Istituti editoriali e poligrafici internazionali Pisa-Roma, – Pagina 3 – Fondazione Giorgio Cini

AAA TAC

L’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini ha concepito AAA TAC, rivista annuale che si propone di indagare da una prospettiva inedita e originale le arti e gli artefatti acustici con particolare attenzione agli aspetti della tecnologia, dell’estetica e della comunicazione.

Le produzioni acustiche deliberatamente intese e recepite come costituenti del paesaggio sonoro (il cosiddetto soundscape) sono di necessità continuamente ridefinite da una somma di tecniche comunemente designate in termini di ‘riproduzione’.
In realtà, nell’attualità della comunicazione sonora ‘riproduzione’ e ‘produzione’ tendono a risultare equivalenti.

Tale è il presupposto della ricerca di cui AAA TAC vuole comporre diversi vettori disciplinari, tanto nella prospettiva di una musicologia liberata dal feticcio della testualità e attenta al ‘farsi’ dei processi, quanto nella prospettiva di una ‘scienza della comunicazione’ che mantenga un serrato dialogo con l’estetica. Affrontare su queste basi l’indagine storica e la rilevazione del presente significa anche svolgere un programma critico di ridefinizione dei repertori.
Le nozioni, in apparenza neutre, di arte acustica e di artefatto acustico saranno riferimenti utili per comprendere meglio le molteplici conseguenze dell’ingresso irreversibile di ogni musica nel circuito della riproduzione. Tutto ciò va posto in relazione all’acuirsi delle trasformazioni indotte dall’adattamento a supporti materiali e a tecniche di produzione e di diffusione in costante mutamento, così come a costituirsi di sempre più significativi orientamenti paralleli verso forme di ‘oralità tecnologica’ nelle produzioni d’arte e di largo consumo. Un fenomeno che spesso confonde, produttivamente parlando, la distinzione dei generi d’arte e d’artefatto.
D’altra parte quello degli artefatti acustici – nella loro autonomia o nella dipendenza da un correlato visivo – è un ambito assai più ampio di quello contenuto, pure con difficoltà, nella nozione tradizionale di musica. Si considerino, per fare solo un esempio, le oscillazioni del significato del termine ‘musica elettronica’, una nozione che, se un tempo definiva una specializzazione musicale associata alle pratiche di avanguardia, oggi tende a essere impiegata nel contesto di condizioni produttive ben differenti, in specie nel settore dei prodotti di intrattenimento. Oppure, si considerino le produzioni che si continuano a destinare, materialmente o idealmente, allo specifico della radiofonia, ma in condizioni di rapida e incessante trasformazione dei processi di ricezione della radio.

INDICE

Della Radio

Giordano Ferrari, La conchiglia di Pierre Schaeffer

Vincent Tiffon, Regard médiologique sur l’art radiophonique de Yann Paranthoën

Carlo Piccardi, Tra creatività e realtà quotidiana. La musica moderna alla radio svizzera

Maurizio Agamennone, Acustiche naturali, echi e simboli culturali

Riccardo Carnesecchi, Minuetto alla Viganò: the Perception of Music as it Flows

Giorgio Biancorosso, “Beginning Credits and Beyond…”. Muisc and the Cinematic Imagination

Janice L. Franklin, Video Game Audio: Music?
Luigia Mossini Minardi, “Schmetterlinge einer fernen Insel”<

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AAM TAC 1

AAM · TAC , nuova pubblicazione promossa dall’Istituto per la Musica della Fondazione Giorgio Cini, è una rivista innovativa che si propone di affrontare le arti e gli artefatti della produzione cinematografica attraverso indagini concrete di tutte le discipline della tecnologia, dell’estetica e della comunicazione.

La rivista è strutturata secondo una scansione tematica in tre sezioni, non necessariamente fisse.

