Saggi Archives - Pagina 66 di 76 - Fondazione Giorgio Cini

La Fondazione Giorgio Cini. Cinquant’anni di storia

La Fondazione Giorgio Cini ricorda i cinquant’anni della sua nascita con un volume dedicato alla sua storia e alla sua intensa attività culturale. Istituita nel 1951 dal Conte Vittorio Cini, in ricordo del figlio Giorgio, la Fondazione nasce con lo scopo di restaurare l’isola di San Giorgio Maggiore gravemente degradata da quasi centocinquant’anni di occupazione militare, di reinserirla nella vita di Venezia e farne un centro internazionale di attività culturali e di incontri di grande rilievo. Da allora la Fondazione si distingue per l’impegno costante nella cura dell’intero complesso ma soprattutto per le numerose iniziative culturali sia in campo artistico che in campo economico.

Nel fecondo connubio tra ricerca scientifica, conservazione e tutela, corsi e convegni, ospitalità di eventi, pubblicazioni, concerti e mostre di altissimo profilo, la Fondazione Giorgio Cini ha trovato un suo modo originale, creativo e costruttivo di essere presente nel panorama culturale nazionale e internazionale.

Il volume presenta un testo a più voci perché questa polifonia, imposta anche dalle diverse competenze specialistiche chiamate in causa, rende la sensazione della molteplicità e della ricchezza dell’attività svolta a San Giorgio.

INDICE

Il fondatore e l’Istituzione

Vittore Branca
Vittorio Cini e l’idea della Fondazione: continuità di una tradizione

Maurizio Reberschak
Vittorio Cini; un uomo , un secolo

Ulrico Agnati
I Presidenti della Fondazione Cini

L’Isola di San Giorgio. Tesori e documenti della Fondazione

Giorgio Fossaluzza
San Giorgio Maggiore , vicende storiche e artistiche

Pierluigi Silvan
Restauri e interventi conservativi

Chiara Ceschi
Vittorio Cini collezionista

Simone Guerriero
La collezione di disegni e stampe

Marina Magrini
La Galleria di Palazzo Cini a San Vio: dipinti toscani e ferraresi

Giorgio Fossaluzza
La raccolta di miniature

Cristina Cortese
Le maioliche

Giorgio Fossaluzza
Gli arazzi

Marino Zorzi
Biblioteche e libri di San Giorgio

Fernando Bandini
I Fondi letterari

Gino Benzoni
La documentazione storico-archivistica

Giovanni Morelli
I Fondi inerenti la musica: Malipiero, Boito, Casella, Milloss, Rota, Rudge, Sartori, Togni

Anna Laura Bellina
La collezione Rolandi dei libretti d’opera

Maria Ida Biggi
L’Archivio Iconografico Teatrale

Gaetano Berruto
Il progetto dell’Atlante Linguistico Mediterraneo

Le donazioni di arte contemporanea

Gli Istituti e le altre attività della Fondazione

Alessandro Bettagno
L’Istituto di Storia dell’Arte

Gino Benzoni
L’Istituto per la Storia della Società e dello Stato Veneziano

Fernando Bandini
L’Istituto per le Lettere, il Teatro e il Melodramma

Giovanni Morelli
L’Istituto per la Musica

Francesco Fanna
L’Istituto Italiano Antonio Vivaldi

Alfredo Cadonna, Lionello Lanciotti
L’Istituto Venezia e L’Oriente

Francesco Giannattasio
L’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati

Domenico Stanzial
La Fondazione Scuola di San Giorgio

Pierangelo Conte
L’Accademia Musicale di San Giorgio

Eugenio Bagnoli
Il Fondo Respighi

Ulderico Bernardi
Cultura Popolare veneta

Il Teatro Verde

I Corsi di Italianistica , Alta Cultura, Musica Antica

Francesco Bruni, Francesca Malagnini
Il Corso per Italianisti

Carlo Ossola
I Corsi di Alta Cultura: “L’ame de cette liberté”

