Saggi – Pagina 73 – Fondazione Giorgio Cini

Concerti per violino RV 320, RV 378, RV 745

Tra le centinaia di concerti per violino scritti da Vivaldi, campo prediletto della sua
attività di virtuoso, se ne trovano tre parzialmente incompleti: RV 320, RV 378 e
RV 745. Del concerto RV 378 è pervenuta soltanto una parte del primo movimento,
al concerto RV 320 mancano poche battute alla fine del terzo, mentre del concerto
RV 745 è conservato soltanto il movimento finale; questo tipo d’incompletezza consente
comunque di poter disporre di testi musicali eseguibili e perfettamente godibili.
I manoscritti di questi tre concerti sono tutti autografi e databili nel tardo periodo
creativo di Vivaldi (c. 1730-1741), epoca nella quale il Prete rosso mescola le sue varie
esperienze musicali in un linguaggio sempre più accidentato ed introspettivo. Col chiaroscuro
modale del primo movimento del concerto RV 320, col virtuosismo spiritoso
del concerto RV 378 e quello più meccanico di RV 745, questi tre concerti offrono un
rappresentativo scorcio sulla fantasia e sulla complessità del trattamento del violino nella
tarda maturità vivaldiana.

INDICE

1. L’opera per violino solo di Vivaldi: uno sguardo d’insieme

2. La «scuola» vivaldiana

3. La «scuola» vivaldiana nei trattati

4. I concerti RV 320, 378, 745

5. Datazioni e parentele

Per informazioni
e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

Fiabe e racconti veronesi

Prosegue, con la pubblicazione del secondo volume, l’iniziativa
dedicata all’edizione dell’intera raccolta delle fiabe popolari
veronesi, conservata presso il Fondo Righi della Biblioteca Civica di
Verona: senza dubbio un unicum, a livello nazionale, per la richezza , la varietà e l’importanza dei materiali custoditi.

Il primo volume dell’opera, pubblicato lo scorso anno nella Collana di studi e ricerche sulla cultura popolare veneta,
è
stato accolto con grande favore da studiosi di demo-etno-antropologia e
da esperti in linguistica e dialettologia, e ha ricevuto anche un assai
favorevole riscontro da parte dei lettori non specialisti, in grado di
aprezzare un patrimonio narrativo che, a distanza di tanti anni,
conserva ancora la freschezza e l’immediatezza della lingua viva.

Particolare attenzione nei confronti del volume è stata riservata dal
mondo della scuola, che ne ha colto le possibilità di utilizzo non solo
come proposta di una piacevole lettura, ma anche come strumento di
approccio ed approfondimento nello studio della lingua e del dialetto.

Dare continuità a questa iniziativa significa quindi proseguire
nell’impegno di salvaguardia delle tradizioni popolari e del cospicuo
patrimonio bibliografico conservato presso le Istituzioni culturali
della nostra Regione, oltre che contribuire concretamente al
potenziamento delle loro molteplici possibilità di fruizione e di
valorizzazione.

Giancarlo Galan
Presidente della Regione del Veneto

INDICE

XVII. Elena Galli
XVIII. Gaetano Bonuzzi
XIX. Bernardo Trevisani
XX. Teresa Tommasi
XXI. Caterina Ovio
XXII. Annibale Montresor
XXIII. Maria Lorenzi
XXIV. Natalina Dindarini
XXV. Laura Zamboni
XXVI. Eugenia Foracolli
XXVII. Rosa Monga
XXVIII. Anna Righi
XXIX. Ida Giusti
XXX. Luigia Polver
XXXI. Pietro Figarolli
XXXII. Alfredo Alessi

Tavola sinottica delle fiabe del Fondo Righi della Biblioteca Civica di Verona

Per informazioni
e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

Power, Beauty and Meaning

Il
volume, articolato nelle due sezioni “Estetica e teorizzazione” e
“Rituale e contemporaneità”, raccoglie otto saggi sulla musica cinese
che condividono un saldo approccio interculturale. Oltre a presentare i
risultati delle loro più recenti ricerche, gli autori tengono anche
conto del vivace dibattito che si tenne a San Giorgio in occasione
della “7th International Conference of the European Foundation for
Chinese Music Research (CHIME)”, organizzata alcuni anni fa in
collaborazione con l’Istituto “Venezia e l’Oriente”.