La prima sezione riguarda un inedito ordine di indagini sull’artefatto e sugli artefatti filmici. In essa si prende in considerazione la progressiva evoluzione della responsabilità creativa dell’autore di cinema – scrittore, narratore, regista, versato sia nelle tecnologie tradizionali che nelle nuovissime – ma anche la crescita della sua autorità e autonomia dai condizionamenti tecnologici. In questo quadro troveranno spazio anche le analisi di alcune verifiche sperimentali sul doppio registro dell’‘artigianato’ cine-televisivo, che, per un verso, risulta indirizzato alla essenzialità ricercata del senso all’interno di una dimensione frantumata-frammentata, mentre per l’altro, si orienta a suscitare esasperazioni realistiche, iperrealistiche, e di conseguenza anche fantastiche (si pensi alla ricerca di applicazioni effettive o induttive dei piani sequenza). Inoltre, saranno istruite le analisi dei diversi procedimenti di costruzione del prodotto filmico, le diverse organizzazioni della fabbrica dei film, le nuove interconnessioni fra i vari opifici dell’immagine: il set, la troupe, i laboratori, le unità minime di produzione (in Occidente, negli usa, in Oriente), i grandi apparati, le nuove case di produzione extramajors, i sistemi economico-produttivi, sperimentali o ufficiali, che stanno privilegiando sempre più il digitale, le reti televisive via cavo, la pubblicità.

Nella seconda sezione trovano spazio le indagini su casi di failures, nel senso delle crisi dello specifico dell’artisticità o del consumo di prodotti. Si ritiene che lo studio delle modalità del fallimento possa produrre un utile riesame delle idee di valorizzazione e interpretazione del successo di opere originali, rifacimenti, rielaborazioni stilistiche secondo una precisa tassonomia degli aspetti di pattern diretto o indiretto, assunto da specifici autori e specifiche opere. Ciò sia in ordine agli orizzonti tematici della ‘serialità d’autore’ (ad es. da Hitchcock a Roger Corman, a Woody Allen, a Kieslowski), sia in rapporto alla decisa e inedita autonomia espressiva di registi, attori, artisti di diverse competenze, musicisti, scrittori per il cinema, da immaginare anche come estensori teorici, ovvero nuovi ‘storiografi viventi’ del cinema.

Nella terza sezione si collocano le indagini e le analisi sulla ‘memoria’ intesa come repertorio, come classificazione, come ‘museo’, come campo di generazione di ambiti critici. Si insisterà sulla necessità di dare spessore e contenuti allo studio del cinema valutato nei suoi rapporti contestuali, storiografici, estetici, critici, storici, filologici, col fine di attribuire dignità al problema della conservazione dei cine-artefatti.

INDICE

su Andrej Tarkovskij
Simonetta Salvestroni, La tradizione culturale e spirituale russa nel cinema
di Andrej Tarkovskij («Rublëv» e «Lo specchio»)

Fabrizio Borin, Efim e la mongolfiera dell’arte: un prologo simbolico per entrare nella storia del cinema
Patrizia Parnisari, Poesia e spiritualità dell’«Età d’argento» nell’opera di Andrej Tarkovskij
Fernaldo Di Giammatteo, «Lo specchio»: il delirio di un artista
Mauro Martini, «Stalker» e la cultura russo-sovietica
Umberto Fasolato, «L’organico risuonare del mondo»: la musica elettronica da «Solaris» a «Stalker»
Marina Pellanda, Andrej Tarkovskij tra un violino e due alberi: «Il rullo compressore e il violino»
Francesco Netto, Il «destino» audiovisivo dei «Racconti cinematografici»: il caso di «Vento luminoso»
Michele Bertaggia, In nome del figlio, oltre l’icona. Per una revisione del sacrificio immaginale nel cinema di Tarkovskij
Bibliografia essenziale su A. T.

sulla tecnica
Fernaldo Di Giammatteo, Critica del film: tecnica e giudizio
Roberto Perpignani, Il digitale e la riformulazione del linguaggio audiovisivo. Appunti per una ricerca non rinviabile

sulla critica
Francesca Bisutti De Riz, Arcangeli a duello: educazione e mito nel Western

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AAM TAC 2

Sommario

I.
Paesaggi, acque, passaggi

Antonio Costa, Landscape and Archive: Trips ‘Round the World as Early Film Topic (1896-1914)

Cecilia Cossio, Le acque fatali dell’India

Alessandro Tedeschi Turco, “On a wide sea”. L’immagine dell’acqua nel cinema di Michael Powell e di Emeric Pressburger

Marco Dalla Gassa, Il Giappone sprofonda in una palude. Ossessioni acquatiche e crepuscolarismo nel cinema postbellico di Kurosawa Akira

Bruce Boreham, Save the Camera from the Water. The Duplicity of Crafting Images in David Lean’s Venice

II.
La sonorità ricostruita

Roberto Calabretto, La musica che meglio si adatta alle immagini. Il rumore della vita nell’Eclisse di Michelangelo Antonioni

