiese e cappelle rurali della Valbelluna

Adriano Alpago-Novello
Note essenziali di tipo urbanistico

Adriano Alpago-Novello
Tipologie architettoniche

Schede

Claudia Alpago-Novello
Santi: culto e devozione popolare

Adriano Barcelloni Corte
Rilevazioni di tipo geobiofisico
utilizzabili per l’approfondimento della conoscenza globale delle
chiese rurali della Valbelluna

Glossario
Bibliografia

Premessa

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