Marina Gallo
I Corsi di Musica Antica

La Fondazione, crocevia di cultura e luogo di dialogo

La Fondazione Cini e le istituzioni culturali internazionali

Grandi eventi promossi o ospitati

Gherardo Ortalli
La Fondazione Cini e la città di Venezia

Fabio Finotti
La Fondazione Cini e la letteratura

Bozena Anna Kowalczyk
Di alcune mostre d’arte dagli anni Cinquanta a Canaletto

Ellen Rosand
Musica e Musicologia a San Giorgio

Laura Alvini
La Musica Antica insegnata a San Giorgio

Ivan Vandor
Ricordo di Alain Daniélou

Sante Graciotti
La Fondazione Cini e L’Europa orientale

Carmelo Alberti
Gli spettacoli del Teatro Verde

Gino Benzoni
La Fondazione Cini e la Storia di Venezia

Gherardo Ortalli
Gli studi sulle origini di Venezia

Dennis E. Rhodes
Di Libri, di cataloghi e di collezionisti

La Scuola per Librai “Umberto e Elisabetta Mauri”

Renzo Zorzi
Verso il secondo cinquantennio

Apparati, Editoria ed Eventi

Catalogo delle pubblicazioni edite o promosse dalla Fondazione Giorgio Cini
a cura di Gilberto Pizzamiglio

Cronologia di alcuni dei principali eventi e avvenimenti.

L’eredità  classica in Italia e Ungheria fra tardo Medioevo e primo Rinascimento

La collaborazione effettiva della Fondazione Giorgio Cini con
l’Accademia Ungherese delle Scienze è cominciata con il primo Convegno
tenuto a Venezia nel 1970. Ma il protocollo d’intesa era stato firmato
l’anno precedente, nel 1969. Tra i fatti che lo determinarono o
facilitarono vi era stato il VI Congresso dell’Associazione
Internazionale per gli Studi di Lingua e Letteratura Italiana, che si
era tenuto a Budapest e poi a Venezia nell’ottobre 1967. Presidente
dell’AISLLI ed insieme Segretario Generale della Fondazione Cini era
allora Vittore Branca, per cui non fu casuale la scelta di Venezia come
seconda sede del Congresso, così come non fu casuale per gli ungheresi
la scelta della Fondazione Cini come partner privilegiato dei rapporti
con l’Italia.
Nei primi due decenni, dal 1970 al 1990, la collaborazione
Cini-Accademia Ungherese svolse un ruolo che non si limitava al suo
stretto ambito di competenza, ma che investiva sensibilmente tutto il
mondo della cultura dentro il quale operava.
I Convegni hanno avuto, in linea di principio, carattere storico
comparato. Naturalmente l’alto livello del dialogo italo-ungherese dei
Convegni si dovette, prima ancora che ai contributi, pur pregevoli, dei
molti e solerti partecipanti, alla presenza illuminante di grandi
personalità della vita intellettuale italiana e ungherese.
Il dialogo italo-ungherese non termina qui. Per una non del tutto
fortuita coincidenza il tema dell’ultimo Convegno (la cultura classica
in Italia e in Ungheria tra Basso Medioevo e Rinascimento) coincide con
il primo della prossima serie, cambiando solo il periodo esaminato (dal
Rinascimento al Barocco).

INDICE

Sante Graciotti
Presentazione: oltre il trentennio

Gabor Klaniczay
La fortuna della leggenda di S. Alessio, ovvero L’antichità cristiana nell’Ungheria del Medioevo

Géza Erszegi
« Romana urna tegier… »

Péter Sarkozy
Pellegrini ungheresi a Roma, nella « patria comune », alla fine del Medioevo

Kornél Szovak
Le tracce della teoria della favola antica nell’Ungheria del XIII secolo

Janos Bollok
Ladislaus (Une étymologie et ses leçons)

Laszlo Havas
L’influence de l’historiographie latine classique sur le commencement de la littérature latine en Hongrie

Andras Vizkelety
Gli studi grammaticali in Ungheria nel Medioevo

Edit Madas
Les auteurs classiques mentionnés et cités dans les sermonnaires de la Hongrie du Moyen Age

Idiko Barczi
Les citations de l’antiquité classique dans les sermons d’Osvald Laskai

Donatella Coppini
Memoria di poeti classici fra Medioevo e Umanesimo

Claudio Leonardi
Giacomo della Marca tra Medioevo e Umanesimo

Francesco Santi
Bartolomeo Lapacci de’ Rimbertini. Un legato del Papa nell’Europa centrale tra antichità classiche e antichità cristiane

Cesare Vasoli
L’immagine dell’uomo e del mondo nel De doctrina promiscua di Galeotto Marzio

Gabriella Miggiano
Grammatica e scienza negli itinerari italo-ungheresi di Galeotto Marzio

Laszlo Szorényi
L’influenza della Farsaglia di Lucano sull’epopea tardoumanista latina in Ungheria: la Stauromachia di Stephanus Taurinus