Giovanni Morelli, Il modello e la copiadella virtuosa invendibilità, da Schoenberg, 1930, agli Straub, 1973

Marco Russo, Virtual Space and Cinema: the Frontback Presentation of Sound

George Brock-Nannestad, A Phenomenological Approach to Film Restoration: a Discussion of Possibilities

Aldo Di Russo, Nuove opportunità e vecchi pregiudizi per l’audiovisivo italiano

Fabrizio Borin, Il filo della memoria. Federico e Giulietta nel groviglio dei sogni (dal Quadernino Giulietta)

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AAA TAC

Sommario

ascolti (I) · interruzioni e ritorni
listening to sounds (I) · cuts and recurrences

Michel Serres, L’ouïe connaît ou l’oreille des langues
Giuliano Scabia, Ascoltando i zefiretti
Luciana Galliano, Studi su ma
Mauro Piccinini, Good-bye, Mr. Ornstein!

ascolti (II) · tecnica e strutture
listening to sounds (II) · technique and structures

Angela Ida De Benedictis, Il suono oltre il segno: la carta, i limiti e gli inganni (cinque esempi)
Giada Viviani, “Akustik ist noch ein Geheimnis”: Akustischer Gedanke in Wagners Schriften
Luca Conti, Artefatti e teoria nel Sistema natural de la música (1951) di Augusto Novaro
Olivier Senn, Tonaufnahmen als Objekt der Analyse. Rhythmische Koordination und musikalische Spannung in Sarah Vaughans Einspielung des Musicalhits My Favorite Things
Martin Elste, Der Opernquerschnitt. Geschichte und Ästhetik eines fragmentarischen Medienkunstwerks

ascolti (III) · paesaggio e passaggi
listening to sounds (III) landscape and crossings

Luigi Maria Sicca, Organizing Chamber Music as Culture
Giovanni de Zorzi, Musical tracks along the Silk Road
Alberto Furlan, Dhanba: The social origins of a genre of Aboriginal traditional songs in North-West Australia in the 1960s
Serena Facci, Musicalizzazioni: le ‘Suonerie’

 

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AAM TAC 3

Sommario

Paolo Magagnoli, The gaze of landscape: Giro di Lune fra Terra e Mare
Simona Previti, L’insularité du regard: la vie enfermée dans une boîte
Francesca Boschetti, L’antiestetica del paesaggio in Lars von Trier. Riflessione sul cinema e rinascita della tragedia
Stefano Mandelli, Israele e Palestina: territori di confine nel cinema contemporaneo
Riccardo Zipoli, I paesaggi ideali di Abbas Kiarostami
Marina Pellanda, Dove si trovano le emozioni. Mappe dell’esterno e dell’intimo
Chiara Renda, Edward Hopper e il cinema. Quadri di vita americana dalla tela allo schermo
Fabrizio Borin, L’epistolografia nel cinema di François Truffaut
Archivi G.F. Malipiero e Nino Rota della Fondazione Giorgio Cini, Un’opera mancata e un’altra opera intrufolata in nomine Casanova

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AAA TAC

Sommario

Carlo Piccardi, La radio come moderno spazio di musica reservata

CLAVIERBÜCHLEIN
Andrea Zanzotto, Organini e diapositive
Vitale Fano, Il clavecin magnétique di Pierre Bertholon (1789). Primo impiego del magnetismo nella storia degli strumenti musicali
Chiara Bertoglio, Sonorità di parola e di versificazione, residue o eminenti, nei concerti per pianoforte di Mozart
Paulo De Assis, Klavierstudium Heute

AU DELÀ DU LANGAGE
Quatre poèmes de Cécile Sauvage (1908-1913)
Daniele Goldoni, «Mein stil gleicht schlechtem musikalischen Satz». Musique, langage et style philosophique chez Wittgenstein
Alvise Mazzucato, Il Canto LXXV: un arrangiamento in forma di rituale ovvero un rituale in forma di arrangiamento

SOUND STUDIES
Vincenzo Caporaletti, Miniature audiotattili. I breaks di Charlie Parker nelle 24 incisioni di Night in Tunisia
Paolo Magaudda, Le molteplici convergenze dei Sound Studies: tra cultura sonora, artefatti tecnici e usi sociali della musica

TENTAZIONI
Irene Comisso, Alfredo Casellas Oper Il deserto tentato zwischen Mythologisierung des Flugwesens und faschistischer Propaganda
Franco Gonella, Cover me! Una tipologia bastarda

 

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