INDICE

Acknowledgments

Introduction

Luciana Galliano
Musical beauty and meaning from an intercultural perspective

Part 1
Aesthetics and theorization

Lam Ching-Wah
The concept of beauty and virtue in Chinese music in the Song and Ming dynasties

Ulrike Middendorf
Music without emotion: Xi Kang meets Hanslick

Stuart H. Sargent
“Music” in the world of Su Shi (1037-1101): the question of yue

Francois Picard
Sound and meaning: the case of martial pieces

Chan Sau Yan
The meaning of theorization in Cantonese operatic music : a study of music publications of the early twentieth century

Part 2
Ritual and the Contemporary

Francesca Tarocco
Buddhist and Daoist rituals and their musical dimensions

Tsao Penyeh
Fixity and variability in Daoist ritual music: case study of the
shishi ritual (ritual of salvation for the dead) at the Baiyun temple
in Shanghai

Tan Hwee-San
Journey through the underworld: music and meaning in a folk Buddhist ritual for the dead

Per informazioni
e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

Gli inventari di Pietro Edwards nella Biblioteca del Seminario Patriarcale di Venezia

Il volume – che si inserisce nel quadro del
progetto di ricerca sul collezionismo veneto avviato presso l’Istituto
di Storia dell’Arte – nasce dallo spoglio e dallo studio degli
inventari stesi alla fine del Settecento da Pietro Edwards, che si
distinguono per la speciale attendibilità delle attribuzioni. Edwards,
perito d’arte, pittore, conservatore delle pubbliche pitture al tempo
della Serenissima, quindi alto funzionario del regime napoleonico,
esperto in restauro, mediatore nel mercato dell’arte, è di certo una
delle figure più poliedriche negli anni del tramonto della Serenissima
e nel primo Ottocento.
La sua attività di perito, non secondaria
nella gamma delle sue attività, emergerà da queste indagini in tutta la
sua rilevanza. Vengono in quest’occasione pubblicati gli inventari
relativi alle collezioni di alcune delle più importanti famiglie
veneziane e di illustri «foresti»: Pesaro, Albertis, Geminiano Cozzi,
Lodovico Franceschi, Marina Nani Donà, Tamagno, Antonio Zen, Nicolò
Biondi, Salvatore Orsetti, Zon, Giacomo Boldù, Manin, Caterino Corner,
Erizzo a San Martino, Pietro, Antonio e Tomaso Condulmer, Mocenigo a
San Samuele, Dolfin, Da Mula a Sant’Agnese, Renier, Giovanelli, Pisani
a Santo Stefano, Donà a Santa Fosca, Widmann a San Canciano, Manfrin,
Toninotto, Agdollo, ecc.

 

Per informazioni
e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

L’attività  musicale negli ospedali di Venezia nel Settecento

Il libro giunge a colmare una lacuna vistosa nella letteratura
storico-musicale. Lacuna quasi inspiegabile, considerata la fama
conquistata nel Settecento dai cori femminili dei quattro ospedali
maggiori di Venezia, per l’eccellenza delle esecuzioni e per la
collaborazione artistica di molti celebri compositori. La consultazione
di fonti molteplici e, in particolare, ricerche d’archivio sistematiche
hanno consentito all’autore di ricostruire con dovizia di dettagli
inediti il contesto in cui avveniva l’offerta musicale. Delle
protagoniste dell’attività, le «figlie di coro», sono descritte la
formazione, demandata a maestri di canto e di strumenti, la disciplina,
le carriere e, soprattutto, i repertori. Nella seconda parte del libro
sono illustrate le singole vicende storiche dei cori. Un CD rom
allegato contiene cronologie delle esecuzioni, elenchi di maestri,
trascrizioni di documenti d’archivio, spogli di giornali e diari coevi,
testi di mottetti e di oratorii, testimonianze di viaggiatori stranieri
e immagini.

 