Ferricio Bertini
La leggenda di Attila: fonti ungheresi e italiche a confronto

Agnes Ritook-Szalay
La leggenda corviniana e i monumenti archeologici

Alessandro Danieloni
Sui rapporti fra Bartolomeo della Fonte, János Vitéz e Péter Garázda

Laszlo Jankovits
La caccia « al pulce »: gli epigrammi lascivi di Giano Pannonio

Amedeo Di Francesco
Fra eredità classica e stile tradizionale: la Ruina Pannonica di Christianus Schesaeus

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La musica per flauto di Antonio Vivaldi

Per tutta la prima metà del Settecento il contributo vivaldiano al
repertorio del flauto giganteggia, assieme a quello di Telemann, per
quantità e qualità. Ben 92 lavori destinati a tutti i tipi di flauto in
uso all’epoca (flauto dritto contralto, flautino, traversiere,
flageolet), impiegati in pressoché tutte le forme e generi musicali.
Vivaldi è anche il compositore che spinge il flauto a vette di tecnica
strumentale mai raggiunte al suo tempo. Purtuttavia, il suo ruolo
fondamentale nella storia e nel repertorio del flauto è stato fino ad
oggi deplorevolmente trascurato, complice la credenza musicologica
secondo cui gli strumenti a fiato ebbero la loro culla nel nord Europa
e solo tardivamente s’affacciarono in Italia. Alla luce delle analisi e
dei numerosi documenti presentati in questo saggio si rivela invece che
l’Italia si poneva all’avanguardia nell’impiego dei fiati e
nell’evoluzione del loro linguaggio: Vivaldi fu, in questo contesto, il
compositore più progressista e prolifico. Attraverso l’esame puntuale
di ciascun lavoro vivaldiano destinato al flauto viene fatta luce sulla
sua autenticità, la sua datazione e destinazione, giungendo spesso a
risultati sorprendenti: ben otto opere risultano inautentiche, e di
alcune d’esse si scopre la paternità; il flautino, da molti ritenuto un
flageolet o addirittura un piccolo traverso, è definitivamente
identificato nel flauto a becco soprano e sopranino; i flauti grossi,
comunemente identificati in flauti tenori, si rivelano degli ordinarii
contralti; non ultima, la cronologia e la destinazione dei concerti da
camera viene in parte ridisegnata. Il saggio offre infine all’autore
l’occasione di presentare per la prima volta al pubblico una nuova
scoperta vivaldiana, il Trio per due traversieri RV 800.

INDICE

Prefazione

Avvertenze

PARTE PRIMA

L’emancipazione del flauto
Il flauto a Venezia: i dilettanti
Fra dritto e traverso
Il flauto a Venezia: i primi professionisti
Altri flautisti vivaldiani
Botteghe e strumenti perduti

PARTE SECONDA

Sonate per traversiere
Sonate per flauto dritto
Sonate per due strumenti e continuo
Concerti da camera: i casi controversi
Concerti da camera: le anomalie della scrittura
Concerti da camera: possibili destinatarii, elementi di cronologia
Concerti per traversiere: i falsi
Concerti per traversiere: tutti gli altri
Concerti per flauto dritto
Il flautino, questo sconosciuto
Concerti vivaldiani per flautino: quale flautino?
Concerti vivaldiani per flautino: datazione, stile e caratteristiche
Concerto per due flauti
Concerti per più strumenti solisti e orchestra
Musica sacra
Cantate
Serenate
Drammi per musica

Conclusioni

APPENDICE: Inventario delle composizioni per flauto di Antonio Vivaldi

Bibliografia

Indice dei nomi

Indice delle composizioni vivaldiane citate

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Carteggi e scritti di Camillo Togni sul Novecento italiano

