Leo S. Olschki Editore, Firenze Archives - Fondazione Giorgio Cini

Micky White. Antonio Vivaldi. A life in documents

Collana «Studi di musica veneta. Quaderni vivaldiani», XVII
Leo S. Olschki editore, Firenze, 2013

Presentare la biografia di un grande compositore come una serie cronologica di documenti originali corredata da copiose annotazioni, concetto che O. E. Deutsch introdusse nella sua «biografia documentaria» di Händel (1955), possiede il vantaggio di rivelare con chiarezza e accuratezza il vero fondamento delle nostre conoscenze attinenti alla sua biografia. In questa nuova relazione della vita di Antonio Vivaldi, Micky White, utilizzando non solo documenti noti ma anche quelli da lei e da altri studiosi scoperti in tempi recentissimi, è la prima ad adottare tale approccio per Vivaldi. Questo lavoro delinea la figura del compositore con grande chiarezza, nel suo ambiente musicale, familiare, religioso e sociale, e ci fornisce un accurato quadro della sua personalità e della sua vita quotidiana. L’autrice, che abita da molti anni a Venezia, dove si è dedicata con assiduità alla scoperta di nuove informazioni d’archivio, oltre a verificare, collazionare e valutare i dati già noti, ha creato un vademecum insostituibile per i vivaldiani, che rimarrà per lungo tempo una risorsa essenziale. Il volume è corredato di un CD-ROM con le fotoriproduzioni di tutti i documenti originali.

Catalogo delle concordanze musicali vivaldiane

Catalogo delle concordanze musicali vivaldiane, ossia, inventario e visione sinottica di tutti i loci communes musicali dell’opera di Vivaldi: da interi brani fino a piccoli frammenti, temi, frasi e idee musicali che circolano all’interno del suo vasto opus e – talvolta – fuori da esso, in autori da cui Vivaldi attinse o che attinsero da Vivaldi. Le sue centinaia di rimandi e concordanze di vario grado disegnano una mappa del linguaggio vivaldiano, della sua evoluzione cronologica, delle sue scelte creative e stilistiche.

La grande mappa delle concordanze musicali vivaldiane apre lo sguardo su uno straordinario e complesso laboratorio d’idee, su un metodo di lavoro ingegnoso e rigoroso che, se inventariato e ordinato, offre nuove prospettive alla ricerca musicologica.

La principale finalità di questo lavoro consiste infatti nell’offrire uno strumento nuovo e utile per affrontare problemi di datazione e cronologia, di attribuzione ed identificazione, di studio dei periodi creativi e del metodo compositivo vivaldiano. Già numerosi sono i casi di nuove attribuzioni musicali – qui descritte nel dettaglio – ottenute grazie all’impiego di questo nuovo tipo di approccio.

Il volume è diviso in due parti: l’Introduzione, che esamina il metodo di lavoro vivaldiano e getta i fondamenti epistemologici del sistema delle concordanze musicali, e il Catalogo vero e proprio, in cui vengono inventariati, seguendo la numerazione Ryom, tutte le concordanze fino ad oggi rilevate all’interno del repertorio vivaldiano.

L’autore, che è anche il responsabile del Catalogo Ryom, ha aggiornato il suo saggio alle più recenti acquisizioni catalogiche.

Saggi e memorie di storia dell’arte 34

«Saggi e memorie di storia dell’arte» 34 (2010)
a cura dell’Istituto di Storia dell’Arte

Elena Bugini
La successione e l’estinzione del messaggio di Fra Giovanni da Verona: le tre tarsie di Vincenzo
Dalle Vacche per San Benedetto Novello a Padova
Sergio Bettini
In biblioteca: Sisto IV, il Platina e l’architettura dipinta nell’affresco di Melozzo da Forlì32
Antonio Foscari
Due contributi sulla fabbrica costruita da Andrea Palladio in Malcontenta
Angelo Maria Monaco
Sulle tracce di “Giacomo Barri Francese, pittore in Venetia”. Aspetti biografici inediti,
fonti e fortuna critica di un peintre-graveur scrittore d’arte
Chiara Basalti
Nuove proposte sul fondo Antonio Certani: disegni di ornato di Mauro Tesi, Carlo Bianconi
e Giacomo Rossi
Agnese Dionisio
Leopoldo Pollach: idee e progetti per la famiglia Barbiano di Belgiojoso
Sabrina Zizzi
Il cardinale de Falloux Du Coudray (1815 – 1884) e la donazione della sua raccolta d’arte
Gianluca Tormen
Ad ornamentum Imperii: il trasferimento della collezione Obizzi a Vienna a fine Ottocento.