Per informazioni
e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

Management Education and Humanities

Il 10 settembre del 2003 un gruppo studiosi e
ricercatori di diverse appartenenze disciplinari si è riunito
sull’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia per prendere parte a un
convegno internazionale, promosso dalla Fondazione Giorgio Cini in
collaborazione con Istud – Istituto Studi Direzionali – di Milano e
Saïd Business School dell’Università di Oxford, dedicato all’analisi
del ruolo della cultura umanistica nella formazione della classe
dirigente europea. Il volume Management Education and Humanities è il
frutto di una selezione dei migliori lavori presentati durante il
convegno, in molti casi sviluppati o trasformati secondo le indicazioni
dei curatori, impegnati nello sforzo di ricognizione di un territorio
intellettuale vasto ed eterogeneo. Il volume esamina tre temi centrali
nel dibattito contemporaneo sulla educazione della classe dirigente: il
management come professione, l’umanesimo come visione del mondo, le
discipline umanistiche come campo di studi potenzialmente in grado di
arricchire e rinnovare i piani di studio delle scuole di management.
Questi temi sono analizzati all’interno di uno schema che ha agli
estremi due punti di vista differenti: una prospettiva tradizionale,
tendente a idealizzare l’umanesimo, la cultura umanistica e la funzione
sociale del management, e una prospettiva più scettica, meno incline a
dare questi valori per scontati, più orientata alla ‘de-costruzione’
dei fenomeni sociali e culturali

 

Per informazioni
e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

Andromeda liberata

Volume curato in
collaborazione con il Dipartimento di Storia e Critica delle Arti
«Giuseppe Mazzariol» dell’Università di Venezia Ca’ Foscari

La serenata a cinque voci con coro Andromeda Liberata,
la cui partitura esistente nel Conservatorio Statale di Musica
“Benedetto Marcello” di Venezia non contiene informazioni sulla sua
paternità musicale, è una composizione molto interessante per molti
versi.
In primo luogo fornisce, a quanto sembra, l’unico esempio
conosciuto di una serenata – pasticcio, al quale lavorarono più
compositori. In secondo luogo trasforma il mito venerabile di Perseo e
di Andromeda, da lungo tempo carissimo al teatro musicale, in
un’allegoria del ritorno trionfante a Venezia, nel 1726, del cardinal
Pietro Ottoboni, che da molti anni viveva in esilio per aver infranto
la legge veneziana che vietava al patriziato il servizio presso poteri
stranieri.
Terzo, ci dà un buon esempio dello stile poetico di
Vincenzo Cassani, librettista abile e originale che operò a Venezia nei
decenni secondo e terzo del secolo XVIII. Quarto, ci offre un panorama
dello stile musicale a Venezia in un momento decisivo: l’avvento, a
metà degli anni Venti, di compositori di formazione napoletana, che da
allora in poi dovevano svolgere un ruolo determinante nella vita
musicale locale e influenzare decisivamente la nuova generazione di
compositori del luogo.

INDICE

Michael Talbot
“Andromeda liberata” A venetian pasticcio – serenata

Vincenzo Cassani, Andromeda Liberata, Testo letterario

Autori diversi, Andromeda Liberata, Partitura

Per informazioni
e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

La città  dei filosofi

Per quanto strano possa
sembrare, il lettore non specialista che abbia la curiosità di
conoscere le vicende di Atene tardoantica e bizantina deve ancora
rivolgersi alla celebre Geschichte der Stadt Athen im Mittelalter di Ferdinand Gregorovius (1889), peraltro mai tradotta in lingua
italiana. Questo lavoro si propone dunque di colmare una lacuna negli
studî ateniesi, offrendo una sintesi completa per quel che concerne il
periodo tardoantico, durante il quale la polis ateniese fu sede delle
grandi scuole sofistiche, dove affluirono studenti da ogni parte
dell’Impero, e della famosa scuola neoplatonica, dove si elaborarono i
fondamenti del pensiero filosofico tardoantico e bizantino; in questa
stessa epoca, inoltre, la città-simbolo del paganesimo
ellenistico-romano è costretta a fare i conti con la nuova realtà del
cristianesimo in espansione, e ciò dà origine a interessanti fenomeni
sia sul piano più specificamente religioso e filosofico sia su quello
politico e sociale.
Il libro allarga lo sguardo anche sulle
posteriori vicende storiche e culturali di Atene, soffermandosi in
particolare sull’immagine della città nelle fonti tardoantiche e
bizantine.

INDICE

Prefazione
Introduzione

Capitolo I – La città dei sofisti: retorica e politica ad Atene fra II e IV secolo d.c.
Capitolo II – Tra Amfione e Achille: realtà e mitologia della difesa di Atene fra III e IV secolo
Capitolo III – «I giardini di Atene»: Giuliano imperatore e l’utopia ateniese
Capitolo IV – La città dei filosofi: filosofia e politica ad Atene da Plutarco a Damasco
Capitolo V – «Quid ergo Athenis et Hierosolymis?»: Pagani e cristiani ad Atene da san Paolo a  Giustiniano
Appendice – Atene immaginaria: il mito di Atene nella letteratura bizantina tra agiografia, teosofia, e Mirabilia