Persona estremamente ordinata su ogni piano dell’esistenza,
intellettuale o manuale, eccezionale o quotidiana, dotata di una
particolare vocazione a salvare dal degrado o dall’oblio qualunque
documento di vita, Camillo Togni teneva, bene sistemati in appositi
contenitori, le minute delle lettere che scriveva, fosse pure un
biglietto augurale, o un telegramma. Tale passione per la conservazione
si manifestava pure nella ricerca antiquaria, di cui Camillo Togni fu
maestro, e nel gusto di restaurare lui stesso talvolta ciò che aveva
trovato, restituendolo allo splendore originale.
Questa circostanza ci permette di ripercorrere da vicino diverse tappe
dell’itinerario della sua formazione e di meglio conoscere la sua
vicenda nella vita musicale del ‘900, attraverso la lettura di un’ampia
antologia della corrispondenza intrattenuta con musicisti e personalità
eminenti della musica italiana del Novecento, fin dal 1940 quando il
Maestro aveva 18 anni, al 1993, anno della sua scomparsa, cui si
aggiungono le lettere, dal ’39, di personalità amiche e predilette,
come Casella, Benedetti Michelangeli, Petrassi e Dallapiccola,
Gazzelloni, Bortolotto. Precede questa edizione del carteggio, in
posizione di esergo, una nota relativa alla prima esecuzione della
“Sonata per violoncello e pf” del giovanissimo Togni, scritta da
Alfredo Casella che suo maestro per la composizione, sia a Roma che a
Siena dal 1939 al 1942.

INDICE

Parte prima
Carteggi (1940-1993)

Parte seconda
Scritti, Appunti, per lezioni, ricordi (1960-1993)

1. Alfredo Casella

2. Luigi Dallapiccola

3. Adozione e sviluppo della dodecafonia in Italia (1960)

4. La musica elettronica in Italia (1961)

5. Musica e politica (1977)

6. Per un allievo

7. Appunti sul teatro musicale (1984)

8. Nella sala «Verdi» del conservatorio di Parma (1989)

9. Parole di ringraziamento al «Club della Brescianità» (1990)

10. Ricordi di Giojetta Paoli Padova (1992)

11. Ricordo di Franco Margola (1993)

12. Autobiografia

Indice dei nomi

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Alfredo Casella 21+26

La formula un po’ misteriosa che intitola la prima raccolta di scritti
di Casella non è altro che l’addizione dell’«età ufficiale della
ragione più ventisei lunghi anni di esperienze», come viene spiegato
dallo stesso autore nel proemio. L’articolo proemiale, che, scritto per
ultimo, «dovrà compendiare e riassumere i precedenti», e dovrà anche
poter essere (fatti gli scongiuri del caso) il «testamento spirituale»
del musicista, è in effetti un manifesto che orienta, pilota la lettura
degli altri saggi verso una finalità precisa. Vale a dire: 1. la
creazione necessaria di un’arte moderna nazionale, che sia finalmente,
ad un tempo, 2. italiana e 3. europea. Che non sia però, 4. un’«arte
musicale internazionale» e tanto meno 5. una «musica universale».
L’itinerario del maturo Casella si pone infatti tutto su di una terza
via fra le opposte tendenze di un ‘melodrammismo conservatore,
passatista e strapaesano’ (impersonificato da quel Mascagni che non
perde occasione di dar contro ai «novecentisti») e di un ‘modernismo
internazionale avanguardistico’ la cui punta più avanzata è Schoenberg,
e di Schoenberg l’atonalità («musica assolutamente impossibile per noi
italiani»). Una terza via, quella di Casella, dunque, schiettamente
italiana, di impronta neoclassica, che coniuga tradizione (quella
antica o comunque preromantica) e modernismo (italico, e quindi
modernismo temperato). Su questa terza via domina il rifiuto d’ogni
tipo di posa romantica al fine di promuovere una concezione artigianale
dell’arte musicale e della composizione, che contrapponga ai «dolori»
del melodramma il sorriso, la chiarezza, la serenità di Rossini e la
«stupenda lezione del Falstaff».

INDICE

Prefazione di Gianfranco Vinay

Proemio

I. Teoria, Estetica, Dichiarazione, ecc.

Della nostra attuale «posizione» musicale e della funzione
essenziale dello spirito italiano nel prossimo avvenire della musica
europea

Impressionismo e anti-medesimo
Del come un futurista possa amare Rossini
Problemi sonori odierni
La reazione italiana
Tendenze e stile della nuova musica italiana
Della musica necessaria

II. Figura , ricordi personali,viaggi,ecc.

Une visite à Léon Tolstoi
Claude Debussy
Busoni pianista
Ritratto del musicista reazionario
Gabriel Fauré (1845-1924)
Giacomo Puccini
Una prova generale alla Scala
Il mio diario russo
Il jazz
Visita a Manuel de Falla
Omaggioa Bruno Barilli

III. Polemiche

Inferiorità della musica
Lettera aperta a S. E. Pietro Mascagni
Lettera aperta ad André Suarès

Indice dei nomi

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Secondo libro de madrigali a sei voci

INDICE

Prefazione
Preface

La trascrizione
Editorial Principles

Il secondo libro de madrigali a sei voci

1. Sonnno diletto e caro
2. Cinto m’avea tra belle e nude braccia
3. Come vuoi tu ch’io viva, se m’ uccidi
4. Clori a Damon dicea: “Dolce ben mio”
5. La bella pargoletta
6. Se tu m’ami, i t’adoro
7. Se vuoi ch’ io muoia, o nuovo basilisco
8. Dolcissimo ben mio
9. Donna cinta di ferro e didiamante
Vinca dunque il voler più saggio e piso
10. O soave al mio cor dolce catena
11. Quel dolce suono e quel soave canto
12. “Or ch’a noi torna la stagion novella”
13. Vieni , Flora gentil, vieni e discaccia
14. Com’ esser può che non sei stanco, Amore
15. Mentre la bella Dori e le compagne
16. Non ti sdegnar , o Filli, ch’ io ti segua
17. Che piangi, alma, e sospiri
18. Tu vuoi, lasso, ch’io pera
19. Per farmi Amor d’ogn’altro più contento
Così di quanto ebbi già l’alma trista
20. Voi non volete , donna

Note critiche
Critical Commentary

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I testi poetici: edizione critica delle fonti letterarie

INDICE

Abbreviazioni e sigle

Premessa
Guido Capovilla

Nota al testo
Criteri di edizione
Note sulla grafia
Note di pronuncia

The Edition
Editorial Criteria
Orthography
Pronunciation

Le fonti
Fonti musicali
– Manoscritti
– Stampe

Fonti Letterarie
– Manoscritti
– Stampe antiche
– Edizioni moderne

Studi e strumenti

I testi

1. Il primo libro di madrigali a cinque voci
2. Il secondo libro di madrigali a cinque voci, insieme doi a sei uno dialogo a otto
3. Grechesche et iustiniane […] a tre voci
4. Il primo libro de’madrigali a sei voci
5. Libro primo de’madrigali a tre voci
6. Il secondo libro de’madrigali a sei voci
7. Il secondo libro de’concerti
8. Chori in musica […] sopra li chori della tragedia di Edipo tiranno
9. Il terzo libro de’madrigali a cinque voci
10. Madrigali et ricercari […] a quattro voci
11. Mascherate di Andrea Gabrieli et altri autori
eccellentissimi
12. Testi in edizioni collettive

Appendice.Contrafacta di madrigali di Andrea Gabrieli

Tavola metrica

Incipitario

Indice degli autori dei testi
Indice dei nomi propi contenuti nei testi
Indice dei fatti d’insieme linguistico e metrico
Indice dei nomi

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Giacomo Casanova tra Venezia e l’Europa

Dedicato all’analisi dettagliata della specifica individualità di Giacomo Casanova, della sua cultura e dei suoi scritti, questo volume raccoglie le relazioni di un convegno che – tra le disparate iniziative promosse per ricordare il secondo centenario della morte del Veneziano – è stato forse il solo simposio scientifico a lui dedicato tenutosi in Italia.
Quello che ne è risultato è appunto un Casanova sottratto all’usurato e monolitico cliché del frenetico seduttore, al quale è stata così restituita, all’interno di contorni storici che una vera miriade di
appassionate ricerche ha ormai ridefinito in termini veritieri, la fisionomia che più gli compete: quella di un letterato, nel senso settecentesco della parola, inquieto e intelligente, un esploratore del
suo tempo curioso e spregiudicato nelle idee, che cerca di affermare, al di là di una nascita modesta, la propria personalità nell’élite.

INDICE

Gilberto Pizzamiglio, Premessa

Feliciano Benvenuti, Casanova ‘politico’
Franco Fido, Casanova lettore dei philosophes a dux
Gino Benzoni, In viaggio per l’Europa
Helmut Watzlawick, Les tristesses de dux: critique d’un mythe
Bruno Capaci, L’art royal di un libertino. esperienze massoniche di GiacomoCasanova
Massimo Ciavolella, Casanova e i giardini di Adone
Federico di Trocchio, La filosofia dell’avventuriero: Giacomo Casanova oltre libertinismo e illuminismo
Marga Cottino Jones, Strategia del discorso autobiografico nell’ Histoire de ma vie
Piero Pieri, Il racconto e la faccia dell’eroe
Giorgio Ficara, Mal di Venezia
Fabrizio Magni, Giacomo e i suoi fratelli. Franceso e Giovanni Casanova, una famiglia di artisti
Piero Del Negro, Gli anni padovani di Giacomo Casanova
Giampaolo Dossena,Casanova gioco e jeu
Luigi Pepe, Giacomo Casanova e le scienze matematiche
Andrea Fabiano, L’abbraccio del Casanova al mondo musicale del suo tempo
Piermario Vescovo, Ruffiano e messaggero di talìa: Giacomo Casanova teatrante
Paolo Cattelan, La casa di Don Giovanni a Venezia