Per informazioni
e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

 

«Viridarium» 3

L’archetipo
mitico, e la costellazione simbolica del “dio dei ladri”, risale
probabilmente agli albori dell’umanità, alla figura del trickster o “furfante divino”.
Il filo conduttore dei diversi saggi che compongono Le vie spirituali dei briganti, terzo volume della collana Viridarium curato da Alessandro Grossato, è costituito dall’analisi della
fenomenologia religiosa di una categoria certamente anomala di
individui e di organizzazioni sempre vissute ai margini delle
rispettive società; una fenomenologia spirituale piuttosto complessa,
che fino ad oggi era stata assai poco documentata, per via della sua
indubbia problematicità. Sei sono i contributi di cui si compone
l’opera. Il primo saggio, di Carlo Donà, prende in esame il tema della
redenzione del brigante nella tradizione narrativa medievale, partendo
dalla figura evangelica di San Disma, il “Buon Ladrone”. Ancora
nell’ambito del Medioevo occidentale, Franco Cardini espone il caso
opposto e paradossale del nobile crociato Rinaldo di Châtillon,
signore di Transgiordania, che per poco non fu ricordato come un
martire cristiano, pur avendo compiuto numerose rapine a danno di
inermi pellegrini musulmani. Angelo Iacovella descrive alcune
particolari e poco conosciute forme di brigantaggio organizzato
nell’Islam medievale. Alessandro Grossato, autore del quarto saggio,
prende invece in esame la via spirituale dei ladri nell’Induismo, a
partire dalle figure delle loro divinità patrone, fino alla forma
estrema dei thag, che
operarono lungo le vie commerciali dell’India fino alla seconda metà
del XIX secolo. Attilio Andreani analizza la figura emblematica del
bandito Zhi e, infine, Giorgio Arduini traccia un pregnante profilo
storico e antropologico dell’ambigua organizzazione criminale degli Yakuza,
dei suoi rituali e delle sua simbologie, in particolare di quelle
connesse alla pratica del tatuaggio. Quest’esempio giapponese, forse
più di altri, data la sua attualità, dimostra ancor oggi che cosa possa
realmente succedere quando la “via dell’eccesso” incrocia, alla sua
maniera, la via degli dèi

INDICE

Alessandro Grossato
Introduzione. Le vie spirituali dei briganti in Europa e in Asia

Carlo Donà
Pessimae vitae finis optimus: la santità dei briganti nei racconti religiosi del Medioevo

Franco Cardini
Martire o brigante? Una nota su Rinaldo di Châtillon

Angelo Iacovella
Ayyarùn e Futuwwa

Alessandro Grossato
La via dei ladri in India

Attilio Andreini
Il Bandito Zhi: empietà e virtù

Giorgio Arduini
Yakuza: quando la via dell’eccesso incrocia la via degli dèi

Per informazioni
e-mail: ufficio.editoriale@cini.it

Carteggi e scritti di Camillo Togni sul Novecento internazionale

Già
nella presentazione del primo volume di lettere e scritti di Camillo
Togni principalmente attribuibili al Novecento musicale italiano, edito
in questa Collana, si era identificata nel Musicista quella «persona
estremamente ordinata su ogni piano dell’esistenza (intellettuale,
manuale, eccezionale, quotidiana)» consapevolmente dedita a preservare
dal degrado ogni documento di vita. La particolare cura dedicata dal
Maestro a conservare lettere, telegrammi, minute e copialettere,
testimonianze finanche minime di tutti i rapporti culturali e
intersoggettivi intrapresi nell’arco di un cinquantennio, aveva
permesso una ricognizione puntuale di un gran numero di scambi e di
contatti con i più disparati contesti musicali italiani del Novecento.
La
stessa indagine riprende qui assumendo ora i documenti più
significativi, ancora lettere, lettere ricevute, lettere spedite,
scritti, approfondimenti, semplici appunti, memorie riguardanti l’ampio
mondo, tedesco ovvero internazionale, della Musica del Novecento. A
partire dal contatto pervicacemente cercato, con commossa apprensione,
con il massimo modello della creatività di Togni, dalla giovinezza alla
maturità: Arnold Schoenberg.

INDICE

Parte Prima – Carteggi

Parte Seconda – Altri Scritti

Appendice

Giada Viviani – Camillo Togni studia le Variationen für orchester op. 31 di Schoenberg

Indice dei nomi

Per informazioni
e-mail: ufficio.editoriale@cini.it