Appendice

Giacomo Casanova (a cura di Gilberto Pizzamiglio), Pensieri sopra la bellezza, e sopra il gusto nella pittura
Bruno Capaci, Geometria, entusiasmo e pittura in Giacomo Casanova

Indice dei nomi

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«Quali parole vi aspettate che aggiunga?»

La
prima traduzione del commentario tradizionale al classico attribuito a
Laozi opera del maestro taoista, poeta, calligrafo Bai Yuchan. La
presentazione del commentario, considerato “troppo diretto” già da
altri esegeti contemporanei di Bai, e le annotazioni sui principali
temi dottrinali dello stesso, permettono di evidenziare la reale natura
di un’opera che per la sua portata metafisica non può essere ridotta ad
una interpretazione del Laozi in termini di “alchimia interiore”

INDICE

Summary

Ringraziamenti e nota sulla traslitterazione

Introduzione

Commentario alle preziose sezioni del Daodejing (Daode Baozhang Zhu)

Note alla traduzione del commentario

Indice delle illustrazioni

Bibliografia

Testo cinese del Commentario

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Europa: miti di identità 

L’Europa delle molte lingue, delle tante piccole patrie ha cercato nei secoli di essere una e indivisa; per viaggi e per sogni, per reggimenti o utopie, dalla cartografia mediterranea dell’Ulisse omerico alle vie verso finis terrae di Alessandro o di Cesare, ai cammini verso i «campi delle stelle» dei viatores cristiani, nei loro pellegrinaggi, nelle ricorrenti crociate. Hanno viaggiato dal Catai a Parigi i paladini dell’Ariosto, dalle rovine di Cartagine a Gerusalemme gli eroi del Tasso.
Dai suoi confini ha sovente contemplato la propria fine, dalla Mosella di Ausonio alla Port-Bou di Benjamin; e non meno l’Europa ha sognato di raccogliersi in foyers, in centri di identità, in una incessante traslatio imperii che mutava il sito – Atene, Roma, Parigi, Berlino, San Pietroburgo – ma non ideali: far convergere in un sol luogo tutto
il memorabile, tutto il contemplabile.

E oggi, dagli anni – già lontani – del «disgelo», l’Europa dei blocchi si è rimessa lentamente in moto; e mentre alla superficie crepacci e derive sembrano incrinare il suo pack secolare, nel profondo l’acqua del tempo scioglie, unisce, dissipa e rinnova miti in cerca di una nuova identità, di un ritrovato destino.

INDICE

Carlo Ossola
Europa, Europa…

Ezio Raimondi
Curtius, l’Europa e l’utopia della memoria

Eugenio Turri
Lo spazio europeo: alla ricerca di una geografia mitica

Lellia Cracco Ruggini
Europa e universalità nel mondo antico: miti classici e miti cristiani

Carlo Carena
L’ideologia dell’impero romano in sant’Agostino

Karlheiniz Stierle
«Translatio» e «resurrectio». Due miti di identità europea

Micheal Jeanneret
L’Europe des humanistes: obscur objet du désir

Piero Del Negro
Venezia capitale dell’Europa dei patrizi (secoli XVI-XVII)

Marc Fumaroli
Un predecesseur du comte Keyserling au XVIIe siècle. John Barclay et son
«Examen des Esprits»

Andrea Battistini
«Un angoletto morto della storia»? Vico e la cultura europea tra Sei e Settecento

Furio Diaz
Le irradiazioni liberali dell’illuminismo

Maurice Olender
L’idea europea alla prova delle lingue adamitiche

Lea Ritter Santini
Il regno sulle nuvole. Miti della coscienza tedesca

Karlheinz Stierle
Un mito europeo: Parigi

Vittorio Strada
Asia, Eurasia, Europa: per la storia di un’ideologia russa, tra comunismo e fascismo

Ruggiero Romano
Dubbi e certezze supplementari sull’identità europea

Per informazioni
e-mail: ufficio.editoriale@cini.it